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Kubrick fotografo

Stanley Kubrick è conosciuto come regista di alcuni dei film più importanti del secolo XX. Indubbiamente si tratta di una delle figure più influenti non solo nel mondo del cinema, ma in generale per il mondo dell’arte. La sua estetica cinematografica, marcata dal rivoluzionario concetto teatrale del tedesco Bertholt Brecht, che cambiò la riproduzione della realtà sul palcoscenico, è considerata come un cambio di tendenza nella storia della celluloide. Quello che pochi sanno è che iniziò la sua carriera nel mondo dell’arte come fotografo presso la rivista LOOK, a soli 17 anni. Con l’incarico di ritrarre la realtà americana del dopoguerra, il giovane Kubrick prese in mano la macchina fotografica e iniziò a fare foto, costruendo storie e seguendo un filo narrativo che avrebbe poi espresso a livello visivo. In queste fotografie si possono trovare tracce del suo linguaggio cinematografico, come per esempio l’umorismo, la sua ossessione con l’oscurità e le cose che a prima vista non percepiamo o che semplicemente ancora non esistono. Per la prima volta queste fotografie saranno esposte in una mostra, più concretamente nel Palazzo della Regione a Milano, dal 16 aprile al 4 luglio. La mostra è divisa in sezioni narrative che Kubrick creò per la rivista. È impressionante vedere che nello sguardo del giovane regista si manifestava già un’incredibile sensibilità e maturità e, soprattutto, la capacità di plasmare gli aspetti psicologici di chi vi è ritratto. Fu precisamente questa sguardo speciale che richiamò l’attenzione degli editori della rivista LOOK quando videro una foto che Kubrick scattò a 16 anni e che li convinse ad assumerlo come fotogiornalista. Essendo questa la prima volta che...

Tuska Open Air Festival Metal 2010

Dal 2 al 4 luglio Helsinki sarà per la 13ª volta la sede annuale di Tuska Open Air Metal Festival. Il festival ospiterà più di 30 concerti della migliore musica metal. Il festival riunirà alcuni dei veterani più rispettati delle scena metal, ma presenterà anche delle facce nuove. L’evento si terrà nel Parco Kaisaniemi, nel cuore della città, vicino alla stazione dei treni. Non preoccuparti, se prenderai qualche birra di troppo, non ti perderai. Se dopo un giorno di festival avrai ancora voglia di divertirti, avrai a disposizione bar e discoteche. I fan di quest’attesissimo evento possono mantenersi informati attraverso il sito web http://www.tuska-festival.fi/en/. Il sito non contiene solo informazioni sul programma e gli artisti, ma dà anche dei consigli pratici e di comportamento a chi parteciperà all’evento come spettatore. Tanti fan della musica metal è ovvio che producano un po’ di rumore. Ecco cosa dice per esempio la pagina web: “Qualsiasi tipo di costume o look è benvenuto, sempre e quando non mette in pericolo l’incolumità degli altri. Mentre stai ballando come un pazzo, da una parte all’altra della prima fila, puoi fare male a qualcuno con il tuo braccialetto chiodato. Il programma prevede che tutti gli spettacoli finiscano entro le 23, ma nelle discoteche di Helsinki vicine all’area del festival, sono previste feste tematiche di musica metal e rock. Tavastia, Nosturi, Virgin Oil Co, solo per citarne alcune, ospiteranno delle mega feste. Fai la valigia e parti. Sbrigati a comprare i biglietti per il festival! Per ottenere ulteriori informazioni sui biglietti, artisti, luoghi ecc. visitate il sito web. Per un alloggio perfetto, affitta appartamenti a...

La Street Art entra nei musei

Quando negli anni 80 nelle strade di New York nacque la Street Art, nessuno non poteva immaginare che 20 anni dopo sarebbe diventata una corrente artistica riconosciuta dalla critica dell’arte. Da subcultura è passata ad essere ospite delle gallerie internazionali per infine approdare nei musei ed essere consacrata come “vera arte” da parte delle istituzioni. A misura che la Street Art andava si diffondeva per tutti questi luoghi, i suoi mezzi d’espressione, le sue tecniche e soprattutto la su filosofia, si sviluppavano, passando per cambiamenti importanti. Quello che possiamo oggi vedere nelle gallerie e nei musei ha poco a che vedere con la vivacità attivista e di carattere subculturale che aveva la street art quando il suo ambiente naturale era la strada. Uno dei paradossi della street art è che, non si commercializzò solo nell’ambito strettamente artistico, sul mercato dell’arte, ma anche attraverso la vendita d’altri prodotti come magliette stampate, poster, berretti, portachiavi o addirittura scarpe, con il marchio dell’artista. Dopo che la Street Art si fece in parte conoscere per criticare i processi di globalizzazione e l’infiltrazione nello spazio urbano per la pubblicità capitalista, alcuni critici rimasero attoniti di fronte alla facilità che ha dimostrato nell’adattarsi alle domande del mercato operando quasi come una sola marca. La mostra Street and Studio presso la Kunsthalle di Vienna esplora questo fenomeno artistico dai suoi inizi, quando per tutta una generazione di artisti, la strada fu allo stesso tempo fonte d’ispirazione e mezzo d’espressione. L’artista americano Jean Michael Basquiat forma il nucleo ed il punto di partenza di quest’interessante mostra, dato che la sua opera è stata definita come uno dei...

