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Mónica Boixeda
Sei in viaggio a Tokio ma hai un budget limitato? Eccoti servite cinque attività gratuite nella capitale giapponese. Università delle Nazioni Unite L´Università delle Nazioni Unite è un edificio simbolico dello skyline di Tokio e un importantissimo centro educativo che organizza conferenze internazionali su temi globali e di interesse pubblico. Nella splendida biblioteca aperta al pubblico potrete fare ricerca su temi riguardanti i diritti umani. Durante i fine settimana, nella piazza di fronte all´edificio, si tiene uno dei green market più conosciuti in città. Indirizzo: United Nations University Bldg, 5-53-70 Yoyogi , Shibuya- ku , Tokyo Orario: lun-ven 10.00-13-00 , 14.00-17.30 Il tempio di Zojoji Zojoji è il tempio principale della scuola buddista Jodo. Posizionata nell´area di Kanto, Zōjō -ji ha ospitato innumerevoli eventi storici sin dalla sua costruzione che risale al 1393. Nonostante l´edificio che vediamo oggi giorno sia una ricostruzione edificata nel 1970, al suo interno permane ancora l´antica struttura in legno, la famosa Zojoji Sangedatsumon, risalente al 1605. Il tempio è diviso in tre sezioni che rappresentano i tre stadi necessari a raggiungere il nirvana. Una gita perfetta per la famiglia e per imparare qualcosa in più sulla storia di Tokyo. Indirizzo: 4-7-35 Shiba Koen , Minato- ku , Tokyo Orario: 6:00-17.30 tutti i giorni. Visibile 24 ore su 24 via nickgraywfu Mejiro Teien Chi è stanco del rumore e della folla della città si può rifugiare al Mejiro Teien: adornato con alberi colorati e bei laghetti, il Mejiro Teien è uno dei migliori posti in città dove fare una pausa e respirare un po´ di aria fresca. Perfetto se hai voglia di fare un picnic o una passeggiata in famiglia immerso...
Aleix G. William
Forse sarete d´accordo con me o forse no: quando viaggio amo trovarmi davanti a cose che mi sorprendono, ma che non si trovano in nessuna guida. A volte te l´ha consigliato un amico che l´ha trovato per caso, a volte un amico che lì ci vive; in ogni caso è bella cosa non essere circondato da turisti e da flash impazziti. Sono appassionato di street art e in giro per il mondo ho potuto vedere autentiche opere d´arte in muri e pareti delle città; e in realtà è quello che io, e sicuramente tante altre persone, cerchiamo quando prendiamo in mano la valigia. Non tutta l´arte si trova nei musei: basti pensare a Bansky e compagnia. Cos’è? Se siete d´accordo con me, allora l´app del mese vi piacerà tantissimo. Sighter è un´app che riunisce fotografie delle opere di street art degli utenti, che ti aiuteranno a scoprire i segreti di ogni città. Potrai caricare le tue foto e ogni foto è localizzata. Potrai così orientarti e sapere quali opere di street art si trovano nei dintorni. E quando sono vicino a te diventa un gioco acqua/fuoco. Ti porterà a destinazione una freccia che ti condurrà nella giusta direzione. Se siete appassionati di foto e cultura underground, siamo sicuri che questa app vi piacerà da matti. Foto di Sighter Cosa ne penso: Sighter è l´app ideale per tutti coloro che desiderano conoscere il lato nascosto delle città. Se dateun´occhiata alle foto dell´app, vi renderete conto che vi consiglia autentiche opere d´arte o luoghi storici di gran valore che altrimenti avreste saltato. Sighter però non è disponibile in tutte le città. Non...
