End Google Tag Manager -->

Mercato di Westside New York

El West Side Market di New York è gestito da una famiglia di immigrati greci. Il mercato è aperto 24h su 24.

World Press Photo nel CCCB di Barcellona

Per qualche motivo, il giornalismo confina con la pornografia se lo si guarda da vicino. Certe immagin presentate sui mezzi giornalistici sono pornografiche per l’alto grado di esplicitezza del loro contenuto, e provocano inoltre una specie di pulsione masturbatoria su ciò che si sta vedendo. E così la dimensione del ritratto o del paesaggio, o il contenuto di un’azione nello spazio, di un’azione che può essere calma o violenta, si addice particolarmente a ciò che viene definito ¨giornalismo¨. Sotto l’etichetta di ¨informazione¨, la fotografia giornalistica può prendersi la libertà di esibire o di censurare qualcosa nella misura in cui la consideri adatta al suo linguaggio o visione rivelatrice. Il problema inizia quando si considera il livello di finzione che la fotografia stessa crea. Prendiamo il caso recente della foto della coppia scattata durante un saccheggio avvenuto come conseguenza di un evento sportivo sfociato nel caos collettivo. Se vi ricordate, l’immagine mostra un uomo e una donna, entrambi giovani tra i 20 e i 30 anni, baciandosi graziosamente mentre giacciono al suolo, tra le fiamme e la violenza della polizia. Risultato: l’immagine rappresenta perfettamente l’amore che vince sempre,”all you need is love..” ecc. Il contesto in cui l’immagine uscì era quello degli accampamenti di protesta in Europa, in Siria  e di altri movimenti rivoluzionari: era quindi un’immagine iconica, il soggetto umano contro la macchina ancora una volta vince in uno slancio di passione carico di sessualità, erotismo e gioventù presente. La verità nascosta dietro quella foto si venne a sapere qualche tempo dopo. Il ragazzo consolava la sua compagna che era stata inavvertitamente colpita dalla polizia. Tutta la magia dell’idea...

Real – Surreal a New York

Fino al 12 Febbraio il Whitney Museum of American Art esibisce Real / Surreal che analizza le due correnti artistiche dei secoli XX e XIX che fecero propri i concetti di libertà e di approccio politico all’arte, attraverso le opere di artisti americani degli anni ’20, ’30, ’40 del secolo scorso. La mostra, curata da Carter Foster, riflette sul significato filosofico della collezione permanente del Museo Whitney, incentrata sulla tensione che queste due correnti hanno generato nella storia dell’arte del secolo scorso. Il Realismo nasce dopo la Rivluzione Francese, quando sorge un movimento artistico che proclama la realtà come centro d’interesse, dirigendo il suo sguardo alla società e alla libertà per esprimere l’ingiustizia. I dipinti ritraggono la vita quotidiana senza artifizi e rifiutano l’accademicismo predominante nell’arte dell’epoca. Il Surrealismo è l’erede del Dadaismo, avanguardia artistica degli anni ’20 del secolo scorso, e si incentra fondamentalmente sul pensiero di André Bretón e del gruppo di Parigi. Breton, poeta che predicava contro i limiti che la realtà impone alla libertà di creazione, e voleva sovvertirla per dare spazio all’immaginazione usando la scrittura automatica, nella quale l’atto di scrivere non passa attraverso la correzione della ragione, bensì attraverso le immagini cher scaturiscono dalle emozioni. Nonostante le apparenti grandi differenze tra la corrente realista e quella surrealista, si può dire che convergano nello stesso punto di opposizione e che provochino una ampia gamma di visioni, correnti e movimenti nel mondo dell’arte, che questa mostra affronta. A questo proposito vengono esibiti i lavori di George Tooker, Edward Hopper, Charles Sheeler ed altri. George Tooker nacque negli Stati Uniti nel 1920 y studiò Letteratura presso l’Università di...

Salone Internazionale della Moto di Milano

Il Salone Internazionale della Moto di Milano è l´evento più importante dedicato alle motociclette di tutto il mondo.Centinaia di migliaia di appassionati

CosmoCaixa Barcellona

Il CosmoCaixa è il Museo della Scienza per bambini. In esso si possono visitare mostre permanenti e temporanee oltre che fare esperimenti.

