Fino al 24 dicembre la galleria Frank Elbaz di Parigi ospiterà le magnifiche opere dell’artista americano Wallace Berman, uno dei maggiori esponenti della beat art statunitense degli anni ’60. La Frank Elbaz Gallery, situato al numero 7 di Rue Saint Claude, è specializzata in arte contemporanea e con le opere di Berman vuole di far rivivere l´opera grafica di uno degli artisti più iconoclasti della sua generazione. Berman era una figura leggendaria del movimento beat. L’artista conduceva un’esistenza quasi da eremita: viveva in una baracca ed organizzava mostre casalinghe. Diventò un artistsa di culto per la sua generazione. Mistico e carismatico, si dice che fosse, all’epoca, l’artista più influente di Los Angeles, culla del movimento beat Berman diede alla plastica dei nuovi concetti estetici attraverso la sperimentazione e l’utilizzazione di nuovi materiali e tecnologie. . Nato a Satate Island, New York, studiò arte presso Chouinard Art School, ma non completò i suoi studi ed iniziò a dedicarsi al restauro di mobili antichi. Quando parliamo di beat generation, ci riferiamo alla generazione che visse la propria gioventù nei primi anni 50, quando la consapevolezza degli effetti di una possibile guerra nucleare cambiò il loro punto di vista sulla trascendenza dell’ essere umano: il permanente diventava effimero e la morte assumeva connotati danteschi. È allora che si inizia a criticare il concetto del cosiddetto “sogno americano”. I hipster iniziarono a contestare il potere conferito dagli Stati Uniti alla bomba atomica e a criticare la sua politica imperialista, mentre i beat esprimevano il loro dissenso attraverso l’arte, lo stile di vita bohemien e uno sguardo esistenzialista influenzato da Jean Paul...
Pittore, incisore e scultore, Arman Pierre Fernández nasce a Nizza nel 1928 e muore a New York nel 2005. Le opere di quest’artista francese di origini spagnole da parte di padre saranno esposte al Centro Georges Pompidou fino al 10 gennaio 2011. Avviato dal padre all´età di dieci anni alla pittura, Arman studi presso la Scuola di Arti Decorative a Nizza. Nel 1947 incontra i pittori Yves Klein e Claude Pascal, promotori del gruppo artistico “Triangle”, influenzato dalla filosofia orientale del buddismo zen, l´astrologia e dalle opere di Van Gogh. Da allora, inizia a firmare le sue opere con il suo nome di battesimo, come faceva Van Gogh, Arman e basta. Nel 1949 si trasferisce a Parigi per studiare archeologia presso l´École du Louvre Durante questo periodo il suo lavoro è influenzato dal surrealismo. Alcun anni dopo, influenzato da Kurt Schwitters e Picasso, sostituisce il pennello con il tampone ed inizia fare stampe su tela e carta. Verso la fine degli anni Cinquanta, la crescita industriale con un conseguente aumento del consumismo e dei rifiuti della società moderna, portano diversi artisti a riflettere su questi cambiamenti. Inserito dal critico d´arte Pierre Restany nel gruppo dei Nuovi Realisti, vicino a Duchamp e Andy Warhol, Arman si unisce alla crescente critica del processo di industrializzazione degli anni 60 e trasforma la sua arte. La sua re-interpretazione del ready-made di Duchamps, que trasformava gli oggetti di uso quotidiano in opere lo avvicina ai Nuovi Realisti, in contrapposizione con l’espressionismo astratto e l’informale. Arman segue il cammino di Rauschenberg e degli artisti pop, diventando così portavoce dell’era moderna, e degli oggetti che la...
Ogni anno escono diversi documentari sulla fame nel mondo, su come il nostro sistema di produzione non funziona e su come gestiamo male le risorse energetiche. Per il prossimo Natale però ci sarà una novità: un documentario che nega ciò che sta alimentando questo circolo vizioso dell’autodistruzione. Il regista di Noi aimentiamo il mondo e Let’s make Money, l’ austriaco Erwin Wagenhofer, questa volta va oltre le cause e le conseguenze per andare invece in cerca di possibili alternative. In questo modo, attraverso il suo nuovo film Am anfang war das Licht (All’inizio c’era la luce), sembra trovare quello che era una chimera. Si tratta di un documentario/tesi che parte da un’idea per niente moderna seconda la quale l’uomo può essere alimentato, per farla breve, con la luce e sulla propria esperienza, il documentario affronta sia casi veramente riusciti sia quelli falliti. In un tour che parte dall’Austria e dalla Germania, sono presentate diverse testimonianze di persone provenienti da ambienti nei quali è accettata l’idea che il corpo umano, come organismo, può essere autosufficiente: da un monastero cinese, dove non si mangia, fino ad un Yogi in India, che da 70 anni non beve né mangia, o una donna considerata come una bugiarda, ed altre testimonianze di alcuni tedeschi. Tutti hanno una cosa in comune: sono parsone che praticano regolarmente attività spirituali come la meditazione e che potrebbero spiegare perché la gente muore di fame. Non tutti ovviamente possono raggiungere questo stato, anche se in teoria sarebbe possibile, se si diffondesse un certo tipo di conoscenza . Sonia Teruel Am anfang war das Licht è stato presentato in Austria...
