Risulta difficile non pensare alla band americana Pearl Jam, che il 26 e 17 giugno darà un concerto nella cassa magica nuova fiammante del Ziggo Dome di Amsterdam http://www.ziggodome.nl/, come a degli autentici sopravvissuti. Dopo tutto sono uno dei pochissimi gruppi rimasti attivi del cosiddetto suono-Seattle della prima metà degli anni Novanta, che non è dir poco. Insieme ai Nirvana cappeggiarono il movimento grunge, polarizzato mediaticamente da queste due band in una rivalità che somigliava molto a quella tra Rolling Stones e Beatles negli anni Sessanta. A differenza di questi ultimi, tuttavia, i membri dei Pearl Jam diedero effettivi segali di essersi calati nel ruolo di antagonisti dei Nirvana assegnatoli dalla stampa, nonostante i molti punti di contatto tra i due gruppi, catapultati soprendentemente e repentinamente nel mondo delle star, e diventando un esempio di stile di vita per una parte importante di tutta una generazione. Fu solo a seguito del sucidio di Kurt Cobain nel 1994, causato dalla sua incapacità di accettare che il gruppo si trasformasse in una delle band più oggettificate e popolari del pianeta, e dall’impossibilita di convivere con il fatto che l’angoscia esistenziale e l’ira antisistema delle sue memorabili canzoni venisse spettacolarizzata e trasformata in un richiestissimo oggetto di consumo, che Eddie Vedder, il cantante e leader carismatico dei Pearl Jam, sembrò rendersi conto dell’assurdità dell’aver contribuito in una certa maniera alla suddetta competizione con chi era un pari e un amico dagli interessi comuni e dalla storia condivisa di marginalità. La tragica scomparsa di Cobain rese impossibile sapere che direzione avrebbe preso la sua musica nel futuro, da solo o con altri compagni...
Chi viaggia da sempre sa che il miglior periodo per visitare la città di Vienna è fine primavera o inizio estate, quando le giornate, sempre più calde e soleggiate, si allungano promettendo giorni di relax e felicità. Quella che un tempo fu l´antica capitale di un fortissimo impero, si tira a lucido per l´occasione ed è un vero spettacolo passeggiare lungo gli splendidi giardini alla francese, pieni di fiori multicolore e curatissime siepi. Questi giorni sono quindi perfetti per passeggiare, rilassarsi e conoscere la città. Il Cirque du Soleil a Vienna Se avete la fortuna di trovarvi nella capitale austriaca nella prima settimana d´estate, ricordatevi che in città si terrà lo spettacolo Alegría del famoso Cirque du Soleil. Allo spettacolo della città si aggiunge quello del circo più famoso del mondo, con numeri di acrobazie impossibili, scenografie degne di una super produzione di Hollywood e musica dal vivo. Lo spettacolo si terrà da mercoledì 20 a sabato 24 giugno al Stadhalle (lo stadio municipale), di fianco alla ferrovia e con un´estetica futurista. E nonostante l´edificio abbia già compiuto i suoi 50 anni (venne costruito tra il 1954 e il 1958), sembra venuto fuori dallo studio di un architetto contemporaneo. I prezzi dello spettacolo variano a seconda della posizione, da 22,50 € a 94,50 €. Per maggiori informazioni su biglietti, luogo, prezzi, consultate la pagina http://www.stadthalle.com/events/Cirque-du-Soleil-Alegria/6195 Alegría del Cirque du Soleil Sì, lo spettacolo si chiama Alegría, in spagnolo, e viene presentato con questo nome in giro per tutto il mondo. I suoi creatori (mangiatori di fuoco che un giorno pensarono di riunire gli artisti di strada in un tendone da circo) hanno voluto chiamare...
