Il 2 giugno al Rumsey Playfield de Central Park a New York si terrà un concerto del famoso cantante con la faccia da ragazzino Gavin DeGraw, insieme alla cantante pop country junto a la cantante pop country Colbie Caillat. Questo incontro farà la gioia dei suoi fan e darà la possibilità di godere di un po’ di buona musica. Gavin DeGraw è un ragazzo tipico di New York. Parla, canta, pensa e si diverte come un newyorkese. La sua carriera è legata a Manhattan, dove iniziò cantando in discoteche della zona est della metropoli. I partner dei suoi esordi furono i pianisti Lenny e Andrés Revell, insieme ai quali riuscì a far interessare a sé molta gente, grazie alla sua capacità interpretativa, per la sua voce solida e per le sue interessanti sonorità. Sin dai suoi esordi ha sempre potuto contare sull’affetto del suo pubblico. Fu scelto inoltre per interpretare la musica dei film Tristano e Isotta (2006) e We belong Together. La sua canzone I don´t wont to be divenne la colonna sonora della serie One tree hill. Il suo lavoro musicale è stato molto interessante, costantemente impegnato a rinnovare il suo repertorio e fare alcuni lavori discografici originali, come la versione acustica della musica dell’album Chariot, dal titolo Chariot Stripped. La sua epoca d’oro iniziò nel 2004, da quando non ha più smesso di tenere concerti negli USA e presentazioni di successo in TV. Ecco, non è proprio il tipo con la faccia da bravo ragazzo. La sua maturità si vede nella musica, nell’espressione e nella serietà che mette nell’intraprendere progetti musicali. Il suo primo contratto lo...
I giorni sono sempre più lunghi e le temperature sempre più alte. Ci stiamo pian piano avvicinando alle tanto attese e soprattutto meritate vacanze, ma agosto è ancora lontano. Noon preoccupatevi però, perché il tempo vola quando ci si diverte e giugno promette bene. Per festeggiare l´inizio della stagione dei festival, Only-apartments.com applicherà uno sconto molto speciale alle prenotazioni effettuate entro i primi 10 giorni di giugno. Se hai già acquistato un biglietto per un concerto o un´altro evento, affittare uno dei nostri appartamenti è una delle altre cose da mettere in conto. Con il nostro sconto inoltre risparmierai il 5% Approfitta dell´offerta ed al momento della prenotazione inserisci, dove richiesto, il codice promozionale riportato qui sotto, : PCOCIX2IWBV6 Scegli tu la destinazione ! L´importante per noi è non farti perdere neanche un minuto… troverai subito l´appartamento dei tuoi sogni! Miss Moci alloggi...
Di tutte le bevande del mondo probabilmente non esiste nessuna che si trascini dietro una leggenda così ammirevole come l´assenzio, chiamata tradizionalmente “la fata verde” sia per il suo colore verde smeraldo che raggiunge al momento del grado di distillazione ideale (in nessun caso minore di 70º), sia per il mondo magico a cui dà l´accesso, uno stato alterato della coscienza, attivo, fertile e potenzialmente terrificante, che può condurre sia in cielo che all´inferno. È questo il motivo per cui l´assenzio è diventata la bevanda per eccellenza di tutti gli artisti del modernismo e del movimento simbolista. Ne danno testimonianza sia la letteratura che i dipinti dell´ultimo terzo del XIX secolo ei primi anni del XX secolo, da Rimbaud e Verlaine ad Oscar Wilde, da Van Gogh a Picasso. Nel 1915 venne poi proibita per motivi di salute pubblica e per salvare i cittadini dalle pericolose allucinazioni che solo questa bevanda era in grado di provocare, a quanto pare molto più importante che proteggerli dalla realtà pericolosa e aberrante che tali autorità proibizioniste non hanno avuto scrupoli ad alimentare attraverso una guerra di potere distruttiva senza precedenti. Non si è neanche mai riuscito a definire in modo adeguato l´esperienza sensoriale che provoca l´assenzio, nonostante invece siano stati descritti abbondantemente i modi in cui assumerlo, sia al cinema che nei dipinti. Vista l´alta gradazione della bevanda è necessario diluirla con acqua. Si posiziona quindi un cucchiaino da caffè con una zolletta di zucchero sul bicchiere con l´assenzio su cui si va versando lentamente un bicchiere di acqua fredda fino a che il mix dei due liquidi non raggiunge l´aspetto perfetto, bianco simile all´opale, che viene chiamato louche (torbido), un termine...
