Come è successo giù a tutti di passare un epoca nell’inferno, sono pochi coloro che non hanno mai visitato, almeno brevemente, il paradiso. Al margine della religione, non è facile mettersi d’accordo su quello che può stare dietro a quest’idea del paradiso, parola che nella sua origine avestica più remota sembra alludere ad un recinto circolare che serviva da confine tra i diversi giardini reali. C’è chi sostiene che quest’idea si ricollega al mitico giardino dell’Eden, un luogo che esisteva all’inizio dei tempi, all’epoca quando gli esseri umani erano tutt’uno con la natura che li circondava.
Altri vedono in esso solo un ricordo immaginario nel quale si incontrano l’individuale e il collettivo, una rimembranza irrazionale e profonda dei momenti passati nel ventre di nostra madre e degli stato alterati di coscienza provocati dall’assunzione di certi funghi allucinogeni dei quali facevano uso a scopi rituali alcuni popoli dell’antichità e che spiegherebbero le similitudini delle visioni paradisiache i diverse cultura, come per esempio quella ebraica, persa, sumera, greca o polinesiana (Bali ) o sudamericana (Messico, Guatemala, Ecuador). In tutte queste zone geografiche è documentato il consumo dei funghi in questione.
Indipendentemente da tutto ciò, l’acceso al paradiso è possibile e non è segreto che la città di Firenze, dove troveremo una delle sue porte. Più concretamente è in Piazza del Duomo, al lato orientale del Battistero, probabilmente l’edificio più antico della città e che si trova a ovest dell’incomparabile meraviglia della Cattedrale di Santa María del Fiore . In un contesto simile, sotto il sole di Firenze, guardando i 10 rilievi della Porta del Paradiso (che raffigurano diversi episodi dell’Antico Testamento, dalla creazione di Adamo ed Eva fino al favoloso incontro tra Salomone e la Regina di Saba alla quale probabilmente dobbiamo uno degli apici della poesia erotica di tutti i tempi, il Cantico dei Cantici) non è facile eludere la sensazione che, se queste sono veramente le porte del paradiso, dovremmo rinchiuderci al suo interno…
Tale è il miracolo ottenuto dallo scultore Lorenzo Ghiberti (1381-1455) che strappò, in un concorso l’assegnazione della realizzazione della porta allo stesso Brunelleschi, autore dell’ineguagliabile cupola del Duomo.
Affittare appartamenti a Firenze è un modo per avvicinarsi al Paradiso…Contemplare le porte del Battistero può essere un modo per avvicinarvisi, almeno per un attimo.
Paul Oilzum
Affittare appartamenti a Firenze è un modo per avvicinarsi al Paradiso…Contemplare le porte del Battistero può essere un modo per avvicinarvisi, almeno per un attimo.