C´è chi dice che se Shakespeare fosse vissuto al giorno d´oggi, sarebbe stato sicuramente un regista cinematografico. E con il permesso della critica, se fosse nato negli anni ´80, sarebbe stato un blogger, e non uno qualsiasi, ma un blogger seguito da migliaia di follower. Perché il gran bardo inglese (1564-1616) fu un artista figlio del suo tempo, un imprenditore sagace e un burattinaio della parola. Divenne famoso con il teatro, ma tutti noi sappiamo che i suoi sonetti sono di una bellezza memorabile, degni della top ten della letteratura universale. E il bello è che Shakespeare ha inventato molto poco. Le trame del Re Lear, di Amleto e Romeo e Giulietta già esistevano in opere precedenti. L´unico merito di Shakespeare è stato quello di aver ripreso questa tradizione, di averla cambiata, trasformata e adattata ai tempi con le parole adatte a formare autentici drammi. Nonostante un po´ troppo spesso (la più recente, tre mesi fa) vengano alla luce notizie sui luoghi in cui il drammaturgo mise in scena le sue opere, bisogna tenere conto del fatto che i teatri, come vengono concepiti oggi giorno, non esistevano. Si improvvisava dove si poteva, in un cortile, in strada o in corte e i palcoscenici, come accade per il No giapponese, erano quasi spogli. Inoltre i personaggi femminili erano interpretati da uomini, come nel teatro tradizionale giapponese, e gli spettacoli avevano un surplus di pubblico. Ma nonostante tutto Shakespeare riuscì a costruire un´opera che secondo Harold Bloom in Canone occidentale, diede la parola a tutti i sentimenti umani. Dal 1954 il Central Park di New York dà appuntamento ogni estate con il teatro di Shakespeare. Quest´anno è doppio: Come vi...
La Ruta del Xatò è una delle migliori offerte turistiche di cui possiamo godere oggigiorno in Catalogna. Grazie alla varietà di attività che propone potremo sicuramente trascorrere una vacanza nella regione fantastica e indimenticabile. Il turismo è un elemento dinamico che cambia con il passare del tempo. Come succede nel mondo della moda, le tendenze dipendono molto da come le persone si muovono per il pianeta in cerca di vacanze divertenti e appassionanti. È per questo che alla maggior parte delle persone non basta più il turismo di semplice sole e mare. Sempre più gente cerca, infatti, esperienze più profonde e interessanti. Il turismo gastronomico, per esempio, sta avendo sempre piú successo. Mangiare del buon cibo nella cornice di paesaggi mozzafiato sembra la ricetta perfetta per passare dei giorni indimenticabili. La Ruta del Xató in Catalogna ci è sembrata un tour molto interessante. Questo tour gastronomico ci porta a spasso per le località più affascinanti della regione: Alt Penedès, Baix Penedès y Garraf. El Vendrell, Sitges, Vilafranca del Penedès, Vilanova i la Geltrú e Calafell sono solo alcuni dei comuni che visiteremo. Le attivitá che queste terre offrono sono cosí numerose e varie che si può affermare che è un tour per tutti i tipi di turista. Nella Ruta del Xatò potremo prendere parte a diversi eventi come andare alla scoperta della costa, visitare la natura circostante, scoprire il ricco patrimonio artistico e architettonico della zona, partecipare alle feste regionali dei vari paesini, godere dei migliori concerti dal vivo e, soprattutto, degustare i migliori vini e assaggiare i piatti tipici. Sorpresi? Potrete avere maggiori informazioni consultando la pagina ufficiale...
