Il 2010, ci piaccia o no è un anno che richiede un riesame del nostro stile di vita. Come, quando e che cosa consumiamo e, soprattutto, che cosa possiamo fare per consumare di meno e in un modo più responsabile? Una delle figure più rappresentative del secolo XX che sosteneva un’ architettura più salubre ed estetica, tanto per il nostro pianeta come per noi stessi, è stato Friedensreich Hundertwasser, artista, architetto e filosofo austriaco. Il diritto ad avere una finestra rende la vita più dolce Tutti sappiamo apprezzare il semplice piacere di una brezza che ci accarezza la pelle un giorno di primavera. Uno dei principi più importanti stabiliti da Hundertwasser, in relazione all’architettura, fu il diritto dei cittadini ad una finestra che darebbe loro uno stile di vita fatto di luce e aria e che potrebbero decorare a loro piacimento e che sarebbe un mondo per affermare la loro individualità nell’ambiente urbano. Dal punto di vista dell’ecologia, le finestre sono molto importanti, cosi come il loro uso corretto ci permette di diminuire il consumo di energia per mantenere la temperatura delle nostre case. L’inquilino più tranquillo della città Un altro principio importante fu l’incorporazione degli alberi e delle piante a tutti i livelli della struttura urbana. Come affermò in uno dei suoi manifesti siamo solo degli ospiti in questa terra, pertanto dovremmo prendercene cura ed abbellirla, piantando alberi e cercando di trovare un equilibrio. Piantando un albero o avendo delle piante sulla finestra, non solo rendiamo la città più bella per noi, ma anche per gli altri. La generosità come rivoluzione Si sa che dare è altrettanto soddisfacente...
Mark Twain era rosso di cappelli e diede la versione migliore: mentre il resto della specie dalle si sviluppò dalle scimmie, i rossi di capelli si svilupparono dai gatti. O li ami o li odi, ma sono unici. A volte li desideriamo, a volte ne abbiamo paura, queste creature incomprese sono speciali. Ecco alcune informazioni utili per saperne di più. Il pigmento base di tutti i capelli è il rosso Se sei un tipo crudele che prende in giro gli amici dai capelli rossi, forse no lo sai, ma stai prendendo in giro te stesso. Dal capello più scuro di un africano, fino al più chiaro di uno scandinavo, ha come base il pigmento rosso. È per questo che si può vedere uomini bruni con una barba rossa. Chi è biondo e vuole tingersi di scuro i capelli, deve prima tingerli di rosso. I rossi di capelli e la percezione del dolore I rossi di capelli assorbono l’anestesia molto più rapidamente che il resto delle persone il che comporta il rischio che si sveglino nel bel mezzo di un intervento chirurgico, si sveglino prima dall’anestesia generale e che spesso hanno bisogno di una dose più alta per ottenere lo stesso effetto. I rossi di capelli hanno un gene che si chiama MC1R che li rende più insensibili al dolore. Se vuoi fare del male ad un rosso di capelli dovrai sforzarti più che con qualcuno dai capelli biondi. Si ferisce molto più facilmente però, il che renderà prima evidenti i risultati della tua aggressione. I rossi di capelli e i roghi All’epoca della caccia alle streghe, il capelli rossi...
“Quello che può essere detto, può essere detto in modo chiaro e su quello di cui no si riesce a parlare, è meglio tacere. “ (Tractatus Logico-Philosophicus, 1921) Questa probabilmente è una delle frasi più conosciute e citate della filosofia contemporanea. Il suo autore è Ludwig Wittgenstein, filosofo austriaco, nato a Vienna nel 1889, che rivoluzionò questa disciplina con il suo mitico e iconoclasta scritto il “Tractatus Logico-Philosophicus”(1921). Da molti è considerato come il pensatore più importante del secolo XX. Le riflessioni di questo filosofo però ebbero un grande impatto che andò ben aldilà della disciplina filosofica. La sua ripercussione si sentì fortemente anche nelle scienze umanistiche e sociali. È per questo motivo che ancora oggi non si è arrivato ad una sostanziale ed omogenea interpretazione dei suoi scritti. Nessuno è riuscito veramente a decifrare, con assoluta certezza, il misterioso “Trattato Logico-Filosofico” nella sua totalità Quello di cui siamo sicuri è che Wittgenstein apportò un’importante impulso alla filosofia del linguaggio e che criticò severamente lo scetticismo come disciplina filosofica, proclamando che se gli scettici mettevano in discussione l’esistenza della propria mano, dovevano iniziare col mettere in discussione lo stesso linguaggio, dato che secondo il filosofo è quello che veramente costituisce la realtà. Di conseguenza, Wittgenstein contemplava la ricerca filosofica come una specie di terapia attraverso la quale si potrebbe sanare l’umanità, liberandola dai problemi filosofici convenzionali e ripeteva che i limiti stessi del linguaggio rendevano impossibile nominare questi problemi e quindi concepirli. Il fascino che suscita Wittgenstein però non è dovuto solo alla sua genialità e ai suoi scritti che danno prova della sua incessante passione per la conoscenza...
