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The Only Team
L’idea di Merci-Merci è nata dai creatori di Bonpoint, la marca di intimo di qualità per bambini, la preferita da tutte le mamme del mondo occidentale. Quando hanno venduto il loro marchio, Marie-Framce e Bernard Cohen hanno deciso che dovevano dedicare il loro tempo e il loro sapere a insegnare tutto ciò che avevano appreso in anni di esperienza alle persone con meno possibilità economiche. Per questo motivo hanno iniziato una collaborazione con una serie di stilisti con cui avevano già lavorato, chiedendo che realizzassero modelli per Merci-Merci a costo zero. I capi sono venduti nel negozio a Parigi di cui vi forniamo l’indirizzo qui di fianco. Gli introiti vengono investiti in diversi progetti solidali per il Terzo Mondo, indirizzati soprattutto al Madagascar. Questo è ciò che si può chiamare commercio equo solidale diverso poiché le risorse extra dell’Occidente vengono investite in progetti di educazioni mirati all’infanzia. Tutti coloro che arrivano in città e desiderano dare una mano al progetto, possono lasciare le loro valigie in uno degli appartamenti a Parigi e acquistare capi del Merci-Merci. Noi personalmente tifiamo per gli acquisti effettuati in questo negozio equo...
Mónica Boixeda
Nonostante proponga ai suoi clienti un negozio online perfettamente organizzato (siamo nell’epoca del web 2.0), la Sterling Galeria apre il suo negozio tutti i giorni, di fianco al Danubio, nell’enigmatica Budapest. Il turista che si addentra in questa città, che un giorno furono due, cercando i migliori prodotti di questa terra, deve fare un salto alla Sterling Galeria. Qui troverà gioielli in argento e piccoli accessori creati dalla fervida immaginazione di due giovani artisti del posto che ogni giorno creano i migliori gioielli — anelli, orecchini, braccialetti e collane — della città. I proprietari della Sterling Galeria non vogliono che il negozio sia uno tra i tanti e per questo offrono ai clienti un’autentica esperienza artistica. Organizzano infatti con gli stessi artisti che forniscono dei gioielli la galleria, esposizioni tematiche, con i gioielli o i piccoli accessori. Nonostante esista la possibilità di acquistare online, vi consigliamo di andare a visitare il negozio. Potrete così ammirare le fattezze, le pietre, le rifiniture, provare e scegliere con tranquillità il gioiello che fa per voi. Magari per poi riprovarlo in uno dei vostri appartamenti a Budapest o sfoggiarlo in una serata elegante nella Perla del Danubio....
Mónica Boixeda
Forse, più che un innovatore, è uno stilista che ha avuto l’intuizione necessaria per perfezionare ed estendere la tecnica e il metodo cinematografico già esistenti con le convenzioni dell’arte, della letteratura e del teatro vittoriani; quello che però non si può mettere in discussione è il titolo onorario di padre del cinema conferito a David W. Griffith: il suo sterminato contributo artistico ha plasmato, per oltre cinquant’anni, il linguaggio e la sintassi dei film, partendo dagli elementi più basilari della professione. Il grandissimo regista austriaco Eric von Stoheim, fautore di alcuni tra i film più memorabili di tutti i tempi, nonché aiuto regista di Griffith all’inizio della sua carriera, disse che fu lui, nel corso degli anni, a far diventare poesia e bellezza ciò che allora era solo una forma di intrattenimento a basso prezzo, grossolana e volgare. Effettivamente, in quegli anni confusi di inizio secolo, il cinema statunitense si rispecchiava perfettamente nella descrizione di Stoheim: le pellicole si compravano a metri ed erano proiettate come parte di spettacoli vaudeville, varietà o in baracche di fiere. Alcuni dei primi imprenditori di poco conto alle prime armi che speravano di fare fortuna con una forma di intrattenimento che veniva considerata una novità dalla poca fama e dallo scarso prestigio, senza alcuna pretesa artistica, (è abbastanza indicativa la frase di un famoso critico teatrale del 1905 che consigliava di fucilare chiunque si divertisse a guardare un film!) si convertirono in pochissimo tempo in alcuni dei più grandi magnati e imperatori dello sfavillante mondo di Hollywood, il cui potentissimo charme si sarebbe appropriato in poco tempo dei sogni e dell’inconscio della maggior...
Mónica Boixeda
Le strade di Barcellona ultimamente offrono sempre le stesse cose. La storia indie, elettro, hipster e pseudo rocker ha già stancato. Guardatelo voi stessi: le alternative sono sempre meno e i prezzi sempre più alti. Se venite a Barcellona in vacanza venite per divertirvi, bere, ballare, a consumare prodotti del divertimento. Se invece venite a vivere per un po’ in città, vi renderete immediatamente conto che le persone in città puntano soprattutto all’immagine, al cool, alla moda e alla cultura del bello. Se non hai un look non sei nessuno. Se nno hai un posto in cui ti conoscono, dove sai che se vai a bere qualcosa c’è qualcuno che ti aspetta, non sei nessuno. Così Barcellona ospita migliaia di turisti che vengono a scatenarsi nelle piste da ballo, a rimorchiare, a passarsela bene e sono disposti a che tutto succeda. Dal Gotico al Raval, le zone che offrono di più del centro della capitale catalana, ci sono una serie di bar, discoteche, ristoranti e caffe dove sfoggiare gli abiti appena acquistati, dall’abito all’ultima moda, al vestito vintage che ti ha portato la mamma da Berlino. A livello musicale la città propone una vasta offerta di praticamente sempre lo stesso: indie rock per hipster, heavy metal per metallari, soul e garage per i più arty e cool, elettronica per turisti e curiosi. Tuttavia non mancano i locali che sì, fanno proposte diverse. Il Bar 68 è uno di questi. Da poco offre notti diverse e vale la pena passare un qualsiasi giorno della settimana. Il Bar 68 propone un’alternativa a coloro che vogliono ascoltare musica di qualità, conoscere nuove...
The Only Team
In una città come Milano, tanto votata all’arte contemporanea e alla creazione in tutti gli ambiti (dalla moda al design) non c’è da sorprendersi se si incontrano tante buone gallerie d’arte. Il talento locale è di tale portata che provvede da solo e senza problemi a riempire questi spazi artistici. La classe borghese, insieme ad un’animata clientela internazionale (che viene in questa città del nord esclusivamente per fare provvista di moda, arte e design) mantengono con i loro acquisti un movimento constante. Se la maggior parte delle gallerie milanesi sono di una qualità estrema, quella di Massimo de Carlo sorprende per la varietà dei linguaggi (ha promosso persino artisti vicini alla poesia visuale) e per il carattere internazionale degli artisti che vi espongono. Massimo de Carlo è andato oltre e non si è conformato con i soli artisti milanesi e ricerca, in tutto il mondo, quei creativi con una radicale cosmovisione della realtà. C’è poco da consigliare al viaggiatore: semplicemente , dopo aver lasciato le valige negli appartamenti a Milano inizi a percorrere questa incredibile città passeggiando per le varie gallerie d’arte. Potrà incontrare gradevoli sorprese con opere per tutte le tasche....