Ogni anno il bellissimo spazio naturale del Montjuic, con il Palazzo del Museo d’Arte della Catalogna, i suoi parchi, il Giardino Botanico, il Museo Etnografico, il Castello costruito nel 1640 (oggi museo militare), si riempie di attività culturali sia per i cittadini di Barcellona, sia per le migliaia di visitatori che invadono la città nei caldi mesi estivi. Teatro, musica, danza, sport, sono le attività in programma per quest’emblematico e simbolico angolo di Barcellona. L’attività che ogni anno riscuote più successo è il ciclo di “Cinema all’aperto”. Non si tratta, infatti, solo di cinema, ma di una combinazione di musica e cinema e di un’opportunità, per coloro che visitano gli appartamenti a Barcellona, per alcuni momenti di relax e di divertimento. Le serate iniziano alle 21 con un programma musicale della durata di un’ora, seguito poi dalla proiezione di film classici e moderni. Per il mese d’agosto sono previste 3 proiezioni. La prima, Revoluionary Road, sarà proiettata lunedì 2 agosto. Si tratta di un film del regista statunitense Sam Mendes, ambientata negli anni 50 e interpretata da Leonardo di Caprio e Kate Winslet, nei panni di una giovane coppia che deve battersi per i propri ideali. Il secondo film è la polemica Gomorra di Matteo Garrone, prevista per mercoledì 4 agosto, che affronta la tematica della camorra e delle sue attività illegali. Il 6 sarà il turno del film sorpresa che gli organizzatori proporranno al pubblico Adesso lo sapete, per passare all’aperto le calde notti barcellonesi, c’è il cinema sul...
Da bambina, durante la notte di San Giovanni, in Francia, mi annoiavo. Per me significava solo un falò enorme intorno al quale ballava un gruppo di adulti ubriachi. Da studente scoprii la notte del 23 giugno alla catalana, sulla spiaggia di Barcellona: tanto per i bambini come e gli adulti è una notte magica ed indimenticabile. La notte delle streghe Questa festa è il massimo per i fotografi: le continue metamorfosi della spiaggia nell’arco della giornata è per loro un motivo ispiratore. Con il passare delle ore la zona si riempie di gente che arriva con cena preparata e tutto il kit da spiaggia: i giovani si riuniscono attorno ai chioschi o li montano loro stessi, con musica, falò, alcool, grigliate; i bambini portano i petardi. La gente non esita a buttarsi in acqua, a ballare sulla sabbia, a lanciare fuochi artificiali…E il giorno seguente, chi deve ripulire la spiaggia si ritrova davanti, non solo chili di spazzatura, ma anche innamorati abbracciati distesi sulla sabbia. Ricordi e ancora ricordi Sicuramente conoscete chi, tra i vostri amici, segue le tradizioni di questa festa, almeno quelle spagnole: saltare oltre il falò, dopo aver chiesto un desiderio o scrivere tre desideri su un foglio do carta che bisogna poi tirare sulle fiamme. Il dolce tipico della festa è “la coca”, simile ad una brioche con crema, frutta candita o burro. Tradizionalmente è rotondo, come il sole, perché San Giovanni segna il solstizio d’estate, la notte più corta dell’anno (che in verità è il 23, ma il 21). La bevanda tipica di questa notte speciale assomiglia allo champagne francese, è il famoso “cava”....
Uno dei più grandi innovatori della moda e del design del secolo XX, Mariano Fortuny è forse meglio conosciuto per le sue invenzioni nel mondo del tessile e le innovazioni nel campo dell’illuminazione teatrale, tuttavia durante il suo percorso artistico affrontò vari generi artistici: fotografia, stampa, design industriale, moda e pittura. Una retrospettiva di quest’artista poliedrico sarà aperta fino al 27 giugno nelle sale dell’impressionante opera gaudiniana La Pedrera nell’Eixample di Barcellona. La mostra è composta da 11 sezioni che vi daranno l’opportunità di esaminare la sua estetica in tutte le sue manifestazioni e la Pedrera è il luogo perfetto per evidenziare la varietà e la modernità del suo lavoro. Fortuny nacque a Granada nel 1871 e morì a Venezia nel 1949. Suo padre, anche lui artista, morì quando Mariano era ancora molto giovane e dopo la sua morte, sua madre si trasferì a Parigi e più tardi a Venezia. Fortuny iniziò la sua carriera artistica come pittore, lavorando su un’opera di Wagner durante il suo periodo iniziale. Come scenografo creò un sistema di luci innovativo, patentato, che poi si utilizzò nei teatri europei. In seguito progettò vari modelli di lampade, alcuni dei quali si fabbricano ancora oggi. Il suo interesse per il teatro lo portò alla moda, ma non la moda del “circo spietato delle tendenze usa e getta”, come spesso viene inteso il mondo della moda. Il suo lavoro andò oltre la moda, andando alla ricerca di qualcosa di più puro a classico, teso alla rivendicazione del corpo femminile e all’abbellimento del suo stato naturale, senza l’aggiunta di accessori antinaturali e poco sani come il repressivo corsetto....
