Plaza Mayor
La Plaza Mayor o Piazza Maggiore di Madrid è una delle più belle della città perchè contornata dai tipici edifici con centinaia di balconi.Imper
Cattedrale dell´ Almudena
La Cattedrale della Almudena di Madrid è dedicata alla sua patrona, la vergine di Almudena. La sua magnifica costruzione merita essere visitata.
Electrovenice: Festival di Musica Elettronica
Sabato 18 giugno la musica elettronica occuperà la città dei canali con il Festival Electrovenice, che si realizzerà presso il Parco San Giuliano di Venezia. Gli organizzatori del Festival Electrovenice 2011, hanno fatto sapere che alla festa della musica elettronica parteciperanno grandi DJ. Il Festival Electrovenice fu fondato nel 2010. Il proposito iniziale era quello di unire la passione per la musica elettronica ed il ballo con l’atmosfera estiva, il divertimento e lo spazio all’aria aperta. Quest’anno la febbre da vinile conquisterà di nuovo Venezia e promette competere con i migliori festival europei. Tra gli artisti in prima linea c’è il famoso Dj tedesco Väth. Väth, conosciuto per essere un guru del techno minimal, che ha prodotto moltissimi dischi dal 1982, quando si avvicinò alla musica. É stato inoltre imprenditore di successo della Harthouse Records, Eye Q Records e fondatore del marchio Cocoon Recording. Il suo lavoro è considerato come un prodigio di meticolosità e creatività che nasce dalla ricerca di sonorità e dal suo instancabile lavoro per dare il meglio nelle esibizioni dal vivo. Molti lo considerano una leggenda del piatto perchè riesce a rimanere per ore sul palco. Un altro mito che si presenterà a Venezia è il DJ britannico Fatboy Slim, anceh conosciuto come Norman Cook, anche se il suo vero nome è Quentin Leo Cook. Il suo stile big beat con combinazioni del hip hop, breakbeat, rock ed il rhytm and blues, lo ha trasformato in un punto di riferimento con il suo disco Better Better Living Through Chemistry (1997). Anche se il suo nuovo lavoro Halfway Between The Gutter and the Star lo allontanano...¿Qué hace esto aquí?: Museo Lázaro Galdiano en Madrid
Il Museo Lazaro Galdiano ospiterà una mostra dal titolo: “¿Qué hace esto aquí? Arte contemporánea della Fondazione María José Jove nel Museo Lázaro Galdiano” che esporrà un’importante collezione di opere d’arte di alcuni degli artisti di provenienza spagnola ed europea più importanti dell’arte contemporanea. La mostra è stata organizzata dalla Fondazione Maria José Jove a partire dalla sua collezione. È la prima volta che l’istituzione di A Coruña organizza una mostra a Madrid. Le opere che si potranno ammirare nel museo sono molto diverse tra loro. L’idea che sta dietro tutto questo è provocare nello spettatore i sentimenti più diversi. Saranno presenti per esempio anche opere di Pablo Picasso L e opere artistiche selezionate per la mostra sono quelle che in un modo o nell’altro furono significative per i diversi movimenti artistici del secolo XX. Oltra a “Modella nell’atelier” di Picasso si potrà ammirare una tela degli anni 40 di Joan Miró, Francisco Leiro, Tino Grañido, Antonio Saura, Salvador Dalí, Miquel Barceló, Zurbarán, Goya, Kandinsky, Manolo Millares, Manolo Valdés ed Eduardo Chillida tra gli altri. Per maggiori informazioni: http://www.flg.es/agenda/contenido/exposiciones_temporales.htm Museo Lázaro Galdiano: Serrano 122, Madrid MiLK La mostra sarà aperta fino al 20 giugno al Museo Lázaro Galdiano della capitale spagnola. Se vuoi goderti “¿Qué hace esto aquí? Arte contemporáneo de la Fundación María José Jove en el Museo Lázaro Galdiano” e conoscere alcune delle pitture degli artisti spagnoli ed europei più importanti, cerca alloggi Madrid , non lasciarti scappare quest’opportunità e scopri una delle città più belle del mondo. Tradotto da: Sodapop...Teotihuacan, al Caixa Forum di Barcellona
