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Storia della moda contemporanea a Parigi

Parigi è, senza dubbio, la capitale della moda europea, dove si generano le tendenze più interessanti e patria di alcune delle marche leggendarie della moda. In questa linea, il Museo delle Arti Decorative di Parigi ha inaugurato “Gli anni 1990 & 2000. Storia della moda contemporanea”, una mostra che riunisce alcune delle principali tendenze della storia della moda più recente. Iniziando dal decennio degli anni 90, che segnò un punto di svolta e un momento di maturità nel mercato della moda, l´esposizione ci presenta alcune delle proposte più radicali e avanguardiste, che cambiarono i parametri estetici vigenti fino ad allora. Tra esse, ricordiamo i disegni incredibili di Azzedine Alaia e Rei Kawakubo du Comme de Garcons, che si inseriscono senza dubbio all´ambito della moda più concettuale, con le loro mitiche collezioni, come per esempio “La gobba” della primavera/estate del 1997 per mano di Kawakubo. Non potevano mancare nemmeno Jean Paul Gaultier e Yohi Yamamoto, e il minimalismo di Helmut Lang e Jil Sanderm, che scommisero sull´eleganza e semplicità. Al lato opposto troviamo i frenetici disegnatori inglesi come John Galliano, che iniziò disegnando per Dior, e l´enfant terrible della moda Alexander McQueen, la cui eredità fa credere nel suo incredibile talento. La mostra ha aperto il 25 novembre e conta con un interessante catalogo che raccoglie appunti sui momenti più significativi a partire dagli anni 90. Maggiori informazioni in: http://www.lesartsdecoratifs.fr/francais/mode-et-textile/expositions-70/actuellement-447/les-annees-1990-2000-histoire/ Per tutti gli amanti della moda, questa esposizione è probabilmente una delle più interessanti della stagione.   Heloise Battista Quindi vi consigliamo di affittare appartamenti a Parigi visitare la mostra al Museo delle Arti Decorative fino all´8 maggio, e potrete cogliere...

David Hasselhoff, protagonista di Baywatch, si esibisce a Vienna

David Michael Hasselhoff è un attore e un musicista famoso in tutto il mondo per esser stato il protagonista di una popolare serie televisiva degli anni 90, Baywatch, nella quale lavorava insieme ad una delle donne più sexy del mondo: Pamela Anderson.   The Hoff (come è soprannominato) è famoso soprattutto come attore, ma non va dimenticata anche la sua carriera di musicista. Dal 1985 sono usciti niente di meno che 17 album, come anche diversi video e single. Nel 1990 suonò in un concerto a ridosso del caduto muro di Berlino ed ottenne un notevole successo in Germania con le sue canzoni in tedesco. Tra gli anni  dal 2006 al 2009 lavorò al reality show American Got Talent. Successivamente si dedicò esclusivamente alla musica ed all’attività delle sue fondazioni, alle quali dava una grande importanza e attraverso le quali aiuta i bambini poveri e malati di cancro . Per maggiori informazioni: http://www.stadthalle.com/ Stadthalle: Vogelweidplatz 14, 1150 Vienna, Austria...

Che cos’è l’agopuntura e perchè funziona?

