The Only Team
La Plaza Mayor o Piazza Maggiore di Madrid è una delle più belle della città perchè contornata dai tipici edifici con centinaia di balconi.Imper
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La Cattedrale della Almudena di Madrid è dedicata alla sua patrona, la vergine di Almudena. La sua magnifica costruzione merita essere visitata.
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La Puerta de Alcalá es uno de los monumentos más visitados de Madrid y fue construida como regalo para Margarita de Austria, esposa del Rey Felipe III.
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Il Faro de Moncloa, terminato di costruire nel ´92, è una torre alta 110 metri che offre una vista su Madrid splendida.
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La Piazza di Cibele, una delle più famose di Madrid, viene visitata da milioni di turisti ogni anno per ammirare la Fontana di Cibele,un grandioso monumento.
Mónica Boixeda
Nel suo libro Come ultimo sacrificio lo scrittore Samoa Albert Hanover ci parla dell’emozione che lo ha invaso quando nel suo primo viaggio a Malaga ha scoperto con sorpresa che la stazione dei treni che lo riceveva si chiamava Maria Zambrano. Nel treno da Cordova stava leggendo proprio il romanzo autobiografico Delirio e destino, e la coincidenza del nome gli fece pensare che quella penultima tappa del suo periplo no poteva che illustrare il proprio libro nella forma più poetica, o forse esattamente il contrario, che il libro non poteva che illustrare nella forma più poetica quell’ultima tappa del suo tragitto, e mai come allora ha sentito così forte la verità della massima ermetica secondo cui due cose opposte possono essere vere allo stesso tempo. Dopo tutto l’obiettivo principale del suo viaggio era coronare un itinerario personale che seguiva i passi della scrittrice di Malaga in un ordine cronologico inverso che l’aveva portato da Madrid alla città andalusa, passando da Ginevra, Ferney Voltaire, La Pièce, Roma, La Havana, Parigi, Porto Rico, di nuovo La Havana, Messico, di nuovo Parigi e il sud della Francia, Barcellona, Valenzia, Santiago del Cile, di nuovo Madrid, Segovia, e Madrid per la terza volta, e doveva terminare vicino a Velez-Malaga, luogo dove nacque nel 1904, e dove si trova, tra un arancio e un limone, la tomba (sulla cui lapide ha voluto che si scrivesse la frase del Cantico dei Cantici “surge amica mea et veni” [“alzati amica mia e vieni”]) di Maria Zambrano, una delle grandi menti del secolo XX, raffinatissima stilista letteraria e creatrice di concetti filosofici importanti come ad esempio la...
Mónica Boixeda
La parola “eleganza” ci rimanda a grandi dive come Ángela Molina, Luz Casal, Concha Piquer, Yma Zumac o Eartha Kitt, solo per citare alcuni esempi. Non la si metterebbe comunque mai in relazione con nomi come Belén Esteban, Fabio MacNamara, Torrebruno o La Terremoto de Alcorcón. Il dubbio che sta alla base di questo post è relativo al fatto se eleganti si nasce o ci si diventa. Valutando ingiustamente le qualità dei personaggi che sfilavano davanti ai nostri occhi qualcuno affermò: “… non si sbaglia, l’eleganza è il risultato di varie generazioni cresciute a filetto”. Restai senza parole. Mi venne subito in mente l’odiosa espressione “Tale padre tale figlio”, che, a conti fatti, risalta le qualità e i meriti di una persona come risultanti dalle caratteristiche genetiche di una discendenza familiare. Che lo vogliamo o no, quindi, il figlio del farmacista erediterà la farmacia, il figlio del docente universitario la cattedra universitaria e il figlio del nobile i suoi titoli e le sue ricchezze. Ricchezza ed eleganza non dovrebbero essere messe in relazione, eppure se si prendono in considerazione le biografie di molti rappresentanti della “casta” degli eleganti (come noi li intendiamo) raramente si riscontrano periodi di ristrettezze economiche. Gli stessi accademici della lingua definiscono la parola “elegante” come dotato di grazia, nobiltà e sensibilità, della quale tuttavia scarseggiano la maggior parte di nobili. Ma la più rivelatrice delle definizioni di “eleganza” pone questa parola in relazione con la capacità di esprimere pensieri in forma aggraziata. Ed è qui che eleganza e ricchezza si scontrano. Perché, anche se si definisce elegante la persona di buon gusto e distinta nel...
Mónica Boixeda
Gilbert Proesch (italiano) e George Passmore (britannico), due grandi artisti, hanno inaugurato nel Centro d’Arte Contemporanea di Malaga CAC la loro produzione “Jack Freak Pictures”. Entrambi hanno scelto la Spagna come il primo dei sei paesi europei dove esporranno le loro opere più recenti. I due artisti si conobbero nella prestigiosa St. Martin’s School of Art di Londra dove iniziarono a lavorare insieme nel lontano 1967 e da allora non hanno più smesso di farlo. Questi due geni dall’aspetto serio e conservatore cercano di trasmettere il messaggio della loro arte a tutti gli strati della popolazione. Le loro opere affrontano temi come la morte, la sessualità, la religione, l’aids e il denaro. Nel 1986 vinsero il prestigioso premio Turner, un riconoscimento che è assegnato dalla rinomata Tate Gallery di Londra ad artisti meritevoli, più giovani di 50 anni. Alla mostra del CAC è esposta una selezione di 62 opere, nelle quali sono presenti i colori bianco, rosso ed azzurro che rappresentano la bandiera britannica, tema centrale delle opere esposte. La mostra sarà aperta fino al 09/05/2010. Secondo questi meravigliosi artisti la bandiera britannica può avere vari significati, dipendendo dal significato che ogni persona vuole darle. Un dettaglio curioso: entrambi appaiono nei loro quadri, un particolare che li ha fatto trionfare a livello internazionale. Sono raffigurati in mille modi diversi, ballando, seri, a figura intera o a metà, distorsionati ecc. Una delle frasi più celebri formulate dai due padri dell’arte contemporanea britannica è la seguente: “ Gesù era eterosessuale?” Sono polemici ed ironici, con una punta di umorismo e aggressività. La mostra finisce con un film emblematico:“World of Gilbert& George”...