Il termine ¨notti bianche¨ non indica solo al fenomeno che avviene ogni anno intorno al solstizio d’estate in virtù del quale in Lapponia ed in alcune città del nord d’Europa come San Pietroburgo per una intera stagione non scende mai la notte. Si riferisce anche a un racconto breve di Dostoievski segnato, come la maggior parte della sua produzione letteraria, da una certa concezione dell’attesa. In una celebre conferenza data negli anni Ottanta alla Fermis di Parigi, senza menzionare in alcun modo lo straordinario adattamento cinematografico del racconto dell’autore russo realizzato da Visconti, Gilles Deleuze teorizza in maniera ammirabile le ragioni che possono muovere un cineasta di adattare un grande romanzo, che in sua opinione si trovano in diretta relazione con l’eventuale corrispondenza tra le idee espresse nel libro e le idee del regista sul cinema, producendo così un incontro straordinario. A esempio, secondo lui una delle possibili spiegazioni dell’interesse di Kurosawa per Dostoievski è da ricercarsi nel fatto che nei racconti di quest’ultimo i personaggi, frequentemente caratterizzati da una condizione di grande mobilità, inquietudine ed agitazione, dimenticano spesso dell’obiettivo delle proprie azioni, indipendentemente dal grado di urgenza degli assunti di cui apparentemente si occupano, persino in caso di questioni di vita o di morte. Ne consegue che le emergenze trascendentali in cui tali personaggi sembrano sempre intrappolati perdono consistenza, davanti all’incertezza di fondo derivata dal fatto che si presentano sempre questioni più urgenti dalla natura totalmente sconosciuta, che li trattengono a verificare di cosa si tratti, di solito senza riuscirci. È presente la certezza dell’esistenza di un problema più profondo che tuttavia resta oscuro, sebbene all’improvviso ci si...
Dal 31 maggio al 29 giugno approfitta del festival della musica di Istanbul, un mese di concerti e presentazioni della migliore musica classica e contemporanea. Recarsi a Istanbul è un’esperienza che ogni vero viaggiatore deve vivere. Camminare per Istanbul durante l’estate, per le strade di una delle città più antiche della storia occidentale e orientale, sotto un sole cocente e un cielo celeste, accarezzati da un vento fresco in mezzo a una folla di persone che viene da ogni parte, gente del luogo e turisti. Parchi, vicoli, ristoranti, bar e cibo all’aria aperta, bazar e Mezquita, il tutto presente in una città che si modernizza velocemente. Da Istanbul sono passate culture tanto importanti come quella romana, quella egizia, quella greca. La ricca cultura turca inoltre, dai racconti fantastici e dall’indescrivibile bellezza, ha saputo reagire in modo dinamico di fronte ai profondi cambiamenti sociali, storici ed economici. La Istanbul di oggi si presenta al viaggiatore in modo sempre diverso , caratterizzata da una cultura intenazionale e da molta arte moderna e contemporanea. Istanbul viene promossa così come un punto di incontro culturale fra tutte le nazioni, dimostrando definitivamente il suo potenziale come metropoli emergente. Per il suo carattere cosmopolita molti chiamano Istanbul la “New York d´Oriente”. Con una costante migrazione proveniente da tutto il mondo, la diversità culturale di questa città continua a crescere ogni anno e vanta un pubblico internazionale assetato di arte, musica e cultura. Tra gli eventi culturali più importanti dell´anno figura il Festival della Musica di Istanbul, il quale celebra il suo quarantesimo anniversario proprio nel 2012. Promosso dalla Fondazione per la Cultura e le Arti...
Quella che un tempo fu la capitale di un impero, l´Impero austro-ungarico, oggi giorno sfoggia i resti di un passato glorioso dalle mille sfaccettature. Impressionanti palazzi – l´imperiale di Holfurg, il Schönbrunn addobbato con splendidi giardini francesi, i fratelli del Belvedere – ampi giardini, come il Prater, e tanti musei che è stato necessario abilitare un quartiere intero per ospitarli, aspettano i visitatori con rumori di passi lontani e voci vicine. La città di Vienna però offre tanto altro. Se si è in cerca di bellezza non ci si nutre solo di arte plastica. E la musica? Chi non conoscere il concerto del primo dell´anno o i concerti dei giorni dell´Avvento? E chi non vorrebbe partecipare a questi eventi? Se vi trovate a Vienna in questo periodo, quando i fiori decorano tutta la città, c´è un appuntamento da non perdere assolutamente: il Festival Jazz di Vienna. Dal 25 giugno al 9 luglio si terrà a Vienna, per due intere settimane, uno dei festival di musica più famosi al mondo. La città si muoverà attorno ai ritmi primigeni del Mississipi e la città si prepara al grande evento. L´Opera Statale di Vienna, la Konzerthaus, la Rathausplatz, il Jazzland, le sale Porgy & Bess, Miles Smiles o Wuk offrono senza tregue concerti, documentari, film con i protagonisti del blues, conferenze, tavole rotonde, corsi e tutto quello che si può richiedere alla musica. Il festival sarà suddiviso in quattro sezioni (talenti emergenti, voci leggendarie, maestri della chitarra e musicisti del mondo) e ospita musicisti del calibro di Melody Gardot e la sua band, Eric Burdon, Keith Jarrett… Per maggiori informazioni su acquisto di biglietti, programma e notizie,...
