Kari Cavén è nato in Finlandia nel 1954 ed è indubbiamente uno degli artisti finlandesi contemporanei più famosi. Scultore inusuale, Kari Cavén, riesce ad individuare il potenziale plastico in materiali di uso quotidiano, ovvero nei resti del nostro consumo: la spazzatura! Di natura concettuale, le opere di Cavén esplorano il lato più umano e personale dell’arte il che si riflette nell’uso di materiali e oggetti che la maggior parte di noi ha utilizzato. Grazie all’ intervento di Cavén questi oggetti acquisiscono una nuova dimensione, trasformandosi in riferimenti del loro uso culturale ed artistico. In questo modo l’artista torna a consumare ciò che prima era già stato consumato e sprecato dalla società. Cavén lo fa in modo retorico, dimostrando la sua sensibilità per il tessuto simbolico che va oltre le apparenze esterne. Si tratta di una tecnica sovversiva alla quale ricorrono molti artisti contemporanei per esprimere le loro riflessioni sulla società del consumo. Il 29 ottobre è stata aperta al Museo d´arte contemporanea Kiasma di Helsinki la mostra “Eyes crossed”, con le ultime opere di Kari Cavén. Il tema centrale è un’altra volta ancora la visione personale dell’artista sul mondo e sull’essere che ha ispirato Cavén fin dagli inizi della sua carriera. Per ulteriori informazioni: http://www.kiasma.fi/index.php?id=836&L=1 Heloise Battista A chi vuole conoscere l’insolito fascino dell’inverno finlandese e l’arte scandinava contemporanea, consigliamo di affittare appartamenti a Helsinki e visitare “Eyes crossed”, entro il 6 febbra?io. Contattami Tradotto...
Per la seconda volta la città delle luci ospiterà la manifestazione Paris Vegan Day che si terrà il 28 Novembre dalle 11 del mattino fino alle 23.30 (www.parisveganday.fr). È un’occasione ideale per affittare appartamenti a Parigi. La giornata sarà dedicata alla promozione della filosofia vegana. Quest’ultima non fa riferimento solo ad un determinato tipo di alimentazione, ma ha a che vedere con uno stile di vita che comporta tutta una serie di pratiche che si possono riassumere con lo slogan “siamo quello che mangiano”. La cultura vegana vuole promuovere i principi di un’alimentazione etica, verde e salutare che non vuole però rinunciare ai piaceri culinari. Le origini delle sue motivazioni filosofiche e spirituali si possono far risalire al VI secolo a.C., quando il filosofo e matematico Pitagora, fece un appello per una dieta priva di carne e con i suuoi seguaci creò una prima comunità vegetariana. È innegabile che nelle società occidentali il consumo di carne e derivati animali, nel nome della necessità di proteine alla quale bisogna supplire ad ogni costo , come per esempio attraverso la manipolazione e la distruzione in massa degli animali. Le pratica dell’industria alimentare farebbero arrossire anche il sadico più impenitente. La ricerca del massimo profitto in questo settore ha portato anche allo sviluppo di malattie come le cosiddette “mucche pazze” e o l’afta epizootica. Altre potrebbero sorgere dalla manipolazione genetica, che è una pratica relativamente recente e non se ne conoscono ancora bene le conseguenze. Determinati comportamenti hanno delle conseguenze serie per la nostra salute. É ben noto che un consumo eccessivo di carne non è consigliabile e che può portare all’ipertensione...
