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ONLY BE BARCELLONESE

Only-Be Barcellonese

Punti Panoramici a Barcellona

Avete mai sognato di essere Icaro e di vedere dall´alto una città come Barcellona? E´ un bel sogno, ma la realtà è, purtroppo, ben diversa. Un modo per avvicinarsi a questa fantasia è di osservare una città da un alto punto panoramico, e noi vi diremo dove trovarli se vi trovate a Barcellona, e non avete ali per volare. Le alture posseggono un´attrazione incredibile quando ci si trova in una città, e questo è forse dovuto al nostro desiderio di abbracciare in un solo sguardo tutto quello che ci circonda, a maggior ragione se abbiamo soltanto un tempo limitato e vogliamo conservare più ricordi “visivi” possibili. Barcellona possiede diversi splendidi posti per godere di una panoramica della città dall´alto. Uno di questi è il Mirador de Colon, una torre con un belvedere che ha nella sua parte superiore l´effigie di Cristobal Colon che punta il Mediterraneo. Si trova alla fine de Las Ramblas, e fu costruito dal municipio della città nel 1881, per rendere omaggio allo scopritore dell´America, che tornato in Europa sbarcò proprio nel porto di Barcellona. Da lì potrete vedere in tutto il loro splendore le quattro zone della città. A nord il Barrio Gotico, i campanili della Mercé e Santa Maria del Mar, Las Ramblas e il bell´Eixample. Verso sud si vede Montjuic, ad ovest il Parco Naturale Collserola, e ad est, seguendo la linea costiera, si vede il Forum. La Torre Agbar è uno dei tre grattacieli che possiede Barcellona, e si distingue per la sua forma cilindrica, che rompe con la classica figura rigida dell´architettura di questo tipo di edifici. Fu progettato dall´architetto Jean...

Stagione di Calçots a Barcellona

La stagione delle Calçotadas a Barcellona è attesa tanto quanto la primavera, visto che entrambe arrivano quasi insieme. Il calçot veniva utilizzato nelle zone di campagna per recuperare le forze spese durante l’inverno. Lei si domanderà che cos’ha il calçot che non abbia qualunque altro tipo di cipollotto o porro; la verità è che il suo gusto delicato, dolce e la sua morbidezza lo distinguono da qualunque altro simile. La sua preparazione è molto semplice: i calçots teneri, senza essere lavati, vengono messi su una griglia a fuoco vivace. Quando sono grigliati si mangiano belli caldi accompagnati da un buon bicchiere di vino. I calçots vengono serviti con salse speciali che possono essere a base di nocciole, mandorle, aglio, pomodoro ed olio d’oliva, ma a seconda  del posto ai sapori di questi ingredienti base possono esserne aggiunti altri. Questa mescolanza lo rende un piatto speciale per rafforzare l’organismo dopo la dura stagione invernale. Se lei viene qualche giorno in vacanza a Barcellona e desidera provare le calçotadas le daremo alcuni dati su dove degustarle e come deve farlo. Mangiare una calçotada significa prendere parte ad un rituale eccitante, liberatorio, visto che i calçots si mangiano con le mani e si introducono completamente in bocca, buttando la testa all’indietro. Nei ristoranti danno un bavaglio da mettersi al collo e guanti per le mani, ma se è in confidenza con i suoi commensali, si lavi le mani unte e macchiate a fine pasto. Se vuole alcune informazioni su dove mangiare una buona calçotada le consigliamo il ristorante-brasserie El Jardí de L’àpat, in Albert Llanas 2. E’ un posto privilegiato a Barcellona...

