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ONLY BE BARCELLONESE

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SegwayCAT a Barcellona

SegwayCAT propone un nuovo modo di conoscere la città di Barcellona.

Fiera dell’esoterismo a Barellona: Magic Internacional Barcellona

Da non credere: le sfere di cristallo si stanno digitalizzando! Vi state chiedendo come se la passano le grandi aziende che si dedicano all’esoterismo? Il Re Mida dell’esoterismo non è tra chi legge le carte in privato. Si tratta di grandi catene televisive spagnole come La Sexta, Antena 3, Cuatro, Nova, FDF, Veo ed altre. È un giro d’affari  che in Spagna fattura 2.800 milioni di Euro all’anno (2.000 solo attraverso i tarocchi per telefono). Per farvi un’idea: questa somma è simile il prezzo di 200 carri armati che l’anno scorso la Spagna negoziava con l’Arabia Saudita  è di 3.000 milioni. La CEPSA, la seconda azienda petrolifera spagnola è stata vaporata in 7.500 milioni di Euro dall’emirato di Abu Dabi lo scorso febbraio . Addirittura la Chiesa cattolica è associata per le sue emissioni televisive con una casa produttrice di programmi “esoterici” prodotti per diverse emittenti televisive: Canal Català. La sottile linea tra religione ed essoterismo si sfuma nel mondo delle superstizioni e della religiosità popolare. Il direttore della Fiera è uno degli artefici e pionieri dell’esoterismo nei mezzi di comunicazione spagnoli, il giornalista Sebastián D’Arbó che ha lavorato per la TVE, la Catena SER, Antena 3Tv ed altre ancora. Ha fondato riviste come La Magia e Karma7, tra le altre ed ha partecipato all’edizione di leggendarie enciclopedie di scienze occulte  e di parapsicologia delle case editrici Planeta e Salvat. La Fiera Magic Internacional è considerata come uno dei principali eventi europei del settore. Alla Fiera potrete conoscere tutte le novità tecnologiche, software,  stregoni digitali, e anche streghe e stregoni in carne ed ossa, astrologi, vedenti ecc. Ci saranno...

Enric Sagnier a Barcellona: Il Conte Dracula del Modernismo

Così come viene raccontato nel magnifico film di Tim Burton Ed Wood, che lo scrittore di Samoa Albert Hanover reputava uno dei migliori film di tutti i tempi, una delle ragioni della rapida diminuzione della celebrità dell´incomparabile attore transilvano Bela Lugosi (nonostante l´affetto e l´ammirazione che la sua figura ha sempre suscitato entro certi settori della cultura meno convenzionale, delle quali danno prova non solo il film di Tim Burton, ma anche la sinistra canzone della Bauhaus nella quale si annuncia la sua morte; il tempo non perdona nessuno, passa rapido ed implacabile trascinandoci tutti con sè, gettando illustri cadaveri nelle cupe cripte della dimenticanza, avvolti in sudari di amnesia ogni volta diversi) fu il fatto di aver rifiutato la parte del mostro di Frankenstein, che ha invece trasformato Karloff nella nuova stella che lo ha eclissato, proprio perchè non ha visto nel personaggio nè romance, nè glamour, nè presenza, nè voce, nè dramma, nè mistero – detto dal dandy centroeuropeo che ha reso celebre per la prima volta l´immagine del Conte Dracula -. In maniera affine, parte della fama dell´architetto catalano Enric Sagnier (1858-1931) deriva proprio dal fatto che fu lui il primo incaricato della costruzione di Casa Milà. Per la quantità di pantheon familiari costruiti, per il dandismo rivestito di specchi nel suo progetto del leggendario bar dello scomparso Hotel Colon che occupava l´angolo di strada tra Plaza de Cataluña e il Paseo de Gracia, per la condizione nobiliare che gli fu concessa grazie ai numerosi collegi e chiese (con le relative cripte) che costruì gratuitamente, o per il simbolismo sepolcrale di buona parte della sua opera,...

