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ONLY BE NEWYORCHESE

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Jekyll & Hyde: Ristorante del Terrore a New York

Per i newyorkesi la vita dev’essere una continua scatola delle soprese visto che le esigenze di una grande città devono essere compensate con emozioni forti e divertimento. Cercando locali che avessero un ambiente ludico ed aperto alla sperimentazione il prestigioso quotidiano New York Time è incappato in un ristorante incredibile ed ora gliene parleremo affinché durante la sua permanenza in questa città lo vada a vedere. Si tratta di un bar-ristorante tematico: Jekyll & Hyde. Nonostante tutto il mondo sappia che si tratta di una finzione dentro tutto è anormale, tenebroso, un luogo ideale per coloro che amano le emozioni forti durante la cena o mentre bevono qualcosa con gli amici. Come dice il New York Time questo locale “offre un’atmosfera simile a quella di un parco divertimenti”. Le pareti si muovono e sembrano chiudersi intorno ai clienti, i ritratti si spostano o danno la sensazione di osservare, mantenendo i commensali in uno stato di continua suspence e allerta. Risulta molto simpatico vedere i camerieri vestiti come si usava alla fine del 1800 ed il Doctor Jekyll trasformarsi in Mr. Hyde. Questi giochi tengono la testa concentrata sugli stimoli ambientali e poco attenta al cibo o alle bevande. La carta offre 62 piatti diversi con nomi come “Crea il tuo mostro” o  “Hamburger Frankenstein”, con formaggio, pancetta, funghi e cipolla. Inoltre c’è “La mummia con arrosto” e formaggi a scelta. Ci sono anche pizze con nomi di mostri celebri. Per i  bambini dai 10 anni in su ci sono menù speciali a mezzogiorno come la Pizza del Dr. Jekyll. Loro si divertono perché tutto ha il mistero che a...

Occupy Wall Street a New York

A solo qualche ora dalla conferma della morte di Whitney Houston da parte dei mezzi d’informazione e delle reti sociali, la casa discografica Sony, che gestisce la sua musica e stava preparando il nuovo lancio della cantante, ha alzato notevolmente il prezzo degli mp3 dell’artista. E così la Sony ci ha mostrato ancora una volta la maschera usata dall’industria musicale nordamericana per continuare a lucrare sui propri artisti senza il minimo scrupolo. Piuttosto allarmante.  Molte voci si sono sollevate immediatamente su Facebook and Twitter. L’industria musicale ha così rivelato le sue intenzioni finali su ogni musicista: consumarlo e sfruttarlo fino alla fine, incluso approfittando della sua morte. Il fenomeno non è neanche così nuovo. Bisognerebbe riflettere sullo stesso fenomeno avvenuto con la morte di Amy Winehouse o di Michael Jackson. La stella intrappolata nella rete del pop si consuma fino a smettere di brillare. La morte di Whitney Houston arriva in un momento estremamente conflittuale sia per le reti sociali che per gli artisti che partecipano ad esse. Leggi come la SOPA e l’ACTA vogliono controllare il flusso di informazione in rete, con il pretesto di proteggere i diritti d’autore sia negli Stati Uniti che in Europa. Tali leggi non rappresentano altro che lo sforzo dei governi repressivi per mantenere sotto controllo i cybernauti sostenendo che le reti sociali sono pericolose per il sistema. Oggigiorno se sei utente di Twitter o di Facebook hai la possibilità di inviare, re-inviare e segnalare informazione in tempo reale in tutte le parti del mondo, con testi, immagini, questioni, critiche, alzando la voce, e puoi unirti a molteplici cause. Il movimento Occupy Wall...

