End Google Tag Manager -->
Home › Archivos por
Mónica Boixeda
La danzae la musica sono gli elementi di liberazione spirituale che hanno spinto molti musicisti a elaborare nuove idee attraverso la musica elettronica, ed il collettivo Folcore si distingue dagli altri gruppi emergenti poiché trasporta la musica latinoamericana propria delle comunità emarginate all’immaginario europeo. Folclore nasce nella scena underground di Barcellona come collettivo audiovisuale. La sua proposta controculturale comprende incursioni nei ritmi propri di quelle comunità costrette a emigrare a causa della crisi economica derivata dalla globalizzazione, popolazioni di origini diverse, culturalmente sradicate, obbligate a cercare nuovi orizzonti. Partendo da uno sguardo critico che parla di multiculturalità, nascono mescolanze sonore tra la cumba villera – nata nei quartieri periferici argentini -, il vallenato colombiano, e altre che includono sonorità del reggae, della salsa, della bailanta, del malambo, ritmi brasiliani e kuduro dell’Angola. Questa sfida, portare cioè l’elettronica nel campo della musica etnica, creando a regola d’arte nuove sonorità per provocare nel pubblico un effetto estetico-espressivo, è valsa al collettivo un riconoscimento tra i cultori della musica elettronica della movida barcellonese. La particolarità di questa musica è la sua origine: si tratta quasi sempre di musiche nate nelle periferie povere, dove delinquenza e resistenza culturale si fondono in danza. L’America Latina è da sempre terreno fertile per l’unione tra musica e fenomeni sociali. Negli anni ’60 e ’70, infatti, nacque la musica di protesta, che prendeva spunto da tonalità della tradizione, a cui però aggiungeva testi ispirati ai cambiamenti politici della rivoluzione. Gli anni ’80 furono poi segnati dalla nueva trova, nata a Cuba e riadattata agli avvenimenti politici del decennio. Negli anni ’90 e duemila il disincanto, a cui...
Mónica Boixeda
Il 4 maggio inizia a Vienna la Konzerthaus dedicheràa diversi eventi a Gustav Mahler, in occasione del XXXVº Festival della Musica che comprenderà circa 60 concerti, in occasione della celebrazione dell’anno Mahler. Per l’inaugurazione èe molto attesa l’interpretazione magistrale delle sinfonie di Mahler interpretate dalla Filarmonica Viennese. Ci sarà inoltre un interessante simposio sulla vita e le opere di Gustan Mahler. Gustav Mahler nacque in Boemia nel 1860, fu uno dei compositori e direttori d’orchestra più noti della fine del secolo XIX e inizi del XX. Scrisse dieci sinfonie per le quali prese spunto dalle musiche popolari alle quali dedicò anni di studio. Mahler fu indubbiamente uno degli innovatori della musica classica. Tra le sue composizioni più interessanti c’è quella ispirata nei poemi di Friederich Rückert, come Il ragazzo dal corno magico o La canzone per i bambini morti. Alla manifestazione parteciperanno quartetti di strumenti a corda importanti, come per esempio Pacífica Cuarteto, Cuarteto Hagen, Belcea e Mosïques, insieme ad invitati in prima linea come Isabel Charsius, Pierre Laurent Aymará, Mihaela Urseleasa, tra gli altri. Ci saranno inoltre concerti di piano e violino con interessanti interpreti dell’opus musicale di Mahler. La sezione Stars & Stripes, è uno degli eventi più attesi per gli appassionati e gli amanti del jazz. In questo spazio si riuniscono i migliori interpreti della musica americana come il pianista Brad Mehldau ed il vibrafonista e compositore Stefon Harris. Sarà anche presente anche la musica balcanica con la popolare banda romena Fanfare Cioc?rlia, che iniziò come una banda che suonava ai battesimi e matrimoni finchè il loro manager li rese famosi. I loro suoni sono tipici...