A inizio degli anni ´80 quattro giovani ubriaconi e fan sfegatati del New Wave of British Heavy Metal decisero di formare la rock band più veloce di tutti i tempi. Con basi di blues e rock n roll velocizzate alla massima potenza, influenzati dallo speed dei Motorhead, dal punk dei Misfits e dalla maestria musicale degli inglesi Diamond Head, questi quattro ragazzi selvaggi diventarono i Metallica, la band più emblematica della scena della Bay Area di San Francisco. In un´epoca in cui tutto ciò che si vedeva su MTV e che si sentiva alla radio era hair metal della peggio qualità, i Metallica sorpassarono alla grande a tutte le band di ragazzetti vestiti di cuoio, truccati e con i capelli tinti di biondo. Uno di questi giovani rocker era Dave Mustaine, probabilmente il chitarrista più innovatore dell´epoca in California, che, influenzato da suoni di jazz contemporaneo, riuscì a creare progressioni molto più veloci, con modelli del blues, così come a inventare il suo famoso accordo spider chord, un nuovo modo di fare power chords in modo più veloce e versatile. Sfortunatamente, a causa degli eccessi alcolici del rosso Mustaine, gli altri membri della band si stancarono presto di lui e del suo comportamento aggressivo, instabile e violento, così che decisero di cacciarlo dal gruppo e di rimpiazzarlo con Kirk Hamett, allora chitarrista degli Exodus. Indignato dal rifiuto dei suoi migliori amici, Mustaine non si lasciò abbattere e creò un nuovo mostro del thrash metal nel 1983: i Megadeth. Nel 1985 esce il primo disco, Killing is my Business… and Business is Good, che dimostra ancora una volta le capacità di questo formidabile artista. Fu però con il secondo lavoro, Peace sells...
I cani sono i migliori amici dell´uomo. Ci accompagnano nella buona e nella cattiva sorte, ci danno tanto affetto e sono sempre disposti a stare in nostra compagnia. Molte volte si tende a comparare la personalità di una persona a quella di un cane o di un gatto. Quindi: o sei cane o sei gatto. E tu cosa sei? Se sei gatto, in generale ti piace stare solo, sei una persona dominante, non accetti troppo l´affetto altrui e non ti comprometti troppo. Il tuo ego è più potente di te stesso e nessuno è meglio di te, nella tua testa, ovviamente. Forse questa definizione è un po´ esagerata, ma in generale le personalità gatto tendono ad essere più indipendenti e distanti. Se hai un carattere più affettuoso o dipendi di più dall´affetto dei tuoi cari, allora forse ti avvicini di più al comportamento del cane. Il sostantivo che meglio definisce i cani in generale è lealtà. Chi ha un cane sa che in generale i cani sono molto attaccati al padrone, che hanno sempre voglia di compagnia e che vogliono sempre giocare, anche quando noi non vogliamo. Per alcune persone la compagnia di un cane può essere asfissiante. Ma l´allegria che regala un cane al ritorno a casa è indescrivibile. Sempre disposti, a correre, a fare una passeggiata, a uscire, i cani sono i migliori amici dell´uomo anche fuori casa, se ti piace andare al parco, in spiaggia o in campagna. I cani inoltre hanno una propensione al gioco e al divertimento e quindi i migliori amici dei bambini. Se ti piace uscire e camminare con il tuo...
Il reggae è una musica generalmente legata al consumo di marijuana. Ovvero l’immagine di quella persona che ascolta reggae è quella di uno molto rilassato, che non fa niente nella vita, che fuma marijuana tutto il tempo e solitamente si lascia crescere i “dreadlocks” e non si lava. Generalmente è un’occupa in qualche città europea. Con vestiti comodi, larghi e senza pretese stilistiche, con molta più determinazione degli hippie, gli amanti del reggae si diffondono per il mondo tra fumo di marijuana, felicità, amore e pace. E chiaro, tanto surf, spiagge, pomeriggi cosmici, cibo vegetariano. Una vita placida senza preoccupazioni che trascorre come al rallenty grazie ai piaceri della cannabis. Questo è senza dubbio uno stereotipo molto comune con il quale la gente è solita relazionare questo stile, come fa con altri stili della musica popolare. A partire dal genere musicale si cerca di spiegare il carattere di coloro che lo ascoltano. Per esempio si pensa sempre che la gente che escolta heavy metal sia gente violenta, amareggiata, che odia tutti e che probabilmente è satanista e adora il diavolo sacrificando gatti nella cantina di casa. Stereotipi. I pregiudizi sonon errori comuni. Generalmente creiamo stereotipi quando abbiamo paura del nuovo e del diverso, dello sconosciuto, di quello che non sappiamo spiegare. Quindi anche il reggae è carico di pregiudizi ma allo stesso tempo è ascoltato da manager di grandi compagnie, medici, poliziotti nelle marce, attivisti politici, ballerine, poeti, pompieri, impiegati, gente che lavora tutti i giorni di fronte ad un computer scrivendo articoli di viaggi e di turismo, ed è molto probabile che il Re di Spagna ascolti reggae...