Il Museo del Barrio a New York

L’attività della comunità latina di New York è estremamente intensa. Senza ombra di dubbio i latinoamericani sono fortemente presenti negli Stati Uniti, e soprattutto in una città come New York, che è sempre stata un punto di riferimento delle costanti migrazioni verso l’America. A New York si riuniscono latinoamericani di tutte le latitudini: Colombia, Venezuela, Bolivia, Perú, Messico, Porto Rico, Repubblica Domenicana, Cuba, per citare alcuni tra i tanti paesi di lingua spagnola i cui migranti, ormai da varie generazioni, hanno fatto di New York la propria città. A New York le nazionalità e le razze si incontrano, si mischiano e convivono. La “political correctness” tipica di una città come questa fa sì che la convivenza tra spagnoli, ebrei, cinesi, neri, bianchi, verdi, azzurri e via dicendo tutti i colori, sia possibile grazie al loro affetto per la città stessa, che li vincola e li fa sentire parte di un vero e proprio spazio cosmopolita e moderno. Parlare di cultura latina a New York è come fare una passeggiata tra le tante letture, canzoni e danze infinite. Molti artisti latinoamericani hanno fatto e fanno di New York la propria casa e centro di creatività rivolto al mondo. Nonostante la crisi economica globale New York continua ad essere un importante centro di commercio artistico, con gallerie e vari musei che servono da vetrina per i nuovi artisti. Allo stesso tempo, seguendo una tendenza generale, molti musei ora si dedicano a riscattare opere realizzate nei paesi che in passato sono stati colonie occidentali. Bisogna sottolineare che il Museo del Barrio ha un’importanza indubitabile nella diffusione dell’arte latinoamericana senza frontiere. Situato nel...

Outlet a New York

Un soggiorno a New York non è una cosa qualsiasi, visto che si tratta di una delle città più care al mondo. Se vuoi goderti la città senza subirne conseguenze economiche devi quindi pianificare bene tutte le tue attività. Tenendo presente la sua varietà, abbiamo raccolto qui alcune indicazioni per evitare la catastrofe economica e per fare in modo che del tuo viaggio possa ricordare solo gli aspetti positivi, che rendono speciale questa metropoli internazionale. Visto che Chinatown è sicuramente una tappa obbligatoria delle vacanze in questa città, possiamo segnalare che si tratta del posto ideale per comprare falsi di grandi marche. Sarà una vera e propria prodezza trovare i luoghi semi clandestini dove si vendono borse e accessori Gucci, orologi Rolex e altre varietà di oggetti falsificati di marca. Per arrivare a questi luoghi bisogna aguzzare vista e udito per cogliere chi ti sussurrerà l’invito di passare per uno di questi “shop”. Se sei però un fermo detrattore della pirateria ti consigliamo di andare fino a Secaucus, in New Jersey, di fronte a Manhattan, dove si trovano gli outlet. Tre di questi propongono tutti i prodotti a prezzi speciali: Designer Outlet Gallery, Harmon Cove Outlet Center e Outlets at the Cove. Designer Outlet Gallery è situato a 55 Hartz Way, nel cuore dei Meadowlands. Qui troverai negozi di tappeti, di vestiti di marca e vestiti per bambini con sconti tra il 20% e il 60%. È aperto dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 18:00, la domenica apre un’ora più tardi. Harmon Cove Outlet Center è situato a 20 Enterprise Avenue e offre 27 negozi e 5 ristoranti....

Giovani artisti a New York

Gli ingovernabili entrano nel New Museum (Nuovo Museo) di New York. Con questa fortunata etichetta, quella di ingovernabili, l’istituzione americana, nella ricorrenza della sua Triennale d’arte, raccoglie tutte le proposte più interessanti realizzate da artisti arrivati letteralmente da qualsiasi parte del pianeta e nati tra la metà degli anni ’70 e metà degli anni ’80. Vale a dire, questi ingovernabili raggiungono appena i trentacinque anni, molti di loro ancora sotto i trenta. Questa seconda triennale newyorkese (la prima si realizzò nel 2009 con il titolo “Più giovani di Gesù”, creatori che non avevano ancora compiuto i trentatre anni) intende lanciare le proposte di giovani emergenti internazionali, a prescindere dalla loro posizione politica, religiosa o filosofica. Si tratta in definitiva di dare copertura ad alcuni artisti che, in altro modo, corrono il pericolo di situarsi in modo permanente nelle frontiere della (in)comunicazione. Il viaggiatore o l’autoctono appassionato di arte contemporanea non può perdersi questa mostra, aperta fino al 22 aprile. Qui il link, per ottenere maggiori informazioni che in questo breve spazio a disposizione non posso fornire: http://www.newmuseum.org/exhibitions/448/the_ungovernables. Ma cosa si presenta in “Gli ingovernabili”? Al di là dei generi tradizionali (pittura, scultura, disegno…) gli organizzatori si sono impegnati per prediligere opere che in un modo o nell’altro incidono sulla temporaneità, la transitorietà del mondo contemporaneo. Grandi sculture convivono con innumerevoli installazioni, performance e progetti con video. Inoltre la formula prescelta non prevede la premiazione di un artista individuale, con il suo nome e cognome, ma ci si rivolge all’opera creata in sinergia con altri artisti, associati temporaneamente per la pittura in occasione della mostra. Se le frontiere dei generi...

