La nascita degli Helmet risale al 1989 a New York. Nonostante questa band abbia sperimentato molti cambiamenti, il suo leader, il cantante e chitarrista Page Hamilton, ha continuato a portare avanti il tutto come comandante di questa nave di metal alternativo che fa ancora molto discutere di sè, tra nuovi fan e nostalgici degli anni novanta e il miglior rock di quest´epoca. Nonostante i continui cambiamenti e lo scioglimento del gruppo ben due volte, gli Helmet sono riusciti a produrre sette album ufficiali, un grande traguardo per una band della scena alternativa mondiale. La prima produzione si intitola Strap It On, dell´anno 1990, molto tempo prima dell´esplosione del grunge e della scena di Seattle, molto prima che i Guns N’ Roses annoiassero il pubblico con le loro pretese alla Elton John con Use Your Illusion 1 y 2, molto prima che le radio statunitensi trasmettessero band come i Nirvana, i Soundgarden, Alice In Chains e gli Smashing Pumpkins. Come era d´obbligo, dopo l´uscita di Nevermind dei Nirvana nel 1991, gli Helmet ebbero l´opportunità di uscire allo scoperto con il loro oramai classico Meantime che li portò rapidamente sulla cresta dell´onda. Il disco è un mix di metal, grunge, math rock e hardcore, qualcosa di simile a ciò che molti anni dopo sarebbe stato denominato nu-metal che moltissime band, vedi Korn o Limp Bizkit, avrebbero adottato, per fare più soldi e meno musica di qualità. Che sia chiaro: gli Helmet furono i primi e i migliori. Con Unsung diventano famosi in tutto il mondo grazie al video dato in onda su MTV. Allora una band di ragazzi stile hardcore e capelli corti con comportamento metal, sembrava la cosa...
Alimentaria, come il suo nome lascia intendere, è una fiera specializzata in alimenti e bevande. Si terrà a Barcellona dal 26 al 29 marzo. Qui si trovano i principali esponenti del mondo gastronomico tanto locale e nazionale come internazionale. Questo evento non è alla prima edizione e vanta già una serie di sponsor che garantiscono sulla qualità dell’evento. La cosa più interessante di Alimentaria è che offre un luogo di incontro per tutte le parti interessate dal commercio alimentare. Dal più piccolo fornitore di servizi agli chef più importanti al mondo, tutti si daranno appuntamento qui per discutere idee, scoprire le ultime novità e fare affari. Questo anno avrà quasi quattromila espositori, da 75 paesi diversi. E visto che si aspettano circa 150 mila visitatori, la Fiera di Barcellona è il luogo migliore per riceverli. L’evento si terrà nel salone Gran Vía della Fiera. L’orario per visitare la fiera è dalle 10:00 alle 19:00. Considerato il fatto che Alimentaria è un punto strategico per la connection tra tutti gli interessati del settore alimentare, si raccomanda di prendervi parte a tutti i fornitori di servizi al momento disoccupati. Questa fiera è una vera e propria porta d’ingresso per il settore gastronomico. È prevista un’area destinata ai prodotti innovatori per fare avvicinare più persone alle novità del mercato, sempre relazionate con la tecnologia. È prevista anche la vendita di tali prodotti, al fine di facilitare un accesso più facile agli stessi. Per ulteriori informazioni visitare il sito web e consultare il cronogramma dell’evento alla pagina di Alimentaria: http://www.alimentaria-bcn.com/ d.b Il mondo della gastronomia si riunirà in un punto strategico a marzo....
Se siete ancora interessati ai progetti artistici e agli strumenti che si utilizzano in un intervista, allora non potete perdervi l´esposizione di Antoni Muntadas “Between the Frames: the Forum”, in mostra al MACBA fino al 20 maggio, all´interno di un percorso intitolato “Volum!” che presenta una collezione di opere della Fundación LaCaixa e del Museo MACBA. Si tratta di un progetto molto più ampio e che comprende più di 150 ore di interviste a persone che lavorano nel mondo dell´arte, registrate dallo stesso Antoni Munatadas tra il 1983 e il 1993. Questi anni furono anni interessantissimi per la carriera di Muntadas perché cruciali nell´organizzazione degli oggetti all´interno di una mostra; il ruolo dei curatori e dei collezionisti cominciò a prendere sempre più piede nell´organizzazione della mostra e soprattutto nella selezione delle opere, che le decisioni delle istituzioni e dei critici cominciarono a influire in modo radicale su chi rimaneva dentro e chi fuori. Per cercare di capire il movimento di questo sistema da dentro, Muntadas si avvicinò ad esso con uno sguardo critico e con l´intenzione di riunire il materiale raccolto in un archivio (parola chiave nell´ambito della creazione artistica di quegli anni). Così che Muntadas intervistò mercanti, collezionisti, galleristi, direttori di musei e di importanti istituti, guide, mezzi di comunicazione e, ovviamente, artisti. Nella mostra potrete accedere a 8 stanze illuminate con colori diversi che corrispondono a 8 protagonisti diversi del mondo dell´arte, in cui una serie di schermi trasmettono una selezione delle interviste dell´epoca. Le interviste che non appaiono nella mostra del MACBA si possono consultare liberamente al Centro de Documentación y Estudios del museo, giusto di fianco....