Il CaixaForum di Barcellona ha organizzato la mostra Teotihuacan la Città degli Dei, composta da 400 pezzi dell’arte preispano che sono state selezionate neil musei messicani più importante. La mostra, che sarà aperta fino al 19 giugno, vuole mostrare le ricchezza di questa cultura che ha ispirato un’infinità di leggende, soprattutto per via della sua inspiegabile estinzione e spiegare la sua incredibile organizzazione politica, la sua architettura, il potere e l’arte. La città di Teotihuacan si trova a soli 45 chilometri da Città del Messico e nel 1987 è stata dichiarato Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Il suo nome deriva dalla lingua náhuatl e significa il luogo dove nascono gli dei. La Città degli Dei ebbe nella sua epoca di maggiore fioritura un’estensione di 20 chilometri quadri ed una popolazione di circa 100 mila abitanti. Questa civilizzazione durò quasi otto secoli (dal 200 a.C. circa fino al passato 700 a.C. quando inizio la sua decadenza La città era organizzata intorno ai suoi grandi monumenti, le piramidi del Sole e della Luna ed il fastoso Tempio di Quetzalcóatl, che nella sue facciate aveva più di 366 teste di serpente della dea dell’acqua. Come tutta la città, la cultura Teotihuacan costruì il suo habitat con determinate norme di urbanizzazione. La Calle de los Muertos, per esempio, fu tracciata dalle sue origini e doveva unire i monumenti più importanti di questa cultura: le piramidi. Teotihuacan era una urbe importante, la più grande costruita sul continente mesoamericano. La cultura che lo rese possibile era una cultura con un’enorme capacità politica per creare una forte coesione sociale, che si basava sul controllo e la...Il realismo di Courbert a Barcellona
Per molto tempo Gustave Courbet (1819-1877) è stato ritenuto il pittore rivoluzionario per eccellenza. Da un lato vi era la sua professione di uomo libero che non voleva dipendere da nessun potere o religion, e il suo aperto attivismo politico –partecipò attivamente alla Comune di Parigi, occupandosi dell’amministrazione dei musei della città, cosa che gli causò una pena detentiva e poi un esilio che sarebbe diventato definitive. Dall’altro lato vi era, naturalmente, lo scandalo che provocarono alcuni dei suoi più noti dipinti, come L’origine del mondo, rappresentazione in primo piano del un sesso nudo di una donna a gambe aperte, o Il sogno (chiamato anche Le due amiche o Pigrizia e Lussuria), che mostra due donne nude che dormono abbracciate con un’attitudine di dolce abbandono dopo l’amore, la testa di una adagiata sul collo dell’altra. Tuttavia la vera carica rivoluzionaria delle sue opera risiede probabilmente non nella sua evidente capacità di colpire sfidando la pacata ed ipocrita morale borghese, ma nel suo puntare con decisione, in modo non tanto diverso dal cammino intrapreso due secoli prima da Caravaggio optando per la verità di una nozione scheletrica della bellezza, per accettare come unico maestro la natura. Di fatto fu la sua mostra del 1855 intitolata Il Realismo a dare il nome al movimento realista, tracciando una linea divisoria dalle considerevoli conseguenze nella storia dell’arte moderna. Quando Courbet dipinde se stesso in maniche di camicia con l’aria da vagabondo, scosse il mondo degli artisti rispettabili e I suoi ammiratori in modo probabilmente non inferiore a allo scandalo provocato dalle tele erotiche. Courbet nei suoi quadri rinunciò apertamente ad usare qualsiasi tipo...Collegamenti aeroporto-centro città
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