End Google Tag Manager -->

ONLY BE BARCELLONESE

Only-Be Barcellonese

Bruce Springsteen a Barcellona

Esattamente cento anni fa nacque un appassionante dibattito sul patriottismo. Il continente sembrava dirigersi ciecamente verso un’inevitabile guerra di proporzioni incomparabilmente maggiori rispetto a qualsiasi altro conflitto precedente, e la sinistra socialista aveva analizzato il fenomeno in termini di lotta per la supremazia socialista di alcuni paesi su altri. Secondo pensatori come Lenin o Rosa Luxemburg, l’imperialismo non era che una fase avanzata del capitalismo, e la guerra mondiale alla quale si sarebbe arrivati in modo inevitabile non poteva quindi che essere assolutamente contro gli interessi dei lavoratori dei paesi implicati. Il vero nemico era lo sfruttamento capitalistico, e per combatterlo i lavoratori di tutto il mondo avrebbero dovuto unirsi invece di uccidersi a vicenda. Analizzatain modo lucido la situazione, per anni l’internazionale socialista si sforzò enormemente per convincere i proletari che non avrebbero dovuto partecipare alla guerra che si avvicinava. E tuttavia, venuto il momento, i partiti socialisti apparvero convinti della necessità della guerra, includendosi nei governi di ogni nazione. Cooptata in questo modo nel nome del patriottismo e della ragion di stato, la sinistra nazionalista subì una terribile sconfitta, e l’Europa per quattro anni si trasformò nel più sanguinoso campo di battaglia della Storia, nel quale scomparve buona parte della gioventù dell’epoca, e che causò una ferita colossale probabilmente mai davvero cicatrizzata, da cui nacque il germe di un’irreparabile crisi nella fiducia nell’umanità e nel progresso. Anche se avremmo dovuto imparare la lezione, sembra che si continui a seguire l’idea che possa esistere un patriottismo buono, nel nome del quale ad esempio Bruce Springsteen, che si esibirà il 17 e 18 maggio nell Stadio Olimpico (http://www.nvivo.es/estadio-olimpico-montjuic-salas-390), continua...

Judas Priest a Barcellona

Gli amanti del Metal potranno godere di un altro spettacolare concerto il prossimo 16 maggio presso il Sant Jordi Club di Barcellona, con un fenomenale programma: Judas Priest + Blind Guardian + U.D.O. In testa ci sono i Judas Priest che si sono esibiti varie volte a Barcellona con grande successo ed ora tornano con il loro tour Epitaph, iniziato lo scorso anno. Questo tour, come si capisce dal titolo, sarà l’ultimo che realizzerà questa mitica band Heavy Metal. Sarà quindi forse l’ultima occasione per ascoltare la voce d Rob Halford, una delle più famose ed inconfondibili nel mondo del Metal. Nel setlist del concerto vi sono i temi di maggior successo che hanno realizzato nel corso dei loro quasi quarant’anni di storia. Tra gli altri vanno messi in evidenza Never satisfied (Rocka Rolla, 1974) del primo disco che li rese famosi, il mitico Starbreaker (Sin after sin, 1977) o l’imprescindibile pezzo Breaking the law (British steel, 1980), per molti il più popolare della loro carriera, senza dimenticare alcuni degli ultimi successi come Judas rising (Angel of retribution, 2005) o Dawn of creation/Prophecy (Nostradamus, 2008). In quest’occasione i Judas Priest saranno accompagnati dalla famosa band tedesca Blind Guardian, che mantiene la stessa formazione da quando nacque a metà degli anni ’80. Manca solo il batterista Tomen Stauch, che ha abbandonato la band nel 2005 ed è stato sostituito da Frederik Ehmke, che si è inserito bene nel gruppo. Blind Guardian sono un gruppo che combina ritmi melodici con ritmi veloci, il tutto accompagnato da una grande tecnica, in alcune occasioni utilizzano chitarre acustiche e persino cornamuse. Molti dei loro...