In tutti i sensi si può dire che il controverso premio Planeta l’evento che chiude ufficialmente la stagione letteraria in Spagna. Istituito 50 anni fa dall’editore Juan Manuel Lara con il proposito di promuovere opere di scrittori spagnoli, questo premio è da sempre stato oggetto di critica, perché le opere vincitrici sono pubblicate dalle stessa casa editrice che organizza il concorso. I vincitori si garantiscono quasi al 100% lo status di futuro best seller. Tutto questo ha portato ad una serie di maldicenze e pettegolezzi che insinuano che i premi sono assegnati già in precedenza. Le polemiche, pur avendo parzialmente discreditato il concorso tra i puristi letterari, non hanno tolto prestigio ed il notevole impatto che il Planeta ha sul pubblico dei lettori. Le opere vincitrici sono diventate un fenomeno mediatico e il premio assicura una percentuale di vendite molto alto, almeno in Spagna. Il premio ammonta a 601.000 euro ed è ovviamente uno dei premi letterari più ambiti. Lasciando da parte le polemiche, va detto che ci sonno anni durante i quali sarebbe difficile contestare il valore letterario degli autori premiati. È questo il caso anche della 59a edizione del concorso, che ha premiato lo scrittore barcellonese Eduardo Mendoza. Tra i vincitori meritevoli degli scorsi anni c’era anche “Il mondo”, scritto da Juan Josè Millas nel 2007. L’anno dopo aver vinto il Planeta, il libro fu premiato anche con il prestigioso Premio Nazionale di Fiction. Il fatto più sorprendente di “Riña de Gatos. Madrid 1936”, il romanzo vincitore, che affronta il tema delle origini della guerra civile spagnola, è che è ambientato nella capitale spagnola. Lo scrittore, che...
La Fondazione Arnaldo Pomodoro presenta una bellissima mostra con le opere di 80 artisti italiani che si presentano sulla scena dell’arte contemporanea con le loro proposte scultoriche. Vi presentiamo tre artisti che partecipano alla mostra della Fondazione Arnaldo Pomodoro, inaugurata il 20 ottobre e che rimarrà aperta al pubblico fino al 30 gennaio. Maurizio Cattelan (Padova 1960) è indubbiamente uno degli artisti italiani più famosi. Iniziò con il disegno di mobili. Le prime creazioni diventarono parte dell’arredamento del suo appartamento. É attraverso questa attività che si appassionò all’arte che culminò nella sua prima mostra organizzata verso la fine degli anni 80 a Bologna. La sue opere combinano la scultura e la performance, creando un interessante paradosso che riflette il suo elegante senso dell’umore. Vanessa Beecroft oltrepassa i confini tra l’art ed il design. È un artista sessista e femminista, intelligente e triviale. Il suo mondo immaginario è popolato da donne in tacchi alti. Le sue opere sono già state esposte in diversi musei internazionali. Le sue particolari sculture viventi utilizzano le figure di cloni immobili che suscitano domande sulla natura dell’attrazione sessuale. Alice Cattaneo, milanese, crea sculture e video animati, utilizzando materiali recuperati da oggetti quotidiani. In generale le opere di quest’artista sono molto divertenti, spesso eteree e precarie. Le sue sculture sembrano essere, a volte, il risultato di un magico incidente, altre volte ancora evidenziano tutto lo sforzo e la dedicazione di un approccio pragmatico che ha reso famosa la Cattaneo.. Questi sono solo tre degli 80 favolosi scultori le cui opere potranno essere viste nelle sale della Fondazione Arnaldo Pomodoro fino all’anno prossimo. Affitta appartamenti a Milano...
Uno dei luoghi più curiosi di Roma su trova sul Capitolino, nel quartiere del Testaccio, ai piedi dell’omonima collina. A differenza del vicino Aventino, l’esclusivo e tranquillo quartiere che attrasse scrittori e filosofi dell’antica Roma, il Testaccio è da sempre stato uno dei quartieri più vivaci e popolari della città, un luogo perfetto dove scoprire l’essenza di Roma. Vi potrete facilmente trovare negozi di alimentari, mercatini di antiquariato, vecchie fabbriche e un’ampia scelta di ristoranti, bar e discoteche che fanno di questa zona una punto di riferimento della vita notturna romana. È qui che si trova una dei luoghi più curiosi della capitale italiana: il Cimitero Acattolico (Via Caio Cestio 6). Come suggerisce il suo nome, si tratta si un cimitero non cattolico, dove riposano i corpi di protestanti, ortodossi, buddisti, ateisti ed agnostici. Antonio Gramsci, per esempio è seppellito qui. La sua fama però si deve ad altri motivi: qui sono sepolti moltissimi protestanti di nazionalità inglese ed è per questo motivo che è conosciuto come il Cimitero degli Inglesi. Tra le lapidi si possono leggere i nomi di John Keats (1795-1821), Percy B. Shelley (1792-1822), Lord Byron (1788-1824), i tre pilastri della poesia romantica inglese. La visita al Cimitero Acattolico è un vero e proprio pellegrinaggio letterario Forse si è compiuta una specie di giustizia poetica, seppellendo questi tre poeti nello stesso luogo. Dopo tutto il corpo di Shelley, deformato dai pesci, dopo un naufragio, fu riconosciuto da Byron, perché aveva in tasca un libro di Keats. Paul Oilzum Sulla lapide di quest’ultimo c’è scritto: qui giace colui, il cui nome fu scritto con...
