Diana Bancale
Quest’edizione del Salone del Mobile 2016 (ormai è la cinquantacinquesima) si svolgerà alla Fiera di Milano Rho dal 12 al 17 aprile.
Carola Gasparini
Vi siete mai chiesti quale sia l’origne del termine “Ferragosto”? Il nome di questa festivitá italiana che cade il 15 di agosto, deriva da feriae Augusti, istituita appunto dall’imperatore Augusto. Questo giorno coincide con la ricorrenza cattolica dell’Assunzione di Maria, é molto apprezzata da noi italiani ma nello stesso tempo segna l’arrivo della fine dell’estate. Il 14 será potrai vedere faló sulla spiaggia e carne alla brace, gruppi infiniti di amici pronti a divertirsi , aspettando la mezzanotte per fare il bagno al mare, guardare i fuochi d’artificio e stare svegli fino all’alba! Il giorno seguente continuiamo con un bel pranzo in famiglia o con gli amici assaporando diverse specialitá culinarie. Una ricetta toscana che ha radici antiche ma che, in alcune parti della regione si conserva ancora, é il piccione arrostito. Nell’ Appennino tosco-emiliano invece si usa preparare ciambelle dolci aromatizzate all’anice. Ogni cittá della nostra bella Italia conserve diverse tradizioni e eventi…scopriamoli insieme! Milano La nostra Milano offre una varietá di opzioni per la giornata di Ferragosto. Iniziando i festeggiamenti dal 14 sera, come la tradizione vuole, possiamo recarci nel Parco Sempione con appuntamenti di vario tipo; nella Piazza Cannone vi sono musei aperti anche durante la sera, cosi possiamo scegliere se passeggiare nella storia o ammirare le opere d’arte. Allora ce ne andiamo al Museo Archeologico, alla Galleria d’arte Moderna; i vari musei del Castello Sforzesco; Palazzo Arengario e Palazzo Reale ; la Triennale con i suoi giardini, dove al suo interno troveremo diverse mostre in corso. Ma tutto questo se vogliamo passare una serata tranquilla all’insegna del relax e della cultura; per quanto riguarda il divertimento invece ci spostiamo al...
Hans
La bellissima Monza accoglie ogni anno il fantastico Gran Premio d’Italia in uno dei circuiti più antichi della Formula 1. Famoso per essere uno dei più veloci e pericolosi del mondo il circuito di Monza ha fatto parte della Formula 1 fin dai suoi inizi nel 1950 e, insieme al Gran Premio di Gran Bretagna, è quello che richiama il maggior numero di spettatori nel mondo. Foto: Francesco Crippa Dalla sua apertura ad oggi il circuito di Monza è stato ridisegnato ben sette volte. In quest’incredibile pista italiana gli appassionati di Formula 1 hanno potuto vedere alcune delle migliori gare di tutti i tempi oltre che alcuni degli incidenti più gravi della storia del mondo dei motori. Monza è un circuito famoso per i suoi lunghi rettilinei e curve dove è sempre possibile godersi delle vibranti sfide che difficilmente si possono vedere in altri circuiti del mondo. Il tracciato misura 5.793 metri, i piloti fanno ben 53 giri per un totale di 307,029 km di emozioni. Il Gran Premio d’Italia è un circuito che è stato determinante per la carriera del pilota Fernando Alonso, proprio qui infatti ha ottenuto la sua prima pole position con la Ferrari nel 2010. Tra i piloti che gareggiano per il campionato del mondo solo tre sono riusciti a vincere a Monza: Sebastian Vettel (due volte), Fernando Alonso (una volta) e Lewis Hamilton (una volta). La scorsa stagione il pilota britannico Lewis Hamilton dimostrò la sua abilità al Gran Premio d’Italia vincendo la gara di Monza. Lewis capeggiò la gara fin dall’inizio arrivando davanti a Sergio Pérez e a Fernando Alonso. Il tedesco Sebastian Vettel,...
Mónica Boixeda
Il mercatino Oh Bej! Oh Bej! di Milano apre al pubblico il 7 dicembre con prodotti ed oggetti di Natale.
Mónica Boixeda
Il Salone Internazionale della Moto di Milano è l´evento più importante dedicato alle motociclette di tutto il mondo.Centinaia di migliaia di appassionati
Mónica Boixeda
La Settimana della Moda a Milano è un evento imperdibile per tutti gli amanti della moda.
The Only Team
La migliore soluzione per una passeggiata a Milano è noleggiare una bici.