Come fare il sushi in casa

Tra tutte le ricette di cucina, quella del sushi è una delle più cercate e conosciute nel mondo. La preparazione e la presentazione di questo piatto sono piacevoli alla vista, ma non solo: è un piatto ipocalorico e sano, con verdure, pesce fresco e, ovviamente, riso. Se avete voglia anche voi di cimentarvi in questa ricetta orientale allora dovete acquistare:  Riso per sushi: conosciuto come gohan, è un riso dai chicchi più corti. È fondamentale utilizzare questo riso per la riuscita del piatto perché solo questa qualità raggiunge la consistenza adatta a questo tipo di ricetta.  Nori: è l´alga che vi servirà a fare il classico involtino di riso arrotolato ed è di colore verde-nero. La consistenza leggera ma resistente aiuta a cucinare i rolls, detti anche maki.  Aceto di riso: questo aceto darà al riso quel sapore così particolare del sushi. Essenziale.  Salsa di soia: indispensabile per condire e inzuppare il sushi una volta in tavola.   Ingredienti per il ripieno: qui potrai sbizzarrirti e utilizzare pesce fresco o frutti di mare cucinati. I pesci più utilizzati nel sushi sono il tonno e il salmone, ma tutto è possibile! È possibile utilizzare verdure di stagione.  Mettiamoci al lavoro: lavare con cura il riso, cucinarlo con un po´ di acqua in più in modo tale che resti un po´ appiccicoso, fondamentale per riuscire a manipolare meglio il riso. Una volta cotto aggiungere l´aceto di riso. Il taglio del pesce e delle verdure deve essere delicato. Una volta pronto puoi creare l´involtino con l´alga e tagliarlo in piccole rondelle e metti in tavola con una ciotolina di salsa di soia....

Il vintage torna a Barcellona

Il vintage non è una moda e nemmeno una tendenza. È piuttosto un’attitudine: quella di saper guardare oltre la novità e riconoscere la qualità e la bellezza contenute in certi oggetti antichi. Mentre il collezionista conserva e non dà una seconda opportunità agli oggetti antichi o di antiquariato, l’appassionato di vintage, o colui che inizia ad introdursi in questo terreno, vuole recuperare le cose di ieri per incorporarle nell’oggi, nella vita quotidiana. Se pensiamo solo alla moda, sembra che certe serie TV di successo come la pluripremiata “Mad men¨ abbiano contribuito a riabilitare e a ravvivarre non solamente un’attitudine di vita, ma anche una peculiare forma di vestire. Senza andare troppo lontano, un esempio di questa tendenza è visibile nel revival del “New Look” (sebbene abbia più di sessant’anni) proposto negli anni Sessanta da Christian Dior. Gonne vaporose strette in vita che arrivano a mezzagamba accompagnate da giacche rigorose facevano furore tra le signore eleganti di un tempo, così come tra le celebrità di oggi. Parallelamente a questa reinterpretazione, i maniaci della moda di mezzo mondo impazziscono per le borse tipiche degli anni cinquanta o sessanta, soprattutto di pelle di coccodrillo o caimano. La marca Lucille de Paris (attiva quasi  fino agli anni Settanta nella città di New York), per fare solo un esempio, è al primo posto in quanto a prezzi alti, visto che solo in rare occasioni i suoi pezzi scendono al di sotto dei 250 dollari. Se la borsa si trova in buone condizioni può arrivare tranquillamente fino a 500 dollari. Sebbene in Spagna la tradizione del vintage non sia tanto coltivata, la passeggiata di Penelope...

Il Salone Internazionale del Fumetto a Barcellona

Da 30 anni Barcellona è la sede del Salone Internazionale del Fumetto, uno spazio dove gli amanti della nona arte possono avvicinarsi  e conoscere tutte le novità editoriali ma anche gli autori dei fumetti, portarsi via un esemplare firmato o persino un disegno con dedica del proprio disegnatore preferito. Dopo essere passato per diverse sedi da qualche anno il salone si trova nella Fiera di Barcellona  e quest’anno occuperà il padiglione numero 8, dove conterà su circa 19.00 metri quadri dove le varie case editrici presenteranno le loro novità insieme alle librerie che espongono le loro opere in catalogo. Inoltre vengono organizzate numerose presentazioni d’autori, tanto nazionali come stranieri, che mettono in mostra i loro ultimi lavori per i fans spagnoli. Oltre agli autori presentati dalle case editrici e dall’organizzazione del Salone è facile trovare altri disegnatori e sceneggiatori che vengono indipendentemente a quest’appuntamento, il più importante per il mondo del comix in Spagna. Quest’anno verranno a Barcellona gli americani Greg Rucka e Greg Capullo, i britannici David Lloyd y Mark Buckingham; l’italiano Milo Manara e gli autori cinesi che sono stati invitati dal Salone, visto che la Cina è il paese ospite in quest’occasione. Visiteranno Barcellona vari noti attori di serie e film di fantascienza, come Julian Glover (L’Impero colpisce ancora) o l’attore Paul Blake, che ha dato vita a Greedo in Guerre Stellari. Le sette mostre, oltre a quella dedicata al fumetto cinese, sono incentrate sui robots nei comix, approfittando della presenza di Go Nagai, il creatore di Mazinga-Z; a Spider-Man, il supereroe di Marvel, che quest’anno conterà anche su di un film, e a vari autori,...

