Generalmente non s’inizia a ripercorrere la vita di una persona dalla sua morte, ma quando si commemora il 50 anniversario, vogliamo farlo. Marilyn Monroe morì il 5 agosto del 1962. Non c’è dubbio che fu uno dei personaggi più influenti del XX secolo, un’icona divenuta un mito. Ma dietro a questo personaggio si nasconde una persona della quale forse si sa poco, nascosta dietro il suo ruolo di stella. Con un´infanzia abbastanza complicata, passata di famiglia in famiglia, con vari epsiodi di abusi sessuali prima dei 12 anni, il futuro non sembrava sorridere a Norma Jean Mortensen (in seguito Baker, il cognome di sua madre) Contrasse matrimonio per la prima volta a 16 anni. Iniziò a lavorare occasionalmente come modella a 19 anni. In questo periodo Marilyn decise di farsi bionda. Dopo il suo primo divorzio iniziò a partecipare ad audizioni per film e serie, quindi venne finalmente contrattata dalla 20th Century Foz. Fu Ben Lyon, uno dei manager, che le suggerì di cambiare nome; Marilyn, in onore all’attrice Marilyn Miller, e Monroe, il cognome da nubile di sua madre. Negli anni ‘50 Marilyn era già divenuta una stella; la fidanzata bionda d’America. Nel 1954 si sposò con quello che forse fu il suo unico vero amore, il giocatore di baseball Joe DiMaggio, un matrimonio che durò solo pochi mesi. Nel 1956 si sposò con il drammaturgo Arthur Miller, che inoltre scrisse sceneggiature di film che lei interpretò, come Gli spostati. In quel periodo Marilyn aveva già iniziato a frequentare psicoanalisti ed attraversava periodi di grande instabilità emotiva, anche se forse questi elementi erano sempre stati presenti nel carattere...
Il prossimo 22 aprile si terrà uno dei classici calcistici più aspettati al Camp Nou di Barcellona. Quel giorno il Barcelona incontrerà il suo principale rivale, il Real Madrid. Questo scontro tra titani rientra nel girone di ritorno del campionato spagnolo 2011 – 2012 e, come tutti gli anni, è atteso da migliaia di fan delle due squadre più rappresentative del calcio spagnolo. La partita inoltre non si terrà in territorio neutrale, ma nel campo che sostiene con orgoglio il Barcelona Fútbol Club, meglio conosciuto come il Barsa. Camp Nou si chiama lo stadio inaugurato il 24 settembre 1957, progettato dagli architetti Josep Soteras Mauri e Francesc Mitjans. I lavori sono durati due anni fino alla realizzazione di questo imponente tempio dello sport. Il suo attuale nome fu ufficializzato nel 2001, dopo un plebiscito votato da tutti i soci del club. Le sue dimensioni sono di 55 metri quadrati per un’altezza di 48 metrim con un terreno di gioco di 105 per 68 metri e una capacità di 99.000 spettatori. Il Club FC Barcelona, o Barsa per i fan, è nato dall’iniziativa di un gruppo di giovani appassionati di sport nel 1899. Gli anni ’50 furono una della migliori epoche per il club, quando nelle sue file poteva contare figure leggendarie come Ladislao Kubala che contribuì alla vittoria di 3 campionati spagnoli, una coppa del mondo dei club, 4 coppe Eva Duarte. Si ricorda anche Alfredo di Stefano protagonista di un’ardua disputa con il Real Madrid. Attualmente e dopo vari anni di trionfi indiscutibili, il Barsa può contare su figure eccellenti del calcio mondiale, come l’argentino Leo Messi, il...