Se non hai mai sentito parlare del film di culto “Rocky Horror Picture Show” e del suo alto indice d’audience, rischi di perderti una delle feste più pazze e divertenti. Ti voglio presentare il fenomeno Rocky Horror annunciarti il suo arrivo a Barcellona. “Rocky Horror” nasce all’inizio degli anni Settanta in Gran Bretagna come un musical-parodia dei classici film dell´orrore e di fantascienza, aggiungendo però un tocco di glamour, condendo il tutto con allegria, divertimento e disinibizione. Il musical ebbe un enorme successo e nel 1975 si girò una versione cinematografica con Susan Sarandon nel suo primo ruolo di attrice protagonista. Si può dire che il film non sia un’opera d’arte, cinematograficamente parlando, ma irradia umorismo, immaginazione, canzoni orecchiabili e uno spirito trasgressore. Fu inoltre il primo film con un personaggio travestito, Dr. Frank’n’Fuerter (interpretato da Tim Curry). Appariva nelle vesti di personaggio comico, nel puro stile hollywoodiano dell’epoca, ma allo stesso tempo come una figura forte che piacque subito al pubblico. Il film fu un fallimento commerciale, ma diventò un classico di culto che era proiettato in piccole sale cinematografiche indipendenti. Si trattava di sale che creavano un ambiente favorevole ad una nuova forma di fare e di vedere il cinema. Il pubblico cominciò ad interagire con quello che succedeva sullo schermo. La gente cominciò a vestire come i personaggi del film, a lanciare riso durante le scene di matrimonio, a parlare con i personaggi del film ed a ballare mentre passavano canzoni come “Time Warp” o “Sweet transvestite” o a sparare con pistole d’acqua per imitare la pioggia. L’incredibile festa Rocky era appena iniziata… Ci sono almeno...
Il martedì passato è stata inaugurata alla Cappella del Macba la mostra dell’artista concettuale peruviano Armano Andrade Tudela, il cui commissario è Chus Martinez, responsabile progetti del museo. Questa mostra inoltre significa una nuova scommessa dello spazio espositivo. L’opera presenta è stat specificatamente creata per essere presentata alla Capella. Vi è quindi una relazione diretta tra l’opera ed il concetto architettonico dello spazio. L’opera dell’artista peruviano dal nome “Senza Titolo” (2010) comprende due film di 16 mm recentemente prodotti dallo stesso artista e un’altra parte fatta da una combinazione di quadri, passepartout e cristalli che crea un curioso contrasto tra forma e contenuto. Tutti gli elementi presenti sono pensati per inquadrare un’immagine, ma sono questi stessi elementi al formare una figura. L’alterazione della forma e della funzione primaria degli oggetti è tipica di un metodo artistico che indaga la nostra relazione con l´immagine e la nostra capacità di situarla in un contesto con un determinato significato culturale. Nella mostra, che rimarrà aperta fino al 6 giugno, sono sottolineati i vincoli dell’opera con la storia dell’arte moderna e dell’architettura nonché del contesto culturale latinoamericano. Armando Andarede Tudela vuole inoltre mettere in evidenza l’osmosi dell’architettura di varie epoche. Le tre opere insieme all’installazione dell’esposizione realizzata dallo stesso artista, sono lavori autonomi e interdipendenti. L’insieme delle tre opere evidenzia le tematiche che Armando Andrade Tudela vuole affrontare attraverso la propria produzione. Puoi visitarla comodamente alloggiando negli Appartamenti a...
