Secondo quanto racconta nel suo straordinario e purtroppo fuori catalogo Vestito d’estate, fu proprio all’interno del Circolo di Belle Arti di Madrid che lo scrittore di Samoa, Albert Hanover, ascoltò per la prima volta alcuni racconti sulla breve visita di Léon Trotski in questa città prima del suo definitivo esilio messicano. Secondo alcuni di questi, andando da Sol per la via Alcalá verso Cibeles, lo scrittore, ideologo e rivoluzionario russo, allora leader di quella che probabilmente fu la maggiore contestazione al ergime stalinista portata avanti dalla sinistra, restò molto colpito quando, arrivato quasi alla confluenza con il Paseo del Prado, contemplò la magnificenza del monumentale edificio del Palacio de Telecomunicaciones, sede dell’ufficio centrale delle poste, per la cui realizzazione furono necessari 14 anni, dal 1904 al 1918. In preda all’ammirazione domandò immediatamente cosa fosse quella struttura che stava contemplando, ma quando lo venne a sapere non potè fare a meno di ribattezzare il palazzo attribuendogli un carattere sacro, probabilmente più consono allo spirito ascendente delle sue torri e delle sue antenne: “Lei vorrà dire, Nuestra Señora de Correos”. Ad ogni modo la sensibilità di Trotski non percepì solo la somiglianza a una cattedrale che caratterizza questo geniale edificio di Antonio Palacios, ma volle sottolineare anche il dovuto rispetto nei confronti del servizio postale. Tanto la letteratura come la vita sono ricche di esempi di come il ritardo o l’anticipo della consegna di una lettera siano capaci di alterare per sempre il corso della storia e delle nostre vite – per non parlare poi di quelle che per una ragione o per l’altra non arrivano mai, come quella che Beckett...
Jacques Rancière è un riferimento obbligatorio nel dibattito su estetica e politica, e per questo l´Università Politecnica di Valenzia, con il patrocinio dell´Isituto Francese di Valenzia, organizza il Primo Congresso di Estetica e Politica sul suo pensiero, i giorni 23, 24 e 25 marzo. L´attività, intitolata Jacques Rancière: 1º Congresso Internazionale di Estetica e Politica, vuole approfondire il dibattito sul pensiero di Rancière, entrando nella relazione esistente tra letteratura e storia. Il 23 marzo alle 17:30h, Rancière darà la conferenza inaugurale nel Salón de Actos de la Escuela Superior de Ingeniería Informática dell´Università Politecnica di Valenzia. Per la chiusura ci sarà una tavola rotonda di dibattito e conclusioni tra i conferenzianti invitati e Jacques Rancière. Jacques Rancière nacque nell´Algeria francese nel 1918. Discepolo del filosofo francese Louis Althusser, partecipa con lui ed Ettiene Balibar al famoso libro Per leggere il Capitale, opera che fu celebre tra gli intellettuali del pensiero rivoluzionario di quegli anni, perché aiutava a capire la complessa opera di Kart Marx: Il Capitale. La separazione dal suo maestro, dopo il Maggio 68, lo portò a concentrarsi sulla ricerca dei processi che conducono all´emancipazione intellettuale e che portano all´emancipazione politica. Notevole la sua opera Il Maestro Ignorante, basata sull´esperienza di un professore del secolo XVIII chiamato Joseph Jacotot, che affermava che “Chi insegna senza emancipare abbruttisce”. Allo stesso modo, Rancière dice che non esiste differenziazione di intelligenze, e che tutti i soggetti, anche i più semplici, possono capire e sviluppare la propria intelligenza, se previamente hanno sviluppato la volontà di emanciparsi dall´ignoranza imposta dalla diseguaglianza. Tale teoria innescò una rivoluzione nei rigidi sistemi educativi europei. Amante del...
