End Google Tag Manager -->
GLOBAL SHORT RENTALS


Esplosione! Pollock nella Fondazione Miró di Barcellona

Movimento, velocità ed energia prossimamente nella Fondazione Mirò, che, insieme alla Moderna Museet di Stoccolma e con il patrocinio della Fondazione BBVA, ha organizzato la mostra Esplosione! Pollock nella Fondazione Miró.

esplosione-pollock-fondazione-miro-barcellona

Questa esposizione vuole mostrare l´influenza esercitata da Pollock, in modo incosciente, attraverso l’Action Painting, che aprì un enorme campo di possibilità nell’Arte Concettuale e nella Performance. Questa attitudine sperimentale, fondata sull’atto creativo e sulla pittura che risulta da tale atto, avrà grande peso negli anni ’40 e ’60. In questa mostra quindi non ci sarà solo Jackson Pollock ma anche altri artisti come Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely, Allan Kaprow, Andy Warhol, Lynda Benglis, Saburo Murakami, Bruce Nauman, John Baldessari e Paul McCarthy, dando così una visione più ampio di questo stile artistico del XX secolo.

Ricordiamo qui cos’è l’Action Painting e quali sono state le tecniche che Pollock ha utilizzato più frequentemente.

Nell’Action Painting la tela viene stesa al suolo, facendo quindi a meno del cavalletto, e usando una superficie dura, in modo che sia possibile camminare intorno all’opera o perfino dentro (come le pitture di sabbia dei popoli indiani occidentali). Si dipinge con pennellate contundenti, con movimenti rapidi, fino al punto da agire quasi come automi, intendendo con automatismo la rappresentazione teatrale e irrefrenabile dell’inconscio, esattamente come facevano i surrealisti.

Questo tipo di rappresentazione viene chiamata espressionismo astratto, del quale Jackson Pollock ha rappresentato la massima espressione, sviluppando una nuova tecnica denominata Dripping e consistente nell’uso della pittura in tutta la sua purezza e dinamismo. Come? Perforando i contenitori di pittura nella parte inferiore e lasciandola gocciolare sulla tela, in modo da creare un’atmosfera completa senza lasciare spazi scoperti (fatto che prende il nome di all over). È per questo che Pollock veniva chiamato Jack ¨The Dripper¨ (il gocciolatore).

È importante conoscere la tecnica di Pollock per poter capire l’influenza che quest’artista ha esercitato successivamente sul mondo dell’arte e della performance. Suscitare emozioni, trasgredire le regole, essere un catalizzatore, mostrare la forza del caso e dell’inconscio, astraersi, sperimentare… tutte queste sono caratteristiche che definiscono l’arte di Jackson Pollock e che gli artisti suoi seguitori adotteranno nei propri atti creativi.

Si tratta di una mostra unica e irripetbile che non puoi non andare a vedere nella Fondazione Mirò di Barcellona. Non si sa mai quando si potrà rivedere un Pollock dal vivo e percepire quella forza incontrollabile con cui creava i suoi quadri, quelle esplosioni di colore, materia e movimento che, nonostane sembrino un caos, hanno un ordine in é stesse.

Se desideri avere maggiori informazioni, non esitare a entrare nella pagina web della Fondazione Mirò: http://www.fundaciomiro-bcn.org/exposicio.php?idioma=6&exposicio=4596