Il prossimo mercoledì 3 di marzo il Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona-MACBA– inaugura una interessante e polemica mostra dal titolo “Peligrosidad Social. Minorías deseantes, lenguajes y prácticas en los 70-80 en el Estado español”. (Pericolosità Sociale. Minoranze desiderose, linguaggi e pratiche negli anni 70-80 nello Stato spagnolo). La mostra comprende fotografie, video, registrazioni di varie performance, che ci porteranno, attraverso un intenso viaggio nel tempo, a conoscere i primi gruppi femministi, le rivendicazioni omosessuali, gli scioperi di Numax e Roca, la frammentazione del Movimento Comunista, la nuova visibilità dei travestiti e dei transessuali nello spazio pubblico, il sindacalismo, l’auge del trasformismo come spettacolo popolare in Spagna, le prime Giornate Libertarie, il Canet Rock, l’apparizione del video come pamphlet politico, l´alleanza tra artisti e anarchici del Saló Diana, le prime pubblicazioni della contro-cultura, l’antipsichiatria, la Coordinatrice dei Prigionieri in Lotta, l’Organizzazione per la Legalizzazione della Marijuana, la Federazione Ecologista. Un amalgama di luoghi, immagini, oggetti ed artisti vincolati a spazi di creazione, rivendicazione e resistenza come Fina Miralles, Ocaña, Nazario, Miguel Benloch, ci trasportano alla Spagna della fine degli anni 70 e 80 che transita tra la dittatura di Franco e l’arrivo della Democrazia. Barcellona, Siviglia, Madrid e Granada sono i principali scenari dove si costruisce questo racconto storiografico pieno di referenze provenienti tanto dal mondo dell’arte come della cultura popolare, dal mondo politico, da forze affettive che conosciamo sotto il nome di “forme del politico”. Si tratta di forme e potenze che entrano in conflitto, contrapponendosi alle versioni ufficiali che per molto tempo hanno decretato l’esaurimento del politico durante la tappa successiva alla caduta del regime franchista o di...
Andare ad una mostra di un autore che sembra essere un ente anonimo e non qualcuno con un nome ed una faccia può essere rischioso, ma anche stuzzicante. É il caso di Alex Diamond, un personaggio creato nel 2004 che si nasconde dietro altri cento corpi ed altrettante maschere calve. Non si sa nemmeno se sia uomo o donna. Assume addirittura modelli affinché facciano la sua parte durante le presentazioni delle mostre, mentre volontari mascherati, in uniforme, personificano le sue sculture sotto gli occhi stupefatti dei commissari e del pubblico delle fiere artistiche europee. Sembra però che queste peculiarità, non disturbino nessuno, anzi, contribuiscono ad aumentare la fama dell’eccentrico artista, del quale si sa solo che è di Amburgo (anche se lui o lei nelle interviste concesse via e-mail dichiara di provenire da Lost Vegas, un luogo dell’emisfero destro del cervello). L’opera di Diamnond gira intorno al lavoro e alla rappresentazione dello stesso, ma mai intorno alla personalità di un individuo. Crea illusioni con l’aiuto di elementi visivi, piacevoli o perturbatori. Questo enigmatico personaggio è arrivato a dichiarare di non avere assolutamente bisogno di vacanze perché e un lavoratore instancabile, che non conosce il dolore e la sofferenza, presenti solo nella sua arte. Nessuno può negare però che corrisponde perfettamente al profilo dell’artista pazzo. La mostra chiamata ‘Don’t worry ‘bout a thing 2. Demon Circus’ si può visitare alla Galleria Iguapop di Barcellona fino al 6 marzo. Se stai pensando di visitare la capitale catalana, cerca di trovare un po’ di tempo per passare per la galleria del Born. Potrai poi raccontare ai tuoi amici di aver visto le...
Il canadese Rodeny Graham, uno degli artisti concettuali più influenti del momento, presenta al Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona (Macba), la sua esposizione “Attraverso il bosco”, un retrospettiva che riunisce 250 opere dell’artista. La mostra in questione vuole porre fine al preconcetto che considera l’arte concettuale un fenomeno slegato dalla sensibilità e dalle bellezza artistiche. Il commissario dell’esposizione ha dichiarato che la mostra invita il pubblico a conoscere l’opera di Graham come se si addentrasse in un bosco per scoprire un tipo di bellezza, non sempre chiara, che è fatta al cento per cento di arte. Durante questa passeggiata nel bosco, il visitatore potrà ammirare libri, video, sculture, pitture, fotografie, installazioni e pezzi musicali. Ci sono inoltre due sezioni speciali che non vi lasceranno indifferenti. La prima sezione, nella quale Rodney Graham vuole esprimere le proprie riflessioni sul ruolo dell’artista nella società, include varie fotografie esposte su pannelli luminosi. Nella seconda rimarrete a bocca aperta alla vista di Rheinmetall /Victoria 8, un film durante il quale una vecchia macchina da scrivere sparisce sotto una pioggia di farina. L’artista canadese, nato nella British Columbia nel 1949, è considerato uno degli artisti più importanti del momento. Nelle sue opere rende sempre omaggio ai personaggi che hanno influenzato la sua vita e la sua arte: Sigmund Freud, Edgar Allan Poe, Herman Melville, i fratelli Grimm, Richard Wagner, Stéphane Mallarmé e, soprattutto, Picasso, uno dei suoi principali punti di riferimento. Sarà proprio il Museo Picasso, a completamento della mostra del Macba, ad esporre una serie di composizioni di Rodney, eseguite a computer. Hai tempo fino al 18 maggio per visitare la mostra! Quando...