L’esposizione “I sogni della natura. Il simbolismo da Van Gogh a Kandinsky” è in corso dal 24 febbraio e resterà aperta fino al 17 giugno 2012. Visita questa affascinante mostra e lasciati trasportare dai sogni e dalle visioni degli artisti dell’epoca. La mostra contempla un gran numero di artisti, dai precursori del simbolismo come Whistler e Böcklin, a Mondrian e Kandinsky, che diede impulso ai principali movimenti del XX secolo. Le opere di pittori come Monet, Gauguin, Van Gogh e Munch verranno presentate insieme a quelle di artisti meno conosciuti ma ugualmente geniali dell’Europa dell’Est e dei paesi nordici. Gli artisti simbolisti pretendevano di evocare visioni e sogni invece di plasmare la realtà tale e quale si presenta ai loro occhi. Come reazione all’industrializzazione e al materialismo crescenti in Europa, le opere simboliste riflettono i sentimenti del pessimismo e della paura, così come un desiderio verso la mitologia e la spiritualità. Le opere della collezione includono i principali simbolisti come Paul Gauguin e Odilon Redon. D’altra parte, lo stesso Van Gogh è stato spesso considerato come uno dei primi simbolisti. I ritmi e l’energia della natura, i legami della gente con la terra sono temi tipici simbolisti, ma che interessavano anche Van Gogh. Nella mostra le tele di Van Gogh, “The Sower” e “Wheatfield with a Reaper” avranno un ruolo d’onore. Oltre 70 quadri del periodo 1880-1910, poetici ed evocativi della natura, ti offriranno una nuova prospettiva una nuova prospettiva di questo affascinante movimento. I paesaggi sono il mezzo utilizzato dagli artisti per rappresentare i sogni, la morte, la società, la scienza, l’età moderna, l’infinito e il cosmo. Il Simbolismo...
Vivere nella tormenta del pop significa sacrificare l’anima a stampa, televisone ed internet; la vita privata diviene di dominio pubblico. E’ che essere una stella ha un prezzo alto quando si vuol essere sulle copertine di tutte le riviste di moda, nelle interviste e presentazioni televisive, stare sulla bocca di tutti e vendere musica e immagine. Essere una stella del pop oggigiorno può essere altamente rischioso per i nuovi artisti che, forti della loro gioventù, si buttano nel centro dell’uragano mediatico e in alcuni casi finiscono col perdere. Molti hanno saputo sfruttare queste condizioni e dirigere le loro carriere in modo professionale e con un sommo controllo su quel che accade tanto sotto quanto lontano dai flash delle macchine fotografiche e del tumulto della stampa. Madonna, l’ineffabile regina del pop, è stata una delle stelle più intelligenti che negli ultimi trent´anni ha consolidato e condotto spientemente la sua carriera. Dalla sua immagine al suono delle sue registrazioni passando per video e coreografie Madonna ha sempre mantenuto il controllo assoluto della sua produzione, guadagnandosi ovviamente anche la cattiva fama di “control freak” . Non per niente il suo segno zodiacale è il Leone. Forse Madonna ha saputo trarre profitto da tutto quello che ha incontrato sul suo cammino ed ha affrontato i mezzi di comunicazione essendo ancor più irreverente, provocando per prima attraverso il forte contenuto sessuale di molti dei suoi video, canzoni e parole. Lei dirigeva saggiamente schiamazzi e petegolezzi, non al contrario. Sposata due volte con tanto sesso poliforme nel mezzo, vari figli e films, non c’è scandalo che possa abbattere la madre delle dive contemporanee. La storia...
Il 25 aprile al Melkweg di Amsterdam si esibirà in concerto la band di rock pop psicadelico nordamericana The Dandy Warhols, che dà così inzio al suo lungo tour per promuovere il nuovo album This Machine, che verrà lanciato sul mercato il 24 aprile dalla The End Records. The Dandy Warhols sono nati a Portland, Oregon, nel 1994 ed è formata dal cantante e chitarrista Courtney Taylor-Taylor, il tastierista e bassisita Zia McCabe, il batterista Brent DeBoer e da Peter Holmström alla chitarra. Il nome della band nasce da un gioco di parole che ricorda l’artista newyorchese che rivoluzionò l’arte negli anni ‘60 e fu il padre della pop art, Andy Warhol. Questo perché la figura e lo sguardo sul mondo dell’artista rispecchiano lo stile della band così come la loro musica ed il loro modo di vedere le cose. Tanto la loro estetica quanto la loro musica sono fortemente influenzate dall’avanguardia degli anni ‘60, dalle band famose di questi anni come Simon and Garfunkel, The Beatles, Beach Boys, The Shadows, The Rolling Stone, The Brian Jonestown Massacre, The Velvet Underground ed altre menzionate dal gruppo stesso. Il loro primo disco è uscito nel 1995 e s’intitola Dandy’s Rule, OK?. Certamente se parliamo di successo il single Bohemian like you è quello che ha ottenuto il miglior riscontro da parte della critica e del pubblico, per questo è stato utilizzato anche in un annuncio pubblicitario di telefonia mobile che ha accresciuto ulteriormente la loro popolarità, incidendosi nell’incoscente collettivo ed amplificando la fama della band. Un altro grande successo di popolarità è stato l’inserimento del pezzo We Used To Be...
