L´estate è l´epoca per eccellenza dei numerosi festval all´aperto, troppo belli per riuscirne a scegliere solo uno. La città di Dubrovnik, una delle mete più interessanti in Europa che sta diventando sempre più popolare, offre il mese di agosto una delle proposte più interessanti del mese, ideale per i turisti appassionati di cinema: stiamo parlando del Noir Film Festival. L´appuntamento si terrà il week end tra il 17 e il 19 agosto e, come lo stesso nome indica, è un omaggio a questo genere famoso: il cinema noir. Il festival, alla sua seconda edizione, ha le ambizioni proprie dei nuovi progetti e per questo è completamente gratuito. Comincia con un´esposizione del fotografo Sasa Sekoranja, intitolata The Double Identity al Sponza Palace Atrium alle ore 21. Sasa ha immortalato per l´occasione famosi attori bosniaci e croati, ricreando mitiche scene indimenticabili di film come Quarto potere (1941), Gilda (1946), Il delitto perfetto (1954) e Giungla d´asfalto (1950). Il Sponza Palace Atrium è uno degli edifici più belli di Dubrovnik, per cui, se avete tempo, vi consigliamo di prenotare una visita il venerdì pomeriggio per poterlo visitare con calma ed avere un paio di ore prima dell´inaugurazione della mostra. Costruito tra il 1516 e il 1522, il palazzo combina lo stile rinascimentale con quello gotico; la struttura semplice (sale, magazzini e un cortile interno) e i ricchi ornamenti sui portici. Nonostante all´inizio fosse usata come dogana, come Zecca e come Armeria, alla fine del XVI secolo è diventato il principale centro culturale di Dubrovnik. È una delle poche costruzioni che sono sopravvissute al terribile terremoto che distrusse la città nel 1667. Oggi giorno viene utilizzato come galleria d´arte, come sede di vari...
Uno degli eventi più singolare dell’estate a Barcellona È la festa di Grácia, una settimana durante la quale le strade del quartiere omonimo si riempiono di una folla colorata e divertente. Un evento da non perdere, se avete intenzione di visitare Barcellona in agosto e sei tra quei viaggiatori che ci tengono a scoprire la vera essenza di una città. Le origini di questa festa risalgono al 1850, quando la cittadina di Grácia, un comune indipendente di Barcellona eminentemente contadino, si trasforma con l´arrivo di artigiani, operai e piccoli commercianti, provocando una rapida crescita nella zona. Fino ad allora il patrono del quartiere era San Isidro, per il suo carattere agricolo, ma i suoi abitanti decidono di modificarlo in modo da adattarsi ai cambiamenti nella zona. Gli storici non sono del tutto d´accordo se il protettore scelto allora sia stata la Vergine di Agosto (15 agosto) e San Roque (16 agosto), in ogni caso, ciò che è stato stabilito è che i festeggiamenti a Gràcia sono legati al 15 agosto. Oggi questa rimane una festa organizzata dai vicini e commercianti del quartiere, ili che conferisce loro un´aura speciale. Circa 20 strade e piazze sono decorate a mano, ispirate a un tema che cambia ogni anno, per competere in un concorso in cui si premia la meglio decorata. Gli ornamenti si preparano anche per mesi e sono opere d´arte di grande valore. Carrer de Verdi e Carrer Blanques Joan sono quelle alle quali sono stati assegnati la maggior parte dei premi, ma tutte le strade meritano una visita. C´è anche un concorso per i migliori balconi decorati. Accanto ai concorsi...