Bonnie ‘Prince’ Billy a Barcellona

Come dimostrazione di quanto peculiare, o si potrebbe anche dire strano o stravagante, sia stato il modo di essere e di lavorare di Will Oldham, conosciuto anche con il nome d’arte di Bonnie “Prince” Billy, uno dei creatori di musica popolare americana più prestigiosi, reputati e interessanti degli ultimi vent’anni, potremmo forse citare, tra gli innumerevoli esempi possibili, il fatto che in qualche occasione abbia citato Russ Meyer e Robert Duvall come due importanti influenze sulle sue opere. Non per niente il futuro Bonnie “Prince” Billy (un semplice pseudonimo, nato apparentemente per ragioni puramente fonetiche, che alla fine acquisirono imprevedibili significati occulti e ramificazioni, svelati a poco a poco nel penultimo anno del XX secolo) iniziò la sua carriera artistica interpretando la parte di un predicatore adolescente nel film di John Sayles Matewan (1987), quando aveva diciassette anni. Di Duvall ha detto di ammirare soprattutto la sua presenza come interprete, quella facoltà speciale che certi attori hanno (e ogni cantante è anche attore, specialmente sul palcoscenico) di trasformare in qualcosa di interessante tutto quello che toccano, in virtù unicamente della loro capacità di trovare il modo di farlo sembrare personale ed unico. Le ragioni dell’ammirazione per Meyer possono forse essere trovate nella commovente canzone I See a Darkness, che nel 1999 diede il nome al primo disco dell’era Bonnie “Prince” Billy, e venne versionata in modo memorabile un anno dopo, con Will Oldham ai cori –probabilmente la parte migliore versione di quel tema eccelso è il modo in cui le due voci si incrociano- da Johnny Cash nell’album American III: Solitary Man. Iniziando con il ricordo delle molte volte...

Irie Révoltés a Barcellona

Uno dei fenomeni più curiosi e interessanti della scena musicale europea degli ultimi dieci anni è stata molto probabilmente l´apparizione del sempreverde e sorprendente gruppo Irie Révoltés. Dopo quasi un lustro di incubazione, hanno dato alla luce il loro ultimo disco, Mouvement Mondial, che presenteranno alla sala Apolo di Barcellona il prossimo giovedì 3 novembre (http://www.sala-apolo.com/localizacion.asp). Che si tratti di un gruppo di Heidelberg formato da nove persone (la formazione originale aveva cinque membri in meno) che suonano una vibrante musica che va dal reggae, alla dance hall, passando per lo ska e l´hip-hop, senza disdegnare il punk e il R&B, non dovrebbe essere troppo strano; così come la loro forte coscienza sociale, in particolare in relazione alla situazione africana (è nota a tutti la loro collaborazione con organizzazioni come Silla de rueda para África) cantato in una serie di testi e manifestato con l´assidua presenza a festival e concerti di beneficienza contro il razzismo, non dovrebbe destabilizzarci. Ma il tutto è reso ancora più peculiare dal fatto che, nonostante siano un gruppo tedesco, la maggior parte delle loro canzoni è scritta in francese; questo fatto dimostra sia la natura multiculturale del gruppo, che la ricca e profonda influenza che la musica e la cultura delle banlieues francesi ha avuto su di loro. Il francese risuona anche nel nome della band (irie fa riferimento alla parola giamaicana che indica uno stato di felicità e bontà identificabile con la connessione con la divinità e révoltés è il plurale della parola francese che indica “ribellione”, “insurrezione”) i cui membri si presentano unicamente come cittadini del mondo, superando il concetto di nazione....

The Kooks a Barcellona

The Kooks sono nati nel 2004 e sono diventati famosissimi in pochissimo tempo, riempendo stadi e vendendo milioni di copie in tutto il mondo. Tutto grazie a una canzone intitolata “Naive”, che fa parte della produzione InsideIn/Inside Out. Poi il tempo ha fatto la sua parte, i ragazzi sono diventati sempre più famosi e, dopo aver lanciato il secondo album, sotto il titolo di Konk, è arrivato il terzo, uscito solo pochi giorni fa (il 12 Settembre). Luke Pritchard, Hugh Harris, Paul Garred e Peter Denton sono gli attuali componenti del gruppo, dopo che uno di loro li ha lasciati per problemi con la droga. Il loro primo album ha collocato ben sei singoli nella top 40 della Gran Bretagna che, come si sa, oltre ad avere una delle charts più importanti del mondo è anche una delle più complicate e con il pubblico più informato. Il secondo disco, accolto come pochi nella storia del rock, li ha lanciati al primo posto nella classifica dei dischi più venduti in Gran Bretagna, con più di 65mila copie vendute nella prima settimana. In quest’occasione il gruppo di Brighton, in Ighilterra, è impegnato in un tour di presentazione del terzo disco, e in questa linea il 23 Ottobre arriveranno nella Sala Razzmatazz di Barcellona, affinché tutti i fan spagnoli possano godersi Junk of the Heart, il nome del loro nuovo disco. Per maggiori informazioni: http://www.salarazzmatazz.com/op/conciertos/442 Razzmatazz: Carrer dels Almogàvers 122, 08018 Barcellona, Spagna MiLK Se hai voglia di vedere una delle band indie rock più importanti del momento, l’unica cosa che devi fare è affittare appartamenti a Barcellona e cogliere l’occasione anche...