Nel sud d´Europa e nei paesi con clima mediterraneo si comincia a sentire la primavera ancora prima che arrivi. Il bel tempo si dà il cambio con giornate annuvolate, ma è già tempo di maniche corte, per lo meno verso mezzogiorno, e le vetrine cominciano a riempirsi delle nuove colorate collezioni primavera-estate. Ma quando si viaggia dobbiamo essere ben consapevoli del clima della città in cui andiamo perché la primavera non arriva così in fretta in tutta Europa. Se stai organizzando un viaggio ad Amsterdam, leggi i nostri consigli. La capitale dei Paesi Bassi è una città magica: i canali, i ponti e gli edifici tipici risalenti al XVI e al XVII secolo ci accolgono nel centro della città. Passeggiare per le vie di Amsterdam è un grande regalo e per non rovinarlo dobbiamo essere ben consapevoli di cosa portare in valigia. Il clima della città è continentale atlantico moderato. Inverni non troppo rigidi, anche se durante alcune settimane invernali il termometro segna sotto lo zero. Nevica due o tre giorni all´anno e in estate le temperature si aggirano sui 25 ºC con qualche possibile ondata di calore. Sembrerebbe una temperatura ideale, ma il problema è che l´umidità della città modifica la percezione della temperatura. Meglio premunirsi di ombrello visto che la pioggia può sorprendervi a qualsiasi ora della giornata, in forma moderata. Le precipitazioni annuali non risultano troppo abbondanti. Il clima di Amsterdam non può che essere definito variabile! In uno stesso giorno potrete avere di tutto! A marzo Amsterdam non gode ancora di alte temperature e dovremmo mettere nella valigia vestiti invernali: le temperature variano dai 2...
Anonymous sta riconfigurando il panorama dell´attivismo politico degli ultimi anni. Dall´attacco alle pagine web della Sony e del governo deli Stati Uniti durante gli arresti del caso Megaupload fino alla più recente azione di furto dei dati dell´agenzia Stratford per mano di Wikileaks, a sostegno di Julian Assange, il gruppo Anonymous continua a sorprendere con azioni di “hacktivismo” e l´impatto politico e sociale è forte. Siamo in tempo di crisi economica, politica e morale. I social network si sono dimostrati uno strumento fondamentale nel nuovo modo di fare attività politico, un nuovo modo di convocare manifestazioni di proteste, denunciare gli abusi e promuovere l´uguaglianza e la democrazia, così come la stabilità economica per tutti. Forse ci sembra un po´ inverosimile che un click, un like o un retweet possano avere vere ripercussioni sul mondo reale, dove le cose non sono così semplici e immediate. Ma il potere di trasmettere le informazioni in tempo reale è essenziale oggi giorno, più dei contenuti. Il potere politico si trova in mano alle reti sociali in grado di diffondere a macchia d´olio le informazioni. In questo quadro d´azione il gruppo Anonymous non fa altro che far collassare pagine web con un´azione di massa a cui centinaia di migliaia di utenti partecipano; poco hanno a che vedere con l´infrazione di una legge o con l´alterazione del contenuto della web che stanno occupando. Il collasso di pagine web organizzato da Anonymous è un modo per avvisare del fatto che sono molti gli indignati sullo stato attuale delle cose ed è questo semplice click che si trasforma nella voce comune di tutti. Più che eroi contemporanei, il gruppo Anonymous si...
Dal 18 al 29 aprile a New York si terrà il XI Festival TriBeCa Film. In questi giorni saranno aperte sale cinematografiche, luoghi all’aria aperta e altri spazi, per presentare cinema in tutte le sue versioni e formati, seguendo l’idea iniziale di dare vita a un movimento a Manhattan attraverso la creazione cinematografica. Il Festival TriBeCa Film nasce nel 2002 come risposta culturale agli attentati alle Torri Gemelle. I suoi creatori, Robert De Niro e Jane Rosenthal, ebbero l’idea di fare di questo festival un meccanismo in grado di far rivivere la cultura di fronte alla depressione e al timore che riguardava tutta la società nella zona bassa di Manhattan e nello specifico nel quartiere newyorkese di TriBeCa. L’obiettivo del Festival è quello di consentire agli abitanti di New York e alla comunità cinematografica nazionale e internazionale di rivivere durante diversi giorni l’importanza sociale del cinema. Quest’anno circa 70 film su più di 2.800 concorreranno al festival per premi di più di 180.000 dollari. Di dodici produzioni per la categoria “World Narrative Competition” sono state selezionate sei produzioni nordamericane e sei internazionali. Il direttore del festival, Sharon Badal, ha comunicato alla stampa che quest’anno si terranno drammi e commedie che trattano i problemi esistenti in diverse parti del mondo, ragione per la quale si terrà un grande festival con molte rappresentazioni di cinema emergente. Tra i film in competizione nella categoria World Narrative Competition figura la commedia argentina “La fortuna nelle tue mani”, del regista Daniel Burman, che ha realizzato il film “L’abbraccio diviso “. Il film sarà proiettato nella sezione internazionale del Festival e racconta una storia d’amore...
