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Art Paris Art Fair a Parigi

Una Fiera dell´Arte da non perdere Art Paris Art Fair è un evento dedicato agli appassionati di arte. Tutti gli artisti sono pieni di talento, ma più critiche costruttive ricevono, più hanno la possibilità di crescere a livello professionale. In Europa le fiere dell´arte sono uno strumento per promuovere la cultura locale. L’evento in questione vuole promuovere la varietà dell’arte nel mondo. Saranno quindi esposte una serie di fotografie che ritraggono scene di vita quotidiana assieme ad altri lavori. Da sapere Quest´anno l´evento presenta una serie di novità: ospiterà 120 gallerie provenienti da paesi diversi e verrà proposto un programma VIP, intitolato Springtime in Paris, assieme a una serie di dibattiti sull´arte contemporanea. L´evento avrà luogo sotto il tetto di vetro del Grand Palais in rue Winstone. Tutti coloro che hanno la fortuna di avere l´invito all´inaugurazione saranno attesi alle 18 il 28 marzo. L´evento avrà luogo dal 29 marzo al 1 aprile a partire dalle 11:30. Gli studenti potranno godere di uno sconto sul biglietto di ingresso. Uno splendido evento a Parigi L´evento ospiterà alcune gallerie come l’Espace Beaumont (Lussemburgo), Filles du Calvaire (Parigi), Laurent Godin (Parigi).  Quest´anno la fiera ospiterà un 56% di nuovi invitati e un 40% di gallerie estere. Art Paris Art Fair ospita più di 1200 artisti e il giorno dell´inaugurazione saranno presenti più di 13000 visitatori. InL´anno scorzo la fiera ha ospitato in soli 5 giorni circa 48000 visitatori. Le novità dell´anno Gli organizzatori hanno promosso lo stile del design europeo contemporaneo. Le opere verranno disposte in gallerie all´avanguardia. Chi partecipa Priska Pasquer, specializzato in fotografia giapponese, Peter Halley e Philip Taff rappresentano la sezione...

Pop Art di James Rosenquist a New York

 Forse il nome di James Rosenquist non è tanto popolare come quello di altri artisi Pop di riconosciuta fama mondiale, ma certamente non può essere sottovalutata la sua importanza ed il suo apporto ad un movimento che rivoluzionò per sempre l’arte, la pubblicità e la comunicazione. Rosenquist nacque il 29 novembre del 1933 nel Dakota del Nord e fin dall’ adolescenza entrò in contatto con il mondo dell’arte grazie ad una borsa di Studio per la Scuola d’Arte di Minneapolis; a questo seguì l’Università del Minnesota e in fine una borsa di studio della Lega dello Sudente d’Arti lo portò a New York dove installò il suo primo studio. Nei primi anni James Rosenquist si guadagnò da vivere come disegnatore grafico, vetraio e pittore di cartelloni, fino a che lo sviluppo di un linguaggio pittorico proprio iniziò a garantirgli un posto tra i gruppi d’Arte Pop che iniziavano a formarsi a quel tempo. I quadri di Rosenquist prendono spunto dal linguaggio pubblicitario, dalla cultura pop e dal consumismo e convertono il tutto in una serie di immagini che, sovrapposte, giustapposte e deformate, parlano e si interrogano sulla vita stessa. Così gli oggetti più banali e quotidiani raggiungono forme astratte ed irriconoscibili  che sorprendono gli spettatori i quali non possono evitare di soffermarsi di fronte alle sue opere esplosive, piene di colore, forme e texture. In un’epoca violenta e convulsa per gli Stati Uniti come fu quella degli anni ’60 a causa della sanguinosa guerra del Vietnam, James Rosenquist, ispirato dai grandi murales delle ninfee di Monet, iniziò a dipingere un murale di 23 pannelli (26 metri di lunghezza) intitolato...