Un’Arte Virtuale quasi reale

Da anni tutte le immagini sono riproducibili e riprodotte in una serie infinita di contesti, supporti ed ambienti. Puoi acquistare da tazze di caffè con l’immagine stampata del tuo cane o murales-repliche di quadri storici. Questo fenomeno si riflette anche nella musica (che ricorre a miraggi sonori) e nella letteratura, con la diffusione dei blog e i cui contenuti di solito riproducono quello che è già stato pubblicato. In Europa, la Finlandia è stata uno dei leader della rivoluzione digitale, pertanto non dovremmo sorprenderci se anche in campo artistico è molto in avanti. Con le nuove tecnologie, la divisione tra naturale ed artificiale o tra reale o virtuale è sempre più labile. Basta pensare a due esempi quotidiani: il Photoshop e la chirurgia estetica. Quando fu inventata, la fotografia sorprese tutti per la capacità di captare le scene della vita reale e di poterlo fare con una tale” facilità”. Adesso la fotografia ci stupisce per la sua capacità di ingannarci o creare mondi fantastici o surreali, ma verosimili. La chirurgia estetica sta inoltre cambiando i nostri concetti di quello che è naturale e reale in relazione al corpo umano. Ispirandosi a queste correnti la mostra VIRTUALLY REAL- Painters of the Internet Generation (Virtualmenet Reale: Pittori della Generazione Internet) sarà aperta del 9 giugno al 29 agosto presso il Meilahti Museo d’Arte di Helsinki. La mostra si centra sul realismo, ovvero sull’iperrealismo. Giovani pittori come Ville Löppönen o Markku Laakso creano dei riflessi del mondo reale, dove il “reale” è tale per quanto riguarda la tecnica, ma che non le è necessariamente per quanto riguarda la tematica. Nei loro quadri...

Murat Germen a Istanbul

Dal 26 maggio 2010 fino al 19 Settembre del 2010 il Museo d’Arte Moderna di Istanbul ospiterà una mostra del fotografo Murat Germen. Il titolo della mostra è Way (strada, via. Sentiero…), facendo riferimento a tutte le accezioni di questo termine. Le foto vogliono plasmare l’idea della strada intesa come un viaggio metaforico realizzato per raggiungere un obiettivo, o per arrivare ad una destinazione. Murat Germen descrive così la propria opera: “Credo che la fotografia sia un modo per mettere in evidenza le realtà che le persone normali, coscientemente o meno, non vedono e dar loro l’opportunità di rivedere il loro pregiudizi. Voglio risaltare le straordinarie qualità della quotidianità.” Come fotografo, Germen si concentra sul lato tecnico della fotografia contemporanea, utilizzando molte tecniche di edizione digitale. È solito fare immagini di gran formato; di grand effetto soprattutto le sue foto panoramiche che ritraggono un mondo malandato, ma familiare, in una scala che fa si che si possa apprezzare tutti i dettagli di una determinata scena. Alcune foto della mostra hanno addirittura 10 metri e permettono ai visitatori abitare il mondo dell’artista. Le opere sono inoltre accompagnate da testi esplicativi. Il Museo d’arte Moderna di Istanbul fu inaugurato nel 2004 e fu il primo museo di questo tipo in Turchia. Si trova nel quartiere di Tophane e i giovedì l’entrata è gratis..In un’epoca di mostre “Blockbuster” , fatte di classici dell’arte, questo museo si distingue per il suo continuo appoggio alla giovane, ma attiva scena artistica turca e alle sue proposte d’avanguardia. Durante queste vacanze trova la tua propria strada e vai a Istanbul, una città di grandi contrasti. Trova...