“For boys who love girls who love girls who love boys who love boys…” Così suona lo slogan di questo festival “gay friendly”, che pretende di essere l´evento dell´anno e che si terrà il 22 luglio nel Westpark, Amsterdam. Un evento fondato da Peter van Vught e Marieke Samallo, rappresentanti rispettivamente dei club Paradiso e AIR. Un evento, il Milkshale, con un messaggio chiaro da gridare al mondo: la scelta della musica, lo status sociale o lo stile non hanno nulla a che fare con la sessualità e la vita può essere vissuta come una vera e propria festa, i cui ingredienti essenziali sono la diversità razziale, culturale, sessuale, ecc. Questo festival dal carattere liberale non solo incarna lo spirito musicale associato al termine “festival”, ma scommette anche su valori aggiunti quali cultura, creatività, arte e spettacolo. A tal fine in città si cerca anche di favorire le iniziative volte ad accogliere e prendersi cura di tutto il pubblico, con l’intenzione di prestare particolare attenzione ai diversi gruppi presenti: omosessuali, etero, trans, bis, neri, bianchi, ecc. Attività e programma del Festival Milkshake Il festival vuole essere un impegno per sottolineare e approfondire i valori della tolleranza e della libertà, cercando di raggiungere questo obiettivo nel modo più colorato e divertente possibile. Attraverso 5 sezioni tematiche o fasi, il tema del festival sarà composto dei seguenti scenari: – Black Pool Party (Erwin Olaf) Questo fotografo è famoso per la sua ´Fucques lesson Balles´ così come per le sue apparizioni al club Paradiso. Riesce a imprimere un tocco di esuberanza e libertà a tutto ciò che fa, anche ai suoi...
New York è una città fatta di quartieri ed ognuno di essi ha una qualche peculiarità che rende speciale questa meravigliosa città. In ognuno troverà storia, luoghi piacevoli, attività commerciali, buoni ristoranti e spettacoli, deve solo immergersi nello spirito newyorkese e uscire a conoscerli. Williamsburg si trova a Brooklyn ed è una zona di costruzioni basse, di tre o quattro piani, e alcune case di legno dipinte con colori brillanti, affascinanti, dove c’è molta attività culturale e commerciale. È un quartiere di moda tra gli artisti e gli intellettuali newyorkesi perchè è una zona gradevole, piena di vita e non ha i prezzi alti di Manhattan. Mentre la musica suona può girare per i caffé, le gallerie, i ristoranti, i negozi vintage o le librerie specializzate. Se le piace il paesaggio può andare al parco per avere una meravigliosa vista di Manhattan. Può anche girare tra i mercatini di strada di libri e trovare veri gioielli a prezzi scontati. La cosa speciale di questo quartiere è la sua diversità e la quantità di persone in bicicletta che circolano. Qui convivono vari tipi di persone senza nessun problema e le strade sono decorate da graffiti sofisticati che abbelliscono l’estetica urbana. Se cammina per Bedford Avenue troverà molti negozi Indie tra cui curiosare per poi sedersi a qualche tavolo per prendere un caffé ed osservare la vita del luogo. Non si sorprenda se in un vecchio edificio abbandonato troverà negozi vintage o di abbigliamento fatto a mano da giovani creativi che vendono al giusto prezzo. Può trovare anche bar serali con un’estetica molto affascinante e sale concerto con musica indie. Quando...
Passeggiare per Parigi in estate è un piacere indimenticabile. La luce del sole che filtra tra le case, edifici e viali, la leggera brezza che rinfresca un’estate comoda, senza troppa umidità, non si può evitare di farsi rapire dalla bellezza delle case parigine, dalla loro antichità, dai vecchi mattoni che le compongono. Parigi è una specie di gigantesco museo: in ogni angolo c’è un pezzo di storia o delle storie inventate intorno a quest’importante città. A Parigi, se vuoi, potrai trovare ogni tipo di esperienza, svago, cultura e arte. Nonostante sia una città abbastanza cara, facendo un po’ d’attenzione e con un po’ di buon gusto nella bella capitale francese potrai trovare alternative estremamente economiche. Naturalmente, quando si tratta di mangiare, non c’è paese che manchi nell’ampio menu internazionale che Parigi offre. E si tratta di mangiare sushi, qui troverete una lista dei ristoranti più interessanti della città dove potrai assaporare questo piatto delizioso. Sushi Wasabi: Un posto estremamente economico, nel Sushi Wasabi potrai assaporare un delizioso sushi, maki, futo maki e non solo. Ovviamente non manca lo squisito miso e bibite rinfrescanti. Puoi ordinare anche da asporto. Yen: Questo ristorante di cibo giapponese ha uno stile minimalista molto singolare, ed è uno dei preferiti sia dai residenti giapponesi che dai parigini. È particolarmente famoso per la sua deliziosa soba (pasta giapponese) e la saporita tempura. Toyo: In questo ristorante potrai trovare non solo un sushi delizioso di vari tipi, ma anche una varietà di piatti che sono il risultato di una fusione tra la cucina giapponese e quella francese. Taeko: Situato nell’antico Marché des Enfants Rouges, nel...
