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ONLY BE BARCELLONESE

Only-Be Barcellonese

Il genio dei graffiti: Bansky

Il graffitaro Banksy è il personaggio più controverso e misterioso del mondo dell’arte attuale. Figlio di un tecnico di fotocopiatrici, Banksy, come’è mondialmente conosciuto, nasconde gelosamente la sua identità, non rivelando chi è veramente né alla stampa né ai fan che lo seguono per il mondo e nelle città dove lascia il suo segno indelebile in forma di graffiti. Nel documentario che egli stesso ha diretto “Exit through the gift shop”, il famoso artista se la prende con le istituzioni artistiche, con musei e gallerie, criticando il sistema e paragonando il mercato dell’arte con o negozi di articoli da regalo che si trovano all’uscita di queste “cattedrali dell’arte”. Bansky, per esempio, è molto critico nei confronti  del sistema artistico di tipo elitista della Tate Modern e di altre istituzioni simili , proponendo un azione di resistenza attraverso le sue azioni di “street art”. La principale linea critica si basa sulla constatazione che questo tipo d’arte, per il suo ermetismo esclude la maggior parte della società e punta su un’elite snob e viziata, che non la capisce, ma la consuma. Con il suo film, l’artista britannico rivendica gli ideali del punk e dell’anarchismo rinfacciando ai consumatori dell’arte d’elite di essere degli stupidi che spendendono milioni per sostenere una specie di circo, menzognero e superficiale. Il documentario narra la storia di una frode e dimostra come la gente si lascia manipolare, comprando poi quello che è stato loro detto che va di moda. Queste persone, secondo Bansky, non sono in grado distinguere un’opera d’arte da un simulacro. Per i detrattori di  Bansky  e della sua visione dell’arte contemporanea ci sono tuttavia...

Big bang show

Il Big Bang bar è abbastanza popolare tra una parte della gioventù barcellonese sia per il suo particolare ambiente sia per la sua decorazione vintage. La sua storia inizia all’inizio degli anni 90, ma è un luogo che trasuda nostalgia, così come i suoi protagonisti, la sua musica fatta di dischi in vinile e le proiezioni di silhoutte che si possono intravedere e che sembrano enti di una provenienza indefinita ed inclassificabile, venuti da un passato remoto. Tra queste pareti tappezzate con motivi retro, poster da collezionista  e fotografie ancestrali, si possono sentire animate  conversazione ad alta voce o partecipare a balli indemoniati. Ogni martedì inoltre si può assistere al Big bang show, una specie di cabaret alla maniera del Big Bang (entrata libera). Ogni volta si presentano dei personaggi nuovi. C’è chi recita le proprie poesie, chi si cimenta con una nuova versione del Mago di Oz. Lo spettacolo si tiene in una piccola sala nel retro del bar, dove ogni martedì il pubblico può assistere ad esibizioni di clown , a performance  musicali, emulazioni di serie televisive ecc. Gli attori che animano lo spettacolo di solito eseguono brevi monologhi in chiave umoristica su diversi temi o pezzi musicali o addirittura balli.  Ogni tanto si presenta anche una tale Dorothy che gira con una peluche dal nome Totoro sulla spalla che accusa a un personaggio di latta di essere senza cuore Per ulteriori informazioni: http://www.bigbangbcn.net/ Sonia Teruel Chi visita la città non può non ignorare i suoi lati più curiosi e originali; affitta appartamenti a Barcellona e scopri i segreti che si nascondono dietro ogni angolo. Tradotto...