Alimentaria a Barcellona

Alimentaria, come il suo nome lascia intendere, è una fiera specializzata in alimenti e bevande. Si terrà a Barcellona dal 26 al 29 marzo. Qui si trovano i principali esponenti del mondo gastronomico tanto locale e nazionale come internazionale. Questo evento non è alla prima edizione e vanta già una serie di sponsor che garantiscono sulla qualità dell’evento. La cosa più interessante di Alimentaria è che offre un luogo di incontro per tutte le parti interessate dal commercio alimentare. Dal più piccolo fornitore di servizi agli chef più importanti al mondo, tutti si daranno appuntamento qui per discutere idee, scoprire le ultime novità e fare affari. Questo anno avrà quasi quattromila espositori, da 75 paesi diversi. E visto che si aspettano circa 150 mila visitatori, la Fiera di Barcellona è il luogo migliore per riceverli. L’evento si terrà nel salone Gran Vía della Fiera. L’orario per visitare la fiera è dalle 10:00 alle 19:00. Considerato il fatto che Alimentaria è un punto strategico per la connection tra tutti gli interessati del settore alimentare, si raccomanda di prendervi parte a tutti i fornitori di servizi al momento disoccupati. Questa fiera è una vera e propria porta d’ingresso per il settore gastronomico. È prevista un’area destinata ai prodotti innovatori per fare avvicinare più persone alle novità del mercato, sempre relazionate con la tecnologia. È prevista anche la vendita di tali prodotti, al fine di facilitare un accesso più facile agli stessi. Per ulteriori informazioni visitare il sito web e consultare il cronogramma dell’evento alla pagina di Alimentaria: http://www.alimentaria-bcn.com/ d.b Il mondo della gastronomia si riunirà in un punto strategico a marzo....

Antoni Muntadas al MACBA di Barcellona

Se siete ancora interessati ai progetti artistici e agli strumenti che si utilizzano in un intervista, allora non potete perdervi l´esposizione di Antoni Muntadas “Between the Frames: the Forum”, in mostra al MACBA fino al 20 maggio, all´interno di un percorso intitolato “Volum!” che presenta una collezione di opere della Fundación LaCaixa e del Museo MACBA. Si tratta di un progetto molto più ampio e che comprende più di 150 ore di interviste a persone che lavorano nel mondo dell´arte, registrate dallo stesso Antoni Munatadas tra il 1983 e il 1993. Questi anni furono anni interessantissimi per la carriera di Muntadas perché cruciali nell´organizzazione degli oggetti all´interno di una mostra; il ruolo dei curatori e dei collezionisti cominciò a prendere sempre più piede nell´organizzazione della mostra e soprattutto nella selezione delle opere, che le decisioni delle istituzioni e dei critici cominciarono a influire in modo radicale su chi rimaneva dentro e chi fuori. Per cercare di capire il movimento di questo sistema da dentro, Muntadas si avvicinò ad esso con uno sguardo critico e con l´intenzione di riunire il materiale raccolto in un archivio (parola chiave nell´ambito della creazione artistica di quegli anni). Così che Muntadas intervistò mercanti, collezionisti, galleristi, direttori di musei e di importanti istituti, guide, mezzi di comunicazione e, ovviamente, artisti. Nella mostra potrete accedere a 8 stanze illuminate con colori diversi che corrispondono a 8 protagonisti diversi del mondo dell´arte, in cui una serie di schermi trasmettono una selezione delle interviste dell´epoca. Le interviste che non appaiono nella mostra del MACBA si possono consultare liberamente al Centro de Documentación y Estudios del museo, giusto di fianco....

The Sadies a Barcellona

Sembra indiscutibile che, dall’auge della corrente conosciuta come freak-folk, inaugurata dalla mano di talenti tanto eccellenti come Devendra Banhart (principale responsabile della rivalorizzazione del primo e fino ad allora finito in dimenticanza di Vasthi Bunyan), CocoRosie o Joanna Newsom, uno dei fenomeni più sensibili della musica indipendente del secolo in corso è il ritorno o la presenza della tradizione, delle radici del folklore. È come se in qualche maniera l’audacia caratteristica della musica alternativa fosse stata sostituita da una malinconia dalle profonde tinte liriche che trova la sua migliore espressione nelle forme tradizionali della canzone. Ripassando per esempio soltanto le liste delle riviste specializzate dei dischi più riguardevoli dell’anno scorso, figura la presenza degli splendidi lavori di artisti come PJ Harvey, Bill Callahan, Gilliam Welsh, Fleet Foxes, Josh T Pearson, Bon Ivers, Wilco, Jonathan Wilson, The Jayhawks o The Black Keys, solo per menzionarne alcuni, tutti questi in un modo o nell’altro direttamente vincolati con la canzone tradizionale, si tratta di country, blues, folk o bluegrass. Più di un critico ha associato questo ritorno alle radici –con le sue varianti stimolanti e innovatori – a una necessità di verità e di autenticità ogni volta sempre più perentoria in un mondo caratterizzato dalla crescente cosificazione dell’esperienza prodotta dall’uso dominante delle rete sociali e dei mezzi di comunicazione di massa. Verità e autenticità che avrebbero anche a che vedere con la volontà e l’impulso di parlare delle cose che hanno importato sempre (l’amore, la malinconia, la nostalgia, la morte, il passare del tempo…), questo numero limitato di temi e metafore, tanto limitati che forse potrebbe contarsi ampiamente con le dita delle...