Classico tra Barcelona e Real Madrid

Il prossimo 22 aprile si terrà uno dei classici calcistici più aspettati al Camp Nou di Barcellona. Quel giorno il Barcelona incontrerà il suo principale rivale, il Real Madrid. Questo scontro tra titani rientra nel girone di ritorno del campionato spagnolo 2011 – 2012 e, come tutti gli anni, è atteso da migliaia di fan delle due squadre più rappresentative del calcio spagnolo. La partita inoltre non si terrà in territorio neutrale, ma nel campo che sostiene con orgoglio il Barcelona Fútbol Club, meglio conosciuto come il Barsa. Camp Nou si chiama lo stadio inaugurato il 24 settembre 1957, progettato dagli architetti Josep Soteras Mauri e Francesc Mitjans. I lavori sono durati due anni fino alla realizzazione di questo imponente tempio dello sport. Il suo attuale nome fu ufficializzato nel 2001, dopo un plebiscito votato da tutti i soci del club. Le sue dimensioni sono di 55 metri quadrati per un’altezza di 48 metrim con un terreno di gioco di 105 per 68 metri e una capacità di 99.000 spettatori. Il Club FC Barcelona, o Barsa per i fan, è nato dall’iniziativa di un gruppo di giovani appassionati di sport nel 1899. Gli anni ’50 furono una della migliori epoche per il club, quando nelle sue file poteva contare figure leggendarie come Ladislao Kubala che contribuì alla vittoria di 3 campionati spagnoli, una coppa del mondo dei club, 4 coppe Eva Duarte. Si ricorda anche Alfredo di Stefano protagonista di un’ardua disputa con il Real Madrid. Attualmente e dopo vari anni di trionfi indiscutibili, il Barsa può contare su figure eccellenti del calcio mondiale, come l’argentino Leo Messi, il...

Cultura Latina a Barcellona

Essere Latino, Latinoamericano, Sudamericano, chiamalo come preferisci, in Europa. La Spagna ha avuto colonie in America per centinaia di anni, imponendo con la Bibbia sulla fronte la propria cultura, tradizioni e la lingua spagnola, che si diffuse per tutta l’America e che ora viene parlata da milioni di persone. Lo spagnolo in Latinoamerica ora ha così tante varietà, accenti, espressioni e slang che è diventato un oceano di suoni, identità e bellezza indescrivibile. E così la lingua che venne imposta e che era sinonimo di controllo è stata assimiliata e ripartorita con un nuovo volto, nuovi significati, nuove espressioni e sensi: nuova poesia, nuova musica. Diciamo quindi che con considerando tale impatto in America Latina, bisogna essere stupidi per non prevedere un importante flusso migratorio da questi paesi verso la Spagna, che si traduce in presenza culturale, e quindi in continuazione dell’intercambio. Sfortunatamente il fascismo mascherato o non tanto mascherato degli spagnoli, a momenti sembra non permetta loro di notare che l’intercambio con l’America, e con altre culture, in Spagna è esistito per molti secoli e non verrà mai cancellato. Ricordiamo inoltre l’ancestrale presenza degli arabi in questo paese. I Latin Kings sono stati tanto demonizzati, adducendo il disastro della loro ¨cattiva influenza¨ nella cultura e tra i giovani spagnoli, che in realtà sfiora l’irrisorio. Sicuramente sono accaduti fatti violenti, ma la violenza esiste tra gli spagnoli stessi a causa del regionalismo e del razzismo, o si pensi alla violenza e al separatismo generati dal calcio. Con la crisi è facile dare la colpa agli immigrati, alle persone di colore diverso, e creare leggi repressive credendo che questo risolverà...