Il vermut è più di una semplice bevanda in Catalogna, è una piacevole abitudine legata al cibo ed al piacere per le conversazioni rilassanti tra amici. Vermut significa assenzio, erba base di questa bevanda, alla quale vengono aggiunte altre sostanze toniche che la rendono molto gradevole e profumata, oltre al vino che le dà il sapore ideale per un buon cocktail. Il vermut rosso contiene più di 40 estratti di erbe tra le quali vi sono anche fiori, radici e frutti. Si dice che la sua formula sia così segreta che la conoscono solo quattro persone e che venga conservata nella cassaforte di una banca di Ginevra. Per fabbricarlo le erbe vengono rimescolate in un recipiente due volte al giorno per due settimane, quindi si aggiunge lo zucchero ed il vino o si lascia riposare il tutto affinché i sapori e gli aromi si amalgamino. La qualità del vermuth dipende da quella del vino con cui viene fabbricato, per questo i migliori sono quelli italiani anche se quelli catalani hanno poco da invidiargli. È un magnifico aperitivo per coloro che hanno problemi di peso visto che le erbe che contiene producono una sensazione di sazietà e fanno calare l’appetito. “Andare a bere un vermut” era un’usanza catalana molto diffusa la domenica a mezzogiorno, all’uscita della messa. Mentre le donne si incaricavano del pranzo gli uomini mangiavano olive e altri stuzzichini bevendo vermut e commentando la giornata. Per il suo sapore dolce era anche il liquore preferito dalle donne all’ora del cocktail. Con il tempo quest’usanza iniziò a scomparire, le messe domenicali smisero di essere un’attività famigliare e la vita...
Si tratta senza dubbio di una delle opere comiche più interessanti dell’anno: novanta minuti senza smettere di ridere, finendo con la mandibola dolorante. L’opera originale è del francese Francis Veber, responsabile anche della versione cinematografica. La critica è stata unanime nell’assegnare a “La Cena degli Idioti” la qualifica di spettacolo di successo. Ne è una prova il fatto che ha cominciato ad essere rappresentata sui palcoscenici di tutto il mondo, e l’industria americana del celluloide nel 2010 ha deciso di realizzare un “remake” per portarlo sul grande schermo. In Spagna la versione è stata rinnovata grazie alla produzine del mitico Josema Yuste, che in qualche intervista ha ammesso di essere stato rapito dal film di Veber sin dal primo momento. Alla fine, dopo qualche mese di preparazione, ha riunito intorno a sé un nutrito gruppo di attori e di artisti comici che saranno i protagonisti della versione spagnola: lo stesso Josema Yuste, Agustín Jiménez, “Felisuco” e Juan Solo come sostituto. Tutti vantano un’ampia esperienza nel mondo dello spettacolo e soprattutto uno speciale stile umoristico. “La Cena degli Idioti” ci racconta la storia di un gruppo di amici che si riuniscono tutti i martedì per cenare insieme. Ciascuno di essi deve portare, ogni notte, un nuovo invitato, ma non uno qualsiasi, bensì un personaggio semplice del quale poter prendersi gioco. A cena conclusa, dopo che gli invitati se ne sono andati, si discute su chi meriti il premio di idiota della settimana. Questa crudele forma di divertirsi viene stroncata all’improvviso quando uno dei partecipanti al gioco scopre di conoscere il candidato della settimana. Sembra che la sorte voglia vendicarsi del gioco crudele e lo castiga con una valanga...
Il rock alternativo nel mondo non potrebbe trovarsi in uno stato di crisi peggiore di questo. Tutta la buona musica che un tempo passava in radio oggi è solo un ricordo. Quando c’era ancora speranza nel rock, nella sua capacità di cambiamento e attitudine, in radio arrivò l’ondata delle varie Britney Spears, Rihanna, Justin Bieber e Lady Gaga, e semplicemente non ci fu più spazio sui mezzi di comunicazione di massa per il buon rock. Con gli anni ’90 tutta la scena del rock indipendente e alternativo esplose e tutto il mondo conobbe bands che sarebbero probabilmente state condannate all’oblio, se non fosse stato per Nirvana, Smashing Pumpkins, Pearl Jam, Radiohead e tutte le altre bands che riempirono MTV con i loro suoni “strani” in un’epoca dominiata dall’hard rock meno popolare e dall’hair metal. Finiti gli anni ’90, come una guerra che aveva lasciato troppi morti, feriti e danni collaterali, ci venne venduta un’altra falsa speranza: The Strokes. Il 30 luglio del 2001 a soli pochi mesi dall’attacco terrorista al World Trade Center di New Yorok uscì il loro primo disco, “Is This it”, che avrebbe commosso tutti i rockettari. Finalmente tornava il buon rock a MTV, nei video, nella vita quotidiana. Il primo lancio dei The Strokes era senza dubbio un inno al meglio del rock underground, un omaggio a New York con sonorità del passato dirette al futuro. Influenzati dai Velvet Underground, Iggy Pop, Television, e dal moglior Post Punk inglese, Julian Casablancas e soci riuscirono a scuotere il mondo intero e soprattutto a rimettere nuovamente New York nella stratosfera musicale globale. Ovviamente l’attenzione ricadde su questa...