Elliot Murphy a Barcellona

Il primo e acclamato disco di Elliot Murphy, che terrà uno dei suoi indimenticabili e intensi concerti nella sala Bikini di Barcellona il prossimo 10 marzo (http://www.bikinibcn.com/en/concerts/_mes:03,dia:10,anio:2012/). Dal nome Aquashow, in omaggio all’influenza che su di lui ha sempre avuto lo spettacolare locale omonimo che il padre gestiva negli anni ’50  a New York, città natale del cantante, attore, giornalista, poeta e romanziere, nato nel 1939. I ricordi di infanzia di Murphy sono popolati di pagliacci vestiti da marinai, giocolieri, umoristi e nuotatori alla Esther Williams, ammirato allora quasi ogni giorno in questo meraviglioso teatro all’aria aperta dal design art deco, che vibrava con la musica del grande Duke Ellington. Un’altra influenza decisiva fu quella di Sky Club, il successivo locale del padre, situato non lontano dal luogo di partenza di Lindbergh nel suo leggendario viaggio-prodezza aeronautica transatlantica, dove potè assistere alle mitiche serate musicali e saloni da ballo dove Murphy imparò ad amare band come The Seeds, The Ronettes o Jay and the American. Già con il suo primo gruppo, The Rapscallion, vinse nel 1966 La Gara delle Band organizzata dallo Stato di New York, quando aveva appena compiuto 18 anni. Murphy imparò a scrivere canzoni quattro anni più tardi, durante la vita da bohémien che condusse attraverso l’Europa e che lo portò a conoscere Federico Fellini, il quale gli assegnò una parte nel suo intenso e spettacolare film Roma. Da allora l’influenza di Dylan e la Velvet post-Cale erano già notevoli e al suo ritorno negli Stati Uniti divenne con Aquashow uno degli artisti di maggior successo della prima metà degli anni ’70. Man mano che il...

Tierra Santa a Barcellona

L’Heavy Metal, visto ed ascoltato da vicino, è caratterizzato da numerosi eccessi come distorsioni, sfide a raggiungere il massimo del caos musicale selvaggio, come la glam, la satanica o la guerriera. Un riassunto degli inizi del Metal in relazione alle fonti più controverse relazionate al diavolo, al satanismo e ai sacrifici umani, forse potrebbe cominciare con il “Sympathy for the Devil” dei Rolling Stones, sebbene non si tratti di un pezzo Heavy Metal propriamente detto. E certamente è meglio non iniziare dal lungo elenco di canzoni blues che alludono al demonio, alla religione e alla lotta dell’anima per la sopravvivenza. I Black Sabbath hanno lanciato il tema dell’occulto in grande scala e a livello pesante. I tedeschi del gruppo Necronomicon, influenzati da Lovecraft, non sono stati da meno. E così a poco a poco il Metal è diventato uno stile che racconta di viaggi epici verso l’oscurità, di guerre contro creature celestiali o infernali, conquiste di dimensioni inesplorate, viaggi cosmici ed altri mondi. Successivamente saranno i newyorchesi di Manowar a portare i riff pesanti fino al punto più alto del Valhala. Saranno i gruppi di Metal progressive ad esplorare ancora più a fondo questi versanti o possibilità liriche. Nel caso del Black Metal norvegese i miti nordici si sono mescolati con il rock con la volontà di ritornare alle antiche tradizioni pagane di quei popoli e rifiutare l’ordine cristiano. I Tierra Santa, originari de La Rioja, iniziarono il loro cammino nel Metal intorno agli anni ’90. Sono tornati alla carica nel 2010 e si portano appresso tutto l’armamentario prima citato a livello epico, leggendario, mitico, lo si chiami come...

