In tutti i sensi si può dire che il controverso premio Planeta l’evento che chiude ufficialmente la stagione letteraria in Spagna. Istituito 50 anni fa dall’editore Juan Manuel Lara con il proposito di promuovere opere di scrittori spagnoli, questo premio è da sempre stato oggetto di critica, perché le opere vincitrici sono pubblicate dalle stessa casa editrice che organizza il concorso. I vincitori si garantiscono quasi al 100% lo status di futuro best seller.
Tutto questo ha portato ad una serie di maldicenze e pettegolezzi che insinuano che i premi sono assegnati già in precedenza. Le polemiche, pur avendo parzialmente discreditato il concorso tra i puristi letterari, non hanno tolto prestigio ed il notevole impatto che il Planeta ha sul pubblico dei lettori. Le opere vincitrici sono diventate un fenomeno mediatico e il premio assicura una percentuale di vendite molto alto, almeno in Spagna. Il premio ammonta a 601.000 euro ed è ovviamente uno dei premi letterari più ambiti.
Lasciando da parte le polemiche, va detto che ci sonno anni durante i quali sarebbe difficile contestare il valore letterario degli autori premiati. È questo il caso anche della 59a edizione del concorso, che ha premiato lo scrittore barcellonese Eduardo Mendoza. Tra i vincitori meritevoli degli scorsi anni c’era anche “Il mondo”, scritto da Juan Josè Millas nel 2007. L’anno dopo aver vinto il Planeta, il libro fu premiato anche con il prestigioso Premio Nazionale di Fiction.
Il fatto più sorprendente di “Riña de Gatos. Madrid 1936”, il romanzo vincitore, che affronta il tema delle origini della guerra civile spagnola, è che è ambientato nella capitale spagnola. Lo scrittore, che irruppe sulla scena letteraria spagnola con il romanzo “La verità sul caso Savolta” (1975) è noto soprattutto come un “cronista” della città di Barcellona. La capitale catalana è la vera star dei grandi successi di Mendoza, come per esempio “La Ciudad de los Prodigios” (1986, Premio Città di Barcellona, 1987, Miglior Libro dell’anno) che ancora oggi è probabilmente la sua opera più conosciuta.
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Paul Oilzum
Mendoza, in collaborazione con la figlia Cristina, ha scritto anche “Barcellona Modernista”, un’affascinante analisi dell’eccezionale stagione artistica vissuta dalla città tra gli anni 1888 e 1914 che può essere utilizzata anche come una guida degli angoli della città più nascosti e agli appartamenti a Barcellona.