Per la seconda volta la città delle luci ospiterà la manifestazione Paris Vegan Day che si terrà il 28 Novembre dalle 11 del mattino fino alle 23.30 (www.parisveganday.fr). È un’occasione ideale per affittare appartamenti a Parigi. La giornata sarà dedicata alla promozione della filosofia vegana. Quest’ultima non fa riferimento solo ad un determinato tipo di alimentazione, ma ha a che vedere con uno stile di vita che comporta tutta una serie di pratiche che si possono riassumere con lo slogan “siamo quello che mangiano”. La cultura vegana vuole promuovere i principi di un’alimentazione etica, verde e salutare che non vuole però rinunciare ai piaceri culinari. Le origini delle sue motivazioni filosofiche e spirituali si possono far risalire al VI secolo a.C., quando il filosofo e matematico Pitagora, fece un appello per una dieta priva di carne e con i suuoi seguaci creò una prima comunità vegetariana. È innegabile che nelle società occidentali il consumo di carne e derivati animali, nel nome della necessità di proteine alla quale bisogna supplire ad ogni costo , come per esempio attraverso la manipolazione e la distruzione in massa degli animali. Le pratica dell’industria alimentare farebbero arrossire anche il sadico più impenitente. La ricerca del massimo profitto in questo settore ha portato anche allo sviluppo di malattie come le cosiddette “mucche pazze” e o l’afta epizootica. Altre potrebbero sorgere dalla manipolazione genetica, che è una pratica relativamente recente e non se ne conoscono ancora bene le conseguenze. Determinati comportamenti hanno delle conseguenze serie per la nostra salute. É ben noto che un consumo eccessivo di carne non è consigliabile e che può portare all’ipertensione...
Il 2 ottobre è stata inaugurata un’interessante mostra fotografica presso il Musée d´Art de la Ville de Paris centrata sulla controversa opera di Larry Clark. Il leggendario regista di Kids (1995) oltre ad essere un valido cineasta, è anche un prolifico fotografo. Così come le sue opere cinematografiche, le fotografie di Clark trattano temi che riguardano la gioventù problematica, ribelle e violenta. Alla mostra dal titolo “Ciao Kiss the Past” si potranno vedere oltre 200 opere del fotografo statunitense, da quelle inedite, a quelle più famose, come per esempio “Tulsa” o “Teenage Lust”. La mostra mette in evidenza la sua personale visione dell’adolescenza, dell’amore, della droga, della violenza e del sesso. La decisione del Musée d´Art Moderne de la Ville di Parigi di vietare l’ingresso alla mostra ai minori di 18 anni, ha provocato molte polemiche. Secondo Sébastien Gokalp, curatore della mostra, il museo come istituzione pubblica, non può permettere ai minori la visione di immagini così esplicite come quelle di Clark. Il museo da parte sua temeva anche possibili proteste da parte della comunità cattolica di Parigi. Considerando che la maggior parte delle opere in questione sono già state esposte in altri musei famosi, alcuni sono dell’opinione che questa sia una misura drastica e sostengono che mette in pericolo la libertà d’espressione. Per visitare la mostra, affitta appartamenti a Parigi e recati al Musée d´Art Moderne de la Ville di Parigi entro il 2 gennaio 2011. Per ulteriori informazioni: http://mam.paris.fr/ ...