Dal 2 al 17 aprile si terrà il Festival Internazionale del Cinema a Istanbul, organizzato dalla Fondazione per le Arti e la Cultura di Istanbul. La 30esima edizione del festival è dedicata stavolta a quattro dei principali personaggi del cinema turco: il regista Yusuf Kurçenli, il direttore della fotografia Ertunç ?enkay e gli attori Metin Akpinar e Zeki Alasya, i quali riceveranno il Premio d’Onore. Il festival nasce come una mostra cinematografica della durata di una settimana, la quale si teneva regolarmente in estate. Nel 1984 cominciarono a separarsi le attività e si presenta ufficialmente il Festival Internazionale del Cinema di Istanbul, proponendosi come data di realizzazione il mese di aprile. Nel 1985 viene inclusa nel programma la competizione tra film nazionali e internazionali. Accreditato dalla Federazione internazionale di associazioni di produttori cinematografici (FIAPF), si caratterizza come uno spazio per la competizione e lo sviluppo del cinema internazionale e la presentazione del nuovo cinema turco, oltre ad aprire spazi alla discussione e all’incontro tra cineasti di tutto il mondo. Il programma di quest’anno prevede una competizione internazionale, con l’assegnazione del Tulipano d’Oro per il film vincitore, e una competizione nazionale, che include documentari e la sezione Nuovo Cinema Turco. La giuria è composta da registi, sceneggiatori, attori, scrittori per il cinema, accademici e personaggi prominenti del mondo del cinema. Il cinema turco, come altre filmografie, presenta diversi influssi provenienti dagli avvenimenti politici interni e dai cambiamenti globali che hanno interessato la produzione cinematografica. La sua principale ricchezza è da individuarsi nell’accurato trattamento delle sceneggiature, le quali riescono a trasmettere in modo intenso i conflitti emozionali dei personaggi, calati in...
Avete mai pensato come sarebbe il mondo senza i colori? Vedere in bianco e nero (e grigio) è una malattia conosciuta come acromatopsia e Neil Harbisson è nato con questa malattia ereditaria, ma è comunque riuscito a seguire la sua carriera artistica grazie ad un sensore chiamato “eyeborg” che lo ha trasformato nel primo cyborg del mondo. Harbisson è nato a Londra nel 1984 ed è cresciuto a Barcellona (Matarò) , dove ha studiato al Alexandre Satorras. Qui, grazie alla sua particolare condizione, gli permisero di utilizzare nelle proprie opere solo il bianco il nero ed la tonalità grigia. A 18 anni si è trasferito a Dublino per poi continuare i suoi studi in campo musicale al Dartington College of Arts, dove ha studiato composizione e piano. Fu durante questo periodo che la sua vita è cambiataradicalmente, grazie all’incontro con Adam Montndon, un professore di cibernetica presso l’Università di Plymouth, esperto in tecniche per lo sviluppo dei sensi attraverso le tecnologie. I due hanno lavorato insieme per creare uno strumento denominato “eyeborg”, un sistema cibernetico capace di riconoscere gli impulsi luminosi e trasformare i colori in note musicali. L’ “eyeborg” ha ricevuto a Bristol, nel 2004, il premio britannico dell’innovazione. Lo stesso anno ottenne il primo premio europeo Interface Design Europrix Multimedia Top Talent Award a Vienna. Grazie a questo apparecchio Harbisson ha iniziato a percepire il mondo circostante in modo diverso, combinando la sua passione per la musica e le arti visive, creando una serie di opere che sono delle rappresentazioni pittoriche di pezzi musicali e viceversa. “Adesso non vedo i colori, li sento. Il mio eyeborg trasforma ogni...
A Basilea, splendida città medievale della Svizzera, sta prendendo piede il turismo virtuale, un modo interessante e innovatore di fare turismo, in grado di rivoluzionare i viaggi e probabilmente la vita stessa. In pratica è come entrare in un videogioco e non limitarsi a giocare, ma per vivere esperienze in prima persona. Sulle sponde del Reno, nel quartiere di Sant Alban, enclave medievale di questa città, si può prendere parte a un tour a cavallo sospeso tra realtà vera e realtà virtuale. Il tutto ha inizio con il turista che cammina a tentoni lungo la riva del fiume, dotato di uno zaino pieno di strumenti elettronici, cuffie e occhiali da fantascienza (un visore composto da una piccola videocamera, una lente ricurva nella metà destra del viso e un microfono). Tutto questo equipaggiamento, che fa apparire il turista come una sorta di sherpa futurista, si chiama Life Clipper ed è stato creato da Jan Torpus, inventore svizzero che ha studiato a Barcellona, e da Nickolas Neecke, esperto tedesco di nuove tecnologie. I primi commenti giornalistici relativi alla nascita e all’espansione del Life Clipper avvertono che il turista, una volta dotato di tutta questa attrezzatura, ha bisogno di una guida che vigili su di lui mentre si abitua a muoversi in un mondo visto attraverso questo speciale visore. Una volta sulla riva del Reno il visitatore inizia il suo percorso accompagnato dai rumori dell’acqua e il tonfo dei suoi piedi. Da qui il turista virtuale percorre il quartiere di Sant Alban, camminando con i suoi piedi, sentendo, odorando e scoprendo il paesaggio con mani, naso, bocca e occhi: potrà così ammirare...