Mónica Boixeda
La Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta una bellissima mostra con le opere di 80 artisti italiani che si presentano sulla scena dell’arte contemporanea con le loro proposte scultoriche. Vi presentiamo tre artisti che partecipano alla mostra della Fondazione Arnaldo Pomodoro, inaugurata il 20 ottobre e che rimarrà aperta al pubblico fino al 30 gennaio. Maurizio Cattelan (Padova 1960) è indubbiamente uno degli artisti italiani più famosi. Iniziò con il disegno di mobili. Le prime creazioni diventarono parte dell’arredamento del suo appartamento. É attraverso questa attività che si appassionò all’arte che culminò nella sua prima mostra organizzata verso la fine degli anni 80 a Bologna. La sue opere combinano la scultura e la performance, creando un interessante paradosso che riflette il suo elegante senso dell’umore. Vanessa Beecroft oltrepassa i confini tra l’art ed il design. È un artista sessista e femminista, intelligente e triviale. Il suo mondo immaginario è popolato da donne in tacchi alti. Le sue opere sono già state esposte in diversi musei internazionali. Le sue particolari sculture viventi utilizzano le figure di cloni immobili che suscitano domande sulla natura dell’attrazione sessuale. Alice Cattaneo, milanese, crea sculture e video animati, utilizzando materiali recuperati da oggetti quotidiani. In generale le opere di quest’artista sono molto divertenti, spesso eteree e precarie. Le sue sculture sembrano essere, a volte, il risultato di un magico incidente, altre volte ancora evidenziano tutto lo sforzo e la dedicazione di un approccio pragmatico che ha reso famosa la Cattaneo.. Questi sono solo tre degli 80 favolosi scultori le cui opere potranno essere viste nelle sale della Fondazione Arnaldo Pomodoro fino all’anno prossimo. Affitta appartamenti a Milano...
Mónica Boixeda
Il 19 ottobre è stata inaugurata presso la Triennale di Milano una mostra dal titolo “Disquieting Images” che ospiterà le opere di artisti le cui immagini si caratterizzano per il loro forte impatto visivo. Si tratta di immagini inquietanti che vogliono richiamare l’attenzione su temi come l’inquinamento, l’Aids, la criminalità mafiosa, il sadomasochismo, i conflitti armati, il consumo di droga, il travestitismo ecc. Le fotografie in mostra sono una sintesi delle problematiche socio-economiche e politiche che hanno sconvolto continuano a sconvolgere il nostro pianeta. Attraverso diversi linguaggi estetici, la mostra ripercorre storie umane dal grande impatto emotivo. Vi presentiamo due degli artisti presenti alla mostra. Pieter Hugo: la maggior parte dell´opus del fotografo sudafricano si concentra su realtà poco conosciute della società africana e per lo più su settori emarginati della popolazione. La sua estetica è esplicita e quasi provocativa. Hugo, che fa arrivare il suo obiettivo là dove lo sguardo degli altri difficilmente riesce ad arrivare, è alla continua ricerca di una realtà cruda, verace, che ci svela i lati più brutali e autentici del continente nero. Diane Arbus: la leggendaria fotografa americana, una delle artiste più rilevanti del secolo XX, ha immortalato, attraverso le sue immagini, i malesseri della società moderna. Come Hugo, anche lei si sentiva attratta dall’umanità più emarginata e verace: travestiti, nani, prostitute ecc., personaggi che non rientravano per niente negli schemi del cosiddetto sogno americano. Vi invitiamo a visitare questa interessante mostra che, oltre alle opere di Hugo e della Arbus, ospiterà anche le immagini di altri fotografi famosi: Nina Berman, Elena Dorfman, Donna Ferrato, Nan Goldin, Philip Jones Griffiths, Alfredo Jaar, Yoshiyuki...
Mónica Boixeda
Stanley Kubrick è conosciuto come regista di alcuni dei film più importanti del secolo XX. Indubbiamente si tratta di una delle figure più influenti non solo nel mondo del cinema, ma in generale per il mondo dell’arte. La sua estetica cinematografica, marcata dal rivoluzionario concetto teatrale del tedesco Bertholt Brecht, che cambiò la riproduzione della realtà sul palcoscenico, è considerata come un cambio di tendenza nella storia della celluloide. Quello che pochi sanno è che iniziò la sua carriera nel mondo dell’arte come fotografo presso la rivista LOOK, a soli 17 anni. Con l’incarico di ritrarre la realtà americana del dopoguerra, il giovane Kubrick prese in mano la macchina fotografica e iniziò a fare foto, costruendo storie e seguendo un filo narrativo che avrebbe poi espresso a livello visivo. In queste fotografie si possono trovare tracce del suo linguaggio cinematografico, come per esempio l’umorismo, la sua ossessione con l’oscurità e le cose che a prima vista non percepiamo o che semplicemente ancora non esistono. Per la prima volta queste fotografie saranno esposte in una mostra, più concretamente nel Palazzo della Regione a Milano, dal 16 aprile al 4 luglio. La mostra è divisa in sezioni narrative che Kubrick creò per la rivista. È impressionante vedere che nello sguardo del giovane regista si manifestava già un’incredibile sensibilità e maturità e, soprattutto, la capacità di plasmare gli aspetti psicologici di chi vi è ritratto. Fu precisamente questa sguardo speciale che richiamò l’attenzione degli editori della rivista LOOK quando videro una foto che Kubrick scattò a 16 anni e che li convinse ad assumerlo come fotogiornalista. Essendo questa la prima volta che...