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Museo Frederic Marès

Il Museo Frederic Marès è il luogo ideale per gli amanti del collezionismo; lo scultore trascorse la sua vita collezionando oggetti risalenti all´epoca

Vila-Matas, Parigi no finisce mai

Nel suo romanzo del 2003 Parigi non finisce mai lo scrittore barcellonese Enrique Vila – Matas rende uno strano omaggio a Marguerite Duri e a Ernest Hemingway e, in una maniera di stare ed essere al mondo che non si può comprendere al margine dei libri e delle parole. In più di un senso, si tratta di un romanzo di educazione sentimentale, un libro che racconta le maniere in cui un giovane esordisce nelle strade della vita e dell´arte. Il titolo del libro proviene dall´ultimo paragrafo del romanzo autobiografico di Hemingway, A Moveable Feast, dove lo scrittore statunitense parla della capitale francese dicendo che, se si ha vissuto qui, è una città che non finisce mai, nella quale, o forse nella sua memoria, uno finisce sempre per ritornarci in maniera differente a seconda di ogni individuo. Nel caso di Hemingway, come dice l´ultima frase del romanzo, prevale il ricordo dorato degli anni della sua gioventù durante la quale fu molto povero e molto felice. Al ricordo luminoso di Hemingway, Vila-Matas oppone ironicamente e malinconicamente se stesso, perché anche lui da giovane era molto povero a Parigi ma, a differenza del Premio Nobel, anche molto sfortunato e questo è ciò che vuole raccontarci nel suo libro, gli scarsi due anni nei quali, all´inizio degli anni settanta, egli era molto povero e molto infelice a Parigi a causa alla sua ignoranza sul come procedere correttamente tanto nella vita quanto nella letteratura, campi nei quali si trovava fermamente installato in un culto del nero, del nichilismo e della disperazione, sinonimo insostituibile secondo il quale egli credeva nell´ eleganza e nel distinto in...

Sorprendenti reperti nella Alhambra

Tendiamo ad avere una buona visione così in bianco e nero della realtà che qualunque nuova scoperta archeologica è suscettibile di non essere stimata, ignorata o disattivata qualificandola come casuale e poco rappresentativa, piuttosto che essere qualificata come rivoluzionaria e capace di creare un nuovo paradigma quando risulta conveniente. Con ogni probabilità l´epiteto “grottesco” (di grotta, parola italiana che equivale ad una grotta o una cripta) proviene da un ritrovamento accidentale avvenuto a Roma durante il periodo più gelido del Rinascimento, secolo XV, nel sottosuolo delle Terme di Ciottolo. Lì si trovarono una serie di pitture ornamentali la cui caratteristica essenziale era – dalle parole di Mijail Bajtin, autore del brillantissimo libro La cultura popular en la Edad Media y el Renacimiento – un “gioco insolito, fantastico e libero di forme vegetali, animali e umane che si confondevano e trasformavano.” Siccome questo tipo di arte non si sposava con l´ideologia rinascimentale vigente che aspirava ad essere sinonimo del recupero di tutta la civiltà dell´Antichità, si considerò in un principio che si trattava di un´anomalia, prodotto forse dell´immaginazione pazzesca di un artista solitario. Solo quando, col passare del tempo, si andarono trovando sempre di più esempi degli stessi motivi teratologici ed aberranti in differenti parti dell´antico mondo greco e latino, bisognò accettare che il grottesco era una manifestazione abituale nel mondo classico che conviveva con naturalezza con quello che i tempi successivi considerarono era il suo unico canone estetico, facendosi largo l´idea della sovrapposizione storica di differenti ordini che prendono gli elementi più convenienti che risultano loro, per ragioni che hanno a che vedere con la legittimità politica, il prestigio culturale o la semplice...

I cimiteri di Barcellona: Montjuic e Poble Nou.

Artisti, avventurieri, scenziati, ricchi e poveri fanno parte della storia di Barcellona ed hanno il loro posto speciale in due delle necropoli più importanti della città, i cimiteri del Montjuic e di Poble Nou. Il primo ad essere costruito fu quello di Poble Nou, con una storia che riflette i cambiamenti vissuti alla fine del XVIII secolo e all’inizio del XIX. Il cimitero di Poble Nou ha vissuto due tappe, la prima di esse inzia nel 1775, quando il vescovo della città, osservando le rapide trasformazioni della società ed il bisogno di creare una necropoli a causa dei problemi che generava per la salute pubblica l’abitudine di seppellire i defunti nelle chiese del proprio quartiere, da il via al progetto di costruzione di un cimitero nel Poble Nou, che allora era una zona agricola lontana dal nucleo urbano. Nonostante la nuova legislazione spagnola stabilisse che la costruzione di cimiteri dovesse essere lontana dalle città, la popolazione Borghese di Barcellona considerava disonorevole essere seppelliti lontano dalla propria chiesa, e quindi il primo cimitero si trasformò nel luogo di eterno riposo per i cittadini più poveri e per I malati che morivano in ospedale. La seconda tappa del camposanto inizia con la distruzione di questo primo cimitero, nel 1819, con un progetto realizzato dall’architetto italiano Antonio Ginesi, che si conserva ancora oggi. Il cimitero di Poble Nou si sudduvide in 4 zone che riflettono la diversità e la storia della città. Tra esse spiccano per ricchezza artistica il “recinto dei pantheon”, la cappella, la parrocchia di Santa Maria del Mar, il sepolcro de “El santet” e, naturalmente, la più famosa delle...

Fontana di Trevi

Quando visiti Roma, visita la Fontana di Trevi per poter tirare una moneta ed esprimere un desiderio alla fontana più bella e famosa del mondo. 

Chiesa di Santa Maria del Santuario

La Chiesa di Santa Maria del Santuario è uno degli edifici più imponenti di Malaga che data il XVIII secolo e si trovanel centro storico. 

Castello di Gibralfaro

Il Castello di Gibralfaro è una fortificazione del XIV secolo che si situa su una collina e per questo offre una splendida vista di tutta la città di Malaga.

Museo d´Arte e Costumi Popolari

Il Museo d´Arte e Costumi Popolari di Malaga è una eccellente opzione per i turisti che visitano la città e sono interessati alla sua cultura. Imperdibile.&a

Cattedrale e Museo della Cattedrale

La Cattedrale di Malaga ed il museo che si trova al suo itnerno sono assolutamente da visitare. Chiamata “La Manquita” ,la chiesa è una stupenda opera d´arte

Museo Archeologico di Malaga

Il Museo Archeologico di Malaga conserva quasi 400 oggetti e ha una delle collezioni più importanti di pezzi ispano-arabi di tutta Spagna.