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Il Danubio come simbolo culturale

Un viaggio fluviale dalla Foresta Nera tedesca fino al delta del Mar Nero, un itinerario di quasi 3.000 chilometri durante il quale si passa per l’Austria, la Slovacchia, l’Ungheria, la Croazia, la Serbia, la Romania e la Bulgaria. Questo viaggio attraverso l’Europa Centrale, la Mitteluropa-è il tema centrale di uno dei romanzi italiani più affascinanti, Danubio (1986) di Claudio Magris. Si tratta di un’opera che invita i lettori a scoprire l’identità peculiare della varie regioni, la cultura dei suoi abitanti, aneddoti storici e referenze letterarie del secondo fiume più lungo d’Europa dopo il Volga. È un fiume immenso, ma lo conosciamo ben poco …vediamo se siamo riusciti a risvegliare la tua curiosità.

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Non volgiamo darti lezioni di geografia, ma degli spunti. Dopo aver letto questo post speriamo tu abbia voglia di sapere di più su questo gioiello naturale che ha ispirato moltissimi artisti. Per cominciare, è d’obbligo citare Johann Strauss-figlio che compose il Bel Danubio Blu nel 1867 mentre era in viaggio sulle sue acque. Tra i suoi 440 valzer questo è il più famoso ed apprezzato. È un punto fermo della musica classica e si potrebbe dire il secondo inno nazionale dell’Austria.

La cultura del Danubio

Le danze popolari e la musica sono tratti caratteristici del folclore delle vallate del Danubio. Il valzer predomina a Vienna, ma nel resto del paese si sente spesso lo yodel, un tipo di canto caratteristico dei pastori austriaci. Le czardas ungheresi invece si caratterizzano per i suoi ritmi vivaci. Forse non lo sai, molti padri della musica classica provengono da questa regione d’Europa: Richard Strauss, Franz Schubert, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Liszt o Béla Bartók.

Se vuoi seguire il percorso di questo fiume senza imbarcarti in un viaggio di due mesi, puoi leggere i romanzi dove il protagonista centrale è proprio il Danubio: Il Pilota del Danubio di Jules Verne, The Willows di Algernon Blackwood o Danubio di Claudio Magris. Esiste anche una ricca produzione cinematografica che si è ispirata a questo fiume, come per esempio Im Juli di Fatih Akin (2000) Vers la mer di Annik Leroy (1999) o Gatto nero, Gatto bianco di Emir Kusturica (1998) ecc.

Il croissant non è francese

Se hai voglia di provare i suoi sapori, sappi che esistono dei pasticcini tedeschi dal nome Donauwellwn (le onde del Danubio). Il croissant inoltre non è francese, ma austriaco: quando Vienna si liberò dall’assedio dei turchi nel 1863, i pasticceri inventarono questo dolce a forma di mezzaluna, il simbolo turco. Finiamo con il mondo dell’arte: nel secolo XIX esisteva una corrente battezzata come la Scuola de Danubio, perché si dedicava soprattutto a dipingere paesaggi.

Forse vi sembrerò una romantica, ma va detto che la natura, proprio perchè indomabile, è sempre capace di affascinarci. Immergerci nelle natura è il modo più efficace e salutare per toglierci di dosso le energie negative della frenetica vita urbana. Esistono crociere per il Danubio o l’Orient Express (sul qual è ambientato il racconto di Agatha Christie Assassinio sull’Orient Express). Non esitare ad avvicinarti a questo fiume, affitta appartamenti a Vienna e rilassati.