Il Mercante di Venezia a Barcellona

Arriva al Teatre Nacional de Catalunya l’adattamento di uno dei grandi classici della letteratura, Il Mercante di Venezia. Una versione adattata ai moderni tempi della crisi economica mondiale. Dalla mano del drammaturgo Rafel Durán, possiamo godere di uno dei più grandi drammi in letteratura. L’opera è basata su uno dei romanzi di William Shakespeare. Il Mercante di Venezia è stato interpretato in moltissime occasioni, adattato ed eletto come modello per molte opere e molti film sul grande schermo. In questa occasione abbandoniamo la Venezia del XVII secolo per viaggiare fino a Wall Street, il cuore pulsante dell’economia mondiale. La storia ci mostra le conseguenze dell’indebitamento sopra le possibilità di ogni individuo. Affronta temi polemici e incandescenti come le cause che ci hanno portato all’attuale stato di crisi e i possibili rimedi a corto termine. Shylock, uno dei personaggi principali del romanzo di Shakespeare, si trasforma in uno dei principali protettori del potente sistema di lobby ebraiche delle finanze statunitensi. Gli attori che recitano nell’opera sono artisti catalani: Pep Ambrós, Albert Ausellè, Marta Betriu e Àlex Casanovas tra i tanti.   La messa in scena avrà luogo dal 1 febbraio al 25 marzo alla Sala Gran del Teatre Nacional de Catalunya a Barcellona. Il Teatre Nacional de Catalunya, dalla sua inaugurazione nel 1996, è diventato uno dei centri nevralgici della cultura catalana. L’emblematico e moderno edificio è opera dell’architetto Ricardo Bofil ed è dotato di tecnologie all’avanguardia. Il teatro ospita ogni stagione la selezione dei migliori spettacoli teatrali nazionali e internazionali. Nelle sue tre sale vengono mess3 in scena anche opere, danze e spettacoli per i più piccoli. Il teatro...

Barcellona – Athletic de Bilbao

Il prossimo primo di aprile si giocherà al Camp Nou Barcellona–Atletico Bilbao, una delle partite più emblematiche del campionato spagnolo, attivo sin dall´anno della sua fondazione, il 1929. Il Barcellona, assieme all´Atletico Bilbao e al Real Madrid sono le uniche squadre di serie A del campionato che non sono mai retrocesse nel corso della loro storia. Quest´anno all´emozionante partita si aggiunge il fatto che le due squadre disputeranno la 109ª edizione la finale della Copa del Rey il prossimo 25 maggio nello stadio Vicente Calderón di Madrid. Lungo il corso della storia ci sono stati numerosi e mitici incontri tra il Barcellona e l´Atletico Bilbao che hanno fatto molto parlare. È impossibile dimenticare la finale della Copa del Rey stagione 83/84 in cui si combatté una vera battaglia campale tra i giocatori di entrambe le squadre e le cui immagini fecero il giro del mondo. Anche più recentemente, nell´ultima finale della Copa del Rey, tra le due squadre ha vinto il Barcellona 4 a 1. Altro oggetto di rivalità tra le due squadre è il Palmarés de campeones de Copa, una specie di Stella d´Oro spagnola. Il Barcellona vince con 25 titoli contro i 23 dei baschi. Anche nel campionato il Barcellona è in netto vantaggio con 21 titoli contro 8 dei Leoni, che non vincono il campionato dal 1984. Il Bilbao è una delle squadre più curiose non solo in Spagna, ma anche il tutta Europa: il motivo risiede nel fatto che è una squadra che gioca solamente con giocatori baschi e di Navarra, una tradizione che nel football club si è messa in discussione, per poter acquistare giocatori...

I negozi vintage di Parigi

Parigi, un luogo ideale per fare shopping. A questo scopo ti consigliamo di seguire la nostra piccola guida dei migliori negozi vintage della città.