L’agopuntura è  una delle pratiche mediche più antiche che esistano ed è allo stesso tempo uno dei più grandi misteri della scienza medica. Anche se fino ad oggi non è stata ancora confermata una spiegazione scientifica (occidentale) sul suo funzionamento, la verità è che, che tu lo creda o meno, l’agopuntura funziona! Come dicevamo si tratta di una pratica medica molto antica, proveniente dalla Cina, ma che è stata inclusa tra le prestazioni di molti ambulatori occidentali. L’agopuntura si basa sul principio dei canali di energia, i cosiddetti meridiani, il cui flusso-in caso di malattie-si è interrotto. Quello di cui si occupano gli agopunturisti è essenzialmente ristabilire questi flussi d’energia tra i meridiani. Attraverso l’inserimento di aghi in determinati punti, l’agopunturista può indurre il corpo a inviare l’energia curativa verso quei luoghi che si trovano in disarmonia . in poche parole gli aghi stimolano il flusso energetico e ne eliminano le eventuali ostruzioni. Dal punto di vista occidentale, questi meridiani equivalgono ad un sistema nervoso, che, tramite la pressione o l’inserimento di aghi può agevolare la liberazione di neurotrasmettitori ed ormoni che alleviano il dolore o aiutano a regolare le funzioni del corpo. Una ricerca pubblicata nella rivista Nature Neuroscience sostiene la stessa teoria. Sembra che l’inserimento degli aghi inoltre stimoli la secrezione di un composto chimico definito adenosina, un analgesico naturale che riduce il dolore fisico. Heloise Battista Un altro modo per rafforzare il sistema immunologico e rilassarsi è visitare un hamam o bagno turco: sarà un´esperienze molto gratificante e stimolante, soprattutto se accompagnata da un buon massaggio. Affitta appartamenti a Istanbul e scopri l´affascinanate mondo degli hamam. ...

‘El Cuerpo Vulnerable’, una mostra di Victoria Diehl

Victoria Diehl è una giovane fotografa nata a La Coruña, Spagna, nel ’78 e nonostante la sua età può vantare già una gran quantità di premi e mostre. La sua capacità di mostrare lavori fotografici ricchi di romanticismo e sensualità, in cui la modernità si combina con elementi classici, è veramente sorprendente. Altra caratteristica delle sue opere è la costante presenza e il continuo incrociarsi di vita e morte. Questa volta tutti coloro i quali desiderano ammirare la sua produzione potranno assistere alla mostra “El Cuerpo Vulnerable” allestita presso la Galería Cero, situata a Madrid, che si terrà dal 1 dicembre al 3 febbraio 2011. Questa mostra, bella e inquietante, presenta immagini inserite dalla fotografa in un processo di metamorfosi nel quale, per esempio, una pietra si trasforma in carne umana e, al contrario, un corpo umano finisce con il pietrificarsi. In “El Cuerpo Vulnerable” la Diehl mostra ancora una volta l’importanza ricoperta dagli spazi intermedi che tanto l’affascinano e che sempre sono presenti nelle sue mostre e fotografie. Così facendo proverà a trasportare lo spettatore in un universo immaginario e inesistente, dove niente può considerarsi impossibile e irreale e dove l’unica cosa importante è la prospettiva dell’artista. Per maggiori informazioni: http://www.galeriacero.com/site/ Galería Cero: Calle Fuenterrabía 13, 28014, Retiro, Madrid MiLK Gli amanti della fotografia non possono perdere l’appuntamento con “El Cuerpo Vulnerable”, una mostra allestita presso la Galería Cero fino al 3 febbraio 2011. Se intendi conoscere più a fondo la produzione artistica di Victoria Diehl potrai affittare appartamenti a Madrid e approfittare della possibilità di ammirare l’opera di una delle più giovani fotografe dell’attuale panorama culturale spagnolo....

Allegoria della pittura: Vermeer

Si dice che più di un viaggiatore abbia immaginato di seguire un itinerario le cui tappe prevedano essenzialmente i luoghi dove è possibile ammirare quadri di Johanees Vermeer de Delft. Sebbene questo li porterebbe attraverso un insieme ridotto di Paesi e città, i cui confini sono delimitati da grandi corsi fluviali e oceani, le ondulazioni spaziali e temporali di questo periplo potrebbero risultare abissali. Altri si accontenterebbero di andare di città in città per osservare dal vivo quei quadri nei quali vengono raffigurate carte geografiche e perdersi in una affascinata contemplazione. Anche se questo significherebbe apparentemente visitare molte meno città, si rivelerebbe probabilmente soltanto il preludio a un viaggio molto più lungo. Un viaggio interminabile, come interminabili sembrano tutti i quadri di Vermeer, uno degli artisti che più direttamente associamo con l’idea del mistero della quotidianità, con questo lorchiano “polso ferito che tocca le cose dall’altro lato”, che tanto affascinava Cortázar. Colpisce in Vermeer che proprio questo “altro lato” si esprima nella maggior parte dei casi attraverso il chiarore di una luna di una precisione quasi fotografica. Forse questa è una delle ragioni per cui Vermeer risulta un pittore tanto essenzialmente letterario. E se è vero che, come sembra dimostrare il caso di Rimbaud, il destino della letteratura è il silenzio e che questo è uno dei grandi protagonisti dei quadri di Vermeer, allora tutte le cose che rimangono non dette, non lette, non espresse si collocano al di sotto o al di sopra della letterarietà delle scene, di questa incomparabile qualità di nature morte fatte di figure umane che caratterizza la sua opera come quella di nessun altro...