Un viaggio fluviale dalla Foresta Nera tedesca fino al delta del Mar Nero, un itinerario di quasi 3.000 chilometri durante il quale si passa per l’Austria, la Slovacchia, l’Ungheria, la Croazia, la Serbia, la Romania e la Bulgaria. Questo viaggio attraverso l’Europa Centrale, la Mitteluropa-è il tema centrale di uno dei romanzi italiani più affascinanti, Danubio (1986) di Claudio Magris. Si tratta di un’opera che invita i lettori a scoprire l’identità peculiare della varie regioni, la cultura dei suoi abitanti, aneddoti storici e referenze letterarie del secondo fiume più lungo d’Europa dopo il Volga. È un fiume immenso, ma lo conosciamo ben poco …vediamo se siamo riusciti a risvegliare la tua curiosità. Non volgiamo darti lezioni di geografia, ma degli spunti. Dopo aver letto questo post speriamo tu abbia voglia di sapere di più su questo gioiello naturale che ha ispirato moltissimi artisti. Per cominciare, è d’obbligo citare Johann Strauss-figlio che compose il Bel Danubio Blu nel 1867 mentre era in viaggio sulle sue acque. Tra i suoi 440 valzer questo è il più famoso ed apprezzato. È un punto fermo della musica classica e si potrebbe dire il secondo inno nazionale dell’Austria. La cultura del Danubio Le danze popolari e la musica sono tratti caratteristici del folclore delle vallate del Danubio. Il valzer predomina a Vienna, ma nel resto del paese si sente spesso lo yodel, un tipo di canto caratteristico dei pastori austriaci. Le czardas ungheresi invece si caratterizzano per i suoi ritmi vivaci. Forse non lo sai, molti padri della musica classica provengono da questa regione d’Europa: Richard Strauss, Franz Schubert, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Liszt...
La Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea di Milano è da anni un punto di riferimento per tutti gli amanti della fotografia e dell’arte in generale. Si distingue per la qualità delle iniziative proposte ed il suo rigore. Ha organizzato convegni, mostre e varie attività di divulgazione. Quest’anno ha allestito una mostra imperdibile che accosta due artisti-fotografi, due figure di spicco dell’arte del secolo XX: gli statunitensi Man Ray e Robert Mapplethorpe. Si tratta di due artisti che furono attivi in epoche diverse, Man Ray dagli anni 20 fino agli anni Settanta, Robert Mapplethorpe dagli anni Settante fino alla sua morte nel 1989, due artisti poliedrici che però hanno lasciato un segno indelebile nella storia della fotografia e dell’arte. Man Ray era un’artista multidisciplinare e tra i personaggi più importanti dell’avanguardia artistica degli inizi del secolo, famoso nel campo della fotografia per i sui ritratti originali e per utilizzare le tecniche della solarizzazione e delle “rayografie”, tra l’altro molto ammirato dallo stesso Mapplethorpe. Robert Mapplethorpe, che iniziò con la pittura, per poi dedicarsi pienamente alla fotografia era un maestro dell’illuminazione, della composizione fotografica e delle rappresentazione quasi neoclassica del corpo umano, capace di trasmetterrci sensazioni forti ed un’intensa sensualità attraverso le sue immagini. Nella mostra di Milano (inaugurate il 23 marzo ed aperta fino al 22 maggio) che espone dipinti, fotografie ed oggetti di Man Ray e 25 opere di Robert Mapplethorpe, vi sono accostate opere famose dei due maestri come per esempio i ritratti della musa di Mapplethorpe Lisa Lyon o Woman in Bondage di Man Ray. In contemporanea si svolgerà anche una mostra al Museo d’Arte di...