Mónica Boixeda
Tra il Corno d’Oro e il Mare di Marmara, che offre una notevole vista del Bosforo, si trova il memorabile Palazzo di Topkapi http://www.topkapisarayi.gov.tr/. Costruito per ordine del sultano Mehmed II pochi anni dopo la definitiva caduta di Bisanzio, ospitò il centro amministrativo dell’impero ottomano durante i quattro secoli seguenti, fino a che nel 1853 dell’era cristiana il sultano Abdulmecid decise di trasferire la propria residenza nel moderno palazzo di Dolmabahçe. Ora il palazzo Topkapi è un museo dedicato agli apparentemenete lontani anni gloriosi dell’impero ottomano, che ospita al suo interno uno dei più stupefacenti tesori del mondo. Il visitatore che percorre i suoi ambienti fastuosi ed immensi, si inchina spesso, spinto all’uopo anche dalle guide turistiche, davanti a luoghi così memorabili come la sala delle perle, il salone del trono di Ahmed I in cui è conservato il famoso pugnale topkapi, composto da pietre preziose, oro e smeraldi, la sala che alloggia il diamante de cucchiaio (uno dei più grandi del mondo), o quella in cui possiamo ammirare un celebre trono indiano-turco del secolo XVIII. Suggeriamo di non trascurare la straordinaria collezione di camicie talismaniche, saltate agli onori delle cronache recenti grazie alla pibblicazione ad Istambul del seducente libro di Hülya Tezcan Le Camicie Magiche del Palazzo di Topkapi. In sintonia con l’importanza che hanno avuto tradizionalmente nella cultura turca pratiche magiche come la lettura del futuro nei fondi di caffè, i fischi notturni che attraggono i demoni, o l’utilizzo dell’onnipresente occhio turco o nazar per scongiurare le maledizioni, il libro di Tezcan ci parla del potere attribuito alle camicie talismane di rendere il guerriero invincibile in battaglia,...
Mónica Boixeda
A partire dal 14 di maggio, il MACBA presenta l´esposizione Museo delle Narrative Parallele, commissionata da Zdenka Badovinac e Bartomeu Marí. Questa esposizione è la prima organizzata da L´Internazionale, un´iniziativa di cinque musei dell´Europa il cui fondo patrimoniale racchiude più di 40 mila opere e che fu costituita nel 2009. La mostra riunisce un centinaio di opere della collezione del Museo di Arte Contemporaneo Moderno Galerija, della Slovenia, e partecipano all´organizzazione il Museo Julius Koller Society, di Bratislava; Van Abbemuseum, di Eindhoven; Museum van Edendaagsen Kunst, di Anversa; Museo d´Art Contemporani, di Barcellona. Questa interessante esposizione vuole discutere le narrative esistenti nell´arte, dove la parte occidentale dell´Europa ha imposto le regole di ciò che è esteticamente accettabile, senza considerare gli interessanti processi creativi che si sono registrati nei paesi dell´ex Unione Sovietica, i cui processi percorrevano strade parallele e con poche vie di incontro. Nonostante la ricchezza creativa che si ebbe tra le situazioni politiche complesse e il fatto che oggi si vive con la stessa complessità, gli artisti dell´Europa dell´Est sono quasi sconosciuti, come le loro proposte estetiche. Durante gli anni ´70 e ´80 ci furono interessanti lavori di sperimentazione di forma violenta coi corpi tra gli artisti dell´Est, per sfidare e discutere aspetti sociali, politici e filosofici, come anche altri aspetti più iconoclasti che denunciano la banalità del potere e l´irrazionalità che portò al fallimento del comunismo sovietico. Questa proposta estetica, che confronta il potere attraverso l´uso del corpo come elemento liberatorio e catartico, acquisì una ricchezza straordinaria nei progetti creativi. Tra questi artisti vi sono i cecoslovacchi Pert Stembera e Jan Mlcoch chi proiettarono la realtà...
Mónica Boixeda
Vediamo, vediamo… come iniziare a scrivere di uno che, nonostante tutti gli sforzi possibili, nonostante tutto il Black Metal che hai ascoltato, nonostante tutti i Paesi che hai visitato, tutta la gente che hai conosciuto, tutti i libri e i manifesti che hai letto, ha influenzato la tua educazione sentimentale, visto che, ammettilo, quando eri piccolo i tuoi genitori lo ascoltavano a tutto volume e il suono arrivava fino alla tua camera. Va bene, mi dirai di no, che i tuoi ascoltavano Triana, erano hippies e avevano album dei Ramones. Nonostante tutto ciò Julio Iglesias ce l’ha fatta ad arrivare alle tue orecchie, a farti sentire un po’ più romantico: con Julio non si camminava, si flottava. Prima di proseguire rivediamo insieme “Un día tú, un día yo”, del disco Emociones (1979), con il quale Julio si trasforma in Travolta e con questo classico di appena tre minuto ti fa scatenare sulla pista da ballo. “Tú eres así, yo soy igual. Querer así, odiar los dos, para después morir de amor”. I love to hate you Julio. Ma oltre a farti ballare ti ipnotizza, ti fa cantare e ballare senza che tu possa opporre resistenza alcuna. Julio non era solo sexy, era anche all’avanguardia! Questo disco contiene inoltre classici come “Me olvide de vivir”, successo trasmesso da migliaia di stazioni radio in tutto il mondo e dedicato a segretarie e casalinghe. Ricordo che una volta Julio Iglesias apparve in una trasmissione televisiva della quale non ricordo il nome. Quando la conduttrice gli domandò con quante donne era stato, lui si limitò a sorridere e disse qualcosa come non ricordo…...