L’Otolith Group: la percezione e la memoria

Dal prossimo 4 febbraio si potrà visitare presso il MACBA le opere dell’Otolith Group, fondato a Londra nel 2000 da Anjalika Sagar e Kodwo Eshun e che tratta il tema della percezione della memoria. Anjalika Sagar ha studiato Antropologia Sociale presso la Scuola di Studi Orientali e Africani delll’Università di Londra e Belle Arti all’Università del Middlesex  ed ha fondato Multitudes, rete sociale di notizie indipendente; mentre Kodwo Eshun ha studiato Letteratura Inglese all’Università di Oxford ed è, tra l’altro l’autore di Più brillante del sole: avventure a Sonic Fiction. La mostra è concepita in modo da stimolare lo spettatore ad avvicinarsi alla metodologia del lavoro, nella quale i documenti e le attività realizzati su diversi supporti, costruiscono un’unità di fatti significativi. La Guerra Fredda e i processi del capitalismo globale appaiono come frammenti di un diario personale legati ad una memoria individuale. L’uso del genere documentario si presenta come un collage che narra le forme della condizione post coloniale, trasformandosi in un riflesso che va ben oltre le immagini, trasformando l’arte in un’espressione politica che si serve della memoria come uno strumento di costruzione d’idee per il mondo futuro. Questa mostra vuole riflettere su una società pietrificata nel presente, dove l’estetica formale e senza contenuti ha fatto sparire la capacità umana del ricordare, del guardare indietro. È proprio qui che vogliono arrivare Anjalika Sagar e Kodwo Eshun per denudare il presente. Le loro fotografie, video e installazioni sono state oggetto di notevoli critiche e dibattiti estetici e politici. Alcuni critici li considerano come dei veri e propri saggisti dell’estetica della memoria per la profondità delle loro opere e...

Direct Art au MUMOK à Vienne

In ambito artistico gli anni 50 del secolo passato si contraddistinsero per movimenti innovativi che rappresentarono una rottura con la tradizione precedente. Tra questi c’era anche l’Azionismo Viennese, che prendeva spunto dagli oggetti della “realtà” che in seguito invertiva e decontestuallizava per con il proposito di spingere lo spettatore  verso nuove esperienze artistiche. Ispirati dal Fluxus e dal Happening americano, i Viennesi crearono un proprio movimento artistico basato sulla provocazione e l’illusione con il proposito di stimolare nel proprio campo l’innovazione ed espandere i limiti di quello che veniva definito come arte. Il gruppo girava intorno ad artisti come Hermann Nitsch, Otto Muehl e Gunter Brus, che si separarono negli anni 70, quando iniziarono le loro traiettorie artistiche in solitario. Lo scorso 12 novembre il MUMOK di Vienna ha inaugurato “Direct Art”, una mostra che analizza le analogie e le interazioni tra Azionismo Vienense e altri movimenti come la Pop Art, il Happening, il Nuovo Realismo. La mostra ci dimostra che il movimento viennese era all’altezza dei suoi equivalenti internazionali per quanto riguarda la radicalità e il determinismo artistico . Uno dei suoi rappresentanti più conosciuti è Hermann Nitsch, che si fece conoscere per i suoi scioccanti heppening, che lui stesso battezzò “Teatro-Orgia-Mistero”. Durante questi happening e i suoi aiutanti portavano a termine un determinato numero di rituali sanguinosi, nei quali i resti di cadaveri di animali giocavano un ruolo centrale. Il proposito era quello di scioccare e schifare lo spettatore per di suscitare in lui una reazione catartica e così promulgare l’idea dell’arte come esperienza mistica e spirituale. Per ulteriori informazioni: http://www.mumok.at/programm/ausstellungen/direct-art/ Heloise Battista Per conoscere più a...