Retrospettiva su Cindy Sherman a New York

Le fotografie della statunitense Cindy Sherman influenzano profondamente il mondo dell´arte: sono icone anche quando l´artista non è sempre riconoscibile. Il museo di Arte Contemporanea (MoMA) di New York mette in mostra una retrospettiva sul suo lavoro che con più di 170 opere guarda da vicino la carriera dell´artista dai primi anni ´70 fino ad oggi. Cindy Sherman è la regina dei travestimenti. In uno dei suoi lavori più conosciuti, usa il suo corpo come modella per creare diversi personaggi che personifica per i propri ritratti. Questo lavoro è il risultato di una vera one-woman-show: si trucca, sceglie i vestiti e usa protesi per creare fotografie memorabili in autoscatto. È diventata famosa a livello internazionale con il lavoro Untitled Film Stills, una serie realizzata a cavallo tra gli anni ´70 e ´80. In questa serie, la Sherman si scatta fotografie in bianco e nero travestita come le dive dei film noir e dei B-movies di Hollywood degli anni ´50 e ´60. Negli anni ´80 e ´90 passa a un ritratto ispirato ai grandi pittori, personificando lo spirito degli aristocratici, così come dei lavoratori. Ha esplorato il senso del grottesco nel suo lavoro nella serie Disasters and Fairy Tales, in cui mette in scena una serie di ritratti che possono perfettamente rivaleggiare con i migliori film horror o sci-fi gems. In questa serie la Sherman non è sempre la protagonista. Si passa poi alla serie Sex Pictures in cui usa bambole e abbondanti protesi, creando una serie di immagini shoccanti. Negli anni più recenti l´artista è tornata a puntare il dito con l´occhio critico proponendo ritratti della società moderna; i suoi murali fotografici, realizzati dal...

Expo Volum! a Barcellona

In epoca di crisi sembra che neanche le grandi istituzioni dell´arte contemporanea dispongano di fondi da investire nell´allestimento di mostre innovatrici e veramente “contemporanee”, vale a dire in cui si possano conoscere le ultime novità della creazione, nuovi artisti emergenti o avvicinarsi a un´idea mai vista prima. Sotto questo aspetto il MACBA non dà uno dei migliori esempi; ma la mostra Volum! merita una visita perché riunisce 350 opere degli artisti che hanno segnato la storia dell´arte recente. L´esposizione, nata da un accordo tra la Fundación LaCaixa e il museo MACBA, non fa altro che aprire l´archivio ed esporre l´enorme collezione di opere dei due enti. Da una parte è abbastanza evidente che non si è investito troppo a livello di organizzazione (il curatore è inoltre lo stesso Bartomeu Marí, il direttore del MACBA) e che con questa proposta non si è messo in gioco nulla. Ma dall´altra parte è necessario riconoscere che molte delle opere qui esposte sono pietre miliari dell´arte contemporanea e che non è così frequente poterle vedere tutte assieme in un unico spazio. Il concept della mostra, che spiega il titolo Volum!, è l´introduzione del suono nell´opera d´arte visiva a cavallo tra il XX e XXI secolo. L´esposizione è la prima di una serie di tre in cui verrà presentata la selezione delle 5.500 opere possedute dalla Fundación LaCaixa e il MACBA. La seconda mostra, centrata sulla scultura, si tiene al CaixaForum di Madrid e si intitola La persistencia de la geometría. La terza ed ultima, El espejo invertido, è ospitata dal Guggenheim di Bilbao. In realtà, dopo aver visitato i tre piani del MACBA dedicati...

Lee Ranaldo di New York

Se si parla dei Sonic Youth si parla di New York. Dall’inizio degli anni Ottanta fino ad oggi i Sonic Youth hanno continuato orgogliosamente ad essere una delle band emblematiche della Grande Mela. Da quando hanno cominciato, e anche prima della loro formazione, i giovani Thurston Moore, Lee Ranaldo e Kim Gordon si incontravano i locali come il CBGB e il Max’s Kansas City, dove presenziavano ad alcuni degli eventi più rivoluzionari dell’epoca punk e no-wave: lì suonavano i Suicide, Ramones, Talking Heads, Patti Smith, Lydia Lunch, Teenage Jesus and the Jerks, DNA, per citarne solo alcuni. Con dietro tutto questo pacchetto emozionale, generazionale e musicale insieme, oltre ad un avido interesse per l’arte contemporanea e le gallerie dellaLower East Side, i Sonic Youth iniziarono a trovare la propria strada nella scena underground di New York. Durante gli anni Ottanta, i Sonic Youth hanno inciso alcuni dei dischi più emblematici dell’indie rock di tutti i tempi: “Evol”, “Bad Moon Rising”, “Daydream Nation” e “Schizophrenia”, in cui le chitarre di Lee Ranaldo e Thurston Moore sono arrivate a livelli impressionanti di composizione, rumore, pop e dinamismo. Non per niente recentemente sono stati nominati tra i chitarristi più importanti del rock degli ultimi sessant’anni. Il fatto è che nei Sonic Youth Ranaldo e Moore dipendono l’uno dall’altro –e forse è proprio in questo consiste il loro apporto principale e il motivo della loro continuitità fino ad oggi-, per giungere a quell’alto livello musicale che solo una band può raggiungere sia in studio che dal vivo: coesione, precisione, un gruppo di forze che lavorano insieme. L’anno scorso è stata annunciata pubblicamente la...