Hangar: Residenza Artistica a Barcellona

Tutti,  almeno una volta abbiamo sognato di essere artisti. Anche se, per chi si dedica all’arte, non è sempre facile quadrare i conti, negli ultimi anni si è vista una notevole proliferazione di borse di studio, premi ed opportunità di vario genere in ambito artistico.  Una delle opzioni più interessanti per esplorare le nostre capacità e per confrontarci con altri artisti, è partecipare a una “Artist Residence”.   Le residenze artistiche sono luoghi d’incontro e sperimentazione nel campo artistico (arti visive, musica, cinema, teatro, letteratura, danza ecc.) Si tratta di centri ed istituzioni, che accolgono gli artisti invitati  (o selezionati) per permettere loro un periodo di studio su un progetto specifico e realizzare, a lavoro finito, una mostra. Ovviamente una città come Barcellona offre moltissime opportunità per chi vuole realizzare un progetto artistico. Ne è un esempio Hangar (www.hangar.org) , cha ha sede in una vecchia fabbrica del Poblenou. Si tratta di un vero e proprio centro di produzione di arti visive. Fondato nel 1997 dall’Associazione di Artisti delle Arti Visive della Catalogna (AAVC) è uno spazio di 1.800 m2, ben equipaggiato, con 15 laboratori, 2 platò, un medialab. Viene inoltre offerto un servizio di assistenza tecnica, diversi programmi di formazione artistica  e borse di studio per la Spagna e per l’estero. Prima di optare a uno di questi programmi di “residenza artistica” l’artista dovrebbe prima di tutto decidere la destinazione e valutare se il progetto che vuole portare a termine si adatta al luogo prescelto. Ogni programma di residenza ha le su regole: in alcuni casi tutti i servizi sono gratuiti, in altri bisogna pagare l’affitto del materiale,...

La Barcellona Psychobilly

Zombie con creste colorate o skinheads, jeans stretti, orecchini e stivali militari per ragazzi e le ragazze, corsetti, pettinature in stile anni 50, ma di colore fucsia, verde, giallo, rosa, vestiti sexy e le calze strappate, questi sono alcuni degli elementi dell’estetica psychobilly, movimento che oggi è in ascesa. Uno dei principali festival psychobilly  si svolge nei pressi di Barcellona, a Pineta del Mar. Prima di parlarvi del psychobilly  che si è sviluppato a Barcellona con band che si sono affermate a livello europeo ed internazionale, diamo un’occhiata alla storia del movimento psyco. Nato negli anni ‘80 ed influenzato principalmente dalla band “The Cramps” lo stile  psychobilly  inizia a differenziarsi  dal rockabilly e dal punk rock, i suoi precursori. Tra le prime band che si cimentano con questo stile ci sono gli inglesi “The Meteors”. Con gli anni il movimento cresce e si formano gruppi di successo come i Phantom Rockers o Mad. A partire dagli anni 90 il psychobilly  è influenzato da altri stili come il gothic rock, l’ indie, il surf rock. Il look zombie o mostruoso s’ispira a testi letterari e film dell’orrore, ma sempre con una dose di comicità ed autoironia.  Barcellona è una città con un movimento psychobilly molto vivace e produttivo. Ci sono moltissime band attive e persone che si muovono nell’ambiente e promuovono la cultura psycho e che ogni anno, a giugno, organizzano il “Psychobilly Meeting” di Pineda del Mar, uno dei più importanti eventi pychobilly a livello mondiale. A Barcellona i ragazzi e le ragazze psychos si muovono principalmente intorno alla calle Tallers, nel quartire del Raval, dove ci sono i...

Concerto MGMT a Barcellona

I MGMT, conosciuti anche come i “The Management” presenteranno il loro pop psichedelico e multiforme presso la discoteca Razzmatazz di Barcellona. L’appuntamento è per il 16 dicembre alle 21.30. Il duo di New York, composto da Ben Goldwasser (nato il 7 dicembre 1982) ed Andrew Van Wyngarden (1 febbraio 1983), entrambi originari del Connecticut, si formò nel  2002, durante un anno sabbatico alla Wesleyan University e diventò un fenomeno di massa quasi  per caso.  Apparentemente i MGMT non si erano mai proposti una carriera da pop-star, ma fin dai loro inizi ebbero un successo enorme. All’inizio questi due hippie postmoderni facevano esperimenti con il genere noise rock e la musica elettronica, i generi più popolari nei circuiti underground newyorchesi di quegli anni. Raccontano sempre di come la loro intenzione non era quella di formare una band, ma semplicemente fare della musica, andare in giro, frequentare concerti comporre canzoni, ma senza volerne fare una professione. Paragonano se stessi alla tipica band composta da adolescenti che con le loro chitarre elettriche ad altissimo volume e voci stonate non fanno altro che infuriare i vicini. I MGTM tuttavia arrivarono al successo in modo naturale e repentino. All’inizio del 2005, appena laureati, andarono in tour per gli Stati Uniti accompagnando gli “OfMontreal” (altre band rock indie) per promuovere il loro album “Time to pretend” e nell’autunno del 2006, appena quattro anni dopo aver iniziato a “strimpellare” all’università, firmarono un contratto milionario con la Columbia Records. Nel 2007 registrarono “Oracular Spectacular” prodotto dal celebre Dave Friedmann (ragione per la quale si nota l’influenza dei Flaming Lips, altra band statunitense da lui prodotta), dando alla...

