End Google Tag Manager -->

“Nosotras”: Un percorso per l’arte femminista al CAAC di Siviglia

Mostra collettiva della collezione dell’arte femminista al Centro Andaluso d’Arte Contemporanea di Siviglia. Centro Andaluso d’Arte Contemporanea di Siviglia ospita una mostra collettiva d’arte femminista dal titolo “Nosostras”. Nel 1993 l’antico Museo d’Arte Contemporanea di Siviglia, integrato oggi nel CAAC, si chiedeva del perché non c’erano donne artiste nella sua collezione, domanda che si fecero anche le artiste femministe nordamericane mentre rivendicavano presso i musei più famosi del loro paese, una maggiore presenza femminile nelle loro sale. Da allora è trascorso molto tempo e le rivendicazioni pubbliche e la revisione della storia dell’arte e della cultura in generale, portata a termine da ricercatrici femministe, hanno contribuito a superare l’inerzia della sistematica esclusione della presenza femminile in campo artistico. Questa mostra collettiva, organizzata dal CAAC e curata da Mª Luisa López y Juan Antonio Álvarez Reyesa, rimarrà aperta fino al 26 Settembre. Conta con due precedenti: il primo è la mostra 100% realizzata nel 1993 dal Museo di Arte Contemporanea di Siviglia per supplire alla mancanza di opere di artiste nella propria collezione. L’altro precedente era un’iniziativa di carattere internazionale: la mostra elles@centrepompidou, recentemente allestita dal Centro Pompidou di Parigi e che ha realizzato un percorso inedito per il mondo dell’espressione artistica femminile più rilevante dei secoli XX e XXI. Il CAAC propone, da parte sua, un percorso per le opere di numerose artiste sia locali sia internazionali che fanno parte della sua collezione: Hannah Collins, Valie Export, Carmela García, Cristina García Rodero, Victoria Gil, Nan Goldin, Cristina Iglesias, Carmen Laffón, Zoe Leonard, Ana Mendieta, Pepa Rubio, Carmen Sanz, Soledad Sevilla, Aleksandra Mir, Ruth Morán, Marta María Pérez, e Martha...

La vita quotidiana negli anni 70

Mi ha fatto impazzire quella serie degli anni 70. Hyde era il mio personaggio preferito, con i suoi eterni occhiali da sole. La serie parlava della vita quotidiana di un gruppo di adolescenti negli anni 70, di come Eric voleva assolutamente un registratore di cassette, dei film nei drive in, di come Donna dovette combattere per ottenere la pillola anticoncezionale, dal tempo in cui tutti i ragazzi erano ossessionati con le Guerre Stellari e ovviamente dei biscotti alla marijuana. Ovviamente si trattava solo di una serie televisiva. Sicuramente ti piacerebbe sapere com’era veramente la vita quotidiana negli anni 70. In questo caso dovresti assolutamente visitare il Centro Andaluso d’Arte Contemporanea (CAAC), dove `in corso la mostra “ Gli anni 70” (fino al 25 aprile 2010) con fotografie di Karen Knorr, Laurie Anderson, Ed van der Elsken e David Goldblatt tra gli altri. Quello che rende evidente la mostra sono i cambiamenti che ha subito la società nel corso degli ultimi decenni e di come l’invenzione di oggetti come le calcolatrici, le macchine fotografiche Polaroid e i forni a microonde hanno influito sulla vita quotidiana delle persone. Potrete inoltre ammirare le pettinature dell’epoca, carte da parati orribili e vecchi pezzi d’arredamento. La mostra ci fa veramente vedere la nascita di una nuova generazione. 5 Motivi per i quali era BELLO vivere negli anni Settanta 1. Si poteva andare al cinema a vedere film come “Lo Squalo” (ed essere impressionati dagli effetti speciali) o “Grease” ( e ammirare come ballavano i protagonisti). 2. Potevi rockeggiare con i Led Zeppelin e piangere con gli Eagles. 3. Potevi giocare a ‘pong’ per ore...