Alcune città si impegnano particolarmente a mostrare un volto più educato, colto ed artistico. Una di esse è, senza dubbio, Vienna. La capitale dell’Austria non si accontenta di sfoggiare ai turisti un’impressionante panoplia di costruzioni architettoniche che farebbero passare il singhiozzo a chiunque, o un ricco patrimonio culturale (incentrato soprattutto sulla musica, ma anche sul teatro e sulle diverse arti plastiche), o ancora giardini disegnati appositamente per il riposo e il piacere. No. Sarebbe troppo poco per l’aristocratica e decadente Vienna. E così ogni anno, da metà maggio a metà giugno, ha luogo la Wiener Festwochen o Festival di Vienna, che non ha una durata normale (come una o due settimane), bensì si estende per un mese intero, secondo lo stile viennese quando si tratta di organizzare eventi culturali. E questo avviene fin dal 1951, quando il paese al completo raccoglieva le sue forze per risollevarsi dalla miseria e tristezza causate dalla II Guerra Mondiale. Sono passati vari decenni da allora, e la città ora vibra con manifestazioni artistiche che giungono da ogni angolo del pianeta. Quest’anno il festival, che è già iniziato, chiuderà il 17 giugno, quindi se visiti Vienna in questo periodo sei moralmente obbligato ad assistere a qualcuno degli eventi in programma. Vi metto qui di seguito il link dove vengono fornite giornalmente informazioni sul programma: http://www.festwochen.at/ I luoghi della capitale dove vengono celebrati i vari eventi sono soprattutto l’Isola dei Musei, con esposizioni temporanee, performance d’avanguardia, installazioni, cicli di cinema classico e/o indipendente, corsi, conferenze ecc. La vita artistica e spirituale continua nel Theater an der Wien, sul cui palcoscenico saliranno attori giunti da ogni parte...
Saranno esposte a partire dal 12 giugno 2012 le opere del pittore statunitense Edward Hopper nel Museo Thyssen di Madrid. È la prima esposizione veramente importante dedicata a livello europeo a questo artista, motivo per cui la mostra è un´opportunità unica di poter conoscere le opere più conosciute dell´artista. Grazie a questa mostra i visitatori del Thyssen potranno ripercorrere la vita di Hopper, da quando viaggiò la prima volta a Parigi nel 1907, scoprendo e innamorandosi della pittura europea, fino alla fine dei suoi giorni. Qui saranno esposte 70 opere dell´artista, 40 delle quali create durante il suo periodo di maturità, come Gas o come Casa vicino alla ferrovia. Edward Hopper si è nutrito di cinema durante molti anni, ma a partire dagli anni ´50 cambiano le cose e il proprio Hitchcock viene ispirato dalle opere dell´autore. Lo stesso Psyco è ispirato al quadro Casa vicino alla ferrovia. E non solo, ma i quadri dell´artista arrivano a ispirare addirittura poeti statunitensi che riflettono in poesia i paesaggi di Hopper. A Edward Hopper non interessa la pittura d´avanguardia come Matisse o Picasso, ma artisti come Albert Marquet, Félix Valloton Walter Sickert, influenze che si riflettono nei quadri della mostra. È un pittore quasi lirico. Fino ai 43 anni però non riuscì a vendere un solo quadro, motivo per cui gli organizzatori della mostra hanno deciso dividere la sua opera in due parti e fare una comparazione tra gli inizi e il suo trionfo finale. Hopper nacque a Nyack, una piccola cittadina sulle rive del fiume Hudson in una famiglia borghese. Da ragazzo, nel 1900, entra alla New York School of Art, una scuola importante dove è coinciso con altri...