Dark Christmas Festival 2010, Barcellona

Ci sono diversi tipi di diorama, uno dei più classici è il diorama natalizio che  raffigura  la nascita di Gesù e che occupa un posto importante accanto all´albero di Natale nelle case delle famiglie cristiane. Ma il diorama natalizio di cui vi voglio parlare è ben diverso: è sensuale  e oscuro! Si tratta della band elettro-dark tedesca Diorama che con un altro gruppo musicale tedesco di talento, i De / Vision, ci delizierà durante la serata del “Dark Christmas Festival”. Vediamo che cosa vi possiamo raccontare sulle due band?  I Diorama si formarono nel 1996, su  iniziativa di Torben Wendt che precedentemente aveva collaborato con altre  band come “Diary of dreams” e lanciarono il loro primo album nel  1999. Il successo del disco dal titolo “Pale” diede forma al progetto iniziale e rafforzò il gruppo al quale si unirono i musicisti  Felix Marc e Bernard Le Sigue. Fino ad oggi hanno pubblicato sette album, tra i quali consideriamo i migliori i seguenti “Pale”, “Her liquid arms”, “A different life” e l’ultimo che gli ha portati al numero uno della Deutsche alternative charts, “Cubed”, una compilation di qualità e i cui pezzi si potranno ascoltare al festival… I De/vision hanno portato avanti la loro carriera nell’ambito del synth pop. Il gruppo, formatosi nel 1988, ha al suo attivo 11 album e un seguito molto fedele. Il loro concerto sarà una celebrazione della musica elettronica che vi farà ballare senza sosta. Oltre alle due band tedesche il Dark Christmas Festival potrà contare anche con la presenza dei locali S.E.N. Luz Obscura L’appuntamento è per il 8 dicembre alla sala Bikini e...

Drag Queen d’avanguardia

Il palcoscenico secondario del club Apollo di Barcellona, noto come il Nitsa dell’Apollo2 si è fatto un nome per accettare proposte alternative, dirette ai pubblici più diversi.  Somoslas, e il gruppo Lesfatales, hanno portato una ventata di novità sulla spesso omogenea scena notturna barcellonese. La città chiedeva a gran voce qualcosa di meno convenzionale. Barcellona era rimasta indietro, ma Somoslas ha dimostrato che c’è ancora speranza per un cambiamento sulla scena queer della capitale catalana. Si intende per queer un’interpretazione aperta del mondo LGTB che va oltre le convenzioni e mette in discussione  le concezioni tradizionali di genere. Anche se questo concetto non è sempre è accolto con favore da parte delle comunità gay, in città come Berlino, ha riacquistato un ruolo importante sulla scena artistica alternativa. A Barcellona forse ci vorrà più tempo, ma non tutto è ancora perduto. Mentre  Lesfatales si rivolge piuttosto alla parte femminile del mondo queer, i Somoslas con il loro pop rock elettrico mischiato a elementi classici dell’estatica drag queen intrattiene ogni tipo di pubblico. Gli ospiti, come per esempio il duo Vampiroflexia, insieme a  Jette de Luxe  e Aviator Mansfield, si vestono per l’occasione con costumi meno appariscenti, più  in stile punk con riferimenti al mondo del tatuaggio, oppure travestiti da animali, come se volessero distanziarsi dalla classica estetica “drag”.  Diversamente dai tipici emulatori dello stile femminile, sono più pomposi ed i loro spettacoli si distinguono per l’humor nero e la satira. Le serate sono di solito vivacizzate dalla presenza di ospiti proveniente dalla scena underground di altre città, come per esempio Chicks on Speed, noti in Spagna per il loro hit...