Barcellona con i bambini

Poche città al mondo (forse Parigi e New York) sono così attrezzate per i bambini di ogni età come Barcellona: il suo ricco patrimonio artistico, creato a partire dal XIX secolo, piacerà sicuramente ai piccoli viaggiatori. Basterà una passeggiata sulle Ramblas, con i mimi, sculture viventi, con le edicole di fiori e animali, a catturare l´attenzione dei bambini e non solo. Ma Barcellona offre ancora di più.  Parchi di Barcellona Progettato da uno degli artisti catalani più conosciuti, lo stesso che ha progettato la chiesa della Sagrada Familia, Antoni Gaudí, il Parco Güell, dall´inconfondibile stile organico, le sue colorate piastrelle, la vista sulla città, le scale, le scalinate e i portici, è una visita obbligata per qualsiasi turista che capita in città, in famiglia, da solo o in luna di miele. Ovviamente non è l´unico parco della città, anche se è effettivamente il più suggestivo. Nel centro storico della città si trova il parco della Ciudadela, aperto al pubblico alla fine del XIX secolo e progettato in stile europeo. Nei suoi 17.000 m2 di terreno si trovano belle piazze dallo stile modernista, sentieri, specie vegetali esotiche e lo zoo di Barcellona, conosciutissimo soprattutto per ospitare Fiocco di neve, un gorilla albino, e, al giorno d´oggi con un programma affollatissimo.  Il parco del Labirinto di Horta, che ricrea un giardino francese, con piccoli templi e sculture classiche, e il Giardino Botanico di Barcellona, progettato per la ricerca e l´educazione, completano l´elenco delle zone verdi più importanti della città.  Parchi di divertimenti a Barcelona Nonostante il divertimento sia assicurato nei parchi della città, Barcellona propone altri luoghi di divertimento e per il...

Brooke Fraser a Barcellona

Il 16 aprile nella Sala Bikini di Barcellona si esibirà in concerto la cantautrice pop e folk-rock neozelandese Brooke Fraser, che sta realizzando un tour per promuovere il suo nuovo album Flags. Insieme al disco, che è già un successo e ha ottenuto cinque premi nel Vodafone Music Award 2011 in Nueva Zelanda, Fraser promuove progetti sociale per aiutare l’Africa. Brooke Gabrielle Fraser, nome reale di Brooke Fraser, è nata nel 1983 in una classica famiglia neozelandese di Wellington. A 7 anni ha iniziato a prendere lezioni di pianoforte. A 12 anni è nata in lei la passione per scrivere testi di canzoni, e per accompagnarle ha preso in mano la chitarra, imparando a creare i toni che tali testi richiedevano. Anche se non ha mai preso lezioni di canto, ha imparato a giocare con la sua voce e a usarla nel migliore dei modi, arrivando a cantare nel Festival Parachute del 2000. Prima di dedicarsi professionalmente alla musica si è interessata ai mass media, scrivendo per la rivista Soul Purpose da quando aveva 15 anni. Successivamente è divenata autrice e presentatrice di un programma nella televisione via cavo, fino a quando si è trasferita ad Auckland per iniziare la sua carrierra musicale. Al suo arrivo ad Auckland è stata ricevuta dal batterista degli Elemento P, Scotty Pearson, che l’ha aiutata ad ottenere un colloquio con il produttore Matty J. Quell’incontro è stato provvidenziale: ha fatto sì che il produttore si trasformasse nel suo manager, presentandola quindi in modo preferenziale alle varie etichette discografiche. Alla fine si optò per la Sony Music Entertainment Nueva Zelanda. Il primo album What to do with Daylight...

Killing Joke a Barcellona

Il 17 aprile nella sala concerti Music Hall di Barcellona si esibirà in concerto la band inglese post punk Killing Joke, che interpreta proto-techno rock. I gruppi spalla saranno The Crying Spell e The Icarus Line. Killing Joke farà un tour all’insegna dei suoi interessanti singoli. Si tratta dell’unico loro concerto in Spagna. Killing Joke fu fondata nel 1979 a Notting Hill, Londra, dal chitarrista Geordie Walter, il tastierista e cantante Jaz Coleman, Youth, Martin Glover e il batterista Paul Ferguson. La band iniziò cercando di reinventare la scena in risposta al mondo materialista, conservatore e tremendamente ingiusto, usando la musica come veicolo. La sua visione e la capacità di evolversi ispirarono Nirvana, Foo Fighters, Nine Inch Nails, Godflesh, Soundgarden e altri ancora. La loro fama di band innovatrice e influente sul panorama musicale si deve alla loro lunga traiettoria e sul fatto che questa ha segnato un punto cruciale per molti gruppi attuali che li considerano un referente del movimento della musica industriale, soprattutto per i suoni dei suoi primi due dischi. I loro temi hanno il suono ipnotico e metallico-armonico che gli conferiscono le chitarre. Sul piano ritmico i loro registri tonali sono pesanti, così come i suoni di fondo hanno qualcosa di gotico dato dalla tastiera. A questo si somma la voce calda di Coleman che regala assoli di brutale intensità. I loro esordi videro un mix di post-punk e dub-reggae. Negli anni ’80 passarono alla tappa tribale con metal-post-punk, proto-industrial, che li accompagnò fino alla metà di questo decennio. Progressivamente si avvicinarono al sound new wave, mischiato con rock progressive. Si allontanano così dai sound...