L´hardcore statunitense è nato in diverse aree del paese. La California è stato uno dei primi centri negli anni ottanta che ha covato band come i Blag Flag, veri leader di tutta la nuova scena hardcore punk. Però poco ci si ricorda dei ragazzi di Washington D.C., amici di infanzia e ancora adesso, che furono a un concerto dei Ramones con altri amici di scuola e rimasero così stupiti da questa impressionante band newyorchese, con jeans e giacca di pelle, che non ebbero altra scelta che formare la loro band. Stiamo parlando di Ian McKaye, che sarebbe diventato il cantante dei Minor Threat e poi membro della band Fugazi e del carismático Henry Rollins, cantante prima degli incredibili Black Flag e poi dei Rollins Band. Non potevano immaginare questi pionieri dell´hardcore punk che pochi anni dopo sarebbe esistita una band come i Simple Plan e che si sarebbe auto definita “punk”. Una band come i Simple Plan contribuisce a far nascere punti di riferimento negativi del punk. Le possibilità commerciali del rock, con dietro un buon produttore e canzoni insipide e lamentose, non hanno limiti. Si è perso lo spirito DIY. Forse il DIY, “Do it yourself” è rimasto solo e unicamente su Internet, dove adesso significa “Download it yourself”. Non per nulla Neil Young ha detto non poco tempo fa che scaricare musica è il nuovo modo di fare radio. Provate ad ascoltare la radio, a Roma, o ovunque vi troviate: è piena di pubblicità e di musica di bassa qualità. È un peccato per una scena musicale così interessante come quella canadese che abbia partorito una band come i Simple Plan....
Avete mai sognato di essere Icaro e di vedere dall´alto una città come Barcellona? E´ un bel sogno, ma la realtà è, purtroppo, ben diversa. Un modo per avvicinarsi a questa fantasia è di osservare una città da un alto punto panoramico, e noi vi diremo dove trovarli se vi trovate a Barcellona, e non avete ali per volare. Le alture posseggono un´attrazione incredibile quando ci si trova in una città, e questo è forse dovuto al nostro desiderio di abbracciare in un solo sguardo tutto quello che ci circonda, a maggior ragione se abbiamo soltanto un tempo limitato e vogliamo conservare più ricordi “visivi” possibili. Barcellona possiede diversi splendidi posti per godere di una panoramica della città dall´alto. Uno di questi è il Mirador de Colon, una torre con un belvedere che ha nella sua parte superiore l´effigie di Cristobal Colon che punta il Mediterraneo. Si trova alla fine de Las Ramblas, e fu costruito dal municipio della città nel 1881, per rendere omaggio allo scopritore dell´America, che tornato in Europa sbarcò proprio nel porto di Barcellona. Da lì potrete vedere in tutto il loro splendore le quattro zone della città. A nord il Barrio Gotico, i campanili della Mercé e Santa Maria del Mar, Las Ramblas e il bell´Eixample. Verso sud si vede Montjuic, ad ovest il Parco Naturale Collserola, e ad est, seguendo la linea costiera, si vede il Forum. La Torre Agbar è uno dei tre grattacieli che possiede Barcellona, e si distingue per la sua forma cilindrica, che rompe con la classica figura rigida dell´architettura di questo tipo di edifici. Fu progettato dall´architetto Jean...
È curioso che nonostante la crisi economica che si abbatte in Europa e su tutto, il mondo delle fiere d´arte continui a vivere prosperamente e a generare curiosità, nonché denaro, tra adepti e non. È come se d´un tratto, per far fronte a tutti i miraggi economici del mondo, l´arte si mantenesse salda per contrarrestare la caduta economica greca, spagnola, irlandese e italiana. Ma dove si trova il segreto dell´investimento? Le città più importanti del mondo, non per forza capitali, competono tra loro per accedere a infrastrutture che producono ricchezza attraverso la promozione culturale. La città viene venduta al turista come un centro di scambio, di conoscenze e produzione artistica che a prima vista consolida la sua posizione all´interno dell´Unione Europea. Così che città in un qualche modo marginali come Porto, Bilbao, Siviglia, Istanbul e tante altre, vanno paulatinamente posizionandosi all´interno del circuito del mercato di arte, grazie ad artisti locali che cominciano ad avere ripercussione sulla scena artistica internazionale e di conseguenza cominciano a generare un commercio. Gallerie, musei, centri culturali, seminari e un nutrito genere di attività diverse consolidano il posizionamento della città. E anche le fiere, ovviamente. In questo modo la Fiera internazionale d´Arte contemporanea, Art Bosphorus, è una delle attività artistiche più importanti della città di Istanbul che ospita, senza ombra di dubbio, alcuni tra gli artisti più conosciuti e apprezzati dell´arte turca e internazionale. Come afferma la presentazione di Art Bosphorus, l´obiettivo della fiera è contribuire a promuovere l´ambiente artistico presentando opere d´arte originali come dipinti, sculture, ceramica, video, installazioni e tante altre forme artistiche. Il suo proposito è soprattutto diffondere l´arte ai più, così come...