Arte coreana a Vienna

El MAK, il Museo d’arti applicate di Vienna ospita una mostra storica dal 19 maggio al 5 settembre 2010 La mostra si chiama “Fiori da Kim II Sung, Arte ed Architettura dalla Repubblica Popolare Democratica della Corea” ed è la prima mostra del genere al mondo, considerando che la Repubblica Popolare Democratica della Corea non è esattamente aperta al mondo esterno. La mostra, con più di cento quadri all’olio, pittura e acquarelli e 30 poster è anche una sezione dedicata all’architettura nordcoreana, con i plastici di vari monumenti. La Repubblica Popolare Democratica della Corea si autodescrive come una repubblica socialista, tuttavia numerose organizzazioni umanitarie si chiedono se sia una repubblica o piuttosto una dittatura stalinista. Quello che è sicuro è che esiste il culto di Kim Jong, leader attuale del paese conosciuto come l’amato leader, come anche quello del padre il Grande Leader o il Presidente Eterno della Repubblica. La macchina propagandistica dello stato della Corea del Nord è incredibilmente forte e tutti i mezzi di comunicazione sono controllati e pertanto l’arte ha una connotazione completamente diversa da quella che ha in altri paesi con più libertà politiche. I quadri di solito rappresentano tematiche tradizionali, ritratti, paesaggi o scena di vita quotidiana di operai o contadini al lavoro o di Kim Il Sung e Kim Jong Il, sempre in una luce positiva. Questi quadri idilliaci vogliono mostrare il progresso della società e la felicità della gente. Gli artisti sono una specie di funzionari dello stato, hanno uno stipendio per un determinato numero di opere da produrre ogni mese. Si tratta ovviamente di opere che seguono l’ideologia ufficiale e il...

Che cosa possiamo mangiare?

Da vent’anni a questa parte che l’obesità e le diete che circolano per i vari mezzi di comunicazione stanno aumentando. Siamo passati dalla demonizzazione del grasso, allo zucchero, all’eccesso di carne e prodotti animali ai carboidrati, fino a colpevolizzare i nostri genitori che ci hanno trasmesso il gene dell’obesità e insegnato le cattive abitudini alimentari. Per Marion Nestle, docente nutrizionista presso l’Università di New York, il colpevole è un altro: l’industria alimentare. La verità è che ormai poche persone sanno che cosa dovrebbero mangiare. Sembra che l’industria alimentare abbia saputo approfittare molto bene di questa ignoranza, mettendo in circolazione verità poco credibili, per farci consumare i prodotti che riempiono i supermercati. La Nestle non ne può più di tante bugie e manipolazioni e vuole fare luce sulle mascalzonate dell’industria alimentare, che non ha nessun interesse nel tutelare la nostra salute. Ecco alcuni consigli che ti aiuteranno a prendere elle decisioni più “salutari” quando vai al supermercato. 1. Non mangiare niente che tua nonna non riuscirebbe ad identificare come cibo. Le barre di cereali con uno strato di sostanza bianca simile al latte non è vero cibo. 2. Cerca di muoverti per i corridoi laterali del supermercato, dove troverai i prodotti freschi e sani. Tutto quello che trovi nei corridoi centrali, contengono dosi eccessive di zucchero, colorante, conservanti, grasso vegetale idrogenato ed altri terribili ingredienti che non dovresti ingerire. 3. Com’è possibile che dei cereali ricoperti di zucchero possano giovare alla tua linea? Qualsiasi prodotto con l’etichetta “salutare”, “light” e “dietetico” è già di per sé sospetto. 4. Non mangiare tanti prodotti animali. Nessuno ti vuole proibire di mangiare una...

Mangiare: alimentazione e comunicazione

Nella cultura occidentale, parlare con la bocca piena è mal visto. Ma ti è mai successo di sederti a tavola con altre persone e tutti siete rimasti in silenzio? In questo caso si che si tratta di maleducazione. Per le riunoni sociali quasi sempre ci si ritorova attorno a una tavola imbandita. Mangiare insime non è solo alimentarsi, ma è anche un momento di comunicazione ed interazione sociale. Spesso non è il cibo la parte più importante, ma anche la sua preparazione. La popolarità di programmi di cucina lo evidenzia. La mostra Kochen, Essen, Sprechen-satt?- (Cucinare, mangiare, parlare-sei sazio?) al Museo della Comunicazione di Berlino, ha come obiettivo sottolineare l’importanza del cibo e degli alimenti come strumenti di comunicazione. Ci sono informazioni storiche, aneddotti divertenti, aret, eltteratura ed anche analisi antropologiche e esempi dei diversi rituali giornalieri nelle diverse culture. La mostra evidenzia lo stretto vincolo tra il cucinare il magiare ed il parlare, presentando queste attività quotidiane come qualcosa di interdisciplinare. La mostra si divide in 5 parti che si concentrano su diversi aspetti e scenari dell’azione del mangiare: 1. Mangiare in casa (essen zuhause). É qualcosa ch succede ogni giorno in ogni casa, tuttavia queste esperienze possono essere molto diverse a seconda della casa: dalle cene dell’infanzia, alle cene intime, fino a qualle solitarie davanti alla TV. 2. Mangiare all’aria aperta (essen draussen): consumare i pasti intorno ad un falò è sttao all’origine dei pranzi-cene in gruppo. Ancora oggi si mangia spesso all’aria aperta ancora per altri motivi: erchè si e privi di una casa vera e propria, per amore alla natura. 3. Mangiare fuori (auswärts Essen):...