Concerto di James Morrison a Barcellona

James Morrison non è Jim Morrison. Jim Morrison era un tossicodipendente e un ubriacone senz’anima, il terrore delle ragazzine californiane. Jim Morrison era James Douglas  Morrison, un giovane americano con un’ intelligenza ed una curiosità piuttosto vaste. Con un bagaglio di letture che andavano dalla demonologia medievale, filosofia, Antonin Artaud, Bertold Brecht, Rimbaud a  Marshall Mcluhan e la sua “Civilizzazione dello spettacolo”. Jim Morrison preparò un cocktail unico  negli anni ’60 e insieme ai The Doors cambiò le regole della musica dal vivo, non solo attraverso una musica sicuramente favolosa ma anche grazie al modo in cui affrontava il pubblico, la performance dal vivo, il cinema e ovviamente, i mezzi di comunicazione di massa. The Doors divennero così un detonatore in un’epoca convulsa, di crisi, di guerra, in cui c’era ancora molto da scoprire tra le trincere del pop. Morrison, Jim non James, fu una sorta di cometa che lasciò una scia la cui luce dura ancor oggi, e molte lezioni ancora da imparare o riapprendere. E non stiamo parlando dello stupido mito, parliamo delle azioni realizzate su un palco. Punto. Dobbiamo riconoscere che le dinamiche della musica pop sono cambiate drasticamente negli ultimi trent’anni. La pericolosità di una band o di un cantante pop è stata addomesticata ancor di più dal mercato. Il pubblico stesso si occupa di addomesticare le sue stelle; forse perchè anche il pubblico è divenuto compiacente e non è disposto a vedere le sue stelle bruciarsi, preferisce conservarle, metterle sull’Iphone. Sicuramente non ci sarà un altro Kurt Cobain nella storia. E quando parliamo di pop includiamo qualunque genere musicale conosciuto. A partire dalla circolazione...

Antoni Tapies: In Memoriam a Barcellona

Davanti a quali domande ci pone la morte di un artista? Perché la morte è un fatto quotidiano e presente in natura. Tutti siamo destinati a morire, prima o poi, che ci piaccia o meno, ma è l´inesorabile sorte che a tutti tocca, per essere nati in prima linea, come disse una volta un saggio poeta. La morte di un artista ci scuote, ancora di più se ha rivestito tale importanza nel mondo dell´arte e se il suo lavoro è arrivato a penetrare l´anima di molte persone. Probabilmente l´arte è l´unico mezzo di affermazione contro la morte, un modo di fissare la vita e di renderci immortali sulla Terra. Può sembrare romantico e addirittura un cliche, ma chiunque ha trovato nell´arte un rifugio dalla vita quotidiana, un mezzo per affermarsi e pensare in un modo diverso. Un vero artista riesce a suscitare emozioni che ci portano lontano. Antoni Tapies è stato uno di questi artisti. Tapies nacque a Barcellona in un famiglia di classe media. Dopo aver sofferto di una malattia polmonare l´artista si appassionò sempre di più alla lettura, così come al disegno e alla pittura. Più avanti, senza pensarlo, lasciò gli studi in legge per dedicarsi completamente all´arte. Durante gli anni ´40 cominciò ad affermarsi nel mondo dell´arte e a esibire sempre più opere ricevendo un riconoscimento da parte della critica che è durato fino al giorno d´oggi. Il racconto della sua vita si trasferisce ora alle sue opere e in esse Tapias ha vissuto e vive oscillando come un ponte. Tapies comincia cercando un senso alla materia, ai rifiuti, alla terra, alla polvere e a tutto ciò...