David McDermott e Peter McGough non dimostrano avere il minimo interesse per l’ultimo smart phone e le ultime novità tecnologiche che tutti aspettano con impazienza. McDermott ha dichiarato: “Ho visto il futuro e non ci vado.” Questa dichiarazione probabilmente è quella che meglio riassume il loro atteggiamento dandy per sfuggire, in questo modo alla monotonia della vita, mantenendo le cose così com’erano una volta. Non bisogna fraintenderli però. Quello che vogliono dire non è che in passato le cose andassero meglio, ma che semplicemente avevano un aspetto migliore. I due si sono conosciuti New York nei primi anni ´80. All´epoca l´East Village era un quartiere pericoloso e McDermott e McCough ci si avventuravano in frack e cappello a cilindro. Lo spirito dei secoli passati è presente anche nelle loro costruzioni estetiche: idillio rurale al posto del cemento, film muti al posto della TV ad alta definizione, una macchina fotografica analogica del 1910 invece di un apparecchio digitale. All’inizio degli anni 90 si trasferirono in una casa nei dintorni di Dublino. Oltrepassando la soglia della loro casa, sembra di tornare indietro nel tempo: non c’è riscaldamento, non ci sono computer e il telefono è del 1920. Il 20 Ottobre la Kunsthalle di Vienna ha inaugurato una mostra sull’opera di McDermott e McGough che è essenzialmente un ritratto pittoresco della loro casa a Dublino. La mostra ha come titolo l’indirizzo della loro casa, la 26 Sandymount Avenue. Le immagini della casa a Dublino sono state prodotte attraverso un processo di stampa storico, la cianotipia, che dà alle opere una malinconica tonalità bluastra. Durante la mostra saranno proiettati anche diversi cortometraggi nei...
Dietro quella porta, in un ambiente surreale, si nasconde un mondo immaginario nel quale tutto è possibile. Decine di corpi sudano muovendosi al ritmo della musica proposta dai DJ fedeli a questo locale. Intesa a prima vista, sete di sesso e droga, giovani sradicati che si comportano così come dettano loro gli istinti. Il Barato è un locale dove convergono persone provenienti da ambienti diversi e dove il poliziotto e il militare convivono con l’anarchico e il ragazzo del centro sociale, il gay e la lesbica con l’eterosessuale, il fashion victim con il classico, lo straccione con l’eleganza in persona. É un luogo d’incontro, dove tutti condividono le proprie inquietudini e dove, nell’ebbrezza generale, si allentano i freni delle inibizioni. È un’oasi che ci fa sperare in un altro mondo possibile nel deserto di omogeneità che imperversa ormai dappertutto. Ovviamente a El Barato ci sono delle norme di comportamento non scritte, ma che vanno rispettate. Lascia fuori dalla porta la presunzione e una volta attraversata la soglia, rispetta le esigenze degli altri ma fatti anche rispettare. Uscendo cerca di non alzare la voce e fare troppo rumore per non disturbare i vicini. Nel Barato c’è posto per tutti, ma questo non vuol dire che gli avventori arroganti o che disturbano gli altri non possono essere buttati fuori. Ricorda si bere con moderazione e ringrazia i baristi per la loro infinita pazienza. Se stai pensando si visitare la città, affitta appartamenti a Barcellona e lasciati sedurre da El Barato: dietro la sua porta ti aspettano piaceri...