Se qualcuno ti dice andiamo a cenare al “White Trash Fast Food” non vuole insinuare che il cibo non sia poi così buono. Non lasciarti ingannare dal nome, in questo caffé alternativo e locale di musica dal vivo preparano alcuni dei migliori burgers di Berlino. Aperto tutti i giorni della settimana questo locale ha un qualcosa di piacevole per ognuno. Prendi un gruppo di amici e vacci presto per prendere un tavolo al piano superiore, nella sua fumosa e scura sala, eccentricamente decorata in stile cabaret. Siediti e rilassati con un drink e fatti uno dei suoi famigerati burgers. Ogni burger ha una versione vegetariana così da poter soddisfare tutti i gusti. Se non sei in vena di un burger non disperare, il menu sicuramente ti soddisferà con le sue influenze da tutto il mondo. I cuochi di questo folle ristorante hanno preso il meglio della cucina tedesca, asiatica, messicana, francese e svizzera, l’hanno mescolato e buttato fuori dalla cucina per gettarti in una vertigine culinaria. Puoi provare gli Sticky Asian BBQ & Sexy Mamsans’ “flied” shrimps, L.A. style burritos o magari i “Valley” Porno-Nachos” sono più di tuo gusto. La maggior parte delle sere a partire dalle 21:00 c’è musica dal vivo di tutti i generi nel ristorante, dal trio folk alla tribute band di Johnny Cash. Nel sotterraneo la musica pompa fino a tarda notte con musica disco, dance, trance. Per una serata più tranquilla c’è lo Smoking Cinema dove proiettano il meglio del cinema underground di tutti i tempi. E’ letteralmente un cinema per fumatori dove puoi prendere un pacchetto, rollarti la tua sigaretta o caricare la...
Sembra indiscutibile che, dall’auge della corrente conosciuta come freak-folk, inaugurata dalla mano di talenti tanto eccellenti come Devendra Banhart (principale responsabile della rivalorizzazione del primo e fino ad allora finito in dimenticanza di Vasthi Bunyan), CocoRosie o Joanna Newsom, uno dei fenomeni più sensibili della musica indipendente del secolo in corso è il ritorno o la presenza della tradizione, delle radici del folklore. È come se in qualche maniera l’audacia caratteristica della musica alternativa fosse stata sostituita da una malinconia dalle profonde tinte liriche che trova la sua migliore espressione nelle forme tradizionali della canzone. Ripassando per esempio soltanto le liste delle riviste specializzate dei dischi più riguardevoli dell’anno scorso, figura la presenza degli splendidi lavori di artisti come PJ Harvey, Bill Callahan, Gilliam Welsh, Fleet Foxes, Josh T Pearson, Bon Ivers, Wilco, Jonathan Wilson, The Jayhawks o The Black Keys, solo per menzionarne alcuni, tutti questi in un modo o nell’altro direttamente vincolati con la canzone tradizionale, si tratta di country, blues, folk o bluegrass. Più di un critico ha associato questo ritorno alle radici –con le sue varianti stimolanti e innovatori – a una necessità di verità e di autenticità ogni volta sempre più perentoria in un mondo caratterizzato dalla crescente cosificazione dell’esperienza prodotta dall’uso dominante delle rete sociali e dei mezzi di comunicazione di massa. Verità e autenticità che avrebbero anche a che vedere con la volontà e l’impulso di parlare delle cose che hanno importato sempre (l’amore, la malinconia, la nostalgia, la morte, il passare del tempo…), questo numero limitato di temi e metafore, tanto limitati che forse potrebbe contarsi ampiamente con le dita delle...