Nonostante le recenti modifiche legislative che impongono dure restrizioni sulla vendita di marijuana nei coffeeshop di tutto il paese e le minacce di chiudere il quartiere rosso ai non residenti, nonché le normative restrittive sui numerosi spazi della mitica città, simbolo di una libertà sovversiva e senza limiti, Amsterdam continua ad essere la città di sempre, piena di uno spirito di protesta ereditato dalla Rivoluzione dei Fiori del 1968. E anche se i simpatizzanti anarchici vedono ridotti i luoghi dove poter vivere in modo libero, esistono ancora dei luoghi nella capitale olandese che offrono divertimento allo stato puro: uno di questo è il The Daisy Age che ospita il programma di feste Bitterzoet. Non lo conoscete? Nessun problema: il The Daisy Age è una discoteca dove si balla sin dagli anni ´80 la “dance floor”, vale a dire danze urbane. Dalle strade della Grane Mela le tribù urbane deluse dal sistema e in parte mantenute dallo stesso, cominciarono a creare un tipo di ballo a metà tra la ginnastica e la danza, che dava priorità alle acrobazie a terra. Chi è sulla soglia dei 40 saprà perfettamente di cosa stiamo parlando. I più giovani avranno visto questo tipo di ballo, agli inizi assolutamente di strada, per poi vederlo evolvere a stile da discoteca nei film del periodo. Il dance floor si sviluppa assieme alla tecno, alla musica elettronica e a tutti i generi creati da DJ alla moda. Gli esperimenti musicali sono cominciati quando una gioventù nata e cresciuta nella bambagia dello sviluppo capitalista, si esprimeva in forma personale e addirittura indiviualista. È quindi questo quello che propone la discoteca...
Passeggiando per Las Ramblas alla ricerca di un ricordo di Barcellona, la prima cosa che si trova è una simpatica maglia del Barça, in tutte le taglie e di tutte le qualità. Ma, alzando lo sguardo, il turista si accorge che Barcellona è molto più di una squadra di calcio. Quindi devo ricorrere all’immaginazione per comprare il migliore souvenir che ricordi il suo passaggio per questa città. Visto che molte volte l’immaginazione va in vacanza e non funziona lo sforzo che facciamo per pensare un oggetto ideale, intendiamo darti qui un aiuto illustrandoti diverse alternative. Se vai a La Pedrera troverai centinaia di piccole e grandi idee ricordo di Barcellona. Qui vi sono dalle classiche matitone ai librettini con motivi di Gaudí, passando per divertenti kit di montaggio de La Pedrera, i cui pezzi si incastrano molto facilmente e non hai bisogno di colla né di altri strumenti. La cosa più divertente di questo souvenir è si tratta di un’occupazione piacevole con la quale si può decorare un angolo speciale di casa. Se hai dei bambini, poi, è l’ideale, visto che possono collaborare alla realizzazione e divertirsi con i genitori. Si tratta di un meraviglioso ricordo da portare agli amici. Altro luogo da visitare per decidere quale souvenir portare con sé è Chi-Ton Souvenirs, che anche se non dispone di grandi prodotti, può offrire piccoli oggetti per decorare il frigorifero o i portachiavi che porteranno buoni ricordi del viaggio senza occupare troppo spazio in valigia. Sui trova in calle Provença 300. Questo locale apre alla sera, precisamente alle 23:30, ideale nel caso in cui tu ti sia dimenticato di...