La parola “eleganza” ci rimanda a grandi dive come Ángela Molina, Luz Casal, Concha Piquer, Yma Zumac o Eartha Kitt, solo per citare alcuni esempi. Non la si metterebbe comunque mai in relazione con nomi come Belén Esteban, Fabio MacNamara, Torrebruno o La Terremoto de Alcorcón. Il dubbio che sta alla base di questo post è relativo al fatto se eleganti si nasce o ci si diventa. Valutando ingiustamente le qualità dei personaggi che sfilavano davanti ai nostri occhi qualcuno affermò: “… non si sbaglia, l’eleganza è il risultato di varie generazioni cresciute a filetto”. Restai senza parole. Mi venne subito in mente l’odiosa espressione “Tale padre tale figlio”, che, a conti fatti, risalta le qualità e i meriti di una persona come risultanti dalle caratteristiche genetiche di una discendenza familiare. Che lo vogliamo o no, quindi, il figlio del farmacista erediterà la farmacia, il figlio del docente universitario la cattedra universitaria e il figlio del nobile i suoi titoli e le sue ricchezze. Ricchezza ed eleganza non dovrebbero essere messe in relazione, eppure se si prendono in considerazione le biografie di molti rappresentanti della “casta” degli eleganti (come noi li intendiamo) raramente si riscontrano periodi di ristrettezze economiche. Gli stessi accademici della lingua definiscono la parola “elegante” come dotato di grazia, nobiltà e sensibilità, della quale tuttavia scarseggiano la maggior parte di nobili. Ma la più rivelatrice delle definizioni di “eleganza” pone questa parola in relazione con la capacità di esprimere pensieri in forma aggraziata. Ed è qui che eleganza e ricchezza si scontrano. Perché, anche se si definisce elegante la persona di buon gusto e distinta nel...
La Zona Sucia è il suo quinto disco, con il quale torna alla ribalta dopo tre anni dal suo geniale Manifesto Desastre. A me piace, questo asturiano. Sin dai suoi esordi, vale a dire sin da Manta Ray, ho seguito con interesse tutto ciò che questo artista ha fatto con convinzione quasi religiosa. Con questo non voglio dire che i miei gusti musicali si spostano verso l’indie. Giammai, io sono più blues del blues. Ciò che colpisce è la sua capacità di creare personaggi immergendoli nelle sue tematiche profonde, e il tutto con una semplicità che suggerisce intimità e, come dice una mia amica, ti abbraccia e ti riscalda. La Zona Sucia è quell’area della pista di Formula 1 dove rimangono i residui. Di che tratta allora questo disco? Indovinato! Della perdita, del disinnamoramento, della fine del romanticismo, dell’altro che va via. Eppure La Zona Sucia non ha niente di oscuro e, nonostante l’ombra, sembra brillare di speranza, sembra illuminare. Disco di appena 44 minuti, perfetto per essere contenuto sulle due facce del vinile, La Zona Sucia segna un punto di maturità importante nella carriera musicale di Nacho Vegas, un punto di sintesi e di molta energia. Come sopportare il disinnamoramento in modo positivo? Basta ascoltare brani come “La gran broma final”, “Reloj sin manecillas”, “Perplejidad” per avere la risposta. “Lo que comen las brujas” ti farà piangere pensando a tua madre appena tornata da far compere con dei dolci in mano. Fidati. È un caso che il disco sia uscito il 14 febbraio. Nacho dice che ha cercato di evitarlo, ma come ben sappiamo, tutto quello che si...