Les Nouveaux Robinson Parigi

Les Nouveaux Robison, con negozi in tutta Francia, propone alimenti di origine biologica in pieno rispetto dell´ambiente.

Daylesford Organic Londra

Daylesford Organic è un negozio che offre prodotti biologici e organici da più di 25 anni in tutta Londra.

Cansei de Ser Sexy a Helsinki

Cansei de Ser Sexy è una delle band brasiliane più famose. Il gruppo nacque a São Paulo nel 2003  ed è giunto dov’ è oggi perchè, in modo sorprendentemente innovativo, è risucito a mescolare influenze e stili come il rock, il pop, la musica elettronica con altri tipi d’arte come il cinema, il design, la moda. Di fatto sono famosi per uscire sul palcoscenico con vestiti eccentrici, stampati con disegni psichedelici, o calze rotte nel miglior stile grunge. A tutto questo si aggiunge la loro immagine alternativa e disinvolta che gli danno quell’aria da stelle del rock che tutti cercano di imitare. La storia di questa band è molto interessante. Dopo la sua nascita, a parte il batterista, nessuno dei membri sapeva suonare strumenti in esibizioni dal vivo. Con il tempo ovviamente dovettero evolversi e imparare, cosa che fecero alla perfezione. Il nome, secondo quanto raccontano, lo scelsero leggendo un’intervista di Beyoncé in cui l’artista dichiarava che si era stancata di essere sexy. La trovarono una dichiarazione molto stupida e, per questo motivo, decisero di tradurla in portoghese e la scelsero per la  loro band. Ben presto incominciarono ad essere sempre più famosi finché uscirono sul giornale Folha di São Paulo e, da quel momento, crebbero notevolmente fino a giungere a suonare in apertura di concerti di gruppi molto noti e con moltissimo pubblico come 2 Many DJs o Kraftwerk. La band ha alle spalle quattro dischi registrati in studio, l´ ultimo che hanno lanciato si chiama “La Liberacion”. Adesso stanno realizzando un tour mondiale presentando il loro ultimo disco e terranno uno show al Tavastia di Helsinki  il...

Giappone: paradiso delle mascotte a Barcellona

Il Giappone è agli occhi occidentali una società così affascinante, contraddittoria e piena di sorprese che è sempre interessante visitare mostre che ci permettano di scoprire i suoi misteri. A Barcellona, Casa Asia (Avenida Diagonal, 373) prepara, insieme alla Japan Foundation e al museo ABC un’interessantissima esposizione intitolata “Giappone, il paradiso delle mascotte”. Nella mostra la parola ¨mascotte¨ è usata con un significato più ampio del normale: si riferisce agli animali domestici, ai pupazzi e bambole di famosi personaggi di manga e anime, le mascotte di grandi eventi (Olimpiadi, Esposizioni Universali), e persino alle personificazioni antropomorfe di città, quartieri o paesi. Ad esempio, uno dei video che accompagnano l’esposizione ci mostra un gigantesco bambino con testa di cervo chiamato Seito-kun, che rappresenta la città Nara Heijo-kyo… O la stranissima fata a forma di goccia chiamata Namisuke, dagli occhi enormi, scelta come simbolo dagli abitanti del quartiere Suginami de Tokio. Giusto all’entrata della sala dell’esposizione, una riproduzione quasi a misura naturale di uno dei personaggi di Neon Genesis Evangelion ci dà il benvenuto… Nella mostra potremo poi vedere modellini di varia misura di Pokemons, Doreamons ed altri personaggi meno conosciuti in Occidente (per poterli riconoscere, nella brochure del programma è presente una breve spiegazione sull’origine e significato). Andando avanti nella visita, diventiamo testimoni dell’enorme importanza che le mascotte hanno nella società giapponese a vari livelli: addirittura nei commissariati di polizia si possono vedere poster, portachiavi o merchandising di mascotte locali. Forse l’installazione più curiosa in mostra è la riproduzione di un modello di stanza di un adolescente giapponese fan di Hello Kitty, nella quale tutti i mobili, capi d’abbigliamento, elettrodomestici e decorazioni alle pareti traboccano...