Barcelona offre moltissime feste notturne, soprattutto in estate, grazie alle notti tiepide e all´intensa programmazione delle discoteche che vi manterrà occupati fino all´alba. Una delle discoteche più alla moda, con una clientela selezionata e un´ubicazione privilegiata, è l´Opium Mar. Situata sul Paseo Marítimo di Barcellona, di fronte alla spiaggia della Barceloneta, è formata da un ristorante, da un bar e da una discoteca di successo, oltre a una splendida terrazza di fronte al mare della città. Lo spazio notturno è quello più amato grazie a una programmazione che porta sul palcoscenico i migliori DJ della scena internazionale come David Guetta, Avicii, Armin Van Bureen e il gruppo Black Eyed Peas. Con questi precedenti non c´è da sorprendersi se il prossimo 15 agosto potete sentire DJ Afrojack, uno del personaggi del momento della scena house. Nonostante ultimamente appaia sui tabloid più per la sua relazione con Paris Hilton che per il lavoro, il DJ vanta una carriera da urlo a soli 24 anni di età. Ma chi si nasconde dietro il nome di Afrojack? Si chiama Nick Van de Wall ed è dei Paesi Bassi. Sin da piccolo si è appassionato di musica e ha cominciato a suonare il pianoforte a 5 anni. Di lì a poco avrebbe iniziato a suonare la propria musica e a 11 anni ha cominciato a usare il programma Fruity Loops (l´attuale FL Studio) che continua a utilizzare oggi giorno. Finita la scuola ha cominciato a lavorare in bar e discoteche e a 16 anni ha realizzato la prima session a cui sarebbero seguite tante altre nella scena notturna di Rotterdam. Prossima destinazione: Grecia. Nel 2006 vive alcuni mesi a Creta dove lancia la sua...
La mostra di primavera 2012 organizzata dal Costume Institute al Metropolitan Museum of Art, esplora le sorprendenti somiglianze tra questi due stilisti italiani di epoche diverse. Ispirato dllei satiriche “Interviste impossibili” per Vanity Fair negli anni Trenta da Miguel Covarrubias, i curatori Harold Koda e Andrew Bolton orchestrano il dialogo tra queste donne iconiche per suggerire nuove letture del lavoro più innovativo di questi designer. La mostra è organizzata dai curatori Harold Koda e Andrew Bolton. Il regista, sceneggiatore e produttore Baz Luhrmann è il consulente creativo della mostra e ha creato una serie di elementi filmati per la visualizzazione. Il design della produzione è stato girato da Catherine Martin, collaboratore di lungo periodo di Luhrmann. L´allestimento è fatto da Nathan Crowley, scenografo (è stato consulente creativo per le mostre “Superheroes: Fashion and Fantasy” e “American Woman: Fashioning un´identità nazionale” presso il Metropolitan Museum of Art). Tutti i trattamenti delle teste dei manichini e le maschere sono stati progettati da Guido Palau. Nelle gallerie, gli accostamenti iconici di Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada si presentano sotto forma di brevi video che simulano un dialogo tra i due designer, diretti da Luhrmann, concentrandosi su come esplorare temi legati nel loro lavoro attraverso approcci molto diversi. “Giustapponendo il lavoro di Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada riusciamo a esplorare come il passato illumina il presente e come questo fa rivivere il passato”, ha detto Koda. “Il collegamento tra la storia e il presente evidenzia le affinità e le differenze tra le due donne, le quali sono riuscite a rivoluzionare contemporaneamente nozioni di gusto, bellezza e glamour”, ha detto Bolton. La mostra presenta...
Con questo post cercheremo di addentrarci in un quartiere marittimo, La Barcelloneta, per evidenziare quali sono i principali chiringuitos (chioschi sul mare) su cui contano le sue spiagge, soffermandoci sui più speciali ed interessanti. Un pò di storia di Barcelloneta Va detto innanzitutto che questo quartiere conta su una storia lunghissima visto che nacque nel 1753. Come non poteva essere altrimenti la principale attività che segnò questo quartiere da quando iniziò a popolarsi nel 1755, fu quella marittima e artigianale al 100%, qui i termini mare e porto non potevano rappresentare più fedelmente il quartiere che poco a poco andava formandosi intorno ad essi. Un altro aspetto che il quartiere acquisì con il passare degli anni fu un´ impronta marcatamente operaia, soprattutto per il fatto di essere così vicino al porto e alla ferrovia, il che lo portò ad essere considerato fin dall’inizio un’area industriale chiave in Cataolgna. Da queste brevi pennellate storiche sappiamo che La Barcelloneta non tardò molto a veder nascere al suo interno anche spazi per il tempo libero e la gastronomia, il che fu d’impulso anche per altre discipline interessanti come la pratica di sports marittimi e la nascita di club sportivi: nuoto, regate, ecc. La Barcelloneta ed i suoi chiringuitos – El Sol Questo chiosco assomiglia molto al Chiringuito del Mar, ma El Sol, come indica il suo nome, ha un carattere molto più rilassato e mistico, sarà per la sua musica chill out? O per i ritmi elettronici che danno più ritmo alla notte? Come altri chiringuitos dei dintorni ha un’equilibrato menù e cocktails, per poter combinare vacanze, sole e divertimento notturno. – ...