Pop Art di James Rosenquist a New York

 Forse il nome di James Rosenquist non è tanto popolare come quello di altri artisi Pop di riconosciuta fama mondiale, ma certamente non può essere sottovalutata la sua importanza ed il suo apporto ad un movimento che rivoluzionò per sempre l’arte, la pubblicità e la comunicazione. Rosenquist nacque il 29 novembre del 1933 nel Dakota del Nord e fin dall’ adolescenza entrò in contatto con il mondo dell’arte grazie ad una borsa di Studio per la Scuola d’Arte di Minneapolis; a questo seguì l’Università del Minnesota e in fine una borsa di studio della Lega dello Sudente d’Arti lo portò a New York dove installò il suo primo studio. Nei primi anni James Rosenquist si guadagnò da vivere come disegnatore grafico, vetraio e pittore di cartelloni, fino a che lo sviluppo di un linguaggio pittorico proprio iniziò a garantirgli un posto tra i gruppi d’Arte Pop che iniziavano a formarsi a quel tempo. I quadri di Rosenquist prendono spunto dal linguaggio pubblicitario, dalla cultura pop e dal consumismo e convertono il tutto in una serie di immagini che, sovrapposte, giustapposte e deformate, parlano e si interrogano sulla vita stessa. Così gli oggetti più banali e quotidiani raggiungono forme astratte ed irriconoscibili  che sorprendono gli spettatori i quali non possono evitare di soffermarsi di fronte alle sue opere esplosive, piene di colore, forme e texture. In un’epoca violenta e convulsa per gli Stati Uniti come fu quella degli anni ’60 a causa della sanguinosa guerra del Vietnam, James Rosenquist, ispirato dai grandi murales delle ninfee di Monet, iniziò a dipingere un murale di 23 pannelli (26 metri di lunghezza) intitolato...

Retrospettiva su Cindy Sherman a New York

Le fotografie della statunitense Cindy Sherman influenzano profondamente il mondo dell´arte: sono icone anche quando l´artista non è sempre riconoscibile. Il museo di Arte Contemporanea (MoMA) di New York mette in mostra una retrospettiva sul suo lavoro che con più di 170 opere guarda da vicino la carriera dell´artista dai primi anni ´70 fino ad oggi. Cindy Sherman è la regina dei travestimenti. In uno dei suoi lavori più conosciuti, usa il suo corpo come modella per creare diversi personaggi che personifica per i propri ritratti. Questo lavoro è il risultato di una vera one-woman-show: si trucca, sceglie i vestiti e usa protesi per creare fotografie memorabili in autoscatto. È diventata famosa a livello internazionale con il lavoro Untitled Film Stills, una serie realizzata a cavallo tra gli anni ´70 e ´80. In questa serie, la Sherman si scatta fotografie in bianco e nero travestita come le dive dei film noir e dei B-movies di Hollywood degli anni ´50 e ´60. Negli anni ´80 e ´90 passa a un ritratto ispirato ai grandi pittori, personificando lo spirito degli aristocratici, così come dei lavoratori. Ha esplorato il senso del grottesco nel suo lavoro nella serie Disasters and Fairy Tales, in cui mette in scena una serie di ritratti che possono perfettamente rivaleggiare con i migliori film horror o sci-fi gems. In questa serie la Sherman non è sempre la protagonista. Si passa poi alla serie Sex Pictures in cui usa bambole e abbondanti protesi, creando una serie di immagini shoccanti. Negli anni più recenti l´artista è tornata a puntare il dito con l´occhio critico proponendo ritratti della società moderna; i suoi murali fotografici, realizzati dal...