Una storia che commuove migliaia di persone in tutto il mondo, innanzitutto perché si tratta di un avvenimento reale, in secondo luogo, ma ancora più importante, perché ci ricorda che, anche se ci crediamo forti e invulnerabili, siamo solo esseri umani, una specie tra le altre che abita il nostro pianeta, e come tali commettiamo errori. Ed è la natura che ce lo ricorda costantemente. Questa è la storia del Titanic, la nave più grande e lussuosa del mondo agli inizi del secolo XX, protagonista di una delle tragedie più ammonitrici della storia dell’umanità. Era il 1911 quando la famosa nave tocca per la prima volta il mare, dopo due anni dall’inizio dei lavori, che non finiranno se non un anno dopo essere stata varata. Si elogiò talmente tanto la sicurezza di questo “mostro” dei Sette Mari che in alcuni giornali addirittura se ne parlò come una nave “impossibile da affondare”. Purtroppo la natura non volle e la manovra sbagliata di un capitano troppo convinto dell’opera titanica che stava guidando, finì per spaccare la nave in due portando con sé più di 1.500 persone. Titanic the Exhibition, ricostruisce passo dopo passo la vita dell’imbarcazione, raccontando ai visitatori la sua storia attraverso oggetti reali, da prospetti e lettere dell’epoca a parti dell’imbarcazione fino a, cosa più importante, oggetti personali dei passeggeri, sia di quelli deceduti nella tragedia sia dei sopravissuti. Di questi ultimi sono addirittura presenti interviste registrate anni dopo. Vi sono inoltre articoli di giornali che annunciano la tragedia e che mostrano l’impatto prodotto da questo incidente nella società dell’epoca, nonché ricostruzioni delle parti più lussuose della nave. La...
Il 5 giugno la band australiana di indie rock, The Temper Trap, suonerà al Terminal 5 di New York. Il concerto forma parte del tour annuale della band che reincontrerà il suo pubblico newyorchese a cui offrirà vecchi e nuovi brani musicali. Il successo del gruppo si basa sugli accordi speciali che escono dai loro strumenti, soprattutto dalle chitarre dal suono pulsante, che provocano interessanti sensazioni di liberazione. Tutto ciò li ha convertiti in una band molto apprezzata dagli amanti dell´indie rock, nonostante il loro stile sia molto più eclettico, con brani che vanno dal post-punk revival al rock alternativo. La band è formata da Dougy Mandagi, cantante e chitarrista principale; Jonathon Aherne, bassita; Lorenzo Sillitto, chitarra secondaria e tastiere e Toby Dundas alla batteria. Sin dagli inizi sono stati comparati a band come i Radiohead, i Coldplay e i Massive Attack nonostante siano stati sempre abbastanza peculiari. Il loro produttore, Jim Abbiss, rimase impressionato dalle nuove sonorità della band e si offrì al gruppo per cominciare una collaborazione di cui Conditions ne è il risultato. È questo album che contiene il brano Sweet Disposition, primo in classifica dopo aver fatto da colonna sonora al film 500 giorni insieme, girata da Marc Webb, una commedia romantica che affronta l´amore in uno stile diverso. Il fondatore dei The Temper Trap è Dougy Mandagi che sin da piccolo è stato iniziato alla musica dal padre. Di origini tailandesi, il rocker ha vissuto nelle isole della zona prima di arrivare in Australia e cominciare a lavorare in un negozio con Toby Dundas. Quando scoprì che Dunda era un ottimo batterista gli raccontò la sua idea di formare una band per dare un po´...
La figura e l´opera di Francisco de Goya (1746-1828), considerato all´unanimità come uno dei pittori più importanti e influenti di tutti i tempi, viene associata inevitabilmente a Madrid, città in cui non solo vengono ambientati alcuni dei suoi più celebri quadri, ma in cui si conserva la maggior parte delle sue opere. È da Delacroix che nasce un pellegrinaggio al Museo del Prado di pittori provenienti da tutto il mondo con il fine di poter studiare il maestro spagnolo da vicino, la cui opera forma parte della collezione della prestigiosa pinacoteca madrileña, una sorta di museo di Goya. È dalla capitale spagnola dunque che provengono la maggior parte dei lavori della mostra, intitolata Goya. Luces y sombras (http://obrasocial.lacaixa.es/nuestroscentros/caixaforumbarcelona/goya_es.html) che il Caixa Forum di Barcellona dedica all´artista fino al 24 giugno, un modo per festeggiare il suo decimo anniversario. L´ultima esposizione antologica di Goya in città ebbe luogo più di 40 anni fa. Si tratta inoltre della prima di una delle quattro esposizioni in collaborazione con Museo del Prado de Madrid, che il Caixa Forum prevede di organizzare nei prossimi quattro anni. Nonostante la mostra non abbia l´ambizione di essere esaustiva, e per questo mancano inevitabilmente un discreto numero di opere maestre, l´esposizione regala un centinaio di opere ben selezionate dalla ricca traiettoria dell´artista aragonese, in fatto di temi e soggetti (autoritratti, ritratti, ritratti di corte dal sorprendente potere di penetrazione psicologica, scene in costume, feste, scene storiche di carattere quasi documentale, riflessioni amare, critiche sociali, denuncia della guerra) trattate in un modo realista, simbolico, sia in fatto di tecnica (nell´opera di Goya si sono visti gli antecedenti dell´impressionismo e dell´espressionismo) di formati,...
