Il Museo Pera di Istanbul espone per la prima volta in Turchia l’opera di Frida Kahlo e Diego Rivera. La mostra, aperta al pubblico fino al 20 marzo 2011, raccoglie una vasta collezione di opere appartenenti alla Collezione Gelman, tra le quali figurano i migliori autoritratti di Frida Kahlo ed eccellenti dipinti di Rivera.
Oltre ai 40 dipinti che formano la collezione Gelman di arte messicana del XX secolo, la mostra include anche le opere presentate a Berlino e Vienna nel 2010, in occasione della retrospettiva su Frida Kahlo, la cui curatrice fu Helga Prignitz-Poda.
Sempre nell’ambito della mostra si terranno eventi paralleli a documentare la vita e il momento storico che influenzò l’arte di questa celebre pittrice, organizzati da Salomón Grimberg, esperto d’arte messicana. Nello stesso tempo verrà mostrato il programma Viva la rivoluzione, con proiezione di film incentrati sulla rivoluzione messicana.
Magdalena del Carmen Frida Kahlo Calderón nacque a Coyoacán, Messico, nel 1907. La sua pittura profondamente personale e la sua originalità nel panorama artistico dell’epoca, uniti al forte contenuto emozionale e metaforico della sua vita, fecero sì che il padre del surrealismo André Bretón la considerasse una surrealista spontanea, etichetta che la pittrice respinse rispondendo “Non ho mai dipinto i miei sogni, ho solo dipinto la mia realtà”.
Effettivamente la sua vita era stata caratterizzata da una serie di eventi dolorosi che le segnarono il corpo, fino alla sua morte. Nel 1926 un incidente stradale le causa un danno irreversibile alla colonna vertebrale, a causa di un corrimano che le si conficca nel fianco fino a uscire dalla vagina, precludendole tra l’altro per sempre la possibilità di essere madre. Questo incidente segnerà la sua vita e l’intensità della sua opera. Gli inizi della sua attività pittorica, proprio durante la convalescenza, sono segnati dai dolori e gli sforzi fisici che caratterizzano i colori di questa fase artistica. I suoi quadri sono ritratti in toni scuri, tratti rigidi e un’estetica convenzionale.
L’amore segna la liberazione, la passione e l’intensità della sua opera. Conosce Diego Rivera nel 1927, quando questi, di ritorno in Messico dalla Russia, inizia a realizzare i dipinti murali della Secretaría de Educación. Le gli si avvicina per mostrargli i suoi dipinti e lui comincia interessarsi a Frida e alla sua opera. Due anni più tardi si sposarono, lei 22enne e lui 43enne.
Frida andrà incontro a diversi aborti, che frustreranno definitivamente il suo istinto materno e le procureranno un dolore che trasporterà nelle sue opere. Il viaggio verso gli Stati Uniti e la nostalgia della sua cultura faranno affluire nella sua produzione pittorica elementi provenienti dall’immaginario popolare e religioso.
Le costanti infedeltà di Rivera, sommate agli aborti e ai dolori fisici che la segnarono, saranno gli elementi ispiratori delle sue migliori opere. Al 1937, l’epoca più prolifica di Frida, risalgono le sue opere Mi Nana y Yo, il Difunto Dimas, Mis Abuelos, Mis Padres y yo, considerate tra le opere più affascinanti e rinomate in tutto il mondo.
La sua militanza nel Partito Comunista e la sua vicinanza ai grandi intellettuali comunisti della sua epoca, la portarono, nel 1937, a rendere omaggio con una visita a León Troski, esiliato in Messico, a dimostrazione dell’indipendenza del suo pensiero e dell’affetto per i suoi amici.
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Nancy Guzman
Istanbul, città da Mille e una notte, è il luogo ideale per ripercorrere la passione di Frida attraverso la sua produzione letteraria. Visitate il Museo Pera, uno dei più moderni d’Europa ed esplorate questa città, tra un tè e una pausa in uno degli appartamenti a Istanbul