Dare spazio alla cultura popolare è sempre un rischio quando si tratta di creare festivals o eventi culturali di ogni genere. Oggi come oggi le città più importanti del mondo investono nella creazione di eventi, festivals, concerti, mostre e azioni politiche allo scopo di presentarsi meglio all’interno del panorama internazionale, perché rendono la città stessa competente, cosmopolita, politicamente corretta e allo stesso tempo critica nei confronti dei contesti politici che si vanno generando con i loro governi. Così, il profilo di una città post moderna ha tutti gli ingredienti: non esiste l’omofobia, si scende in strada per protestare, c’è tolleranza verso l’immigrazione e gli stranieri che vi abitano, si consuma arte e cultura di ogni parte del mondo in modo curioso ed attento e si rispetta la molteplicità delle culture, i loro incontri e la produzione di nuove conoscenze. Niente di più utopico. La cosa certa è che oggigiorno l’Unione Europea sta attraversando un momento di xenofobia, omofobia, misoginia e ritorno dell’ultra destra che sta erodendo alla base il senso del suo esistere. Nonostante le ragioni “tra le righe” che hanno portato alla costituzione dell’Unione Europea siano state quelle di evitare un’altra guerra mondiale, ora la guerra è contro altri individui, in generale contro le minoranze che abitano il continente. Ma il punto è che con l’attuale decadenza del sistema politico ed economico globale siamo tutti minoranze. Certamente, a differenza di altri luoghi, c’è più tolleranza e la presenza politica delle comunità LGBT , di immigranti, femministe e anti-sistema esiste. Ma senza dubbio continua ad essereci anche una profonda contraddizione tra le politiche culturali delle città e l’azione di...
Passeggiare per la città di Istanbul è un´esperienza davvero peculiare. La capitale turca è una delle migliori mete, oggi giorno, per capire le dinamiche di una città post moderna, in cui storia e tradizione si fondono con la modernità e i cambiamenti in modo armonioso e complementare. La Turchia è stata sin da tempi remoti il ponte tra Asia ed Europa. È questo il motivo per cui questa terra è stata martoriata da innumerevoli guerre; imperi come quello Romano ed Egizio controllarono le terre in tempi remoti e lasciarono un´impronta rilevante all´interno della cultura turca. La scena culturale moderna della città d Istanbul è vibrante, colorata e diversa. Offre concerti di diversi generi musicali che vanno dal jazz all´electro, dalla house al punk, passando per il rock oltre a una serie di gallerie d´arte e musei, assieme a un´agitata vita notturna che dà la possibilità di ballare fino a tarda notte tutti i giorni della settimana. Una città orientata al turismo internazionale, grazie anche agli ingenti finanziamenti ricevuti. Sono molti quindi i motivi per visitare la città di Istanbul in qualsiasi epoca dell´anno. È importante sottolineare che Istanbul è uno spazio dove potersi avvicinare alla cultura musulmana, grazie alla comunità presente in città e alle numerose moschee storiche, gioielli del passato. Come è oramai risaputo dopo l´11 settembre la cultura musulmana è stata ingiustamente demonizzata in diverse parti del mondo. Ma Istanbul mostrerà una comunità musulmana con i suoi usi e costumi tradizionali assieme a sempre più giovani disposti ad abbracciare nuovi modelli familiari e sociali. Ovviamente cercare di chiamare l´influenza occidentale a Istanbul come attuale o moderna, sarebbe...