Il primo e acclamato disco di Elliot Murphy, che terrà uno dei suoi indimenticabili e intensi concerti nella sala Bikini di Barcellona il prossimo 10 marzo (http://www.bikinibcn.com/en/concerts/_mes:03,dia:10,anio:2012/). Dal nome Aquashow, in omaggio all’influenza che su di lui ha sempre avuto lo spettacolare locale omonimo che il padre gestiva negli anni ’50 a New York, città natale del cantante, attore, giornalista, poeta e romanziere, nato nel 1939. I ricordi di infanzia di Murphy sono popolati di pagliacci vestiti da marinai, giocolieri, umoristi e nuotatori alla Esther Williams, ammirato allora quasi ogni giorno in questo meraviglioso teatro all’aria aperta dal design art deco, che vibrava con la musica del grande Duke Ellington. Un’altra influenza decisiva fu quella di Sky Club, il successivo locale del padre, situato non lontano dal luogo di partenza di Lindbergh nel suo leggendario viaggio-prodezza aeronautica transatlantica, dove potè assistere alle mitiche serate musicali e saloni da ballo dove Murphy imparò ad amare band come The Seeds, The Ronettes o Jay and the American. Già con il suo primo gruppo, The Rapscallion, vinse nel 1966 La Gara delle Band organizzata dallo Stato di New York, quando aveva appena compiuto 18 anni. Murphy imparò a scrivere canzoni quattro anni più tardi, durante la vita da bohémien che condusse attraverso l’Europa e che lo portò a conoscere Federico Fellini, il quale gli assegnò una parte nel suo intenso e spettacolare film Roma. Da allora l’influenza di Dylan e la Velvet post-Cale erano già notevoli e al suo ritorno negli Stati Uniti divenne con Aquashow uno degli artisti di maggior successo della prima metà degli anni ’70. Man mano che il...
Se sei appassionato del genere teatrale dell´operetta, i Teatros del Canal di Madrid ti offre l´opportunità di poter assistere a una delle rappresentazioni teatrali più conosciute ed attese della stagione: Candide. Se non conosci questo divertente genere musicale, devi sapere che l´operetta è la sorellina dell´opera. Un´opera musicale in cui la vince l´umorismo, la satira e le trame complicate, inverosimili e il caos. Era l´opera diretta al popolo, uno spettacolo a cui i cittadini più umili potevano assistere per passare un pomeriggio pieno di risate, umore e divertimento. Con il passare del tempo l´operetta si è evoluta, ma senza perdere il suo marco prettamente popolare. Candide venne composta dal genale pianista, compositore e direttore d´orchestra nordamericano Leonard Bernstein che si basò sul racconto filosofico originale di Voltaire, scritto nel XVIII, in cui racconta la storia di Candido, un discepolo del Dottor Pangloss. Il tutor istruisce il ragazzo e gli fa capire la vera bontà e la vera buona fede in tutto ciò che lo circonda. Tutto viene visto con ottimismo dal punto di vista di Candido, che assieme alla sua ragazza Cunegunda e al Dottor Pangloss, inizia un pazzo viaggio per mezzo mondo. Durante il viaggio il protagonista si trova a dover affrontare situazioni che mettono a prova la sua forma di intendere la vita perché la malvagità, l´invidia, l´egoismo e la sofferenza incrociano il suo cammino. Come reagirà Candido davanti a queste situazioni? Riuscirà a farsi carico della realtà che lo circonda? L´opera è piena di doppi sensi, ironia, satira e una splendida musica che diventa il filo conduttore di tutta la rappresentazione teatrale. Chi dirigerà il Candide a questo nuovo adattamento spagnolo è...
