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Hipnotik Festival a Barcellona 2011

Comincia una nuova era, è così che recita lo slogan de Hipnotik 2011 Festival di Barcellona. Questa interessante proposta vuole rompere con le marche dei concerti estivi  con una proposta che possa superare le 13 ore di musica Hip Hop ed arte sul palco d del Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona che si realizzerà il prossimo 9 luglio. Poche cose risvegliano tanto entusiasmo come la musica, forse per lo spirito ancestrale che ci porta a comunicare con il corpo, con tutto quello che ci circonda e libera la nostra mente durante il processo catartico di ascoltare ed esprimersi con movimenti e suoni. Tutto ciò rende  Hipnotik 2011 il festival ideale, perchè la musica integra tutta una gamma d’arte e danza nelle competizioni, battaglie, breakdance, mostre, graffiti, disegno grafico e audiovisivo. Attraverso le reti sociali, Hipnotik 2011 apre la partecipazione attraverso Internet e prepara la partecipazione attraverso Internet e si prepara per rendere interattiva questa versione del festival. Per chi vorrebbe guadagnare qualche euro in più con il proprio talento, Hipnotik 2011 mette a disposizione un premio di 2.000 Euro per i finalisti della Battaglia di MC che si terrà durante il Festival. Per chi si interessa dell’effetto serra ed in generale l’inquinamento per l’eccesso di immondizie, potrà visitare la mostra d’arte urbana  sul riciclaggio, organizzata da Hipnotik insieme al Drap Art. Drap Art è un’associazione senza animo di lucro che lavora per promuovere la presa di coscienza su temi relativi a tematiche ambientali, attraverso mostre, workshop, usando anche la tecnica dei graffiti. La mostra per quest’occasione ha come titolo Pinceles vs Aerosoles (Penelli vs Aerosol) e vi parteciperanno... read more

Lucknow a Parigi

Forse non è del tutto casuale il fatto  che è nella città indiana di Lucknow, nota secoli fa come la Città Dorata dell’Est o la Costantinopoli dell’India, situata nello Stato di Uttar Pradesh, si trovi la prima banca del DNA in Asia. Non in vano i nomi antichi fanno riferimento allo splendido passato multiculturale della città, la cui eredità si ricorda come qualcosa di leggendario e il cui potere d’ispirazione è ancora intatto, nonostante il rapido declino di una città così favolosa, dopo la ribellione del 1857, nota come la Prima guerra indiana d’indipendenza e lo stabilimento del potere imperiale britannico sul paese asiatico. La sua aura ed il suo carisma rimangono permanente, pur non essendo estranei alle polemiche relative all’identità nazionale, e pur muovendosi in un territorio pieno di ambiguità e chiaroscuri incrociati da luci splendenti e venti capaci di trasportarci in luoghi da sogno la cui esistenza informa il potere immaginario della memoria. É difficile di conseguenza definire il luogo che occupa il mito di Lucknow nella cultura e nell’immaginario popolare indiano contemporaneo. La sua posizione varia nella cartografia dell’inconscio collettivo, così come anche nei registri storici, vista come luogo di orgoglio nazionale o simbolo di un tempo che fu. Come ci informa la bellissima mostra allestita al  Museo Guimet d’arte asiatica: Une cour royale en Inde: Lucknow (XVIIIe – XIX ème siècle), attraverso più di 200 opere d’arte che comprendono dipinti, acquarelli, stampe, gioielli, oggetti di vari e fotografie, in questa città del nord dell’India durante i secoli fiorì una società che si caratterizzava per la sua multiculturalità ed un intenso sviluppò dell’attività creativa, sofisticata ed... read more

Picasso: Devorar París, esposizione a Barcellona

Come sarebbe la realtà senza Picasso? O come direbbe Jonathan Richman: “Well some people try to pick up girls /And get called assholes / This never happened to Pablo Picasso / He could walk down your street / And girls could not resist his stare and / So Pablo Picasso was never called an asshole”. E così, l´Original Gangster, il Pimp Daddy dell´avanguardia del secolo scorso, torna a Barcellona in una esposizione più che potente. Organizzata per il Museo Picasso e il Museo Van Gogh di Amsterdam, la mostra presenta l´evoluzione dell´artista dal suo arrivo a Parigi nel 1900, dove venne a contatto con una florida comunità artistica, fino al 1907, quando venne incoronato come il rappresentante più alto dell´avanguardia nel tumulto di Parigi. La parola rivoluzione si udiva allora. La rivoluzione si faceva giorno per giorno a quei tempi, e tutti lo sapevano. A quei tempi comandava Dada, così come i giovani surrealisti. E che dire del trio “quasi romantico” Bunuel, Lorca, Dalì? Vero è che non sentiamo parlare di “genio” oggigiorno, in nessun mezzo di espressione artistica, nè in qualunque suo formato, perchè la parola “genio” era usata generalmente come riferimento per gli esponenti originali dell´arte plastica. Chiaramente, Picasso fu un genio. Il suo livello di originalità e le barriere culturali e artistiche che ruppe lungo tutta la sua carriera, lo hanno identificato come una delle basi principali dell´arte moderna e motore dell´arte contemporanea. Senza dubbio, niente appare spontaneamente, ed è evidente che il contatto che Picasso ebbe con la comunità parigina fu essenziale per la sua formazione artistica, così come nella naturalezza delle sue opere. In... read more

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