Oltre ad essere il nome di una delle più influenti e meno popolari band dell’esplosione punk-garage-grunge tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta nata a Seattle, Mudhoney è un anche un cult film appartenente al genere sexploitation degli anni Sessanta, girato nel 1965 in bianco e nero dall’incomparable Russ Meyer. Una storia satirica su personaggi dell’epoca della grande depressione americana, liberamente ispirata a un romanzo di Raymond Friday Locke che mostra come una serie di personaggi vengano trascinati da un potente torrente di primitive passioni e crude emozioni, e che voleva dare una rappresentazione grafica dell’amore, della passione, della lussuria e di una certa violenza sadica in modo caustico e a mo’ di intelligente parodia. Curiosamente Norah Jones, che darà un concerto nel Royal Theatre Carré di Amsterdam il 28 maggio (http://www.carre.nl/nl/home), è venuta a sapere dell’esistenza del film poco dopo aver lavorato con Danger Mouse, il produttore del suo ultimo e recente disco Little Broken Hearts, che presenterà durante il tour all´album Rome, un particolare omaggio composto con Daniele Luppi ai film di genere italiani degli anni Sessanta e Settanta, e alle magnifiche colonne sonore composte da musicisti di talento come Ennio Morricone, Piero Umiliani, Bruno Nicolai o Piero Piccioni. Durante la produzione di queest’album Norah Jones e Danger Mouse hanno deciso di lavorare insieme al seguente disco della cantante newyorchese cresciuta in Texas in mezzo alla musica country, alla quale rende tributo con la sua band The Little Willies. È stato proprio nell’ufficio del celebre produttore musicale dalle marcate tendenze cinefile che la cantante si è imbattuta in un poster del film di Meyer,...
Madrid è una città in grado di offrire location ideali per girare un film e in effetti qui sono stati girati diversi film di Hollywood conosciuti in tutto il mondo. Ti diamo un po´ di elementi per riuscire a individuare tutti i luoghi in cui sono passate le star più famose. Quando passi la Puerta de Alcalá ti immagineresti che lì sono state girate alcune delle scene del film Spartaco di Stanley Kubrick, datata 1960 e interpretata da Kirk Douglas, Lawrence Olivier, John Gavin, Jean Simmons e Tony Curtis? Il film tratta di uno schiavo ribelle e filantropo, interpretato dal bel Douglas. Il film ha vinto quattro premi Oscar ed è stato in programmazione nei cinema per moltissimo tempo. Il dottor Zivago, adattamento cinematografico dell´omonimo romanzo di Boris Pasternak, venne girato nel 1965. Diretto da David Lean e interpretato da Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin, il film è stato registrato principalmente a Madrid, nonostante sia ambientato a Mosca. Le scene che teoricamente sono ambientate a Mosca, sono state filmate in calle Silvano, di fianco al cimitero di Canillas, che allora era completamente un luogo di nessuno e venne in 20 000 metri quadrati di scenografie la capitale russa, con tranvia prestati dall´Empresa Municipal de Transportes; altre scene sono state girate alla stazione Delicias. Vi è un aneddoto curioso sulla registrazione delle scene in cui i bolscevichi marciano cantando l´Internazionale per le strade di Madrid. La gente, che non sapeva cosa si stesse girando, uscì per strada a festeggiare, pensando che avessero rovesciato Franco, cosa per cui il Generalissimo mandò la polizia segreta a controllare la registrazione del film. È lo scrittore Slavoj...