Promozione primavera in tutti i nostri appartamenti

È arrivata la primavera?   Probabilmente è vero che la primavera fa ribollire il sangue o semplicemente è il fatto che da alcuni giorni viene buio più tardi. Oppure sono solo i fiori che stanno cominciando a sbocciare e il profumo si espande nell´aria, proprio come quando eravamo piccoli, e ci viene voglia di ridere, correre e scappare. Dal momento che pensiamo di non essere gli unici ad aver notato l´arrivo di questa anticipata primavera, abbiamo deciso che tutti hanno il diritto a farsi una scappata da qualche parte. Per questo motivo abbiamo deciso di mettere a vostra disposizione più di 400 mete a partire da 10€ al giorno. Con la promozione speciale di marzo, avrete diritto a un 5% disconto su tutti gli appartamenti. Per beneficiarsi del codice promozionale avrá tempo fino al 15 Marzo PC8I8MRH8LCQ Guarda la città che più ti interessa e scegli la tua meta a partire da 10€ al giorno. Approfitta dell´offerta: verrà applicato il 5% di sconto su tutti gli appartamenti.   Speriamo che tu ti possa rilassare completamente, che ti faccia una foto con una margherita sull´orecchio e che il tempo passi il più lentamente possibile! 😉   Miss Moci Stop dalla nostra vasta scelta di appartamenti a Barcellona...

Divinità e miti dell’Antichità

Fino al 23 marzo il Museo Museo Nacional de Arte de Cataluña, MNAC, presenta l’interessante mostra Dioses y Mitos de la antigüedad (Divinità e  Miti dell’antichità). La mostra è organizzata dal Gabinetto Numismatico di Catalogna ed è a cura da Marta Campos, conservatrice capo del Gabinetto Numismatico di Catalogna del MNAC; lo sguardo si concentra sui miti creati da coloro che abitavano la penisola iberica, dal V secolo fino al momento in cui giunsero i visigoti. La mostra ci porta a conoscere i processi storici di sviluppo della penisola iberica e l’influenza dei miti e delle credenze nella costituzione di una cultura, attraverso un focus nuovo, poiché ne affronta la genesi ed il modo in cui questa fu trasmessa attraverso la moneta, oggetto che storicamente è servito per realizzare scambi di prodotti e servizi. Al fine di dare un contenuto didattico la mostra si struttura intorno a tre assi tematici: l’influenza dei culti greci ed orientali, la religiosità delle culture primitive della penisola iberica e la romanizzazione, fino all’arrivo dei visigoti. La zona di Ibiza e le coste della penisola furono colonizzate a seguito delle migrazioni di popolazioni greche e fenicio-puniche, che vi si stabilizzarono e crearono un loro habitat, riproducendo la loro cultura d’origine e pertanto, riproducendo le loro credenze organizzate intorno alle divinità. Fu così che, generando forme di organizzazione e creando una moneta incisero su di essa le loro divinità, per dare un valore divino a quest’oggetto di scambio, inscrivendovi Zeus, Bes, Tanit, Atena, Artemide o Melkart. Fino a poco tempo fa non si sapeva molto sugli dei che governavano l’immaginario delle popolazioni di Hispania, ma...

Barcellona romana

La Barcellona odierna è così affascinante che molte volte ci dimentichiamo che i suoi edifici modernisti o dei suoi impeccabili piani urbanistici non si sarebbero mai potuti realizzare se non fosse stato fondato l´Impero Romano. L´eredità romana non si limita alle rovine esposte al Museo dell Storia di Barcellona. Quando venne progettata la città per la prima volta, vennero stabiliti due assi centrali, il cardo maximus e il decumanus maximus, che si incrociavano nel punto centrale dove generalmente si trovava il forum, vale a dire la piazza centrale. Se sovrapponiamo i piani dell´epoca con gli odierni scopriamo che questo centro corrisponde a plaça Sant Jaume, dove adesso si trovano le sedi dell´Ayuntament e della Generalitat. Sì, il centro della metropoli non è cambiato da migliaia di anni! Per i curiosi il decumanus maximus è formato da carrer de la Ciutat e carrer del Bisbe, mentre il cardo maximus è formato da carrer Ferran e carrer Jaume I. Ma le sorprese non finiscono qui: Barcellona venne fondata dai romani nel I secolo a.C., circa l´anno quindici, ma la zona era stata già abitata da altre popolazioni. La posizione della città era ovviamente strategica perché era protetta dal Mons Taber (un promontorio di circa quindici metri all´interno della città) e situata tra due torrenti, il Cagalell e il Merdança, rispettivamente a ponente e levante. Di fatto a quei tempi la riva del mare si trovava all´incrocio tra carrer Ample e carrer de la Fusteria. Questo spiega perché divenne capitale nonostante fosse lontano dalle principali arterie romane. La sua vantaggiosissima posizione geografica avrebbe permesso alla città di resistere all´attacco dei nemici. La città quindi, come prima dicevamo,...