Parigi è una delle città più care al mondo, ma, come dappertutto, se si sa cercare si può trovare un locale dove mangiare bene senza andare in rovina o mangiare le solite cose nei fast food. Ti consigliamo una selezione di ristoranti parigini interessanti per il prezzo e la qualità dei prodotti. La Lozère è un ristorante di cucina tradizionale dell´omonimo arrondissement. Alcuni dei suoi migliori piatti sono la pasta Caussenard al ginepro, il filetto, il carré di agnello, il croccante di mele caramellizzate con miele di castagne. Il giovedì per cena preparano l’aligot, una specialità regionale. A pranzo propongono un menu con antipasto, piatto principale, dolce e bevanda a 17,80€. A cena propongono un menu identico, i cui piatti è possibile scegliere alla carta, a 22,80 €. È consigliabile prenotare perché è sempre pieno. Indirizzo: 4 rue Hautefeuille, 75006 (Metro Saint-Michele). Dalle 12 alle 14 e dalle 19:30 alle 22. Il Restaurant de Bourgogne (Chez Maurice), a gestione familiare e aperto da 40 anni, prepara piatti francesi tradizionali. Piatti semplici, caserecci, in un ambiente retro e tipico, per nulla turistico. Vi consigliamo di provare il manzo bourguignon. Il menu a pranzo va dai 9,50 € ai 10,50 €, quello per cena va dai 13,50 € ai 17 euro, bevanda a parte. Una caraffa da mezzo litro di vino costa 4 euro. Indirizzo: 26 rue Vinaigriers 75010 (Metro Jacques Bonsergent). Dalle 12 alle 14:30 e dalle 19 alle 23:30, domenica chiuso. La Creperie des Canettes è una creperia arredata in stile marinaresco dove potrai provare le crepe genuine e le galettes bretoni. Nel pomeriggio diventa una sala da tè dove potrai provare le loro...
Lana del Rey è l’ultimo fenomeno del pop. Con una voce carica di sensualità e il registro da contralto, una bellezza accattivante, una buona chirurgia alle labbra e lo stile retro di un’attrice di cinema degli anni ’50, Lana del Rey sembra venuta fuori da una fantasia erotica di detective e droghe a New York. Questa giovane cantante ha 26 anni ed è nata il 21 giugno a NYC, per poi vivere i primi anni della sua vita a Lake Placid. Dopo essere tornata alla Grande Mela per studiare presso l’università di Fordham. Lana comincia come cantante in club e bar newyorkese, in particolare nel quartiere “hipster” di Williamsburg, a Brooklyn. La sua voce ha conquistato molti e le ha portato popolarità e un contratto con l’etichetta indipendente della quale è l’unica artista. Sfortunatamente l’etichetta si è sciolta prima della comparsa delle sue canzoni. Prima di essere Lana del Rey e della controversa operazione alle labbra, Lana usava il nome di Lizzy Grant, e con tale nome ha pubblicato l’EP “Kill, Kill”, nel 2008. Già allora si intravedeva il suo particolare stile, così come i suoi video, un misto kitsch di immagini romantiche e disconnesse alle quali si accompagnava l’immagine della cantante in sottofondo, dall’aspetto indiscretamente sensuale. Sarebbero passati quattro anni prima che Lizzy diventasse Lana e che la notasse l’etichetta internazionale Interscope, che pubblicò il suo primo LP, “Born to Die”, il 31 gennaio di quest’anno. “Born to Die” è un disco che cattura e intrattiene, ma che non lascia spazio a dubbi, soprattutto per quando riguarda il livello della produzione, che in alcuni momenti cerca la reminiscenza...