Questa volta il Loveland Festival 2012 ci attira in un volo di suoni elettronici da farfalla, che è il nuovo insetto-simbolo. Costruita a partire dagli strumenti usati durante il festival, la farfalla vola con la sua grande passione per la musica, nella trance del suo ritmo oscillatorio, volando da un palcoscenico all’altro. Vieni ad assistere a questo festival olandese che si svolge il secondo sabato d’agosto dalle 10h alle 23h, con sei palchi differenti su cui saliranno artisti internazionali come Sven Väth, Sasha, Fedde Le Grand o Umek. Per la sua settima edizione, il Loveland Festival ha deciso di aprire tutti i palchi e di presentare un programma sorprendente con tutto ciò che sognavi e anche qualcosa di più. Il primo palco si fregia del nome “Fire!” e si accenderà con Sven Väth, Extrawelt (live), Dubfire, Sébastien Léger, Egbert (live), Secret Cinema e DMZS. Sven Väth è il Dj e produttore tedesco con più successo nel suo paese. Padrino della minimal, della trance e della scena techno fin dalla sua creazione negli anni ’90, fondatore dell’etichetta Cocoon, è una leggenda vivente. Il tendone “Rise” si animerà con la musica di Sasha, Maya Jane Coles, Gui Boratto (live), Cassy B2B Danny Howells, Juan Sanchez, Aril Brikha (live) e Dimitri Kneppers. Famoso Dj e produttore musicale del Regno Unito, Sasha è un autentico veterano del Loveland Festival. Dal 1989 è famoso per combinare vari stili musicali, e non per niente viene considerato uno dei personaggi più innovatori della scena della progressive house. Sul palcoscenico “Underground” ci sorprenderanno Solomun, Martin Buttrich (live), Maceo Plex, Arjuna Schiks (live), Butch, Olivier Weiter ed il vincitore...
Una parte essenziale di ogni visita a Istanbul sta nel provare a vivere il fascino intensamente aromatico del caffè turco, o Kahve, come è chiamato in Turchia. Come ci si siede nelle vie di queste esotiche città, sorseggiando il liquido dal sapore intenso e servito in tazzine dai colori vivaci, si riesce quasi a sentire il gusto di una lunga tradizione culturale che è cresciuta da quando il caffè è stato introdotto nell´Impero Ottomano nel 1500. Caffè turco si distingue dalle miscele europee e degli antipodi del globo per il modo in cui viene servito. Si fa bollire lentamente in un pentolino chiamato cezve, spesso speziato con cannella o cardamomo, e il risultato è una fragrante tazza di una bevanda per metà liquida per metà melmosa (da non bere). Tradizionalmente alle ragazze dovrebbe essere insegnata l´arte della preparazione del caffè per il giorno in cui eventuali potenziali mariti verranno a chiedere la loro mano. La tradizione popolare dice che se il caffè è stato servito salato la ragazza non è stata colpita dal pretendente, se invece il caffè è stato servito più dolce, la ragazza è d’accordo con la proposta. La stessa cosa vale anche per l’altra parte, in quanto l´idoneità di una ragazza a essere moglie dipende per buona parte dal gusto e della presentazione del caffè. Il caffè ricopre da tempo un ruolo importante nella vita quotidiana dei turchi, essendo uno dei pilastri sui quali si basa l’ospitalità, è un segno di buon augurio e un rompighiaccio in vista di una discussione seria. Viene servito anche quando ci si incontra con gli amici, quando gli uomini si...