Dal 4 al 26 marzo il programma senza frontiere dell’Hoptimum Festival proporrà danza, rap e graffiti. La festa, che dura 13 notti e si realizza nella zona est di Parigi, è diventata una tradizione tra gli amanti e i cultori dell’hip-hop, che in questa sesta edizione godranno della musica del Sud Africa e del Vietnam, tra le varie novità. Altra novità di quest’anno dell’Hoptimum Festival è la partecipazione della prima ballerina de l’Ópera de Paris Marie-Agnes Gillot, che entra nel mondo dell’hip-hop a partire dall’armonia espressiva del suo ritmo, così come ha detto in varie interviste: “Ho imparato molto dall’hip-hop, soprattutto le dissociazioni del movimento”. Les Rares Differences dura solo 30 minuti, in questo fugace spazio di tempo la danza classica, l’hip-hop e la sensualità si fondono nella musica di Willie Bobo, Nunernik Otto, Bela Bartok y Gabriel Fauré. L’esibizione sarà il 5 marzo a Lagny-sur-Marne. L’hip hop è un movimento artistico nato negli Stati Uniti negli anni 70 tra le comunità urbane afroamericane e latine dei quartieri poveri di New York. La cultura hip hop è compsta da quattro espressioni artistche: il Mcing o rapping, il DJing o turntablim, il breakdance o Bboying, e il graffiti in tutte le sue varianti. I cultori dell’hip hop si riconoscono come parte di una cultura che propone un incontro tra resistenza al sistema neoliberale, il tema dell’esclusione sociale e della classe sociale. Ma non è tutto politica e riflessione in questo Festival, c’è anche la sensualità, espressa da Sébastien Ramirez e Hyun-Hung Wang in Amor & Psyche, vincitori del Concorso Danza Delizia in Germania nel 2008 e del Premio Speciale a...
Se dico Oasis, gli amanti della musica automaticamente ricorderanno i fratellini Gallagher, che litigavano con i Blur per il titolo di migliore band di Britpop di tutti i tempi. Purtroppo il gruppo finì col dividersi, ma se qualcosa rimane, e forse puo considerarsi piuttosto importante, è la band Beady Eye. Beady Eyee un gruppo britannico nato dopo lo scioglimento degli Oasis nel 2009 da quattro degli antichi membri del gruppo: Liam Gallagher, Gem Archer, Andy Bell y Chris Sharrock. La formazione è praticamente uguale agli Oasis prima della separazione se non si conta che manca uno dei pilastri piu importanti, cioe Noel Gallagher. Andy Bell suonava il basso negli Oasis e la chitarra in Beady Eye; Chris Sharrock prenderà il timone della batteria; Gem Archer suonerà la seconda chitarra; Liam Gallagher starà davanti con il microfono; e Jeff Wootton suonerà il basso ma solo durante i live. La prima produzione del gruppo à stata “Bring The Light”, lanciata lo scorso novembre, mentre un po´ dopo, all´inizio di gennaio del 2011, hanno presentanto il loro primo singolo intitolato “The Roller”. Per maggiori informazioni: http://www.salariviera.com/ La Rivera: Paseo Virgen del Puerto, 28005 Madrid, España MiLK In Novembre il gruppo ha annunciato un piccolo tour europeo che sarebbe cominciato nel Marzo del 2011, e in questa linea si esibirono ne La Rivera. Per tale ragione, tutti coloro che amano e seguono gli Oasis avranno l´opportunità di veder esibirsi alcune delle loro stelle preferite, suonando pezzi completamente nuovi e guidati da uno dei fratellini Gallagher. Se vuoi assistere, puoi affittare alloggi Madrid e non perderai questa occasione. Tradotto da: Sara...
Fino al 20 marzo si potrà visitare presso la Villa Medici la mostra Europunk, organizzata dall’Accademia di Francia a Roma . La mostra si propone di mettere in evidenza la dimensione visiva del movimento punk negli anni 1976-80. Il punk era il movimento di contestazione e indubbiamente il più irriverente della fine degli anni 70, epoca durante la quale la società europea affrontava una profonda crisi. Il punk diede vita ad una cultura creò una tendenza artistica che ispirò molti artisti emergenti. La mostra propone un percorso che parte dalle radici socio-politiche e i suoi effetti nello sviluppo della controcultura visiva del punk, attraverso una collezione di 500 oggetti artistici come vestiti, poster, volantini, disegni, collage, copertine di dischi e video. La mostra Europunk si apre con le note dei Sex Pistols e la loro prima apparizione televisiva (1976), nel programma “So it goes” considerato come la data di nascita ufficiale del movimento punk e si chiude con l’intervento dei Joy Division alla BBC nel 1979, cedendo il passo alla nascita della New Wave. Tra i pezzi della mostra c’è anche il famoso cartellone della regina d’Inghilterra Elisabetta II, con gli occhi e la bocca tappati con il titolo “God Save the Queen” su una bandiera britannica . Sarà inoltre esposto il cartellone pubblicitario che si utilizzò per il lancio di “Anarchyin the UK”, realizzato dall’artista Jamie Reid, pezzo immancabile della cultura punk. Oltre a questi personaggi saranno esposti anche i vestiti disegnati da Malcolm McLaren e Vivienne Westwood, oltre ai cartelloni pubblicitari ideati da Jon Savage per i concerti dei Joy Divisione o i The Pop Group. Anche...