Il 19 luglio in Williamsburg Park, a New York, si presenta la band indie rock americana Ok Go, accompagnata dal commediante di origine russa Eugene Mirman. Gli Ok Go, famosi per le loro performance e per la loro creatività musicale, mostreranno il loro lavoro al pubblico newyorkino su quest’iportante palcoscenico. Gli Ok Go sono originari di Chicago ma attualmente risiedono a Los Angeles. La loro peculiarità, e ciò che li ha resi famosi, sta nel loro speciale modo di vestire e nella particolare creatività mostrata nei videoclip. Gli OK Go sono nati nel 1998 grazie soprattutto al cantante Damian Kulash e al bassista Tim Nowrdwind, che si conobbero da bambini nell’Interlochen Arts Camp, e che durante la scuola media conobbero Andy Duncan e all’università Dan Konopka. Il nome del gruppo è un tipico scherzo di Kulash e Nordwind, che hanno ripreso la frase tipica del loro professore “Ok…Go!”. All’inizio parteciparono al programma della radio pubblica This American Life nel suo quinto anniversario. Nel 2002 hanno lanciato il loro primo album omonimo, e l’anno dopo hanno debuttato nel Regno Unito con la canzone Get Over It, conquistando il ventunesimo posto nella classifica dei singoli. Il loro pezzo Top of the Pops è stato considerato canzone della settimana dalla Revista Q. Nel 2004 hanno realizzato la canzone principale dell’album politicamente finalizzato contro George W. Bush, prodotto da Barsuk Records. Quell’anno Kulash scrisse una canzone contro Bush con l’intenzione di unire le forze per fargli lasciare la presidenza degli Stati Uniti. Il loro secondo album, Oh No, è stato realizzato a Malmö, Svezia. Dopo il suo lancio, Andy Duncan decise di abbandonare il gruppo e venne rimpiazzato da Andy...
In cosa consiste essere cantante solista? Oggigiorno sembra che la musica non sappia più come si pratichi l’arte di far innamorare con stile e seduzione. Tutti i cantanti maschili di oggi poco sanno di vere conquiste amorose. Sanno molto invece, questo sì, di macchine potenti, “bling bling” e poca eleganza nel vestire. Ma vivere nella nostalgia del passato, di ciò che era meglio e se n’è andato, non risulta conveniente quando si tratta di arte, musica o cultura. E tuttavia non si può fare a meno di guardarsi indietro quando si pensa a casi come Justin Bieber, l’attuale delirio di milioni di adolescenti di tutto il mondo. Justin Bieber è semplicemente la caricatura di un cantante pop e R&B, una specie di personaggio androgino che vuole essere uno dei Backstreet Boys senza appartenere a nessuna band. Dalla cattiva qualità delle sue canzoni, al tema ripetitivo dell’amore melenso per adolescenti, senza profondità, Justin Bieber è uno dei peggiori prodotti musicali del mercato pop attuale. La gioventù non deve essere motivo di disperazione di fronte alla migliore musica contemporanea. Essere giovani non è una scusa per avere cattivo gusto, anzi tutto il contrario. Se si pensa a Tony Bennett e ai suoi inizi, è facile rendersi coonto che questo maestro del pop, soul e jazz è stato coinvolto nell’arte sin da tenera età, e nel modo più serio. Nato e cresciuto a New York, Tony Bennett non è stato solo un grande cantante jazz e pop, ma anche pittore di grande talento. La sua vita è stata piena di sogni e avventura: oltre a cantare fin da giovanissimo, ha fatto parte...