Ci sono città la cui fisionomia soffre cambiamenti, ancor di più quando arriva agosto ed i suoi abitanti le abbandonano in massa. Ne scaturiscono immagini da film fantascientifico, un futuro post nucleare o l’alba di un mondo nuovo sui resti dell’antico, spopolato velocemente, un universo parallelo dal carattere onirico, tra l’incubo ed il prodigio. Grandi strade e vialoni solitamente caratterizzati dal traffico continuo e frenetico di persone e veicoli diventano di uso esclusivo di chi passeggia, un passante che percepisce come nessuno prima insospettabili prospettive e possibilità. Il fatto che rimangano semideserte sembra attribuire un’aura particolare alle poche persone che le percorrono senza fretta, favorendo incontri straordinari tra loro in una sorta di realtà sospesa dove il contorno, la consistenza e gli odori delle cose, la vita stessa, sembrano rivestire un valore diverso ed eccezionale, aperto fugacemente alla sopresa e al mistero in un tempo leggero e senza peso che sembra essersi fermato. Chiaro che a volte quando il tempo sembra fermarsi, come si dice in un romanzo di Haruki Murakami, quel che accade è che diviene semplicemente irregolare, come se soffrisse un rilassamento parziale in cui l’ordine, la successione e la probabilità delle cose sperimentano una riduzione sostanziale del loro valore. Questo è quel che accade in molte città ad agosto, lasciandoci la netta sensazione che il mondo ci appartenga, sia nostro. Non è il caso di Barcellona dove la massiccia affluenza di turisti rende impossibile il passaggio scorrevole per le sue strade più note – a differenza della Gran Via di Madrid per esempio, che acquisisce un aspetto fantasmatico sotto il sole cocente di agosto. Non è...
Fu durante i ruggenti anni Venti che Barcellona si svegliava ogni mattina con maggiore splendore. La città venne ripulita e l´Eixample riempito di case signorili. Le decorazioni del Modernismo hanno caratterizzato tutti i luoghi pubblici. Merci che uscivano dal porto verso destinazioni remote. Periferie afflitte da fabbriche tessili. Picasso e i suoi amici discutevano ai tavoli di “Els Quatre Gats” e tutta la città era un flusso e riflusso di idee e di diverse correnti artistiche. Barcellona ha sempre voluto essere in prima linea. E il risultato della forza e della trasparenza è, tra i molti altri importanti eventi internazionali che sono venuti dopo, Poble Espanyol. Inaugurato nelle alture del Montjuic nel 1929, in occasione dell´esposizione universale, è forse il parco tematico, ricreativo e di divertimenti più antico del mondo. Oggi il Villaggio Spagnolo è un luogo aperto a tutti, specialmente alle famiglie con bambini, con attività di tutti i tipi e per tutti i gusti. Ma procediamo con ordine. Il Pueblo Español presenta deliziose riproduzioni raffiguranti i diversi stili architettonici del paese. Qui si può passeggiare su una piazza castigliana per poi visitare un granaio galiziano. Ma, naturalmente, non finisce qui, perché qui è possibile organizzare qualsiasi evento (festa di fine anno, matrimoni, feste di famiglia o di lavoro). Inoltre, il Pueblo Español ha uno spazio riservato per i concerti e le attività legate al suo programma, che soprattutto nei mesi estivi è molto ampio e vario. Cosa c´è di più? Ci sono laboratori, mostre di artigianato e d´arte e diverse attività di intrattenimento. Questa linea creativa è ciò che rende il Poble Espanyol un punto di riferimento...
Arriva a New York, al teatro St. Clements, la 15ª edizione del festival di teatro Strawberry One Act, fondato del 1996 dalla mano del direttore artistico Dirk Van Fisher. Questo American Idol dei drammaturghi, comparazione che fece il New York Daily a suo tempo, è uno degli appuntamenti teatrali più importanti visto che il pubblico e la giuria scelgono la miglior opera della stagione. In questo modo questo festival di teatro, che si tiene due volte all´anno, dà la visibilità a centinaia di opere di artisti provenienti da tutto il paese che si mettono in gara per partecipare al festival perché tra tutte, solo 40 potranno competere. Il festival sarà una vera e propria gara, dove l´obiettivo è passare il primo livello, arrivare in semifinale e poi in finale. Una volta scelta l´opera vincitrice, l´autore riceve un premio, vale a dire una borsa di studio di 1500 dollari e l´opportunità di partecipare a un´opera di lunga durata messa in moto dal Riant. Altre categorie dello Strawberry Festival One-Act sono miglior opera, miglior regista, miglior attore e miglior attrice. Per partecipare al festival ci si deve iscrivere entro il 30 maggio 2012 e la gara comincia il 3 agosto;18 si daranno a conoscere i vincitori. Inoltre, come sempre è avvenuto nelle altre edizioni, verranno selezionate alcune opere presentate al festival, che verranno pubblicate in libri, disponibili tra le altre cose su Amazon: Le migliori opere del Strawbery One Act Festival. Questo festival di teatro vuole essere uno strumento per avvicinare le persone al mondo reale in cui vivono, cercando di avvicinarle a se stesse. Allo stesso modo è il palcoscenico perfetto per scoprire nuovi artisti...