Se ti piace il cinema di Federico Fellini (1920-1993), approfitta di questa mostra inedita organizzata dal Caixa Forum di Barcellona : “Il circo dell’illusione”. Vieni a scoprire l’opera integrale del geniale regista italiano che diventò famoso dopo aver vinto la Palma d’Oro a Cannes nel 1960 con La Dolce Vita. Potrai goderti i suoi film da metà febbraio a metà giugno. La mostra vi propone un percorso attraverso l’opera del cineasta divisa in quattro parti: “Fellini e la cultura popolare”, “Fellini e il suo lavoro”, “La città delle donne” e “Fellini, l’invenzione biografica”. Saranno riproposti tutti i vari temi che lo appassionavano, come per esempio, la psicoanalisi o la music hall, per cercare di individuare i segreti del suo mondo creativo e per proporre dei nuovi punti di vista sul cinema. Fellini era originario di Rimini, ma a 19 anni si trasferì a Roma, dove iniziò a lavorare per una rivista umoristica e a scrivere testi per la radio. Nella capitale conobbe anche la sua futura moglie e musa dei suoi futuri film, Giulietta Masina, la donna accanto alla quale passò tutta la vita. Dopo aver fatto da assistente a vari cineasti, sviluppò uno stile proprio. La sua opera prima si chiamava Luci del varietà (1951), ma fu il film La Strada (1954) a segnare il suo primo successo internazionale. Il suo film più famoso è senz’altro La Dolce Vita, che continua ad affascinare gli spettatori di tutto il mondo. Vi troviamo personaggi eccentrici, vere e proprie caricature della società italiana. É un tipo di narrazione senza una grande tensione drammatica e una totale assenza di una chiaro limite...
Il Disseny Hub Barcelona (DHUB), uno spazio che è allo stesso tempo museo e laboratorio fotografico, ti propone una mostra fotografica del famoso artista della Galizia, Manuel Outumuro. Si presenteranno 200 illustrazioni di riviste di moda, di supplementi domenicali e di quotidiani, con il titolo «Outumuro LOOKS. Veinte años fotografiando moda ». Hai tempo fino al 25 aprile per visitare la mostra! Non puoi prescindere da questa retrospettiva inedita, sopratutto se ti piace la moda! Forse non avevi mai sentito il suo nome, ma sicuramente avrai visto le sue foto. Outumuro (1949, A Merca, Ourense) è un fotografo professionale che ha ritratto i grande nomi della moda spagnola ed internazionale: modelle, attrici e personalità importanti. Attualmente vive a Barcellona (il suo studio ha sede in un antico palazzo del secolo XVIII), una città con una vita culturale ed artistica molto vivace che ha ispirato moltissime menti creative. Outumuro è una di loro. Sicuramente, almeno una volta, i tuoi occhi sono rimasti ipnotizzati da uno delle sue fotografie. É famoso inoltre per aver disegnato il materiale promozionale del film “Gli Altri”, con Nicole Kidman. Potrai ammirare due decadi di lavoro (1990-2010) e scoprire da vicino le tecniche d’illuminazione utilizzate, l’evoluzione dello stile pubblicitario, le diverse strategie visuali utilizzate per enfatizzare la moda femminile o maschile, una determinata marca o un determinato prodotto. Outumuro è specializzato in moda, ma anche Barcellona è stata la sua musa, dato che tra le sue opere troviamo anche un portfolio dal titolo “Barcellona, un’altra visione”. Non possiamo dimenticare nemmeno i suoi spot pubblicitari di tavolette di cioccolato, yogurt, riviste..Ha fatto di tutto! La mostra si...