Oltre alle pin up, ai prodotti di consumo di massa, dei fumetti, delle lattine e delle icone del cinema, c’era un altro simbolo-re della cultura popolare americana, elevato al rango di mito della Pop Art: l’automobile. Come ci rivale una mostra in corso a Vienna, la macchine sono una eterna fonte d’ispirazione. Il tutto inizió nel 1986 quando la collezione Daimler decise si festeggiare il si centesimo anniversario e diede un incaricó un progetto speciale a Andy Warhol: creare una serie di 35 serigrafie che dovevan avere come tema principale le macchine. La sua morte, avvenuta nel 1987 non gli permise di andare oltre le 35 serigrafie e 12 disegni attualmente esposti all’Albertinum, il centro d’arte più antico della capitale austriaca. Hai tempo fino al 16 di maggio per venire a contemplare i molteplici modelli di Mercedes-Benz decorati da Andy Warhol, ma anche da altri artisti coen la svizzera Sylvie Fleury e gli americani Robert Longo e Vincent Szarek. È un’occasione unica ammirare questa macchina di luisso, conoscere la sua storia e i vari modelloi della mitica Lightning Benz via Gullwing a la C 111-. Siano esse stampate su carta come il viso di Marilyn Monroe, o riprese a motore acceso nei cortometraggi di Sylvie Fleury, o ritratte in bianco e nero nello stile di Vincent Szarek, le Mercedes Benz , hanno ispirato più di qualcuno e indubbiamente sedurranno anche te. Tra le opere d’arte più care al mondo, c’è una pittura di Andy Warhol, Green Car Crash (1963) il cui valore si stima che raggiunga i 71.720.000$-.. Se c’è una cosa che non capisco è perché questi artisti...
Il Palazzo Reale di Milano presenta un percorso per l’opera di Egon Schiele. Fino al 6 giugno 2010 saranno in mostra più di 40 opere. Egon Schiele e il suo tempo, è la mostra dedicata al maestro austriaco, figura chiave dell’espressionismo e uno dei fondatori della Secessione viennese. I curatori della mostra, che percorre la breve però intensa carriere artistica di questa gran figura della pittura del secolo XX, sono Rudolf Lepold e Franz Smola. Nato a Tulln nel 1890 in Austria questo pittore austriaco, contemporaneo e studioso di Gustav Klimt è meglio conosciuto per la sua relazione con i movimenti del secessionismo e dell’espressionismo. Questa mostra ci dà una meravigliosa opportunità per avvicinarci alla tensione emotiva e alla sensualità delle sue opere. Nel suo mondo predomina un’ansietà inquietante e l’eterna lotta tra il riposo e la distruzione. Spesso i personaggi dei suoi quadri sembrano soli, le sue facce e corpi torsi dal piacere, dal dolore, la paura o la rabbia. I colori, le linee o posizioni dei suoi quadri sono erotici, saturi ma equilibrati. Quando era ancora in vita le sue opere erano oggetto di vivaci polemiche. Spesso ritraeva anche i bambini, a volte anche con un approccio erotico o posizioni dubbie, criticate dai moralisti dell’epoca. Da molti era considerato un artista pornografico. Quando tornò al suo paese natale nel 1912, con la compagna, il suo stile vita entrò in contrasto con la forma di vita degli abitanti del paese. Fu accusato di corruzione di minori, per via della giovane età della sua compagna e delle sue modelle e le sue opere furono definite oscene. Seguì un processo,...
Splende il sole e una volta ancora la mente del viaggiatore inizia a pensare al viaggio e all’avventura. Uno dei luoghi migliori per divertirsi ( sudare, sporcarsi e ubriacarsi) sono i festival di musica e l’Europa è il continente con la maggiore varietà in quanto a festival. Ecco alcuni dei festival migliori Exit – Serbia 8-11 luglio 2010, €75 Questo è un festival che conta con venti palchi in un’antica fortezza. Vacci, prima che l’UNESCO la dichiari patrimonio mondiale dell’umanità e ci costruisca delle barricate…Negli ultimi anni ha ospitato Manu Chau, the Streets, Gogol Bordello ed altri. Quest’anno suoneranno i Placebo, i Chemical Brothers e Missy Elliot. L’alloggio in zona si esaurisce rapidamente, ma puoi trovare un luogo dove piantare la tenda, magari nel giardino di qualcuno a cambio di 10 euro o sulla riva del Danubio. SoundWave – Croazia 23 – 25 luglio 2010, €80 Goditi questo festival dell’est, prima che un’organizzazione più rigida-europea lo rovini. Il festival si svolge nell’idillico giardino di Petrcane, vicino a Zadar, e dura tre giorni, tra 3 palcoscenici e una barca. Siediti in un bar all’aperto, con la vista sul mare e prenditi una birra, molto economica. SoundWave è Ibiza senza l’ambiente di plastica del Besfestival. Sziget – Ungheria 11 – 16 agosto 2010, €140 (o €170 con campeggio) Sziget non è il festival più caro, ma comunque più caro di altri. Non spaventarti, è comunque uno dei festival meglio organizzati. Il programma di quest’anno prevede i Faithless (il costo del biglietto da solo vale per assistere alla loro esibizione), Infected Mushroom, Bad Religion e Gorillaz, ed altri artisti. Vacci, sarà una...