Un Planeta catalano

In tutti i sensi si può dire che il controverso premio Planeta  l’evento che  chiude ufficialmente la stagione letteraria in Spagna. Istituito 50 anni fa dall’editore Juan Manuel Lara con il proposito di promuovere opere di scrittori spagnoli, questo premio è da sempre stato oggetto di critica, perché le opere vincitrici sono pubblicate dalle stessa casa editrice che organizza il concorso. I vincitori si garantiscono quasi al 100% lo status di futuro best seller. Tutto questo ha portato ad una serie di maldicenze e pettegolezzi che insinuano che i premi sono assegnati già in precedenza. Le polemiche, pur avendo parzialmente discreditato il concorso tra i puristi letterari, non hanno tolto prestigio ed il notevole impatto che il Planeta ha sul pubblico dei lettori. Le opere vincitrici sono diventate un fenomeno mediatico e il premio assicura una percentuale di vendite molto alto, almeno in Spagna. Il premio ammonta a 601.000 euro ed è ovviamente uno dei premi letterari più ambiti. Lasciando da parte le polemiche, va detto che ci sonno anni durante i quali sarebbe difficile contestare il valore letterario degli autori premiati. È questo il caso anche della 59a edizione del concorso, che ha premiato lo scrittore barcellonese Eduardo Mendoza. Tra i vincitori meritevoli degli scorsi anni c’era anche “Il mondo”, scritto da Juan Josè Millas nel 2007. L’anno dopo aver vinto il Planeta, il libro fu premiato anche con il prestigioso Premio Nazionale di Fiction. Il fatto più sorprendente di “Riña de Gatos. Madrid 1936”, il romanzo vincitore, che affronta il tema delle origini della guerra civile spagnola, è che è ambientato nella capitale spagnola. Lo scrittore, che...

El Barato: un’oasi nel deserto dell’irragionevolezza

Dietro quella porta, in un ambiente surreale, si nasconde un mondo immaginario nel quale tutto è possibile. Decine di corpi sudano muovendosi al ritmo della musica proposta dai DJ fedeli a questo locale. Intesa a prima vista, sete di sesso e droga, giovani sradicati che si comportano così come dettano loro gli istinti. Il Barato è un locale dove convergono persone provenienti da ambienti diversi e dove il poliziotto e  il militare convivono con l’anarchico e il ragazzo del centro sociale, il gay e la lesbica con l’eterosessuale, il fashion victim con il classico, lo straccione con l’eleganza in persona. É un luogo d’incontro, dove tutti condividono le proprie inquietudini e dove, nell’ebbrezza generale, si allentano i freni delle inibizioni. È un’oasi che ci fa sperare in un altro mondo possibile nel deserto di  omogeneità che imperversa ormai dappertutto. Ovviamente a  El Barato ci sono delle norme di comportamento non scritte, ma che vanno rispettate. Lascia fuori dalla porta la presunzione e una volta attraversata la soglia, rispetta le esigenze degli altri ma fatti anche rispettare. Uscendo cerca di non alzare la voce e fare troppo rumore per non disturbare i vicini. Nel Barato c’è posto per tutti, ma questo non vuol dire che gli avventori arroganti o che disturbano gli altri non possono essere buttati fuori. Ricorda si bere con moderazione e ringrazia i baristi per la loro infinita pazienza. Se stai pensando si visitare la città, affitta appartamenti a Barcellona e lasciati sedurre da El Barato: dietro la sua porta ti aspettano piaceri...

Alla scoperta di Val del Omar al Reina Sofia

La mostra su Val del Omar realizzata dal Museo Reina Sofia si propone  di far conoscere al grande pubblico questo artista, produttore e inventore di Granada. La mostra sarà aperta fino al 28 febbraio 2011 e presenta sette sezioni cronologiche che rappresentano la sua produzione dal 1930 fino al 1982, anno della sua morte. La mostra ci dà l’occasione di conoscere le opere di uno dei “grandi sconosciuti della cultura spagnola”, secondo Borja Villel. È la prima volta che un museo come il Reina Sofia dedica una retrospettiva a questo artista di culto dimenticato. Val del Omar è stato l’artefice della rottura con il cinema spagnolo tradizionale e per questo motivo da molti incompreso. Essere un genio incompreso è un destino terribile, ma questa retrospettiva rende finalmente giustizia a questo artista e redime parzialmente dalla colpa chi non ne aveva riconosciuto il valore e il talento prima della sua morte. Val del Omar non solo era un importante produttore cinematografico, ma ebbe anche il merito do introdurre importanti innovazioni tecnologiche nella settima arte. La sua passione per la registrazione, il playback, i micro proiettori e formati diversi ha portato a tecniche che furono più tardi utilizzate da alcuni dei suoi colleghi. Ti consigliamo di visitare la mostra su uno degli artisti spagnoli fino ad adesso completamente ignorati e di affittare appartamenti a Madrid per goderti il meglio della città. Per ulteriori informazioni: http://www.museoreinasofia.es Museo Reina Sofia : C / Santa Isabel, 52, 28012, Madrid,...