Mónica Boixeda
Sono i cuochi le nuove rock star? Una delle ultime mode emerse negli ultimi anni nel campo gastronomico è senza dubbio la produzione locale. Si torna a comprare i prodotti del posto dai produttori locali ed è un bene se sono un po´ più costosi. Le persone sono diventate più consapevoli e vogliono sapere da dove proviene il loro cibo. La produzione tradizionale e locale è il sinonimo gastronomico della “moda vintage”. La moda e i blog di lifestyle menzionano ristoranti e chef così come le band o gli artisti vengono nominati su giornali, radio e tv. Mai come prima spuntano come funghi programmi di cucina in TV, libri di cucina e fiere alimentari. Photo via NatalieMaynor E tutto questo mi porta a chiedere: i cuochi sono diventate le nuove rock star? Se ci pensate vi sono innumerevoli paralleli tra i due scenari: sia nel campo musicale che culinario si preferiscono i piccoli produttori a scapito delle grandi multinazionali. Autentico, selezionato e tradizionale vs. prodotto, artificiale, di massa In questo periodo chi conosce i migliori bar e ristoranti della città che condividono la filosofia dei prodotti naturali e della produzione locale, è davvero alla moda. Lo scetticismo sulla produzione di massa di cibo e sull´allevamento degli animali va sempre più in crescendo e le persone cominciano a farsi domande sui metodi di produzione, sulle origini e sui valori etici. Se la musica e il cibo sono strettamente collegati, lo sono ancora di più il viaggio e il cibo. Le persone che viaggiano nei paesi esotici lo fanno in parte per conoscere la cultura culinaria del posto. Che si tratti di una ricetta che avete...
Mónica Boixeda
Notte: Barcellona è una delle migliori città al mondo per uscire la sera, con la sua enorme quantità di discoteche, bar e after-hour che ti faranno ballare fino all´alba. Olive: Questo ingrediente è la chiave della gastronomia catalana, non solo per l´olio ma anche come accompagnamento dei pasti o aperitivo. Spiaggia: La spiaggia di Barcellona è bella, e si compone di otto diverse spiagge, ognuna con il suo stile. Godersi la spiaggia sulle rive del Mediterraneo a Barcellona è un lusso alla portata di tutti. Chiosco: La Rambla è strapiena di chioschi in tutta la sua lunghezza. Fiori, animali, giornali e souvenir, nella via più celebre della città potrai comprare assolutamente di tutto. Rambla: Di sicuro la via più famosa della città. Fiancheggiata da alberi, si estende dalla Piazza Catalogna fino al mare, fiancheggiata da edifici emblematici come il Teatro del Liceu, il Mercato della Boqueria e la Piazza Reial. Una passeggiata che nessun turista in città deve perdersi. Foto: Ralf Roletschek Sagrada Familia: Se Barcellona possiede un monumento-simbolo, è questo. Si tratta di una cattedrale ancora in costruzione disegnata da Antoni Gaudí, unica al mondo per il suo stile modernista. Al pari della Rambla, una visita obbligata. Tibidabo: Alle spalle di Barcellona si erge questa montagna, da dove la vista della città è davvero impressionante. C´è anche un castello e un parco di divertimenti. Una visita completa. Un tallat!: È molto probabile che sentirai dire questo in ogni bar o terrazza. Significa ¨Un macchiato!¨, ed è ciò che i catalani bevono dopo aver mangiato o a metà pomeriggio. Un rituale che rappresenta la maniera perfetta per terminare un...
Diana Rodríguez Pretel
Quando viaggiamo spesso tendiamo a pensare che se non lasciamo un segno in qualche luogo è come se non fossimo mai passati di lì. Il famoso “Io sono stato qui” o “Manolo e Carmen sono stati qui”. Niente di nuovo certamente, sono stati rinvenuti nomi incisi anche nei templi antichi, come quello di Abú Simbel in Egitto. Oggi quest’ansia di sopravvivere al passare de tempo in molte parti del pianeta si esprime con chewing gums, incisioni sugli alberi, sulle panchine e scritte nei bagni pubblici. Abbiamo scelto tre posti dove potrete lasciare il vostro segno, senza dubbio sono uno più curioso e significativo dell’altro. “La Parete di gomma” o il “Muro delle chewing gums” di Seattle” (USA) È un’attrazione bizzarra, richiama centinaia di migliaia di persone che lasciano una traccia del loro passaggio con una gomma da masticare. Di fatto la parete è scomparsa. Tutto è iniziato perchè la gente si annoiava mentre faceva la coda per entrare al teatro nel 1990 tanto che era diventato di moda appiccicare monetine con un pò di gomma da masticare al muro. Queste monete in seguito scomparvero ma non le gomme che rimasero lì e con il passare degli anni il muro è divenuto un’attrazione turistica negli Stati Uniti. Ci sono gomme di tutti i colori e sapori e qualcuna addirittura è stata modellata con forme impensabili. Va detto che questo curioso esperimento ha dato origine ad uno dei posti più schifosi della Terra dove si concentrano il maggior numero di germi per metro quadrato. Lo troverete a Market Place Park, Post Alley. Foto: Mark Fischer Il Ponte Milvio o il “Ponte dei...