Concerto degli Architecture in Helsinki a Barcellona

Se c´è qualcosa di certo nel mondo della musica attuale è che l´indie pop è in pieno auge. Moltissime band stanno emergendo e promettono bene, e col tempo dimostrano sempre più di meritare un posto nel mondo dello spettacolo. Una dei queste band, che è nell´ambiente dal 2000, si chiama Architecture in Helsinki, formatasi a Melbourne in Australia, e composta da Cameron Bird, James Cecil, Gus Franklin, Jamie Mildren, Sam Perry y Kellie Sutherland. Una delle caratteristiche più interessanti di questa band è che praticamente tutti i suoi musicisti sono capaci di suonare più di uno strumento. Per questa ragione, possiamo ascoltare un membro suonare la chitarra in un certo pezzo, e la batteria in un altro pezzo differente, e questa è proprio la ragione per la quale la musica degli Architecture in Helsinki è talmente varia e passa attraverso molti stili, come l´elettronica, l´indie, il rock e molti altri. Un´altra caratteristica del gruppo australiano è che sono soliti suonare strumenti sperimentali, come strumenti a fiato, flauti costruiti da loro stessi, sintetizzatori analogici, sampler e molti altri. Tutto questo ha influito massicciamente sulle loro particolari sonorità, e non poteva essere altrimenti. Sebbene sia stata formata nel 2000, la band si è fatta famosa poco a poco, con il tempo e con la partecipazione a grandi tour che vennero realizzati con gruppi già consacrati come Death Cab For Cutie e artisti come David Byrne, che li aiutarono ad arrivare sul panorama musicale principale. Oggigiorno è uno dei gruppi indie pop più rilevanti. In questa tappa, il 26 ottobre al Sala Razzmatazz 3 a Barcellona, presenteranno il loro ultimo album chiamato...

La valigia messicana, esposizione fotografica a Barcellona

Il Museo Nazionale d´Arte della Catalogna presenterà una mostra esclusiva nella città di Barcellona che sarà aperta da Ottobre 2011 fino a Gennaio 2012.  L´esposizione è intitolata “La valigia messicana” e si tratta di un insieme di fotografie scattate durante la Guerra Civile spagnola (1936 -1939) da Robert Capa, Gerda Taro e David Seymour, più conosciuto come ´Chim.´ Robert Capa ed i suoi compagni, furono i più famosi inviati di guerra durante il secolo XX. Furono coloro che registrarono, attraverso le immagini, tutta la Guerra Civile spagnola, benché l´insieme delle loro fotografie non vennero mai pubblicati. I loro archivi si persero quando essi dovettero fuggire a causa della stessa guerra a metà del 1939. L´esposizione ha il nome di “La valigia messicana” perché fu in Messico dove si ritrovarono, nel 1995, tutte le fotografie di questi corrispondenti dopo essere state disperse per più di 50 anni. La scatola conteneva negativi ed archivi inediti di ineguagliabile valore storico e culturale. Nel 2007 il materiale arrivò dall´ICP, International Center of Photography, di New York e da allora sono in via di processo per poterle esibire in pubblico. Ciò che rende interessante questa mostra è il fatto che in essa appaiono personaggi celebri di quell´epoca come Federico García Lorca o Ernest Hemingway. Inoltre, grazie agli investigatori e restauratori del materiale trovato, le fotografie possono essere mostrate nell´ordine cronologico nel quale furono estratte e ciò fornisce dati preziosi alla storia universale, mostrando la dura realtà di una sanguinante guerra. Si può inoltre ammirare anche come cominciò il fotoperiodismo e l´importanza che ha assunto con gli anni. Il lavoro di questi tre giornalisti fu magnifico e...

Tour Bicicleta Barcellona

Tour Bicicleta Barcelona propone un modo simpatico e dinamico di conoscere la città.