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ONLY BE PARIGINO

Only Be Parigino

Altitude 95

Altitude 95 è uno dei ristoranti più visitati di Parigi perchè situato nella Torre Eiffel. Per questo ha una vista stupenda sulla città.

Rive Gauche

La Rive Gauche è la parte favorita di Parigi dai turisti perchè vi si respira pura arte. E´ un cammino di attraverso la storia di tutti gli artisti

Why Not

Why Not è uno dei ristoranti più alla moda della capitale francese e visitarlo ti lascerà con un sorriso sul volto e la pancia piena.

Castello di Versailles

Il Castello di Versailles è un´opera maestra che merita di essere visitata se siete a Parigi per la grandezza delle sue stanze,parchi e sale.

Gallerie Lafayette

Visitare le Gallerie Lafayette è un obbligo per qualsiasi turista che visita Parigi.Il loro lusso e bellezza vi stupiranno.

Le Coude Fou

Le Coude Fou è uno dei bistró con più storia di tutta Parigi ed è uno dei pochi che ancora mantiene l´aspetto originario. Buona cucina

Les Halles

Les Halles è uno dei centri commerciali più grandi di Parigi dalla costruzione labirintica e con un museo al suo interno.

Cattedrale di Notre Dame

La Cattedrale di Notre Dame è un´icona della capitale francese che si situa al centro della città sulla Senna.

La Bodega

La Bodega è una delle discoteche più importanti di Parigi, un luogo perfetto in cui i turisti potranno conoscere molta gente.

Vila-Matas, Parigi no finisce mai

Nel suo romanzo del 2003 Parigi non finisce mai lo scrittore barcellonese Enrique Vila – Matas rende uno strano omaggio a Marguerite Duri e a Ernest Hemingway e, in una maniera di stare ed essere al mondo che non si può comprendere al margine dei libri e delle parole. In più di un senso, si tratta di un romanzo di educazione sentimentale, un libro che racconta le maniere in cui un giovane esordisce nelle strade della vita e dell´arte. Il titolo del libro proviene dall´ultimo paragrafo del romanzo autobiografico di Hemingway, A Moveable Feast, dove lo scrittore statunitense parla della capitale francese dicendo che, se si ha vissuto qui, è una città che non finisce mai, nella quale, o forse nella sua memoria, uno finisce sempre per ritornarci in maniera differente a seconda di ogni individuo. Nel caso di Hemingway, come dice l´ultima frase del romanzo, prevale il ricordo dorato degli anni della sua gioventù durante la quale fu molto povero e molto felice. Al ricordo luminoso di Hemingway, Vila-Matas oppone ironicamente e malinconicamente se stesso, perché anche lui da giovane era molto povero a Parigi ma, a differenza del Premio Nobel, anche molto sfortunato e questo è ciò che vuole raccontarci nel suo libro, gli scarsi due anni nei quali, all´inizio degli anni settanta, egli era molto povero e molto infelice a Parigi a causa alla sua ignoranza sul come procedere correttamente tanto nella vita quanto nella letteratura, campi nei quali si trovava fermamente installato in un culto del nero, del nichilismo e della disperazione, sinonimo insostituibile secondo il quale egli credeva nell´ eleganza e nel distinto in...