Impara il catalano a Barcellona

Cata-che cosa? Catalano ovviamente! I barcellonesi parlano anche spagnolo, ma bisogna sapere che Barcellona è la capitale della Catalogna, dove regna il catalano, parlato da circa 9.2 milioni di persone. Sapere il francese, lo spagnolo o l’italiano può aiutarti a capire il catalano, ma la difficoltà di questa bellissima lingua non è certo da sottovalutare. Per capirci meglio, iniziamo cono uno scioglilingua: “Setze jutges d´un jutjat mengen fetge d´un penjat.” La i lunga si pronuncia come il suono [d?] simile, anche se un po’ diverso, alla g di “gioco” o alla “j” in certe parole inglesi come “just”. Si crede che questa frase utilizzi come avviso durante l’assedio di Barcellona, in parte per la difficoltà nel pronunciarla. O quest’altra: “Plou poc, però pa lo poc que plou plou prou.” Devi pronunciare l’ou come [ow] . Il suo significato sarebbe qualcosa come:”Piove poco, però per il poco che piove, piove abbastanza.” Un altro scioglilingua finisce con le seguenti frasi:” En Paños li va dir a en Pinxo: vols que et punxi amb un punxó? I en Pinxo li va dir a en Panxo: punxa´m però a la panxa no.” Tra gli esempi di parole difficili da pronunciare, c’è anche quella del nome del giocatore del Barça Xavi Hernandez . La x [t?] si pronuncia come la c di se pronuncia come la “c” de Cha-cha-cha (o del nome Chavi), o del “ci”. Adesso cha i suoni catalani ti sono più familiari, puoi iniziare ad ascoltare musica! Il rock catalano è un genere molto popolare. Prova a dare un’occhiata al MySpace del gruppo Toquem fusta (“tocca- legno, equivalente come significato a...

La Repubblica del tuo proprio cortile: come fondare il tuo proprio stato

Il Papa ha un paese tutto suo e quasi ogni settimana veniamo a conoscenza di un angolino del pianeta che lotta per la propria indipendenza. Immaginiamo che valendoci del diritto all’autodeterminazione cercheremo di trasformare il cortile di casa in uno stato. 1. Per prima cosa bisogna definirne lo spazio. Uno dei criteri per essere uno stato indipendente è avere delle frontiere internazionalmente riconosciute, così che può essere un’ottima idea fare una mappa dettagliata del terreno e dei limiti del nostro cortile. Come vedrete questo ci sarà molto utile più in là. 2.Deve, inoltre, avere una popolazione. Se sei l’unica persona che ci vive, puoi invitare qualcun’altro a vivere con te. Se lo desideri puoi fare come fecero nella Germania dell’Est. Un giorno invita gente a casa tua e poi costruisci un muro enorme senza che non se ne rendano conto. 3.Sarà, in seguito, necessario organizzare un sistema economico. Cerca di coltivare frutta ed esportarla ad altri paesi. Per iniziare potrebbe essere una buona idea vendere mele in Internet. 4. Uno stato dipendente deve garantire i servizi sociali ai propri cittadini, come per esempio scuole ed ospedali. Se uno dei tuoi nuovi inquilini ha figli, qualcuno dovrebbe loro insegnare a legger o ad allacciarsi le scarpe e a raccoglier mele. 5. Indispensabile anche un sistema di trasporti. Se il tuo cortile è piccolo, saranno sufficienti dei cartelli che indicheranno come camminarci. 6. Ci sarà inoltre bisogno di una moneta. Uno Stato indipendente ne ha una propria. Puoi fare dei disegni su carta o pagare con mele. Stabilire una moneta significa ottenere che un numero considerevole di persone si metta d’accordo...