Il Centro Commerciale Cevahir ad Istanbul è il più grande d’Europa. L’area costruita raggiunge i 108 acri e ospita 343 negozi su sei piani. Non pensiate che lo shopping è l’unica cosa che vi può offrire. Ci sono anche 48 ristoranti, un cinema multisala e un parco divertimenti coperto, l’Atlantis. Incredibile, vero? È considerato il 6 centro commerciale più grande del mondo. Al primo posto si trova il South China Mall, almeno in teoria. Oltre alla stravagante decorazione, come per esempio una replica dell’Arco di Trionfo alta 25 metri e un canale “veneziano” con gondole di 2km di lunghezza, c’è spazio sufficiente anche per 2350 negozi. In teoria… 5 anni dopo la sua apertura infatti, il 99% del suo spazio è ancora vuoto. I pochi dipendenti possono anche dormire durante la giornata. È un enorme pezzo di cemento desolato. Il secondo più grande è un’altra volta un centro commerciale cinese, il Bejing Golden. In quest’ultimo ci sono negozi, ma non attrae molti clienti perché è lontano dal centro. Il numero 3 spetta al Mall of Asia (Filippine), quello però che ci fa veramente impazzire è il Dubai Mall negli Emirati Arabi Uniti. Con 1200 negozi a disposizione sarà difficile sceglierne solo alcuni. Per un forte caffé turco potete fermarvi in uno dei 38 bar o caffetterie e anche se siete un po’ schizzinosi, tra 82 ristoranti troverete sicuramente quello cha fa per voi. E se dopo tutto questo, avrete ancora un po’ d’energia, vi aspetta il cinema, con 22 sale. C’è pure un acquario e uno zoo sottomarino, un mercato con prodotti bio, un parco divertimenti, una pista di...
Uno dei più grandi innovatori della moda e del design del secolo XX, Mariano Fortuny è forse meglio conosciuto per le sue invenzioni nel mondo del tessile e le innovazioni nel campo dell’illuminazione teatrale, tuttavia durante il suo percorso artistico affrontò vari generi artistici: fotografia, stampa, design industriale, moda e pittura. Una retrospettiva di quest’artista poliedrico sarà aperta fino al 27 giugno nelle sale dell’impressionante opera gaudiniana La Pedrera nell’Eixample di Barcellona. La mostra è composta da 11 sezioni che vi daranno l’opportunità di esaminare la sua estetica in tutte le sue manifestazioni e la Pedrera è il luogo perfetto per evidenziare la varietà e la modernità del suo lavoro. Fortuny nacque a Granada nel 1871 e morì a Venezia nel 1949. Suo padre, anche lui artista, morì quando Mariano era ancora molto giovane e dopo la sua morte, sua madre si trasferì a Parigi e più tardi a Venezia. Fortuny iniziò la sua carriera artistica come pittore, lavorando su un’opera di Wagner durante il suo periodo iniziale. Come scenografo creò un sistema di luci innovativo, patentato, che poi si utilizzò nei teatri europei. In seguito progettò vari modelli di lampade, alcuni dei quali si fabbricano ancora oggi. Il suo interesse per il teatro lo portò alla moda, ma non la moda del “circo spietato delle tendenze usa e getta”, come spesso viene inteso il mondo della moda. Il suo lavoro andò oltre la moda, andando alla ricerca di qualcosa di più puro a classico, teso alla rivendicazione del corpo femminile e all’abbellimento del suo stato naturale, senza l’aggiunta di accessori antinaturali e poco sani come il repressivo corsetto....