L’Heavy Metal, visto ed ascoltato da vicino, è caratterizzato da numerosi eccessi come distorsioni, sfide a raggiungere il massimo del caos musicale selvaggio, come la glam, la satanica o la guerriera. Un riassunto degli inizi del Metal in relazione alle fonti più controverse relazionate al diavolo, al satanismo e ai sacrifici umani, forse potrebbe cominciare con il “Sympathy for the Devil” dei Rolling Stones, sebbene non si tratti di un pezzo Heavy Metal propriamente detto. E certamente è meglio non iniziare dal lungo elenco di canzoni blues che alludono al demonio, alla religione e alla lotta dell’anima per la sopravvivenza. I Black Sabbath hanno lanciato il tema dell’occulto in grande scala e a livello pesante. I tedeschi del gruppo Necronomicon, influenzati da Lovecraft, non sono stati da meno. E così a poco a poco il Metal è diventato uno stile che racconta di viaggi epici verso l’oscurità, di guerre contro creature celestiali o infernali, conquiste di dimensioni inesplorate, viaggi cosmici ed altri mondi. Successivamente saranno i newyorchesi di Manowar a portare i riff pesanti fino al punto più alto del Valhala. Saranno i gruppi di Metal progressive ad esplorare ancora più a fondo questi versanti o possibilità liriche. Nel caso del Black Metal norvegese i miti nordici si sono mescolati con il rock con la volontà di ritornare alle antiche tradizioni pagane di quei popoli e rifiutare l’ordine cristiano. I Tierra Santa, originari de La Rioja, iniziarono il loro cammino nel Metal intorno agli anni ’90. Sono tornati alla carica nel 2010 e si portano appresso tutto l’armamentario prima citato a livello epico, leggendario, mitico, lo si chiami come...
Ormai è certo: la band di maggior successo della Finlandia, con milioni di dischi venduti in tutto il mondo, torna al suo Paese natale con un concerto di lunga durata. Sto parlando di Nightwish, formazione metal sinfonico che dal 1996 ha sfornato solo successi con una formula musicale che arriva a un pubblico abbastanza ampio. Si potrebbe dire che la carriera dei Nightwish si divide in due tappe, la prima con Tarja Turunen, la rinomata soprano che ancora oggi continua la sua carriera da solista, e la seconda tappa con Annette Olzon. Le due vocalist sono brave e amate dal pubblico che ama la musica di questa band, anche se bisogna riconoscere che questo cambiamento comportò una spaccatura. La band fu fondata da Tuomas Holopainen insieme a un gruppo di amici musicisti, tra i quali la giovane Tarja. Iniziano subito a lavorare a una demo e firmano un contratto con la loro prima casa discografica per il lancio dei dischi “Angels fall first” e “Oceanborn”, rispettivamente del `97 e del `98. Con questi arrivano rapidamente alle prime posizioni della classifica finlandese. Dopo questi due dischi arriva un anno di silenzi durante i quali i giovani musicisti si dedicano alla conclusione dei loro studi e tornano sulle scene nel 2000, con l’album Wishmaster, che li porterà alla fama mondiale. Oggi, con 7 album alle spalle, l’ultimo lanciato da pochissimo e legato a un importante progetto cinematografico, nato dall’immaginazione di Thuomas Holopainen, arrivano al loro Paese natale in concerto, promuovendo il loro ultimo lavoro dal titolo Imaginaerum. Il concerto si terrà all’Ice Hall di Helsinki il 10 marzo. Il prezzo del...
Dal 6 al 18 marzo potrai assistere all’opera teatrale “Il coraggio di Adele” nel Piccolo Teatro Eliseo di Roma. Classificata all’interno del genere drammatico, è una giovane produzione scritta e diretta da Giampiero Rappa con l’interpretazione della bellissima Teresa Saponangelo. “Il coraggio di Adele” è una storia d’amore emozionante ambientata in epoca di guerra, tra una giovane donna e un uomo che mai visto prima. In un primo momento i due si trovano per caso obbligati a vivere insieme per un breve periodo in una cantina. Lì trovano rifugio dai bombardamenti alleati che tentano di salvare il paese. Lucas è ferito e malato, ed Adele decide di stargli vicino e curarlo fino a un suo miglioramento. Adele rischia la vita ogni giorno per poter prendersi cura del giovane. È delusa dal suo fidanzato che è partito in guerra come volontario. Lucas viene da una famiglia umile e insegue il suo sogno di diventare un fotografo di prestigio con i suoi compagni e una certa Linda di cui parla sporadicamente. Tra i due ragazzi sorgono differenze e discussioni a causa della loro diversa posizione sociale ed ideologica, ma allo stesso tempo nasce un’inevitabile attrazione fisica. Una notte, mentre regna la pace nella precaria abitazione, Adele e Luca fanno l’amore. La mattina seguente il giovane è guarito dai suoi dolori ed è pronto per partire, sebbene Adele cerchi di trattenerlo senza riuscirci. Un anno dopo la guerra è finita e per caso il destino li fa incontrare di nuovo, questa volta nella terrazza di un bar all’aria aperta. Parlano e si raccontano reciprocamente cos’hanno fatto fino ad allora. Le loro vite...