White Hills è la band psichedelica e space rock probabilmente più importante del globo. La loro costanza nella produzione di nuovi dischi negli ultimi anni, così come i loro tours no-stop per quasi tutto l’anno, ne fanno una delle band più produttive dell’underground psichedelico globale. Certamente influenzati dai riff cosmici degli Hawkwind, dalla brutalità e sporcizia dei The Stooges e dall’essenza delle sonorità galattiche del Krautrock tedesco, White Hills portano avanti un rock psichedelico molto intenso, dinamico ed originale, sapendo pescare inoltre in altre fonti, come quelle dell’After Punk più oscuro e del Post Rock, creando paesaggi sonori di accecante estasi e velocità. Inoltre sul palco sono un’ imponente macchina pesante di effetti, rumori e ritmi ondeggianti, truccati e vestiti come se fossero appena uscito da un film di fantascienza girato nel 1972, una sorta di incrocio tra il glamour del miglior Ziggy Stardust e l’irriverenza e la crudezza del meglio dei Flaming Lips degli anni ottanta. White Hills sono principalmente Dave W. , chitarra e voce, e l’ultra sexy bassista Ego Sensation, entrambi in continua collaborazione con vari batteristi e musicisti sperimentali nelle loro registrazioni, tra cui la nota dj Shazzula, il musicista sperimentale Anthrony (se vuoi sapre chi è guardalo saltare e ballare al centro del palco durante l’esibizione dei Nirvana al Festival di Reading del 1992) e l’incredibile batterista Kid Millions dei pure “newyorker” Oneida. Tutto questo fa dei White Hills una macchina camaleontica, che continua a rinfrescare le correnti dello Space Rock internazionale che in alcuni momenti sembra aprirsi la strada fino allo spazio esteriore. Oggi come oggi i White Hills lavorano con marchio internazionale...
Dopo aver calcato per 52 anni i palcoscenici di tutto il mondo, finalmente arriva il turno di Valencia. La città riceve uno dei musical più conosciuti, Tutti assieme appassionatamente, Sonrisas y Lágrimas in spagnolo e il Teatro Principal della capitale levantina ha il privilegio di essere una delle prime sedi spagnole di questo musical che non ha fatto altro che mietere successi dalla sua prima messa in scena. Le cifre parlano da sole: 6 Premi Tonys, 5 Oscar, 2 Golden Globe e 45 milioni di spettatori nei 24 paesi in cui è stata portata in scena. Una lettera di presentazione con i fiocchi, che riuscirà a riempire sicuramente il Teatro Principal di Valencia tutte le giornate di rappresentazione che vanno dal 25 febbraio al 1 aprile. Il musical Tutti insieme appassionatamente ci porta sulle Alpi austriache all´inizio della Seconda Guerra mondiale. Il capitano della marina Von Trapp, vedovo e padre di 7 figli, si è fidanzato di recente con la baronessa Baronesa Schroeder. Maria è la governante che lavora in famiglia e si fa carico dell´educazione dei bambini. Con l´arrivo di Maria le cose cambiano radicalmente in famiglia Trapp; la sua spontaneità e la sua vitalità rivoluzionano la vita dei bambini riempendo di gioia e di luce i loro cuori. Musica e canzoni sono il filo conduttore della storia. Ma con l´arrivo dell´invasione nazista la famiglia si vede costretta a scappare dal paese… Silvia Luchetti e Carlos J. Benito sono gli attori principali che portano in scena il capitano Von Trapp e Maria. Il regista di questa versione teatrale di Tutti assieme appassionatamente è Jaime Azpilicueta, che si serve dell´esperienza acquisita nella direzione di altre 120...
La stagione delle Calçotadas a Barcellona è attesa tanto quanto la primavera, visto che entrambe arrivano quasi insieme. Il calçot veniva utilizzato nelle zone di campagna per recuperare le forze spese durante l’inverno. Lei si domanderà che cos’ha il calçot che non abbia qualunque altro tipo di cipollotto o porro; la verità è che il suo gusto delicato, dolce e la sua morbidezza lo distinguono da qualunque altro simile. La sua preparazione è molto semplice: i calçots teneri, senza essere lavati, vengono messi su una griglia a fuoco vivace. Quando sono grigliati si mangiano belli caldi accompagnati da un buon bicchiere di vino. I calçots vengono serviti con salse speciali che possono essere a base di nocciole, mandorle, aglio, pomodoro ed olio d’oliva, ma a seconda del posto ai sapori di questi ingredienti base possono esserne aggiunti altri. Questa mescolanza lo rende un piatto speciale per rafforzare l’organismo dopo la dura stagione invernale. Se lei viene qualche giorno in vacanza a Barcellona e desidera provare le calçotadas le daremo alcuni dati su dove degustarle e come deve farlo. Mangiare una calçotada significa prendere parte ad un rituale eccitante, liberatorio, visto che i calçots si mangiano con le mani e si introducono completamente in bocca, buttando la testa all’indietro. Nei ristoranti danno un bavaglio da mettersi al collo e guanti per le mani, ma se è in confidenza con i suoi commensali, si lavi le mani unte e macchiate a fine pasto. Se vuole alcune informazioni su dove mangiare una buona calçotada le consigliamo il ristorante-brasserie El Jardí de L’àpat, in Albert Llanas 2. E’ un posto privilegiato a Barcellona...