L’ultima creazione di Peter Murphy

Una delle voci maschili più sensuali che ho avuto l’occasione di sentire in vita mia è quella del grande  Peter Murphy, ex vocalist dei Bauhaus, mitica band del movimento after punk inglese sta per lanciare un nuovo album. Le prime canzoni si possono già sentire per radio o su Myspace: un vero gioiello musicale. Finalmente Peter! Nelle prime canzoni di Ninth, l’ultimo album dell’elegante Mr. Peter Murphy, troviamo un lavoro maturo con  molte influenze orientali, già presenti nei suoi precedenti lavori. Nel 2002 uscì il disco “Dust” , realizzato insieme all’artista turco Mercan Dede e con chiari richiami alle sonorità della musica tradizionale turca. Va detto che Peter vive da molti anni ad Istanbul. Dust era un ottimo disco, lodato dalla critica, ma era ben lontano dal Peter rockettaro al quale eravamo abituati. Si dovette aspettare il 2004, quando uscì  Unshattered , per ritrovare la vena rock-pop del cantante. Ninth che contiene 19 canzoni è la continuazione di Unshattered . L’uscita del nuovo disco (ancora non si sa la data esatta) sarà accompagnata da un tour dal titolo “The Dirty Dirt Tour” che è già iniziato e toccherà diversi paesi del vecchio continente e del resto del mondo. Peter ha commentato nella sua pagina ufficiale myspace l’uscita del disco: “Ninth era pronto già da tempo, lo avevo suonato già molte volte dal vivo prima del suo lanciamento ufficiale.” Lo stesso Peter ha dichiarato in diverse interviste nel corso del suo ultimo tour nel 2009 che ha moltissimo materiale, la parte più lenta del lavoro è stata pertanto la scelta delle canzoni da inserire nel nuovo album. L’attesa sarà senz’atro...

Mostra di Antony Gormley al MACRO di Roma

Lo scultore britannico Anthony Gormley è ossessionato con la relazione del corpo umano con lo spazio. Nei suoi 40 anni di traiettoria artistica, Gormley ha esplorato, in diverse installazioni (come per esempio Another Place, Domain Field o Inside Australia), i collegamenti tra corpo e spazio. La cosa interessante è che Gormley parte dell’esperienza con il suo proprio corpo  e la soggettività, per invitare lo spettatore a partecipare a questo intimo punto di vista, conferendogli in  questo modo una proiezione collettiva. Le opere di Gormley sono state esposte in alcune delle istituzioni più importanti del mondo, come  per esempio la Tate, il British Museum i Inghilterra, la Kunsthalle di Kiel (Germania) e il Museo Nazionale della Stroria Moderna di Pechino. Il suo particolare mondo visivo  sarà adesso  in mostra a Roma, presso il MACRO. “Drawing Space” è stata inaugurata il 26 ottobre e rimarrà aperta fino al 6 febbraio. Curata da Luca Massimo Barbero e Anna Moszynska, la mostra consiste in 80 disegni, realizzati dal 1981 fio ad oggi e che rappresentano una parte  importante della traiettoria artistica di Gormley. Sono inoltre esposte quattro sculture recenti. Affascinato dalla penetrazione dell’umano nello spazio immaginativo, emotivo e concreto, nei suoi disegni l’artista prende come iniziale punto di riferimento il corpo umano per poi esplorare il modo nel quale ci relazioniamo e ci muoviamo nello spazio. Gormley tuttavia sente anche un forte interesse per quei momenti critici, quando l’umano inizia a disorientarsi e a perdersi, quando lo spazio lo invade. Per ulteriori informazioni: http://en.macro.roma.museum/mostre_ed_eventi/mostre/antony_gormley_drawing_space Heloise Battista Affitta appartamenti a Roma e visita la mostra di questo affascinante artista, aperta fino al 6 febbraio.  ...