Una delle band che meglio rappresentano l’attuale post punk revival sono indubbiamente i We Are Scientists. Nata nel 2000 a New York, la band era originariamente composta da Keith Murray (batteria), Chris Cain (basso) e Scott Lamb (voce e chitarra). Più tardi si unì al gruppo anche Michael Tapper per suonare la batteria e Keith passò al ruolo di cantante-chitarrista. Il gruppo, che è stato influenzato da band come The Rapture, Franz Ferdinand, ma anche da musicisti come David Bowie, ha ottenuto il successo con la pubblicazione del secondo disco, With Love and Squalor, che ha venduto niente di meno che 100 mila copie in 6 mesi. Il loro secondo grande successo è stato Brain Thrust Mastery che ha ottenuto,l’undicesimo posto della classifica inglese, la classifica musicale più importante del mondo, mentre i singoli “After Hours” e “Chick Lit” si erano classificati tra i primi 40 posti. Il loro terzo album, Barbara, lanciato il 14 giugno, contiene anche un breve cortometraggio dal titolo Steve Wants His Money. Attualmente il gruppo sta promuovendo la sua ultima produzione con spettacoli in tutto il mondo e sarà in Finlandia per un concerto presso la sala Tavastia. Non perderti il concerto dei We Are Scientists e affitta appartamenti a Helsinki e goditi lo spettacolo di una delle band più importanti del post-punk revival. Per ulteriori informazioni:http://www.tavastia.fi/ Tavastia: Urho Kekkosen katu...
La mostra su Val del Omar realizzata dal Museo Reina Sofia si propone di far conoscere al grande pubblico questo artista, produttore e inventore di Granada. La mostra sarà aperta fino al 28 febbraio 2011 e presenta sette sezioni cronologiche che rappresentano la sua produzione dal 1930 fino al 1982, anno della sua morte. La mostra ci dà l’occasione di conoscere le opere di uno dei “grandi sconosciuti della cultura spagnola”, secondo Borja Villel. È la prima volta che un museo come il Reina Sofia dedica una retrospettiva a questo artista di culto dimenticato. Val del Omar è stato l’artefice della rottura con il cinema spagnolo tradizionale e per questo motivo da molti incompreso. Essere un genio incompreso è un destino terribile, ma questa retrospettiva rende finalmente giustizia a questo artista e redime parzialmente dalla colpa chi non ne aveva riconosciuto il valore e il talento prima della sua morte. Val del Omar non solo era un importante produttore cinematografico, ma ebbe anche il merito do introdurre importanti innovazioni tecnologiche nella settima arte. La sua passione per la registrazione, il playback, i micro proiettori e formati diversi ha portato a tecniche che furono più tardi utilizzate da alcuni dei suoi colleghi. Ti consigliamo di visitare la mostra su uno degli artisti spagnoli fino ad adesso completamente ignorati e di affittare appartamenti a Madrid per goderti il meglio della città. Per ulteriori informazioni: http://www.museoreinasofia.es Museo Reina Sofia : C / Santa Isabel, 52, 28012, Madrid,...
Se ti piace Alice Cooper, assicurati di essere a Barcellona il 23 novembre per assistere al concerto di uno dei pionieri del cosiddetto Shock Rock, che è in tour per presentare il suo nuovo album “Along Came a Spider” all’interno del suo Theater of Death Tour. Si tratta di un’opportunità unica, forse l’ultima per godersi uno spettacolo dal vivo di questo singolare artista. Il concerto si terrà al Club Sant Jordi, non lontano dal centro, dove avrete a vostra disposizione una vasta scelta di appartamenti a Barcellona. Alice Cooper fece i primi passi nel mondo della musica rock nel 1964, All’epoca la Hard Music, il viso carico di trucco e performance provocative erano una novità . Le leggendarie esibizioni di Alice Cooper hanno influenzato band come i Kiss, Zombie e Marilyn Manson. Sembra che per il nome del gruppo Vincent Damon Furnier (Alice Cooper) abbia tratto ispirazione da una seduta medianica, durante la quale uno spirito dal nome Alice Cooper che gli comunicò che lui era la sua reincarnazione. Vincent propose ai suoi compagni di cambiare il nome del gruppo da The Nazz a Alice Cooper e gli altri musicisti accettarono la sua proposta . Li notò Frank Zappa e propose loro di pubblicare un disco con l’etichetta Straight Records. Alice Cooper intraprese in seguito una carriera solista con lo stesso nome. Nel anni ‘70 raggiunse la fama grazie ai suoi tour e le sue incredibili esibizioni dal vivo. Verso la fine degli anni ’70 passò attraverso una fase di declino, dovuta soprattutto a problemi con l’alcool. Durante questo periodo uscì l’album “From the incide”. “Risorse” negli anni 80...