Da diversi anni la città di Parigi mette in mostra l´esposizione Danser sa vie; il nome presenta l´evento: si tratta di un´esposizione di opere d´arte sulla danza e sulle arti visive. Sarà esposta fino al prossimo 2 aprile al centro Georges Pompidou la collezione d´arte che riunisce dipinti di un intero secolo. Il tema centrale è, ovviamente, la danza, e sono state raccolte opere create all´inizio del XX secolo e alcune del XXI secolo. È la prima volta in assoluto che nella città di Parigi viene dedicata un´esposizione alla danza e alle arti plastiche contemporaneamente. L´arte moderna e contemporanea ospitata nei saloni del centro Pompidou lascia piacevolmente meravigliato il pubblico che visita l´esposizione. La mostra non ospita solo dipinti, ma anche sculture su diversi tupi di materiali, installazioni e alcune opere audio e video. Le opere esposte appartengono a numerosi artisti. Il percorso è suddiviso in tre parti: 1. La danza dei sensi: opere di artisti del calibro di Auguste Rodin e dello statunitense Matthew Barney; 2. L´astrazione del corpo: principali artisti protagonisti Loie Fuller e Alwin Nikolais; 3. Il corpo come avvenimento. All´interno del museo sono presenti le opere di tanti altri artisti conosciuti come Pablo Picasso e Alexander Calder. Il museo apre dalle 11 alle 21. Il biglietto di ingresso varia a seconda del periodo dell´anno, ma in media vale circa 10 €. Per maggiori informazioni sull´esposizione, visitate la pagina ufficiale del Centro Pompidou, da cui potrete aquistare direttamente i biglietti: http://www.centrepompidou.fr/Pompidou/Manifs.nsf/AllExpositions/BD710C4F1C76C927C12578240035355C?OpenDocument&sessionM=2.1.1&L=1&form=Actualite d.b Se volete conoscere il centro Pompidou e visitare l´esposizione, affittate uno degli appartamenti a Parigi la città più romantica del mondo. Ballare rinnova le energie, così come...
The Wedding Present è una band di post punk, più vicina all’indie rock, che nasce a Leeds nel 1985. I suoi membri venivano da altre band, ormai sciolte, del panorama musicale cittadino, i quali si uniscono sotto l’influenza musicale di alcuni gruppi come The Fall e Gangs of four. Il leader e fondatore di The Wedding Present è David Gedge, il quale lavorava a un altro progetto musicale con altri membri della band, progetto che portava il nome di “The Lost Pandas”. Al dissolversi di questo, David e il bassista decidono di continuare con una nuova formazione dal nome The Wedding Present. Il primo album della band, “Georges Best”, esce già nel 1987, quando già avevano guadagnato abbastanza fama nella scena del pop rock britannico. Da questo momento in poi si potrà dire che il gruppo si evolve cambiando in continuazione la sua formazione, fatta eccezione di David Gedge, l’unico a rimanere. La cosa più importante è che la sua musica ha ispirato molte band catalogate sotto il genere indie, facendolo diventare una band di culto, conosciuta da tutti gli appassionati dell’indie. Il tour che li porta a New York il prossimo 21 marzo presenta caratteristiche condivise con altre band dell’epoca, che oggi commemorano i loro primi anni. Non so se è dovuto al passare degli anni, se si tratta di una questione generazionale o semplicemente di nostalgia, ma la verità è che il tour dei Weddings è commemorativa e sarà incentrata sui loro primi album, in particolare su “George Best”, che racchiude in sé tutta l’insolenza e il sound rumoroso del miglior indie britannico. Il concerto si terrà...