La Pinacothèque di Parigi riesamina l’opera dell’artista norvegese Edvard Munch (1863-1944) in una mostra dal titolo Edvard Munch o l’anti grido. Pur essendo mondialmente conosciuto per il suo quadro “Il Grido”, ci sono letteralmente mille motivi per apprezzare meglio la sua opera. Munch fu incredibilmente produttivo nel corso della sua vita e quando morì, lasciò alla città di Oslo più di 1.000 quadri, 15.400 stampe e 4.500 disegni e acquarelli. Questo è molto di più che un solo grido. L’evoluzione della sua pittura è inseparabile dalla sua evoluzione personale, dato che la sua fragile salute, sia fisica, sia mentale, la difficile vita familiare e l’instabilità economica influivano sulla sua traiettoria artistica. Attraverso l’arte, Munch trovò un modo per plasmare i suoi dubbi esistenziali, l’ansia e fu per lui, in un certo modo, una maniera per aprire il cuore. Si circondava di artisti, scrittori boheme nichilisti. Bisogna anche dire che spesso la sua vita privata lo portò ad episodi violenti. La mostra della Pinacotheque, divisa in cinque sezioni cronologiche che dovrebbero risaltare gli aspetti meno conosciuti della sua traiettoria artistica sarà aperta fino al 18 luglio del 2010. La sua opera toccò il simbolismo, il naturalismo, l’impressionismo e l’espressionismo. Durante l’ultima periodo, Munch si dedicò in particolar modo ai ritratti. Il successo commerciale della sua opera che lo motivò a servirsi della serigrafia per produrre immagini in serie per venderle, come se fosse un proto Andy Warhol, si doveva in parte al fatto alle polemiche che i suoi quadri suscitavano. All’inizio la sua arte fu condannata dalla critica e dai nazisti per essere poi rivendicata ( a volte addirittura sottratta)...
Parigi è indubbiamente una delle capitali della moda e questo suo ruolo si rende ancora più evidente durante la Settima della Moda. Il meglio della moda s’installa per alcuni giorni nella capitale francese dopo esser passato per la Settima della Moda di Milano. I migliori disegnatori del mondo saranno i responsabili dell’esito di questa settimana. Le loro collezioni prêt-a-porter Autumno-Inverno 2010/11 sono oggetto di una grande aspettativa, tanto da parte dei mezzi di comunicazione, da parte degli stessi stilisti e di tutti gli amanti della moda che vogliono essere al corrente delle ultimissime tendenze. Come se ciò non bastasse lo spettacolo è completato dalla presenza di personaggi famosi e dall’elite delle moda mondiale. La settimana inizia con calma, con solo quattro sfilate il primo giorno, ma prende un ritmo più intenso nel corso della settimana durante la quale le principali case di moda mostrano i loro nuovi disegni. Termina con grandi nomi come Louis Vuitton, Hermes e Miu Miu (sfileranno l’ultimo giorno, il 10), Yves Saint Laurent, Chanel, Valentino, Vivienne Westwood e Thierry Mugler, che, presentando la loro collezioni, faranno la delizia del pubblico e di tutti gli amanti della moda. Per le sfilate sono stati scelti alcuni dei luoghi mitici della capitale come per esempio il Palazzo di Tokio, l’hotel Westin, la Halle Freyssinet ed il Grande Palais che daranno un ulteriore tocco di lusso alla manifestazione. Questa è un’opportunità unica per scoprire quali saranno le prossime tendenze. L’evento inoltre dà la possibilità ai giovani talenti di farsi conoscere. Se avete avuto la fortuna di ottenere un biglietto che vi permetterà di assistere ad una delle sfilate, affittate...
Sei un appassionato del manga e della cultura giapponese? Se è così, i giorni 6 e 7 di febbraio, Parigi ti invita a una dei suoi appuntamenti più divertenti, la 9° edizione del Salone del Manga. Entra in questo universo dove ti aspettano numerose sorprese. Nel settembre passato 38.000 persone visitarono questo tempio del manga, dove però sono presenti anche il cinema, a fantascienza, le serie TV, i fumetti , e i videogiochi. Se il manga non ha segreti per te o se sei solo curioso di scoprire questo mondo esotico, Paris Manga ti stupirà. É il luogo ideale per immergerti una volta per tutte in questa affascinante cultura. I diversi spazi del recinto offriranno ogni tipo di divertimento: nella zona Nintendo League si potrà liberamente giocare con la console, come partecipare ai concorsi e conoscere le novità per PS2, PS3, Wii, DS e GAMECUBE. Ci sarà anche uno spazio wifi gratis per Nintendo DS. Nello spazio The French Cow attori, cantanti e disegnatori firmeranno i tuoi manga preferiti. Ti aspettano vari giochi, come per esempio il karaoke o il gioco del Go, concorsi di modellini, sfilate di moda giapponese, karatè… Ci sono anche proposte rilassanti come la degustazione di the o una mostra di babmoline Geisha (Kyo Ningyo), o di arte florale (Ikebana). Ovviamente c’è tutta una zona dedicata esclusivamente al fumetto. Gli appassionati di Spiderman, Iron Man, Batman o Xmen potranno trovare i grandi del fumetto americano come Marvel, DC, IDW o Dark Horse. Sia i piccoli che i grandi si sentiranno a proprio agio…Per un’attività più tranquilla, puoi scegliere i laboratori di Origami tradizionale e di...