Lee Ranaldo di New York

Se si parla dei Sonic Youth si parla di New York. Dall’inizio degli anni Ottanta fino ad oggi i Sonic Youth hanno continuato orgogliosamente ad essere una delle band emblematiche della Grande Mela. Da quando hanno cominciato, e anche prima della loro formazione, i giovani Thurston Moore, Lee Ranaldo e Kim Gordon si incontravano i locali come il CBGB e il Max’s Kansas City, dove presenziavano ad alcuni degli eventi più rivoluzionari dell’epoca punk e no-wave: lì suonavano i Suicide, Ramones, Talking Heads, Patti Smith, Lydia Lunch, Teenage Jesus and the Jerks, DNA, per citarne solo alcuni. Con dietro tutto questo pacchetto emozionale, generazionale e musicale insieme, oltre ad un avido interesse per l’arte contemporanea e le gallerie dellaLower East Side, i Sonic Youth iniziarono a trovare la propria strada nella scena underground di New York. Durante gli anni Ottanta, i Sonic Youth hanno inciso alcuni dei dischi più emblematici dell’indie rock di tutti i tempi: “Evol”, “Bad Moon Rising”, “Daydream Nation” e “Schizophrenia”, in cui le chitarre di Lee Ranaldo e Thurston Moore sono arrivate a livelli impressionanti di composizione, rumore, pop e dinamismo. Non per niente recentemente sono stati nominati tra i chitarristi più importanti del rock degli ultimi sessant’anni. Il fatto è che nei Sonic Youth Ranaldo e Moore dipendono l’uno dall’altro –e forse è proprio in questo consiste il loro apporto principale e il motivo della loro continuitità fino ad oggi-, per giungere a quell’alto livello musicale che solo una band può raggiungere sia in studio che dal vivo: coesione, precisione, un gruppo di forze che lavorano insieme. L’anno scorso è stata annunciata pubblicamente la...

The Wedding Present a New York

The Wedding Present è una band di post punk, più vicina all’indie rock, che nasce a Leeds nel 1985. I suoi membri venivano da altre band, ormai sciolte, del panorama musicale cittadino, i quali si uniscono sotto l’influenza musicale di alcuni gruppi come The Fall e Gangs of four. Il leader e fondatore di The Wedding Present è David Gedge, il quale lavorava a un altro progetto musicale con altri membri della band, progetto che portava il nome di “The Lost Pandas”. Al dissolversi di questo, David e il bassista decidono di continuare con una nuova formazione dal nome The Wedding Present. Il primo album della band, “Georges Best”, esce già nel 1987, quando già avevano guadagnato abbastanza fama nella scena del pop rock britannico. Da questo momento in poi si potrà dire che il gruppo si evolve cambiando in continuazione la sua formazione, fatta eccezione di David Gedge, l’unico a rimanere. La cosa più importante è che la sua musica ha ispirato molte band catalogate sotto il genere indie, facendolo diventare una band di culto, conosciuta da tutti gli appassionati dell’indie. Il tour che li porta a New York il prossimo 21 marzo presenta caratteristiche condivise con altre band dell’epoca, che oggi commemorano i loro primi anni. Non so se è dovuto al passare degli anni, se si tratta di una questione generazionale o semplicemente di nostalgia, ma la verità è che il tour dei Weddings è commemorativa e sarà incentrata sui loro primi album, in particolare su “George Best”, che racchiude in sé tutta l’insolenza e il sound rumoroso del miglior indie britannico. Il concerto si terrà...

Viaggiare con la famiglia a New York

La varietà delle possibilità di viaggio a New York è ampia come le sue strade, i suoi edifici, viali e quartieri. Di sicuro per organizzare la tua visita devi tenere in conto che i periodi migliori per visitare questa città sono la primavera e l’autunno. Anche l’estate è un buon momento, grazie ai numerosi concerti all’aria aperta e alle diverse proposte di attività nei parchi, per la strada ecc., ma se hai voglia di passeggiare con la tua famiglia il calore può essere soffocante. L’inverno, ovviamente, è piuttosto duro, con neve e temperature bassissime, quindi non molto raccomandabile. Tra l’altro, devi pensare che un biglietto aereo in primavera o autunno sarà molto più economico che durante le altre stagioni. Se viaggi in famiglia, mete come la Statua della Libertà o l’Empire State sono più che classiche. Il percorso in traghetto fino alla statua è affascinantissimo, e salire in cima alla Statua della Libertà continua a essere una sfida divertente a tutte le età. Allo stesso modo, salire in cima all’Empire State per ammirare dall’alto la grande mela ti regalerà un ricordo visivo da condividere con tutta la famiglia. È consigliabile anche approfittare della possibilità che i tuoi figli, a seconda della loro età, possano usufruire di sconti o entrare gratis in vari musei. Una visita al MOMA con tutta la famiglia, ad esempio, è davvero interessante, così come al Museo di Storia Naturale, dove si possono ammirare i resti di dinosauri e sculture di questi favolosi animali preistorici, che sicuramente affascineranno i più piccini. La visita risulterà non solo divertente, ma anche educativa. Se hai figli adolescenti, che magari...